
16 Giugno 2022
24 Gennaio 2020 113
Le Nike Vaporfly 4% Flyknit sono un paio di scarpe studiate per la corsa realizzate con tecnologie all'avanguardia. Ma non si allacciano da sole come (sempre restando nel catalogo Nike) le Adapt BB che abbiamo provato, né si controllano con Siri e Apple Watch come le Adapt Huarache.
Eppure il vantaggio che fornirebbero sarebbe tale che è in atto una discussione ai massimi vertici dell'atletica mondiale per decidere se vietarle o meno nelle competizioni ufficiali, perché considerate "doping tecnologico". Che non significa assumere sostanze dopanti tramite USB-C, ovviamente: in casi come questo non sono sostanze illecite ad incrementare le prestazioni dell'atleta, ma strumenti tecnologici.
La World Athletics, l'organismo che gestisce la maggior parte degli eventi internazionali di atletica, sta analizzando da tempo la questione. E ora, secondo le voci raccolte da Reuters tramite fonti che hanno familiarità con la vicenda, le norme che regolano la tecnologia delle scarpe sarebbero in procinto di ricevere delle restrizioni. La decisione finale dovrebbe arrivare presto, si parla di giorni.
Ma cos'hanno di speciale le Vaporfly (che, per la cronaca, costano 250 dollari)? Il segreto sta tutto in quel "4%", che infatti viene esibito con orgoglio nel nome: le modalità e i materiali impiegati per costruire le scarpe, infatti, sarebbero in grado di assicurare un aumento dell'efficienza energetica dell'atleta che le indossa pari proprio al 4%.
Potrebbe sembrare poco, ma a livelli agonistici è un'enormità: basti pensare che con un vantaggio simile, se applicato a uno scenario come la maratona che si svolge lungo 42 chilometri, un atleta che fosse in grado di tagliare il traguardo in 2 ore e 10, per esempio, vedrebbe il proprio tempo ridotto di circa 5 minuti.
Come è possibile costruire una scarpa capace di essere così efficiente da rovinare gli equilibri di una competizione? Non è solo un fattore di design: è la suola ad essere decisiva, e in particolare lo strato di schiuma "pebax" impiegato per realizzarla.
Si tratta di un prodotto brevettato da Arkema, un'azienda chimica francese, che garantisce un'efficienza pari all'87%. Laddove le scarpe da corsa tradizionali, che hanno la suola composta di etilene vinil-acetato, sono in grado di restituire solo il 65% dell'energia impiegata. Una spinta che la stessa Nike, nel materiale promozionale legato al prodotto, definiva "un'arma segreta integrata che fornisce una sensazione propulsiva".
La questione ha radici profonde: già nel 2016 i tre vincitori della maratona maschile alle Olimpiadi estive indossavano tutti un prototipo di Vaporfly. Nel 2019 Geoffrey Kamworor ha trionfato alla Maratona di New York segnando un tempo di 2 ore, 8 minuti e 13 secondi; Eliud Kipchoge ha corso la maratona di Vienna in meno di due ore: ambedue ai piedi portavano un paio di Vaporfly. Così come le indossavano anche i primi dieci finalisti della maratona di Chicago, sempre lo scorso anno, e la runner Brigid Kosgei, che nel corso della stessa gara ha infranto il record del mondo con un tempo pari a 2 ore, 14 minuti e 4 secondi.
Ma il caso Vaporfly ha un precedente illustre, che si risolse proprio con un giro di vite ai regolamenti. Siamo a Pechino, Olimpiadi del 2008. Il 98% dei nuotatori ha lo stesso costume: lo Speedo LZR Racer, realizzato in poliuretano, capace di incrementare le prestazioni riuscendo ad imitare la pelle dello squalo. L'anno successivo la Federazione internazionale di nuoto decise di vietare non solo la LZR, ma qualsiasi costume in poliuretano.
Il regolamento di World Athletics, d'altra parte, già ora include un passaggio che afferma come "le scarpe non possono conferire un aiuto o un vantaggio nelle competizioni": tuttavia mancano indicazioni più specifiche. A quanto pare, World Athletics potrebbe chiudere la questione imponendo un limite allo spessore dell'intersuola della scarpa dei maratoneti, dal momento che le suole di Vaporfly arrivano a 1,4 pollici, mentre quelle delle scarpe tradizionali sono circa di 1 pollice. Il che significherebbe bandire effettivamente le Nike Vaporfly, per come sono fatte ora, dalle competizioni ufficiali.
