
18 Maggio 2022
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, Amazon avrebbe tentato di sfruttare la propria posizione dominante all'interno del settore e-commerce per costringere Ecobee, marchio che produce prodotti per la smart home, a raccogliere per suo conto i dati personali degli utenti: in gioco ci sarebbe stata la possibilità, per il marchio, di vendere tramite il portale.
Al momento, va rilevato, i dispositivi di Ecobee sono regolarmente acquistabili su Amazon, ma stando a ciò che riferisce il Wall Street Journal il negoziato tra le due aziende sarebbe ancora in corso. Il colosso di Jeff Bezos, in sede di trattativa, avrebbe quindi fatto pressione per ricevere da Ecobee i dati raccolti dai termostati intelligenti che lavorano sfruttando Alexa, pena l'esclusione dallo store. Ecobee però al momento avrebbe fatto muro, replicando che uno scenario simile configurerebbe una violazione della privacy, e non approvando l'idea che i propri prodotti debbano riferire costantemente ad Amazon dati relativi allo stato dell'abitazione degli utenti, incluse le informazioni relative alle porte sbloccate e a quelle bloccate.
Oltretutto, dal punto di vista di Ecobee c'è una ragione addizionale per non piegarsi alla richiesta di Amazon, al di là del non tradire la fiducia dell'utenza: il gigante dell'e-commerce infatti potrebbe avere interesse ad acquisire i dati anche per sviluppare prodotti analoghi, un'ipotesi che sul lungo periodo potrebbe finire per danneggiare l'azienda ben più che un'esclusione dalla vetrina di Amazon, cancellandola dal mercato.
D'altra parte, è possibile ipotizzare che in generale Amazon sia infastidita dalla possibile ascesa di terminali per la smart home che si appoggiano su Alexa dribblando però la condivisione dei dati, e dunque lasciando il gigante di Bezos a bocca asciutta.
Il caso Ecobee è emblematico di un problema diffuso, stratificato e ramificato nel rapporto tra Amazon e le terze parti, le cui pratiche non a caso hanno attirato l'attenzione dell'antitrust anche in Europa. Non solo Amazon esercita il proprio potere in prima battuta, per consentire l'ingresso dei prodotti nella vetrina del proprio e-store, ma secondo la Commissione Europea che sta indagando sul tema trarrebbe vantaggio dall'analisi dei dati dei venditori terzi operanti sulla piattaforma traendo informazioni utili a favorire poi i propri prodotti.
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Commenti
Se solo non avessi un Kinde avrei già chiuso l'accout amazon da mo
ci sono entrambi
Ah sì, quelli sono proprio insopportabili, è così ed è palese, chi dice il contrario o è stupido o in malafede.
Tanto se non ti fai il cappello con la stagnola possono intercettare il tuo pensiero
a me frega poco
mi sta solo sulle pall3 quando la gente parla di privacy e roba varia in occidente
e intanto negano evidenze del genere
Eh già, io diciamo che me ne sono fatto una ragione, non è il massimo però ormai certe cose le hanno rese strumenti praticamente indispensabili...
La gente vuol credere solo a quello che vuole
successo anche a me, più volte e con roba molto specifica, mai cercata su google...
Non esiste una sola tv WiFi che non invia i dati ad amazon. La peggiore é Samsung, ma persino Panasonic con OS proprietario invia i dati ad Amazon.
no no è vero invece, confermo al 100%
ok, sei pronto per la dad
E' quasi sempre spento.
Stai palando con uno che ha messo il nastro adesivo nero sulla webcam del portatile, dopo aver anche isolato il microfono integrato.
provato personalmente sul telefono di un amico, non ci credeva gli ho detto "prendi il telefono apri l'app google per sicurezza e lasciala in background, torna alla home, bloccalo, mettilo sul tavolo a faccia in giù e stai al gioco", ho cominciato a parlare chiedendogli se voleva andare a pranzo fuori e pronunciando bene le parole "ristorante" e "pizzeria", abbiamo chiacchierato per finta per qualche minuto. dopodichè abbiamo preso il telefono, sbloccato, aperto l'app google e il primo suggerimento cos'era? "ristorante vicono a me". gli ho chiesto, sinceramente hai mai cercato qualche ristorante? mi ha detto di no e ci è pure rimasto male.. ehehehe, bastava provare per bene per capirlo.
