
06 Settembre 2021
25 Agosto 2021 32
Pino Maniaci e la sua Telejato protagonisti di Vendetta: guerra nell'antimafia, disponibile su Netflix il 24 settembre, due settimane dopo l'appuntamento con SpaceX. La miniserie italiana del gigante dello streaming porterà in 190 Paesi il Caso Saguto, etichetta che nel 2015, all'avvio delle indagini, la stampa cucì sulla gestione poco limpida dei beni confiscati alla mafia dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, in particolare sulla condotta del Presidente Silvana Saguto, destituita dalla carica e condannata a 8 anni e mezzo in primo grado.
Il giornalista ha seguito e denunciato per primo la gestione grigia dei beni confiscati nonostante i mezzi modesti di Telejato, piccola emittente siciliana con sede a Partinico. Un comune di 30.000 anime della Provincia di Palermo da cui Maniaci - con il suo fare folkloristico, schietto e a tratti burbero - negli ultimi vent'anni ha condotto asprissime campagne contro la mafia e, poi, anche contro chi quella stessa mafia avrebbe dovuto sfibrarla privandola di beni e possibilità economiche.
Vendetta: guerra nell'antimafia è una mini serie da sei episodi e diversi anni di lavoro che segue Maniaci e Saguto lungo i procedimenti in cui sono coinvolti. Il materiale è stato filmato in tempo reale, quindi i protagonisti non sanno cosa succederà nello svolgimento dei fatti. Gli autori Ruggero Di Maggio e Davide Gambino, secondo quanto riferisce Repubblica, non prendono posizione nel corso della docu-serie, in cui hanno deciso di fare a meno di una voce terza anche quando avrebbero potuto giudicare o correggere facilmente delle tesi palesemente non plausibili emerse nel corso del racconto.
Spetta al pubblico giudicare, ma non vogliamo buttare alle ortiche 30 anni di lotta antimafia - hanno dichiarato.
Appuntamento, dunque, al 24 settembre per l'uscita di una docu-serie che certamente farà discutere.
Vendetta: guerra nell'antimafia ricostruisce le vicende umane e processuali tra Maniaci e Saguto, i cui percorsi collidono nel 2013 quando il giornalista lancia un'inchiesta su Telejato sull'operato della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Maniaci accusa il giudice di essersi appropriata in modo indebito di molti beni, di una gestione clientelare della sezione per arricchire sé, il marito e alcuni collaboratori, anche se ciò implicava il fallimento delle aziende sottoposte a sequestro.
Nel 2016 il Tribunale di Palermo indaga il giornalista per diffamazione ed estorsione, con l'accusa di aver denigrato o esaltato nei suoi servizi su Telejato mafiosi e politici locali a seconda delle convenienze del momento e a fini estorsivi. Nello stesso anno piovono su Saguto 39 capi d'imputazione tra cui corruzione, abuso d'ufficio e appropriazione indebita. Il giornalista viene assolto in primo grado nell'aprile 2021 per estorsione ma condannato per diffamazione, mentre il magistrato condannata per corruzione, sempre in primo grado, a 8 anni e mezzo.
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Commenti
Infatti non ho fatto commenti sulla qualità dei contenuti, ma sulla scarsa varietà degli stessi.
Queste leggi sono state fatte per difendere i mafiosi e corrotti fino alla fine, e nel caso vendicarsi pure (diffamazione nonostante dimostrato che fosse colpevole). Questo perchè la mafia ha già comprato ai tempi il potere legislativo
È contenuto di qualità che problema c'è.
Secondo me l'offerta c'è, ovviamente i media mainstream esaltano sempre e solo le solite cose...a parte rari casi..
Magari facessimo film sulla mafia di livello, la stragrande maggioranza dei film italiani al cinema sono film drammatici di basso livello. Non abbiamo (più) un cinema d’azione
Capisco, però, secondo me, dovrebbero rivedere almeno il caso in cui si viene condannati in via definitiva, assolvendo dall'accusa di diffamazione.
Non è così: il diritto di cronaca è la libertà di poter raccontare gli avvenimenti comprovati o porre i dubbi in modo neutrale. Se invece si AFFERMA che una persona è un qualcosa o ha fatto un qualcosa senza che ci sia l’evidenza dei fatti, anche il giornalista può subire l’accusa dì diffamazione. Conta relativamente se DOPO si scopre che avesse ragione. Per questo è molto importante per durante un processo parlare di una persona come sospetta, presunta o di accusata, senza affibbiare appellativi che già legano al reato come compiuto.
Sui beni sequestrati, c'è tanta mafi... quanto prima dei sequestri.