Commenti
Quello è ovvio...
cosa sia giusto fare io non lo so e non è un mio compito stabilirlo..io ho fatto solo notare che la differenza tra queste scarpe ed altre c'è e come!
Risulta falsata perchè non è più confrontabile con chi ha fatto record in precedenza o farà in futuro senza quel costume
Verissimo. I kenyani hanno vinto parecchie maratone su asfalto correndo a piedi nudi. La genetica non si batte
Veramente lo Speedo nero lo indossavano tutti i finalisti e semifinalisti, era sponsor tecnico di tutte le nazionali
No, perchè tutti i nuotatori presenti in quelle competizioni indossavano il medesimo Speedo. Ripeto, tutti.
Ergo le prestazioni date dal costume erano le medesime per tutti, cambiava il nuotatore. Infatti se ricordi, come sempre hanno dominato gli statunitensi e gli australiani, notoriamente i migliori al mondo nella disciplina natatoria
Si ok tutto giusto, ma vedere Phelps e Thorpe che macinavano record su record e medaglie su medaglie è stato uno spettacolo assurdo, bellissimo e difficilmente replicabile.
Ci vorranno decenni per veder cadere i record di quei due mostri
La penso anch'io così, all'origine i centometristi correvano scalzi su terra battuta, con piste e scarpe moderne anche se non queste la percentuale di miglioramento penso sia ben più del 4%! L'unica cosa che mi è venuta in mente sul perché veramente blocchino queste scarpe (o i costumi) è che sia una tecnologia (con copyright) in mano ad una sola azienda. Questo comporta che domani nike potrebbe fare una scarpa che recupera il 6% anzichè il 4, però decide che anziché venderla a tutti la da ad un atleta solo, magari perché questo ha lo sponsor nike in bella mostra.
Non è nemmeno il promo caso che riguarda una scarpa comunque. Qualche anno fa una marca americana di cui ora non ricordo il nome creò delle scarpe da basket con una particolare tecnologia nella suola che garantiva un effettivo vantaggio a livello di cm, per quanto minimo, durante il salto. E tutte le maggiori leghe di basket ne bandirono l’utilizzo.
Ricordo tra l’altro che sempre Nike anche nel calcio ormai 2 decenni fa con la presentazione delle prime Mercurial Vapor (testimonial Ronaldo) garantiva un vantaggio a livello di trazione con la conformazione dei tacchetti quantificabile (vado a memoria) in tipo 2m su un ipotetico scatto della quasi totalità del campo da calcio. Lì però si parla di un’altra epoca e vuoi che forse non ci fossero ancora i controlli/mezzi per accertare questo vantaggio, vuoi che magari (probabile) fosse più marketing che altro, non vennero presi provvedimenti
Quei costumi galleggiano al posto dell'atleta. La nuotata cambia per forza è la stessa cosa del razzo in cu10
Mega-marketing.
Complimenti a Nike.
se vuoi ragione per forza te la do senza problemi, tieni conto che questi modelli, cosi come i costumi per nuotare, sono vietati da anni, ma son dettagli, l'importante è imporsi nel pensiero, giusto.
Il punto è che la formula 1 è una competizione in cui le Case produttrici si sfidano a chi produce l auto piu prestante, quindi oltre ad avere una classifica piloti si ha una classifica costruttori.
Nella corsa i brand sportivi non si sfidano a chi produce le scarpette migliori, non esiste una classifica brand essendo questo sport, al contrario della formula 1, interamente incentrato sulle prestazioni dello sportivo.
Quindi al contrario della formula 1, che come sappiamo pone uguale importanza ai piloti quanto alle auto(da qui le 2 classifiche), nella corsa si cerca di isolare la prestazione del corridore essendo lui l unico protagonista della competizione.
Sono 2 cose totalmente diverse e non paragonabili
Sì ma capisci che torniamo sempre al punto di partenza.. nel senso che da sempre gli strumenti degli atleti sono in miglioramento.
I giavellotti di una volta non sono come quelli di adesso, lo stesso vale per palle da tennis, per le palle da rugby ecc. ecc.