Poi c'è chi è contrario al tetto di 100 miliardi di capitalizzazione per poter acquisire
in realtà sono messaggi sublimali che il padrone jeff mi ha ordinato di diffondere!!! :)
infatti perche sto genio mi dice che e ampiamente dimostrato che e falso
basta informarsi e trovi mille video a riguardo
alla faccia di quelli che vogliono avere la loro tanto decantata privacy
Ma ci sono anche altri video in italiano, dove viene dimostrato che scaricando i dati che google ha memorizzato su di te, se vai alle tracce audio dei vari ok google la registrazione parte prima ed a volte addirittura senza che tu abbia pronunciato la parola Google.
E lo smartphone?
sicuro ?cercati su youtube questo video con 20millioni di views : Is Google always listening: Live Test
dimmi cosa ne pensi allora
No dai, non esageriamo... 90mila vanno più che bene, si c@gher@nno addosso
A me ha scatenato un movimento intestinale. Dico sul serio.
perché si trova questa news ''sul nulla'' e non quest'altra su un sito simil tecnologico
''Il Garante della privacy boccia l’utilizzo da parte del ministero dell’Interno del sistema di riconoscimento facciale Sari Real Time che avrebbe favorito l’identificazione di soggetti ricercati dalle forze di polizia attraverso l’installazione di telecamere installate in luoghi-chiave di una determinata area geografica.''
.
crea più flame la parola ''amazon'' si!
Per loro la maxi multa é un lecca lecca e 2 goleador da pagare in 300 comode rate nell'arco di 80 anni
eliminare per legge la possibilità di passare i dati a terze parti.
First party only e stop.
E' ampiamente dimostrato che non è così.
Io stesso ho fatto parecchie per settimane prove senza ottenere NESSUNA pubblicità inerente i prodotti che ho nominato.
Se a te è capitato è perchè dai a chi data analytics abbastanza dati da prevedere i tuoi bisogni senza che tu glieli dica.
E Comunque pensa a un numero
1
se l'ho indovinato ti ho letto nel pensiero
Se non l'ho indovinato ho sicuramente indovinato quello che qualche altro lettore.
Facile eh...
bravo
per la cronaca pure il tuo computer e molto probabilmente pure lo smarthphone ti ascolta ho ricevuto molte volte pubblicita su cose che ho detto a voce poco prima
io lo dico sempre che mettersi in casa delle microspie connesse H-24 con tutto il mondo non è mai una buona idea, eppure da Mediaworld c'è sempre la coda per comprare paccate di microspie e microfoni smart.
A casa mia non ci entrano di sicuro.
cosa cerchi di scatenare un crisi epilettica?
schiavisti e disonesti! EN Plein...
https://media1.giphy.com/me...
non è il fare soldi in se il problema, è cosa questo sistema alimenta ad essere il problema, fino a che io sono nello store amazon e mi vengono proposti prodotti, perchè sono io interessato agli stessi in fin dei conti, è una cosa, ma quando sono al di fuori di questo contesto la situazione è ben diversa. nel primo messaggio ho semplificato (in realtà specificando google e facebook ho poi evidenziato a quale politica mi riferisco) perchè spiegare la questione per intero era un po' più lunghetto, considera il secondo messaggio come una correzione a quel punto specifico del primo.
C'è un motivo se tanti, tantissime persone non usano assistenti vocali con la domotica. Sono microfoni perennemente in ascolto.
Ok, ho capito.
