
27 Gennaio 2022
"Perdi il vizio di perdere le cose". È questa la sfida lanciata da Apple a tutti i suoi adepti, quelli più fedeli al marchio ma soprattutto i più distratti, con l'introduzione sul mercato degli AirTag. Non hanno certo bisogno di presentazioni: gli smart tracker Bluetooth della Mela morsicata, chiacchieratissimi da anni ma annunciati durante l'evento Spring Uploaded di fine aprile, a pochi giorni dal lancio sul mercato hanno già conquistato l'approvazione di molti.
Il payoff con cui sono stati annunciati mi ha subito rapito, da inguaribile smemorata quale sono. Ho perso di tutto nella vita: chiavi, portafogli, borse, gioielli, ombrelli (tanti ombrelli), zaini, cuffie, cappotti. La testa, quella, proprio mai avuta, incastrata da tempo immemore in un fittissimo e irraggiungibile Cloud di distrazione (spoiler: non è possibile appiccicarsi i tracker in fronte, già domandato durante la sessione Q&A del press event). Per questo, l'ultima novità della Mela sta a me come un flauto sta a un cobra incantato in un suq di Tunisi.
Vogliate dunque comprendermi se, nell'istante esatto in cui ho stretto tra le mani il mio AirTag, mi sono sentita per la prima volta padrona dei miei averi e, a dirla tutta, anche un po' del mondo. Il lampo di onnipotenza da cui si viene assaliti realizzando di poter rintracciare il proprio oggetto del desiderio in qualsiasi momento, dopo anni di imprecazioni e affaticamenti mentali, vale già da solo dieci punti.
Qualche giorno di utilizzo mi è bastato per capire che questi piccoli accessori hanno del potenziale, se non per rivoluzionare la vita delle persone, quantomeno per facilitarla. Per poterli recensire in modo inappuntabile, completo e veritiero, avrei tuttavia necessitato di trascorrere in loro compagnia qualche settimana in più, se non addirittura mese. La funzione salvifica degli AirTag, veritiera o sopravvalutata che sia, emerge infatti nel vero momento del bisogno.
Ma basta chiacchiere: vi dico tre cose che ho subito apprezzato dei tracker di Apple e tre aspetti che invece non mi sono proprio piaciuti, più un "jolly" a metà strada (da cui partirò).
C'è una componente che mi lascia interdetta, spaccata a metà tra l'accettazione e il dissenso: il prezzo. Questi piccoli oggetti in acciaio (altamente graffiabile, ndr), anello di congiunzione tra una moneta da due euro e una spilla da concerto per la loro forma tondeggiante e lillipuziana, sono anche il dispositivo della Mela più economico in commercio.
La versione singola costa 35 euro, mentre il prezzo della confezione da quattro è di 119 euro. Senz'altro accessibile, ma bisogna considerare anche la obbligatoria sfilza di accessori "porta AirTag" per un loro uso più pratico e maneggevole (ad esempio, con il portachiavi in pelle si arriva a 74 euro, con il laccetto in poliuterano a 70 euro). Certo, il tag può essere anche mantenuto "nudo", non essendo chiaramente un device con finalità estetiche, ma che si presta anzi all'occultamento per adempiere alla sua funzione nel più sicuro e anti-sgamo dei modi, agendo spesso sottopelle, ma tant'è.
Bisogna però riconoscere che il prezzo di AirTag si allinea a quelli della concorrenza, non senza valori aggiunti, quindi mi riserverò il privilegio di restare in bilico tra due opinioni discordanti.
Gli AirTag sono dispositivi davvero molto semplici da utilizzare. Per attivarli, infatti, non bisogna fare altro che liberarli dalla pellicola e staccare la linguetta di plastica che separa fisicamente la batteria dai contatti. Una volta completato questo passaggio, iniziare a usare il tracker è semplicissimo: avvicinandolo al proprio smartphone comparirà istantaneamente la tendina pop-up che permette di eseguire l'abbinamento con il proprio telefono (per ogni ID Apple si possono associare un massimo di 16 AirTag diversi). Un click su "Connetti" e il gioco - a prova di stolto - è fatto.
Non vi è dunque alcuna necessità di scaricare un'app ("Dov'è" è già pre-installata), né alcun bisogno di abbinare il proprio tag al Bluetooth. Minimo dispendio di energie, massima resa.