Quando un atleta ha bisogno di uno strumento per gareggiare è chiaro che ci sarà sempre uno "sfasamento" rispetto alle competizioni precedenti, ovviamente c'è un limite a tutto, che so, innesti bionici o altre soluzioni bio ingegneristiche sono chiaramente doping tecnologico, però le scarpe da corsa sono sempre migliorate negli anni, adesso non va più bene?
Sta tutto qui il mio discorso.
Cacchio avere un 4% di prestazioni in più sono troppi come anche un 2% sfasano il risultato reale
doping inteso pure come doping tecnologico
Stesso equipaggiamento != doping, quando tutti hanno lo stesso equipaggiamento sono tutti allo stesso livello, le sostanze dopanti invece (presumo) che abbiano effetti leggermente differenti da persona a persona.
Tenere conto della cosa non è sufficientemente in caso di eventi importanti
Secondo quello che mi dici tu allora ipotizzando un doping legale. Per rendere tutti a pari livello dovrebbero doparsi tutti ?
Eh e che argomentazione è la tua? Bud Spencer nuotava a petto nudo, poi quelli con la tutina l'hanno battuto, stai forse dicendo che quelli venuti dopo di lui sono peggiori?
Basterebbe imporre l'equipaggiamento uguale per tutti e nelle classifiche si tiene conto della cosa, punto.
Io ti ho argomentato. Argomenta.
AHAHAHAH che risposta è?
Questa cosa succede da sempre, se ne sono accorti solo ora?
Quindi mi sembra più che scontato che in competizioni bisogna usare attrezzature che pur essendo nuove tecnologicamente ecc... non vadano a compromettere il risultato di una prova atletica.
metti caso che io faccio un record mondiale usando attrezzature lecite e standard, passa un anno non gareggio più e tutti i nuovi concorrenti usano la tuta idrorepellente e uno di loro batte il mio record per un millisecondo. è un record basato solo sulle capacità dell'atleta? O in parte dal doping tecnologico? E comunque sia il mio record vale quanto il suo?
Chiaro, però ripeto che allora a questo punto dovrebbero girare nudi. Tra l'altro se guardi delle foto d'epoca di vecchie competizioni natatorie ti accorgerai che una volta non indossavano il costume, quindi dobbiamo bandirlo? Se usano tutti lo stesso equipaggiamento non vedo perché la competizione dovrebbe essere falsata.
è un paragone goliardico. L'atleta deve contare sulle sue performance senza aiutini .
Che paragone è? Non è che la tuta nuota al posto dell'atleta.
e come se tu avessi i razzi in Cu10 mentre gareggi, se li hanno tutti i razzi in Cu10 la prestazione non è tua ma dei razzi :)
Ma allora vale tutto così.
Non capisco, se tutti hanno lo stesso equipaggiamento perché la prestazione atletica dovrebbe essere falsata? Allora dovrebbero nuotare nudi per non adulterare i risultati.
Ma cosa c'entra?
Il discorso iniziale era: limitiamo le auto per far sì che non battano i record precedenti fatte con tecnologie precedenti.
È ovvio che con l'avanzare di equipaggiamenti attorno all'atleta sempre più performanti, i record vengano infranti.
C è letteralmente una classifica costruttori
Vorrei fare un commento per chi ha espresso opinioni relative ai costumi dei nuotatori in quanto da ex agonista quei costumi li ho usati.
Inizialmente non c'era una regolamentazione sui costumi da utilizzare pertanto dopo anni di utilizzo del costume a mutandina alcune aziende hanno cominciato a spingersi su pantaloni e pantaloncini in tessuti che avevano lo scopo di ridurre la resistenza all'avanzamento e comprimere la muscolatura.
In pochi hanno si ebbe un escalation di questi costumi che diventarono ben presto mute integrali.
Tuttavia nessuno si pose grossi problemi perché i vantaggi sembravano essere presenti ma limitati, non ci fu un incremento netto della prestazione, questo proprio perché i costumi erano in tessuto, che permetteva all'acqua di penetrarli e bagnarli.
Quindi fino a questo punto non ci furono ban o contestazioni.
