
Economia e mercato 21 Lug
27 Luglio 2021 84
Giusto ieri era girata la voce che Amazon si stesse preparando per accettare i Bitcoin come forma di pagamento entro la fine dell'anno, una notizia a cui è stato collegato da diversi analisti il movimento che ha portato la criptovaluta a toccare quota 40.500 dollari, prima di ritracciare attorno ai 37.000 dollari. Oggi l'azienda si è affrettata a precisa che la voce non era fondata, senza però negare un interesse nello spazio delle criptovalute e della tecnologia sottostante.
Un rappresentante di Amazon ha dichiarato che: "nonostante l'interesse in questo ambito, le speculazioni a riguardo di nostri specifici piani sulle criptovalute non sono vere. Rimaniamo comunque interessati ad esplorare cosa questo vorrebbe dire per i clienti che fanno acquisti su Amazon".
Nelle ultime settimane si è tornato a parlare del tema anche in occasione di alcune dichiarazioni di Elon Musk che, nella sua costante altalena di opinioni sul mondo delle criptovalute e di Bitcoin nello specifico, avrebbe aperto all'idea di tornare ad accettarlo per l'acquisto delle automobili Testa (dopo aver prima aperto e poi chiuso la porta a questa possibilità già in passato).
In realtà, nonostante siano cresciute le aziende che accettano online le criptovalute come forma di pagamento e qualcosa si stia muovendo anche a livello di certe nazioni, con El Salvador che ha legiferato sul corso legale di Bitcoin, non ci sono ancora grandi evidenze che l'opzione "Paga in Bitcoin" sia quello che i clienti cercano e vogliano. Più credibile che nel tempo una tecnologia simile venga utilizzata per regolare una transazione, ponendosi come alternativa ai circuiti, ad esempio, delle carte di credito, ma lasciando agli utenti la possibilità di spendere una moneta più "stabile".
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Commenti
Il fatto che gestiscano anche crypto minori e permettano leve elevate è ciò che le rende pericolosamente simili ad un gioco.
Proprio per questo non piace ai "controllori" (oltre alla sede alle Cayman e una certa scioltezza nel promuovere prodotti ad alto rischio) che l'hanno ormai presa di mira. Vedi questione bonifici sepa e stock tokens.
Io non lo conosco nel dettagli eToro ma ne ho sentito parlare bene, il problema come per Coinbase è che questi exchange gestiscono un numero molto minore di crypto rispetto a Binance, quindi se come me "giochi" parecchio sulle alts diventa un problema
Io intanto sto valutando se non è il caso di passare a e Toro.
Mi sta sulle balle (troppa pubblicità, spesso subdola) ma rispetta maggiormente le regole europee, ha sede in eu ed ha le licenze per operare in eu e Italia.
Come ha detto qualcuno molto prima di me, se va giù Binance e finito il mondo delle cryptovalute, possiamo chiudere e andare a casa visto il volume che fanno come exchange di gran lunga superiore agli altri, certo ci vorrà tempo, a mio parere si troverà la quadra, e questa cosa di sicuro non andrà bene a chi investe al momento a libero mercato tanti soldi, a me che sono piccolo investitore e holder sulla distanza cambia poco, anzi potrebbe anche andare meglio
Speriamo e speriamo che non sia un massacro legislativo.
Per quanto riguarda il passaggio ricordo che 10-15 anni fa successe un macello con le piattaforme del poker online con conti bloccati e impossibilità di trasferire dal sito .com al .it
Intanto spero che nei prossimi mesi si chiarisca anche il profilo fiscale.
Credo sia ancora presto per dirlo, per me queste API servono a preparare il terreno, ci vorrà ancora del tempo ma ho la netta impressione che si vada verso la regolamentazione del mercato, per il discorso delle sede hai ragione, anche questo è un tema discusso ma possono "aggirare" il problema creando semplicemente il portale .ue o altro che risponda alle normative europee
Pensi ci sarà anche una funzione per calcolare le (eventuali!) plusvalenze da mettere in dichiarazione?
Bene che si portino avanti con le API, resta il problema giuridico di "dove si trova" Binance e come fa a dialogare con le istituzioni.
E' materia delicata perché Binance risulta con sede in un Paese in black list. Questo non è bene.