Sebbene sulla carta lo siano, gli AirTag non possono e non devono essere considerati dei semplici tracker Bluetooth, ma qualcosa di più. Sono infatti la chiave d'accesso alla sterminata rete di dispositivi della Mela che costellano il Globo riunita sotto il controllo dell'app Dov'è. Se il nostro AirTag si imbatte in uno di essi, emette un segnale Bluetooth che può essere rilevato dal device, il quale invierà la posizione dell'AirTag al Cloud di Apple permettendo al proprietario del tag di visualizzarlo sulla Mappa dell'app Dov'è, che riporterà ora la posizione aggiornata (tranquilli: il sistema è anonimo, crittografato e, per questo, sicuro). Ed è così che l'ecosistema della Mela morsicata, sempre più interconesso e imprescindibile per i suoi aficionados (hater, non vogliatemene) si amplia.
P.S. Nel caso in cui doveste imbattervi in un AirTag abbandonato, per risalire al proprietario basta cliccare l'opzione "Identifica l'oggetto trovato" tramite l'app Dov'è, posizionarlo sul dorso del proprio smartphone (purché dotato di tecnologia NFC, la stessa impiegata per i pagamenti con il telefono) e aspettare che compaia la tendina recante numero di telefono e messaggio di segnalazione dello smarrimento dell'oggetto. Non temete: gli Androidiani saranno reindirizzati a una pagina web di Apple contenente le medesime informazioni.
AirTag, come già anticipato, è dotato di batteria di tipo CR2032 al litio da 3 Volt, la classica batteria a bottone che viene usata da tempo su molti dispositivi di uso quotidiano, come gli orologi. L’autonomia, stando a quanto detto da Apple, è di circa un anno. Il vantaggio qui è doppio: scompare l'ansia di dover ricaricare periodicamente il dispositivo e diventa un gioco da ragazzi sostiuire la batteria una volta scarica. Per farlo, vi servirà un supermercato e i vostri due pollici (per aprire il tag basta premerli sul lato argento e ruotare le due componenti).
Non c'è carota senza bastone. Quando AirTag è all'interno del raggio d'azione del Bluetooth, l'app Dov'è si converte in una vera e propria bussola digitale: accedendovi, è infatti possibile far emettere un suono al dispositivo per localizzarlo (a metà tra una sveglia e un sibilo alieno).
Selezionando l'opzione "Trova nelle vicinanze", invece, il chip U1 con tecnologia Ultra Wideband basata su radiofrequenza, (introdotta con iPhone 11), attiverà la modalità "Posizione precisa" per rilevare in modo accurato la distanza e la direzione. La funzione è veritiera ed è in grado di localizzare un oggetto nello spazio con una precisione fino a 10 centimetri ma, nel caso in cui l'oggetto smarrito fosse tra le mura di un edificio su più piani, la questione si complicherebbe.
La volta in cui ho provato a cercare il mio AirTag in redazione, smarrito nella sua solitudine dopo una giornata di prove, intercettarlo è stato infatti piuttosto difficile. Il raggio d'azione del Bluetooth massimo è di circa 100 metri (senza ostacoli), ma l'UWB entra in gioco quando si è a una distanza di circa 15 metri, momento in cui apparirà l'indicazione visiva della bussola accompagnata da una combinazione di vibrazioni e suoni.
Dimenticato al primo piano, l'AirTag non si è palesato facilmente, complici le mura che ne hanno ostacolato il segnale. Ed eccomi attaccata al pulsante "Fai suonare" come fosse il citofono della nonna all'ora di pranzo (sì, poi l'ho trovato).
Nostalgici, vi vedo già sorridere: la finitura lucida è la stessa del retro dei vecchi iPod e porta con sé un lungo strascico di (bellissimi) ricordi del passato, ma anche una quantità smisurata di graffi. Aspettatevi di ritrovare il vostro AirTag segnato, già a poche ore di utilizzo, da una costellazione di incisioni involontarie e segnetti fastidiosi come fossero stati maneggiati da Edward Mani di Forbice. La questione è già stata ampiamente dibattuta e siamo tutti d'accordo sul fatto che i tracker della Mela non siano un dispositivo da esibire, dunque non è così grave che si rovinino esteriormente. Però diciamocelo: oltre alle tecnologie avanzate, Apple avrebbe potuto puntare anche su materiali che resistono maggiormente all'usura.
Come già anticipato, se il proprio AirTag si trova nel raggio di azione del Bluetooth, per localizzarlo più facilmente è possibile fargli emettere un suono che si può anche interrompere prima che termini in automatico.