La polemica si scatenò invece con i costumi in poliuretano, questi avevano la caratteristica di essere sostanzialmente delle mute molto sottili, con i vantaggi di essere impermeabili e idrorepellenti (il costume e il nuotatore rimaneva asciutto), l'attrito era estremamente ridotto in quanto la superficie era liscissima non essendo tessuto intrecciato ma uno strato di plastica, aumentava la galleggiabilità, infatti il poliuretano galleggia in acqua e come se non bastasse essendo impermeabile si andavano a creare delle bolle d'aria all'interno che che incrementavano questo effetto.
Questi costumi erano talmente performanti che portarono ad un incremento della prestazione incredibile, nell'ordine dei secondi e la cosa risultò evidente a tutti.
Chiaramente dopo le prime apparizioni tutti i nuotatori li adottarono quindi la competizione rimase livellata ma la prestazione atletica era falsata.
Allora si intervenne con un regolamento che stabilì che possono essere usati solo costumi a pantaloncino che devono essere penetrabili dall'acqua.
Non ci fu nessun annullamento di record o squalifica come qualcuno ha detto sotto.
Ma gli addetti hai lavori nel commentare spesso fanno il raffronto con record ottenuti in tessuto o in poliuretano.
Le gambe di Pistorius invece andavano bene...
La vettura fa parte dell'equipaggiamento per la competizione così come le scarpe.
Letta la biografia , uno sportivo incredibile con una vita veramente sfortunata.
A quanto pare questa volta l aiuto è maggiore del solito ed ha spinto a questa decisione
La formula 1 è una competizione di auto prima che di piloti quindi la comparazione non ha senso
Ora non so di preciso i regolamenti, ma a logica ti direi che finché una sostanza, un materiale o un oggetto non viene dichiarato dopante ed è permesso allora sei in regola. Quando viene dichiarato dopante allora se lo usi vieni squalificato. Fino a quando un farmaco non viene inserito nella lista dei farmaci dopanti allora è consentito.
In parte questa vicenda mi ricorda quanto successo con le ruote lenticolari nel record dell'ora in pista. Allora le prestazioni ottenute con le bici modificate non più come record assoluto ma come migliore prestazione umana sull'ora, azzerando in pratica il loro valore.
Ottennero inoltre un totale disinteresse da parte degli atleti di punta, vinto solo recentemente quando sono state ammesse le bici da pista.
Anche in questo caso la soluzione più corretta mi sembra fissare un limite agli aiuti tecnologici (si parlava di uno spessore limitato della soletta di carbonio).
Stiamo parlando di un mostro, ha fatto un gesto tecnicamente impressionante, ma non può essere considerato un record e se corri lo sai...
Regole e condizioni diverse, molto diverse, rispetto ad una normale maratona, ovviamente rimane sempre il fatto che lui quei 42 km e 195 m l'ha corsi in meno di 2 ore e questo non si discute.
Non dimenticando poi che il suo record ufficiale in gara è 2 ore 1 minuto e 39 sec
Mi sembrano tante ca%%ate.
Bandire un costume, un paio di scarpe.
Peró farsi le trasfusioni è permesso, usare altre tipologie di farmaci anche.
Io per togliere ogni dubbio farei così:
Tutti gli atleti devono usare gli indumenti/attrezzature degli stessi atleti che hanno iniziato quella determinata disciplina olimpica nell’anno in cui hanno iniziato le gare per la prima volta. Per esempio: usare gli stessi costumi dei nuotatori delle olimpiadi degli anni ‘90.
Non penso che le bici dei ciclisti abbiano gli stessi componenti di 15 anni fa.
Nemmeno il pallone da calcio è uguale a 10 anni fa.
Avrebbero una fonte di energia esterna all'atleta, quindi doping.
Si è meglio che curano il doping vero non queste migliorie tecnologiche. Il doping farmacologico quello si è da combattere. Ovvio le altre case costruttrici avranno tirato fuori la rogna perchè loro non possono produrle altrimenti violerebbero il brevetto.
Un po' come le molle di pistorius!
Banalmente perchè Nike non è lo sponsor unico di tutti gli atleti, tecnicamente perchè verrebbero "illeggittimamente" infranti dei record puliti senza l'aiuto tecnologico diciamo.
Sta cosa sta facendo tanta di quella pubblicità a Nike e ste scarpe che manco 10 record mondiali con il prodotto addosso possono equagliare...