Guarda è proprio di poche ore fà la notizia che Binance ha introdotto un limite "stringente" per i profili non certificati che potranno prelevare il corrispondente in btc attuale di massimo 2500 euro, prima era tipo 80mila euro e ha creato una API gestibile dal profilo che si potrà agganciare in futuro a enti esterni per scaricare tutti i tuoi movimenti sull'exchange, come vedi piano piano si stanno allineando per non essere tagliati fuori
Non sono esperto, però al momento i pagamenti sono considerati tracciabili quando passano attraverso un operatore che garantisce la tua identità (cosa che non fa un venditore) e che deve sottostare alle norme antiriciclaggio.
Comunque, come dici giustamente tu, il problema sta a monte ed è complicato. Aggiungerei che (se non sbaglio) quando ti appoggi ad un exchange stai di fatto facendo un'attività finanziaria all'estero, mentre se li tieni in un wallet, stai detenendo valuta. L'inghippo è che questo "problema" deve risolverlo il contribuente.
Per me il problema sta a monte, ovvero calcolare le plusvalenze insomma gli eventuali gain / guadagni da parte della finanza, se avesse accesso al wallet sarebbe facile ovviamente ma cosi non è al momento, quindi il discorso degli exchange e di pagare in valuta fiat non serve tanto ai fini del calcolo perchè come dici tu sarebbe anche molto complicato, ma quanto a scoprire chi ha valuta in crypto e la sta spendendo senza dichiarare nulla.
Nel caso 1 stiamo parlando di pagamenti con doppio intermediario, exchange + visa. La transazione avviene su 2 circuiti (prima la conversione poi l’acquisto “tradizionale” in valuta fiat). Poi c’è da capire a livello fiscale come funziona, l’exchange ti calcola il rendimento medio immagino ma poi magari compri in btc un bene venduto in usd e devi calcolare quanti eur di plusvalenza hai fatto al momento del pagamento... complesso (credo).
Nel caso 2 o valgono le regole del contante: sopra x deve essere un pagamento tracciabile (quindi niente pagamenti da wallet anonimi) oppure gli esercenti devono tracciare l’identità in modo certo ma la vedo complicata
Non ho capito che intendi dire, ci sono due scenari possibili :
1 ) Carta credito stile Binance che al momento dell'acquisto utilizza anche le crypto che hai sopra, ma tale carta funziona sempre tramite istituti finanziari che convertono il valore, anche perchè al venditore la valuta che gli arriva e fiat quindi euro o dollaro, in questo caso potrebbero semplicemente fare leggi o regole che impediscano agli istituti finanziari di fare affari con gli exchange che non si adeguano alle normative, che poi è quello che sta succedendo proprio con binance
2 ) Chi ti vende il bene accetta direttamente le cryptovalute, stile Tesla per intenderci, può funzionare ma anche qui chi vende deve fare fattura, non può vendere in nero e quindi la moneta di pagamento diventa relativa, del tipo che se tu vai a comprarti una Tesla e spendi 3 bitcoin ( valore a caso ) la Tesla ti fattura e comunque al fisco risulta che hai pagato, ergo ti possono fare i controlli e venire a chiederti dove hai preso quei soldi
ok ma quelli non sono veri pagamenti in bitcoin se prima converti.
Beh non è detto, anche perchè se ti fanno fattura o scontrino risulta come pagamento in conversione valuta al momento che paghi
L'IRPEF varia perchè colpisce fasce di lavoratori diverse.
Il trading è uguale per tutti.
Con questo non voglio giustificare lo stato e non credo che il 26% sia giusto, però non mi lamento visto che pur dando un quarto delle mie entrate allo stato riesco ad avere dei profitti elevati.
Anche l'IRPEF dovrebbe essere fisso al 27% per tutti allora
Perché sia efficace dovrebbero però rendere illeciti i pagamenti in bitcoin.
è una percentuale uguale per tutti, chi investe poco paga poco.
Ma guarda, io la mia carta la uso soltanto con Amazon perché non accetta PayPal. Con tutto il resto utilizzo PayPal. Sarà questione di abitudine, ma lo trovò molto più immediato di dover inserire i dati della carta per ogni transazione su internet. Con PayPal basta email e password (che neanche digito perché me le inserisce il password manager) e ho finito.