Ma perché non ti sta bene che facciano soldi con i tuoi dati con i due scenari che ti ho proposto?
all'esempio ti rispondo innanzitutto che bisognerebbe dare più peso alla sfera dell'interesse personale, non sviluppato da altri per te bensì sviluppato da te stesso. se a me interessa un libro me lo compro, indago quali altri libri mi possono interessare, amazon o anche terzi ti possono aiutare in questa operazione suggerendoti dei contenuti. chiamiamo questo tipo di pubblicità "pubblicità informativa". oltre a questo le altre pubblicità esistono solo per puntare a rompere i co---ni e sono forzature di un sistema che perde di vista l'obiettivo sopra e comincia a diventare compulsivo nel cercare di vendere qualsiasi cosa, per esempio vendere mensole perchè mi interessano libri (cosa assurda perchè se mi interessa o meno una mensola lo saprò già da me?). per me il discorso pubblicitario da questo punto di vista è un discorso morale che esula il fatto che una tale proposta venga da amazon o da un suo partner, entra nell'ottica dell'utilità della stessa e di conseguenza del valore che ha questo annuncio. e ringraziamo che non ho ancora letto molti altri fare questo tipo di ragionamento altrimenti l'indomani il mercato della pubblicità crollerebbe di valore intrinseco. dal mio punto di vista oltretutto sarebbe persino un bene visto che risolveremo il problema ben più subdolo evidenziato nel precedente commento riguardante l'incentivo al degrado dei contenuti proposti.
Multone da 100mila euro in arrivo
Non solo, perché bisogna anche capire bene come questi dati vengono salvati. Perché se son salvati in chiaro non solo chi lavora per quell'azienda può leggerli ed altro ma se un malintenzionato riesce ad accedere si scarica tutto e poi magari può usarli o per sé o per venderli ad altri. C'è tutta la questione sicurezza dei dati (cybersecurity) che è un ramo diverso invece della privacy dell'utente, che invece son dati collezionati ad insaputa dell'utente stesso. Il tema è vasto e scriverlo qui in due commenti è nulla. C'è da approfondire, e lo dico da esperto del settore informatico da quasi 35 anni ormai.
Ho letto il tuo commento due volte ma non ci ho trovato i motivi sul perché non ti stia bene che facciano dei soldi con i tuoi dati.
Esempio: se Amazon fa soldi perché ti ha suggerito il prodotto giusto e tu lo compri va bene, ma se Amazon vende i tuoi dati a terzi in modo che terzi possano suggerirti un prodotto e fartelo comprare non va bene?
io faccio il medesimo ragionamento, fino a che è per offrirmi un servizio che mi semplifica la vita lo accetto, d'altro canto è quello che devono fare se vogliono vendermi non solo il dispositivo ma l'intero ecosistema. quando però cominciano a vendere i dati (e per vendere intendo anche farsi da garante per la comunicazione degli stessi) per fini personali e per farci soldi sopra allora non mi va più bene. motivo per cui boicotto google e facebook sia i loro prodotti che i loro ads in tutti i modi possibili. visto che poi questa politica si evolve nel far acquisire valore a tutta una serie di contenuti ben remunerati non basandosi su altro che il pubblico di caproni che riescono a muovere (evoluzione che scelgono gli stessi fruitori di tali contenuti eh) e visto che trovo questo il più basso livello raggiunto dalla società umana cerco altresì di non alimentarlo nel mio piccolo, che varrà pur ben poco, ma d'altro canto non penso di avere altra scelta che non leda i miei ideali. detto questo resta da chiarire la posizione di amazon in questo caso specifico fermo restando che reputo un buon compromesso (per il mio punto di vista da utilizzatore) quanto espresso sopra.
Ho capito più o meno il tuo pensiero ma mi sfuggono le tue preoccupazioni.
Cioè tu hai paura che terzi, persone fisiche, potrebbero carpire i tuoi dati se interpellassero la AI di turno?