E sarebbe meglio per le vostre orecchie, non tanto perché il sibilo sia fastidioso (sappiate che lo è), ma perché a mio avviso è anche poco efficace. Il suono è troppo spaziale, non dà un'idea precisa della direzione da cui proviene e ho avuto non poche difficoltà a farmi guidare verso la posizione esatta del mio AirTag affidandomi al solo udito. Vi dirò di più: non è neanche così potente (il suono, non il mio udito).
Ma quindi, ha senso acquistare uno o più AirTag o è meglio lasciar perdere? Sarò sincera: dipende dall'uso che vorrete farne.
Gli AirTag hanno senso per:
Gli AirTag non hanno senso per:
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Commenti
I dispositivi Android è come se non esistessero, perché, come per i tracker non-Apple nel mondo Apple, per rilevare un tracker occorre la relativa app e occorre che sia aperta.
Mentre gli AirTag sono gestiti direttamente dal sistema operativo. Il vantaggio Apple è quindi netto.
Non funzionano
Citando il mio commento precedente:
Mi sembra di aver parlato italiano corretto, sinceramente.
Arrivederci.
Intendevo questi 2: https://uploads.disquscdn.c...
Vabbhè, parliamo due lingue diverse... arrivederci...
Ovvero? Perché dalla tua stessa ricerca vengono fuori questi risultati, che mi sembra coincidano con ciò che ho detto io:
https://uploads.disquscdn.c...
E non sono stati citati quelli di Samsung, che concettualmente sono i più simili ad AirTag, che costano anche loro 35 euro.
Poi sicuramente ci saranno dei tag bluetooth che costeranno meno, ma il fatto che non si appoggino a nessuna rete per il ritrovamento li rende, di fatto, incomparabili. Quindi di cosa stiamo parlando?
Android è più diffuso, è vero, ma non va a creare nessuna rete, a differenza di tutti gli iPhone da iOS 13 in poi, per il ritrovamento offline (la rete Find My sopra citata, appunto). Alcuni produttori lo fanno per conto proprio, ma funzionando solamente per i loro dispositivi la dimensione della rete non è minimamente paragonabile a quella di Apple. Quando questa funzionalità verrà implementata nativamente su Android allora avrai ragione (e se ne potrà riparlare), ma per il momento la realtà dei fatti è un'altra.
Ho notato, ma tranquillo, sei in buona compagnia su questo blog.
Il punto è che questi (ed è la terza volta che lo dico, ma vedo che il messaggio non viene recepito) costano tanto quanto la concorrenza! Quindi la tua domanda, per quanto in senso assoluto non sia stupida, in questo caso non ha proprio senso, perché appunto le alternative vengono offerte a prezzi uguali o anche superiori (vedasi alcune soluzioni di Tile). Inoltre, se vogliamo dirla tutta, per quanto l’hardware possa essere simile, solo gli AirTag possono contare sulla rete Find My (composta da tutti i dispositivi Apple in circolazione), e ciò li rende, di fatto, tra i tracker bluetooth più sensati al momento.
Poi sei libero di comprare quello che vuoi ovviamente, ma non è quello il punto. Quello che dico io è semplicemente di usare un minimo di oggettività.
Allora, diciamo che se devo pagare marketing, pubblicità, servizi, iTunes, ecc. ecc. personalmente preferisco dare i miei soldi a qualcun altro che ha dei costi molto più bassi, ergo riesce ad avere dei prezzi più bassi.
La domanda che cerco di farmi sempre è semplice: perchè devo pagare di più per lo stesso HW? Perchè loro sono Apple? Perchè offrono dei servizi in più che non userò mai?
Sicuramente resta una mia opinione personale, ma francamente io preferisco dare i miei soldi ad altri e non credo che Apple senta la mancanza dei miei soldi...
Ma sicuramente il prezzo totale dei soli componenti è bassissimo, nessuno lo nega. Ma se ti devi basare su questo criterio, non dovresti comprare più niente, visto che vale letteralmente per ogni singola cosa, soprattutto nella tecnologia.
Al prezzo finale ci devi anche aggiungere i costi di progettazione, quelli di produzione e anche quelli del marketing, che non sono per nulla indifferenti (a differenza di quello che pensano quelli che si fingono esperti qui sui blog, quando in realtà non sanno una mazza).
Ti faccio anche notare che non mi hai ancora detto se anche tutti gli altri che hanno dei tracker bluetooth a listino sono dei ladri oppure no, dal momento che, come ho già fatto notare, tutti li propongono a prezzi uguali o anche superiori…
“Smettiamola di dire caxxate, grazie.” ~cit.