Pagare con carta o carta virtuale ha ormai azzerato qualsiasi vantaggio di PayPal (che usi se non vuoi essere truffato o non vuoi divulgare i dati della tua carta)
Oltre che onerosa dovrebbe anche seguire logiche diverse come quella incrementale. Investire 100€ e guadagnarne 5 è diverso dall'investire 1mln e guadagnare 50k. Eppure lo stato vuole il 26% di entrambi i guadagni e questo rende estremamente oneroso investire per chi ha pochi soldi, creando disuguaglianze
Quelle percentuali vogliono dire che il commerciante è pessimo ed è stato fregato. Sotto i 5€ poi le commissioni sono gratis
Per 4 anni, solo sulle azioni e solo nel caso in cui capitalizzassi plusvalenze in quei 4 anni
il bitcoin di suo è infondato... stop
come dicevo altrove, Monero che ha i wallet non tracciabili sarebbe già esplosa.
Monero sarebbe già esploso.
Non è successo.
O spenderli su amazon.
Appunto.
No ti prendi i crediti sulle minusvalenze.
Quindi il discorso è chiuso, a meno che Amazon non crei una propria criptovaluta.
Che la misura sia oltremodo onerosa non lo discuto.
Ma non la vedo come un'estorsione, è una semplice tassa.
Il concetto che esponi, dove lo stato dovrebbe tassarti meno perchè rischi tanto, non ha alcun senso.
Lo stato dovrebbe tassare meno il trading perchè il 26% è molto onerosa come tassazione, tutto qui.
Come ti ho detto sopra, puoi tenere le tue crypto dove vuoi, non è quello il punto, il punto sarà quando dovrai ritirare, o tieni le crypto a vita a mo di collezione? suppongo di no, si suppone che uno investe per avere dei ricavi e questi ricavi da qualche parti li dovrai tirar fuori, ovvero dovrai avere i tuoi dollari o euro o quello che sia o no? come fai a farlo? ti serve un exchange, se gli exchange verranno regolamentati dovrai per forza di cose dichiarare i soldi che entrano e che escono
Prima o poi i soldi dovrai pur ritirarli no?
Lo dici tu, a me ha salvato il c00lo diverse volte.
Perché? Io trovo che sia il metodo più comodo.
Gli Stati (e le banche centrali) fanno tanti di quei favori alle borse che la metà basta. Inoltre contribuiscono a rendere il rischio accettabile. Non sarebbe in ogni caso un balzello.
Il negoziante le tasse le paga sugli utili e il rischio che ai prende non è paragonabile a quello di investire in borsa.
Potrei anche capire un balzello per lo Stato ma UN QUARTO di pizzo non ha senso di esistere
Se tu avessi un negozio e ordinassi della merce da un fornitore ti prenderesti lo stesso rischio e ci pagheresti le stesse tasse.
È la tassa più odiosa che esista. Tu ti prendi il rischio di investimento e lo stato ti chiede il 26% di pizzo (perché di un pizzo di tratta) su quello che guadagni.
Nel 2021 non ha più senso pagare con PayPal
Le fee di Bitcoin sono molto più alte di quelle di un POS
La notizia ha amplificato la salita iniziata una settimana fa.
Ma essendo globale se mi metti il limite sui "negozi" nazionali, semplicemente acquisterò fuori dall'Italia. Per come sono strutturate al momento sono difficilmente tracciabili.
PayPal per i grandi volumi scende sotto 1%
Possono seguire i movimenti ma se hai un wallet fisico a casa e non passi per un exchange non hanno idea di chi tu sia.
Per come sono strutturate ora possono chiederlo ma è tecnicamente impossibile.
Se io mi configuro il mio wallet a casina sul mio hardware, esattamente chi mi obbliga a dare i miei dati?
Possono obbligare, e già lo fanno, gli exchange.
Perchè accettare un sistema con la commissione al 3%, che inoltre può decidere arbitrariamente di restituire i soldi all'acquirente perchè l'articolo non rispettava la descrizione.
Meglio la cara vecchia carta di credito e tenere il coltello dalla parte del manico.
Per i consumatori che possiedono bitcoin sarebbe un gran vantaggio. Eviterebbe il passaggio a euro per fare gli acquisti.
Anche se con tutta questa volatilità rischi di pagare un televisore l'equivalente di 1000 euro e il giorno dopo cambiando il valore dei btc lo avresti pagato magari 850.
Tutto si può fare, per esempio si potrebbe creare un registro nazionale di portafogli, dove devi iscriverti e registrare i tuoi portafogli e le aziende che operano sul territorio nazionale possono accettare pagamenti solo dai portafogli registrati. Poi che valga la pena in termini di costi/benefici è un altro discorso, chiaramente.
E' crollata di 3k dopo averne guadagnati 10k in una settimana...