Quello che dici tu va bene, sarebbe quello per cui l'AI è stata progettata di per sé, ovvero aiutare l'utente finale in alcune azioni (che possono essere automazioni, rilevamento in base alla posizione di apertura di app o determinati scenari etc etc). Il "problema" si pone quando questa AI viene interpellata per cose che non "buone" e quindi fornisce lo stesso le informazioni. Questi algoritmi possono essere armi a doppio taglio senza problemi perché quando vengono interpellate non sono senzienti quindi (giustamente) non possono sapere se quello che gli viene chiesto è lecito o no, sbagliato oppure giusto, loro ritornano una risposta a prescindere. Tornando quindi al punto di partenza dipende tutto da come vengono sfruttati questi dati. Innanzitutto, come vengono raccolti, come vengono archiviati (c'è protezione dei dati? in che modo? sono criptati? si può risalire alla fonte? gli utenti sono tutelati? etc etc) e soprattutto da chi (persona fisica) possono esser gestiti/letti/consultati e in che modo ? Son domande (alcune, ce ne sono molte altre) che ci si pone (sia da utente ma anche nazione, persone competenti in questo ambito, anche chi sviluppa le AI se le pone) dato che il codice (o anzi, l'intera struttura) che esegue tutto questo non è open source (ovviamente) e quindi i dati vengono dati nelle mani di aziende. Non è affatto così banale gestire una mole di dati (privati e personali, non parliamo poi di raccogliere anche video, posizione, audio (voce) etc etc). In questo caso la domanda che sorge è: per quale motivo Amazon si è impuntata e voleva da questa azienda certi dati ? Gli serviva solo per migliorare i suoi algoritmi con Alexa o aveva secondi fini dietro (marketing, Amazon e-commerce etc etc) ? Perché bisogna stare sempre attenti, se io cedo i miei dati a azienda X non è che questa poi possa darli ad azienda Y senza prima mio consenso, ma cosa ben peggiore è che se io cedo i miei dati (ovviamente firmando o prendendo visione di un contratto) per un motivo A scritto nel contratto non è che poi questi con i miei dati ci fan ciò che vogliono, devono rispettare ciò che io ho firmato. E questo come abbiamo visto non avviene spesso, anche perché è difficile vigilare su queste cose e non ci sono enti e leggi ad hoc queste cose.
solo perchè non producono certi dispositivi in primis quindi certi dati non gli servono
Pff, per questo comprerò presto uno speaker Google Home.
Ah no aspetta...
Senza voler scadere nella solita a trita e ritrita etica della privacy, vorrei capire se il mio pensiero è sbagliato: fin quando i miei dati sono trattati da una AI a me va benissimo.
Quella data AI (o algoritmo, chiamalo come preferisci) userà quei dati per darmi risultati più precisi e pertinenti in base alla posizione, all'orario e così via.
A fronte di questo fatto perché dovrei preoccuparmi? Cosa vi preoccupa? Anche se Amazon voleva i dati degli utenti, bene che non glieli abbiano dati (più per un loro tornaconto però), ma anche volendo cosa vi tange?
Quali sarebbero i reali pericoli?
Voglio capire se mi sono perso qualcosa nella mia vita o se siete voi che esagerate.
Si, infatti, soprattutto d'estate è un problema.
:D
chissà coi dispositivi proprietari ...
Se Zucchina fa cose peggiori non mi stupisco neanche di Amazon. Di sicuro anche Google avrà "partnership" con aziende terze per accedere ai dati degli utenti. L'unica che rimane a difendere la privacy è Apple, oltre anche a Microsoft in certi frangenti. Per il resto pur di arricchirsi le aziende big passano sopra gli utenti (tanto per loro son solo numeri). Il problema è che non ci sono paletti, leggi e soprattutto sanzioni degne di nota che le facciano desistere.
Ormai ci si stupisce dell'acqua calda
Grave violazione della privacy, con pericoli annessi di sicurezza.
Mi auguro una maxi multa, fosse stata una piccola azienda l'avrebbero fatta chiudere.