
Alta definizione 06 Apr
Da tempo ormai gli speaker Sonos sono compatibili con Google Assistant e Alexa, ma se questo può essere visto come un punto di forza (e lo è, effettivamente) altrettanto non si può dire per le modalità di utilizzo degli assistenti. In altre parole: possono essere usati tutti e due, ma solo uno alla volta. É sempre stato così: o si usa Google, o si usa Amazon, non entrambi contemporaneamente.
In realtà, Sonos aveva altre idee in testa. Il progetto Concurrency prevede infatti la possibilità di richiamare uno o l'altro assistente con i classici "OK Google" e "Alexa": entrambi restano attivi, "risvegliandosi" al nostro comando senza dover necessariamente andare a scartabellare ogni volta all'interno delle impostazioni di sistema. Se si ha bisogno di certe tipologie di informazioni, si interpella l'Assistente Google, se invece serve altro, si opta per la soluzione di Amazon. Del resto, ciascuno dei due primeggia in qualcosa: uno è meglio nello svolgere determinati task, l'altro è più efficace nel fornirci certe tipologie di informazioni.
Come riporta il Washington Post, "Sonos oggi vende smart speaker che ti permettono di scegliere tra Alexa e Google, ma possono operare solamente uno alla volta: devi disabilitarne uno prima che tu possa usare l'altro. Nella demo Concurrency, parlare con entrambi non richiedeva altro che dire i loro nomi". Amazon sembra aver approvato questa idea, avendo affermato di "sottoscrivere il pensiero che gli assistenti vocali debbano essere interoperabili". La stessa cosa non può dirsi invece per Google, che ricorda come all'interno dei suoi accordi di distribuzione il suo assistente debba essere l'unica intelligenza artificiale disponibile.
Google ha rilasciato un comunicato a riguardo, affermando come l'azienda si stia impegnando nel "rendere l'ecosistema della smart home più interoperabile e aperto", anche mediante lo sviluppo di standard condivisi con altre aziende che operano nel settore per offrire "ai consumatori una scelta più ampia, proteggendo la loro privacy e creando esperienze di facile utilizzo". Tutto bene, fin qui, essendo evidenti le intenzioni di creare un ecosistema condiviso e aperto. Dunque Google Assistant e Alexa inizieranno a lavorare insieme sugli speaker Sonos? A quanto pare, no:
L'interoperabilità continuerà ad essere una priorità per noi, ma vogliamo anche garantire agli utenti un'esperienza positiva utilizzando i nostri prodotti nella tutela della loro privacy.
Non è la prima volta che Google e Sonos si trovano in disaccordo, e in passato si sono anche ritrovate in tribunale per casi di violazione di brevetti: si ricordi ad esempio l'accusa nei confronti dell'azienda di Mountain View di aver utilizzato impropriamente tecnologie di proprietà di Sonos per la trasmissione wireless della musica. E forse, per evitare discussioni, è proprio questo il motivo per cui l'azienda di Santa Barbara starebbe pensando di sviluppare un proprio assistente vocale. Niente OK Google o Alexa, ma Hey Sonos. Basterà per porre fine alle polemiche?
Commenti
Male, molto male in virtù di una libera e sana concorrenza. A me farebbe molto comodo visto che utilizzo entrambe gli assistenti (non che la cosa mi faccia impazzire, ma né Assistant e tantomeno Alexa li considero soddisfacenti e sufficientemente completi per esser utilizzati autonomamente). Ricordo inoltre quanto si è fatto attendere Assistant su Sonos, e ora vuol dettar legge...
Sarebbe bello il supporto a siri
Prevedo nuova multa della ue
voleva fare una cosa a 3!!!
hai capito sonos???
ahahahah