Sky Sport Quiz Reward, dietro le quinte del nuovo gioco sportivo in realtà aumentata

06 Febbraio 2020 7

Un quiz televisivo? Non fa più notizia, nemmeno se a sfidarsi sono concorrenti iper-preparati sulle vicende sportive. Il discorso cambia però se c’è di mezzo la tecnologia, e in particolare la realtà aumentata.

Sky Sport, il canale sportivo del colosso fondato da Rupert Murdoch, scommette su uno dei format più antichi della tv, il quiz, ma lo fa mettendo in campo l’esperienza accumulata in questi anni nel settore delle nuove tecnologie e in particolare sugli effetti AR. Il risultato è Sky Sport Quiz Reward, il gioco condotto da Marco Cattaneo e Sara Brusco che dallo scorso venerdì 31 gennaio e fino al prossimo 10 aprile animerà i venerdì sera di Sky Sport Uno.

HDblog si è recata negli studi di Sky per parlare con regista e autori, curiosare fra gli aspetti più innovativi della produzione e capire in che modo e con quale criterio sono state fatte certe scelte tecnologiche.

AR A TUTTO CAMPO

Iniziamo dall’elemento più appariscente, le proiezioni in realtà aumentata. L’idea di sostituire schermi e parte delle sovrimpressioni con oggetti virtuali non è del tutto nuova per chi ha una certa dimestichezza con i palinsesti Sky. Nel commento pre e post partita delle gare di Champions, per esempio, si vedono già da qualche tempo le riproduzioni virtuali degli stadi e dei giocatori che emergono - letteralmente - all'interno dello studio.

Un concetto che è stato ripreso e ampliato all’interno di Sky Sport Quiz Reward: i tabelloni, le figurine dei giocatori e il caveau finale si palesano in studio come fossero reali grazie all’illusione offerta dalla realtà aumentata. Anche i filmati non vanno mai a schermo pieno, ma vengono trasposti all’interno di una virtual window che sfrutta la presenza di un sensore su ogni camera per rivelare la posizione e rielaborarla all’interno di uno spazio virtuale.

Va da sé che l'effetto non sia percepibile nello studio: la realtà aumentata la vede solo il telespettatore. Gli allestimenti virtuali vengono infatti preconfezionati da Sky attraverso Mosis e proiettati in tempo reale durante la trasmissione.

COME LAVORA IL BROADCASTING

"Non abbiamo guardato al quiz classico", spiega ad HDblog Roberto “Popi” Montoli, regista del programma, "certi cliché come l’applauso fake sono superati, ci siamo ispirati ad altri format sia per la parte video sia per ciò che riguarda l’impostazione audio. Crediamo che la tecnologia possa regalare al telespettatore un’esperienza completamente diversa, più immersiva".

Anche le postazioni sono autoadattive, si riposizionano in base al numero dei concorrenti, consentendo alla produzione di evitare pause fra una manche e l’altra. "Tecnicamente siamo in grado di andare avanti dall’inizio alla fine senza fermarci", spiega il regista, "ci basta semplicemente riposizionare i nomi dei concorrenti".

La parte più impegnativa del gioco è però rappresentata dall'elaborazione dei linguaggi di trasmissione: tutto deve essere sincronizzato e coordinato, ci spiegano i tecnici che lavorano in regia. "Per questo utilizziamo Watchout, lavoriamo con segnali puramente grafici standard non compatibili con gli standard di trasmissione, facciamo in modo che il render 3D sulla parte grafica possa essere percepito sul broadcast".

IL FUTURO SARÀ SEMPRE PIÙ TECH

Ci si chiede a questo punto se e quando la tecnologia sarà pronta per portare un certo tipo di coinvolgimento anche al pubblico da casa. "Ci stiamo pensando", ci spiega Alvise Borghi, firma storica del quiz televisivo italiano (ha lavorato fra gli altri anche con Mike Buongiorno) e oggi autore di Sky Sport Quiz Reward. "Il cantiere è già aperto da tempo, ci piacerebbe sfruttare sistemi sempre più innovativi, magari anche Alexa e i maggiordomi virtuali per l'interazione vocale".

"Ad oggi la realtà aumentata deve stimolare la curiosità dello spettatore, ma fra qualche tempo li considereremo alla stessa stregua degli effetti speciali in un film", aggiunge Francesco Leoni, co-autore del programma. "Non più qualcosa di eccezionale come ai tempi di Jurassic Park, ma qualcosa di naturale, un po’ come accade oggi quando guardiamo un film come Aquaman. Allo stato attuale ci vien da pensare che questi mondi in realtà aumentata esistano anche se di fatto non esistono. Il passo successivo sarà quello di proiettare immagini in movimento. Avremo evoluzioni importanti negli studi televisivi. Il vantaggio che certe tecnologie portano in dote è enorme, sia per la produzione sia per il telespettatore".


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Commenti

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L0RE15

Applausi che escono dalle casse surround sparse per lo studio: stesso effetto (e metodo) del suono del motore dell'auto fatto uscire dalle casse. Ormai il mondo va cosí (purtroppo). Finché la gente accetta e lo trovo pure "avanti"...

marci-s

Sì, ma non richiede un abbonamento sport, ma solo quello base. Inoltre grazie ad Xfactor, masterchef e italia's got talent ha ormai un palinsesto abbastanza consolidato per il tipo di programma

Serton Lopodeck

Sky Uno non è un canale pay?

John Marston

Ma posso giocarci anche col pez8?

Aster

La conduttrice brava e carina

Desmond Hume

"gioco condotto da Marco Cattaneo e Sara Brusco"

Ed ecco tutto quello che avevo bisogno di sapere.

marci-s

Un po' smorto devo dire, secondo me la mancanza di pubblico in studio si fa sentire. Non sembra, ma quando manca ti accorgi che la cornice di pubblico e gli applausi aumentano l'immersione. Questi quiz su pay tv poi mi sembrano sempre un azzardo, metterli su sky uno o tv8 gli avrebbe dato una cassa di risonanza maggiore

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