
Apple 25 Set
Amazon ha annunciato un taglio delle commissioni per gli sviluppatori che pubblicano le loro applicazioni sull'Amazon Appstore. La novità rientra all'interno dello Small Business Accelerator Program, e l'unica condizione è che i ricavi generati nell'anno solare precedente siano inferiori a 1 milione di dollari. La decisione è stata presa per venire incontro alle realtà di piccole dimensioni, specie alla luce delle proteste in corso che stanno riguardando in modo particolare App Store e Play Store e che hanno portato Apple e Google a rivedere le loro politiche sulle percentuali da trattenere sulle vendite (v. caso Apple, risalente a fine 2020 e caso Google, più recente).
Le novità partiranno nell'ultimo trimestre del 2021: le commissioni passeranno dall'attuale 30% al 20%, cui si aggiungerà un ulteriore 10% sotto forma di crediti promozionali AWS che potranno essere utilizzati per lavorare sullo sviluppo delle applicazioni accedendo alle funzionalità ed agli strumenti messi a disposizione dal cloud di Amazon. Un recente sondaggio condotto dalla società di Jeff Bezos ha infatti evidenziato quanto sia fondamentale il ruolo di AWS nello sviluppo delle app per l'Appstore: il 94% degli sviluppatori ne fa regolare uso in fase di progettazione. Poter accedere più facilmente a questa struttura permetterà loro di concentrarsi più sul prodotto finale e sul feedback degli utenti e meno sull'infrastruttura necessaria per la creazione dell'applicazione.
Le novità per i piccoli sviluppatori non si fermano qui, visto che Amazon ha intenzione di dare loro maggiore visibilità sullo store con uno slider dedicato.
La commissione del 20% viene applicata:
Non c'è un anno fisso per la verifica dell'eleggibilità al piano 80/20: se uno sviluppatore ha guadagnato più di 1 milione di dollari nel 2020, nel 2021 non potrà aderire al programma, ma se nel 2021 i suoi ricavi scendono sotto il milione, nel 2022 potrà aderire al programma e avere trattenute del 20% + credito 10% da usare mensilmente nell'arco dei 12 mesi (a partire dal giorno in cui viene riconosciuto il credito).
Commenti
Certo che no, ma fra il non morire di fame e l'avere dei profitti soddisfacenti ne passa.
Certo. Muoiono di fame.
È una buona notizia.
Sono in ottimi rapporti con alcun sviluppatori di applicazioni famose, e anche se la gente è portata a credere che chissà quanto guadagnano la realtà è che fra imposte e commissioni Google nelle loro tasche arriva solo una modesta frazione del prezzo di vendita.