Scommettiamo che se ne compro uno, lo apro e vedo cosa c'è dentro il valore dell'HW è meno di un euro? Smettiamola di dire caxxate, grazie.
Come se quelle tre cose le avessero appiccicate insieme con lo scotch e le avessero vendute a 35 euro, vero?
Chissà come mai, i tracker bluetooth della concorrenza costano uguale o anche di più… Dal tuo ragionamento, si evincerebbe, quindi, che sono tutti dei ladri (o che non hai capito una fava e continui a parlare a vanvera, ipotesi molto più plausibile).
Consiglio spassionato: se devi criticare a prescindere, almeno informati molto meglio di così.
E' stato preso un tag NFC e gli è stato aggiunto il bluetooth e un chip per la posizione...
Ah beh, scusa... In più ha il bluetooth e un chip per la posizione... Allora sì che è giusto pagare così tanto... Contenti voi...
quali tag NFC? Io non ne vedo nemmeno uno
L'importante e' che ci siamo ritrovati :D
nome delle app? :D
Hai almeno idea di cosa stai parlando? Se tu ti informassi un minimo prima di parlare solo per dare aria alla bocca, sapresti che NON è un tag NFC. C'è la funzione che tramite NFC ti permette di leggere i dati del proprietario, ma l'AirTag NON si limita solo a quello.
Finchè te li inventi, puoi trovare tutti i motivi che vuoi..
Ma 35€ per un tag NFC???!!! 119€ per 4 tag NFC???!!!
E la tipa dell'articolo dice che non è nemmeno tanto... Ma sono dei tag NFC... Va beh, altro motivo per odiare Apple...
LOL ma stai dicendo sul serio?
"se dopo che ti fai tutte le corsie non si attiva la modalitá "con freccia" vuol dire che hai sbagliato piano!"
In pratica vorresti giocare a nascondino con la tua auto e poi mi dici "Magari avessi tempo di giocare"... te lo ripeto le app di cui parlo ti danno semplicemente quello che ti serve per trovare l'auto senza sembrare un bambino smarrito, fine
Saluti
Ma secondo me é logica, se dopo che ti fai tutte le corsie non si attiva la modalitá "con freccia" vuol dire che hai sbagliato piano! Sulle app che dici tu non conoscendole non mi esprimo ma provando con l'hardware dedicato non funzionava molto bene. Magari avessi tempo di giocare ma a volte la si perde proprio in questi maledetti mega store :D
Si però considera che se non ti avvisasse io potrei facilmente metterti in auto o in una tasca o in una borsa uno di questi cosi e registrare ogni tuo spostamento per mesi
Ma che stai dicendo? sta nell'articolo, non riesce ad interpretare le differenze di piano... le app di cui parlo sono l'unica cosa che funziona realmente, piano, settore e posto, quello ti serve in un multipiano... cioè tu veramente vuoi giocare a trova l'auto
certo che ti guida, negli ultimi metri c'è una bella frecciona a farlo. Le app che dici tu fanno fare piu lavoro ed in un multipiano sono inutili. Poi chiaro, ho preso solo un esempio specifico. In un parcheggio di 10 metri quadrati non serve per questo caso.
Costa piu' il portachiavi lo sapevo!
O il cane ha perso te?
Una volta ho perso il cane pure io!
Ammetto l’approssimazione di aver letto dal 6s e non aver ben approfondito la cosa. Errore mio, grazie della segnalazione.
In un multipiano non ti guida neanche questo, comunque esistono app, anche di sistema, che ti permettono di fare la foto all'identificativo del parcheggio ed abbinarla alle coordinate gps...
Beh è comune non ricordarsi dove si lascia l'auto, magari al centro commerciale. Beh buon per Android, ma in un parcheggio multipiano ti guiderebbe?
tu no
"E' un lavoro duro, ma qualcuno lo deve pur fare"
Ma abbi pazienza, è esattamente quello che dicevo nel mio commento, di cosa stiamo parlando? :D
Per nasconderlo non ci vuole molto di più.
Ma poi perché dovrei volere un antifurto al portafoglio, ma hai visto mai qualcuno col portafoglio con l’antifurto?!
Lo scopo è cercare di ritrovarlo se lo perdi, non evitare che sia rubato.