Fa anche ridere il pretesto per cui hanno organizzato quella colossale mangiatoia che riguarda decine di migliaia di individui, per cui se vendi i beni la mafia se li ricompra (chiunque con minimo un neurone ed onesto, risponderebbe "bene, ed uno glieli risequestra, vediamo chi si stanca prima!" ed invece ci sono gruppi locali, associazioni nazionali, pressioni politiche clientelari... che oltre a distruggere il bene porta a dover campare chi se ne occupa con il pretesto dell'interesse generale, quindi diventa un costo ...e ricordiamoci, che i soldi sono finiti... si mette tutto a Debito)
Mica vero. Adesso nei cinema c'è l'ennesimo capolavoro di Me contro Te (metti le maiuscole dove preferisci)
Perché fino al Terzo Grado di giudizio, non puoi accusare pubblicamente qualcuno... manco se lo vedi compiere un reato (sempre pubblicamente, ovvio che puoi testimoniare). Quando arriverà il terzo grado e sarà confermata la condanna, allora il tipo vedrà rivista la sua posizione.
E' la burocrazia legale italiana, derivata da una Costituzione scritta con i piedi abbinando interessi di ideologie malate contrapposte
Ma appunto, loro hanno Hollywood noi avevamo Cinecittà... glielo abbiamo insegnato noi come si fanno i film... ma ora siamo al fondo del barile.
in realtà se rileggi bene ho detto che per evitare di raccontare SOLO quello che ho elencato (qualche centinaio di anni che è la storia americana) sono stati costretti a metter su hollywood che sforna di tutto.
A noi probabilmente certa roba piace solo vederla e non produrla.. boh
Ma magari si ritornassero a fare certi film come negli anni ‘80 italiani… erano anche abbastanza chic rispetto a ciò che si fa oggi.
Non sto dicendo che non esista altro, dico che il panorama cinematografico italiano a me sembra un po' "dominato" da queste due categorie. Cose un po' diverse sono appunto, come dici tu, perle che bisogna andare a cercarsi col lanternino, non sono la norma. Tutto quello che sto dicendo è che mi piacerebbe un po' più di varietà nella nostra offerta cinematografica.
Janara, La Vita è Bella, La mia amica Geniale...vabbè ma che devo stare a dirti tutti i capolavori che sforniamo qui in Italia...usa Google zio.
Ma io non sto dicendo che opere come queste non vadano fatto, dico solo che a volte si ha l'impressione che il cinema italiano sia SOLO quello. Hollywood invece non mi pare, là producono film di ogni tipo e genere (certo ANCHE quelli che hai citato tu, ma anche tantissimo altro)
In Italia è impossibile parlare di sesso di politica di religione(in maniera non agiografica) rimane poco su cui scrivere soggetti interessanti
Lo chiamavano Jeeg Robo, veloce come il vento sono 2 esempi
Qualche anno fa tutto questo sarebbe uscito su Rai 1 come fiction romanzata interpretata da Beppe Fiorello
Assolutamente sí, in ogni caso se non ti fidi di me google ha migliaia di risultati a riguardo :)
Potresti fare qualche esempio? Oltre a Boris?
Guarda fortunatamente non è così, bisogna solo scavare un po' e di belle.perle se ne trovano...tra l'altro questa è una storia vera e vale la pena di essere raccontata
Mi sembra strano.
Se io dico che Tizio è un ladro e Tizio viene effettivamente CONDANNATO per furto o rapina allora io sono responsabile di diffamazione?
bellissimo
certi film li possiamo fare solo noi però, a meno di non tirare fuori stereotipi banali e stantii.
Per carità, capisco il tuo punto di vista e l'ho sempre condiviso. Ma ultimamente, pensandoci, sono arrivato a questa conclusione. D'altronde gli USA han bisogno di Hollywood per raccontare qualcosa che non sia la guerra di secessione, il vietnam, l'iraq, pearl harbour e le torri gemelle (solo io ci vedo un po' di monotematicità in questi nomi?)
Perché il reato di diffamazione resta tale anche se ciò che dici è vero
Passano le decadi e si riafferma sempre di più il fatto che in Italia ormai sappiamo fare solo film sulla mafia o commediole imbarazzanti stile cinepanettoni. Usciremo mai da questa stagnazione di argomenti? (questo senza nulla togliere a questo specifico film che magari è anche ben fatto, parlo in generale del fatto che battiamo sempre sugli stessi chiodi)
"I professionisti dell'antimafia"
Sembra molto interessante, non ero a conoscenza di questi fatti.
Appena esce lo guardo.
Solo una considerazione:
"Il giornalista viene assolto in primo grado nell'aprile 2021 per estorsione e condannato per diffamazione, il magistrato condannata, sempre in primo grado, per corruzione a 8 anni e mezzo."
E quindi perché è stato condannato per diffamazione il giornalista?