E comunque sticapsi, inserito in auto e moto fa una minima funzione di tracking per rilevare la posizione, e non bisogna abitare in centro a Milano per vederlo funzionare, pure a Menate sul Membro la geolocalizzazione la fa.
Tutto per qualche centesimo di costo di produzione e poche decine di euro di costo d’acquisto. C’è di meglio come antifurto, sicuramente, ma di sciroccati con l’antifurto al portafoglio ancora non ne avevo sentito parlare, e dire che l’era delle catenelle al portafoglio l’ho vissuta appieno.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Non ho scritto metterlo, ho scritto NASCONDERLO. Comprensione base di un testo proprio, eh.
Devo essere Mr. Fantastic, visto che uno dei 4 lo tengo nel portafoglio, nel taschino dietro il portamonete, ed ho il portafoglio praticamente vuoto se non per le varie card, qualche banconota e moneta. E no, il portafoglio non lievita, messo com’è nell’angolo in basso a destra del portafoglio.HATERS GONNA HATE
Secondo me è pari a zero anche con airtag.
Nel tuo commento iniziale facevi riferimento al fatto che la diffusione di modelli meno recenti li rendesse meno efficaci, e questa cosa è falsa, perché la rete Find My è compatibile da iPhone 6S (dispositivo del 2015, aggiornato ad iOS 14.5) in su… Ora a caso te ne sei uscito con il precision finding, che è tutt’altra cosa (e che comunque non è la funzione più importante. È indubbiamente una cosa comoda, che però funziona solo per un raggio ristretto, quindi anziché usare il precision finding puoi far suonare l’AirTag dall’iPhone per poterlo trovare).
Intelligente tu e gli altri 5 che ti hanno dato un up.... è normale che con le AirTags hai una percentuale di probabilità, mentre se non ce l'hai la percentuale è pari allo zero. I G N O R A N T I
Insomma, hai la possibilità comunque di ritrovarlo e sapere dove si trova
Cioè la cosa più importante. Sapere che è nei paraggi con oggetti piccoli serve a poco.
Non penso che acquisterò mai un oggetto del genere soprattutto di apple.. non ho nulla di loro.. ma perché.. così non puoi infilarlo in una borsa, portafoglio, zainetto, custodia? p.s.pensoche entro il fine settimana ci saranno 2.000.000 di gancetti venduti in pacchi da 100 su aliexpress a pochi centesimi.. già ora ce ne sono un mucchio.
Solo il precision finding.. Tutto il resto va
Io ti ho risposto spiegandoti perché hai torto tu (dopo numeroso evidenze poi)...
l'errore è considerarlo un dialogo, stavo solo spiegando perchè avete torto.
Stiamo parlando di un articolo di tendenza e vengono esposte sia critiche che pregi, il solo parlare di un prodotto che adesso è sulla bocca di tante persone li porta a guadagnare (come è giusto che sia)
Che poi anche se fosse sponsorizzato non vedo dove sia il problema finché ne si parla in modo imparziale e i due problemi più grandi sono presenti (si graffia in modo troppo semplice e per legarlo a qualcosa il costo dell accessorio è assurdamente alto, più del tracker stesso)
Ma non solo per il video che ti ho linkato, anche altre persone hanno confermato sotto la cosa, e comunque se non sei aperto al dialogo costruttivo, la prossima volta evita proprio di rispondere ai commenti degli altri utenti :)
Non è solo questione di versione, la piena funzionalità è possibile solo con taluni hardware.
mi sono fermato alla seconda riga, convinto tu di avere la verità in tasca per un video e per le tue convinzioni fai pure, non guadagno nulla a convincerti :)
Ci credo che non vuoi andare avanti quando si dicono cavolate e non si sa come rispondere si scappa :)
Comunque la parola "dispositivi" è generica e non significa solo "Smartphone", quindi valgono anche tutti gli altri dispositivi che non siano Smartphone.
Il video, che non hai compreso fino in fondo, ma non mi sarei aspetto altro visto che non sai neanche leggere un testo, mostrava come il funzionamento della rilevazione degli SmartTag è efficace (molto più degli AirTag) e quindi decade l'ipotesi del bisogno di avere SmartThings configurato, altrimenti non si sarebbe arrivati a quel risultato perché basta avere un dispositivo Galaxy con almeno Android 8 e un Samsung Account (fattispecie essere invece molto comune).
Se vuoi rimanere convinto con le tue idee sbagliate fai pure, a me non cambia proprio nulla.
Beh ma guarda che iOS 14.5 lo avranno praticamente tutti