Google-Fossil: i retroscena dell'affare sui wearable che coinvolge anche Misfit

17 Settembre 2019 7

Non si è mai capito esattamente cosa Google abbia comperato nell'affare da 40 milioni di dollari siglato con Fossil, ma un articolo di Wareable, che cita diverse fonti anonime interne, aiuta a fare un po' di chiarezza. Sintetizzando al massimo, possiamo dire che Google ha ottenuto i diritti per lo sfruttamento di Diana, un movimento per smartwatch ibridi, e il relativo personale che l'ha sviluppato, circa 20 ingegneri. Diana è previsto in diverse varianti, che combinano in vari modi caratteristiche degli orologi tradizionali con elementi digitali (il nome stesso è un amalgama dei termini "digitale" e "analogico").

Il dettaglio più interessante è che "Diana" era stata sviluppata da Misfit, società che Fossil aveva comprato nel 2015 per 260 milioni di dollari. A quanto pare, l'acquisizione non è andata liscia come sperato: le due aziende hanno avuto difficoltà ad allinearsi sui piani futuri, e ci sono stati addirittura problemi di stipendi: Misfit era sostanzialmente un'azienda high-tech, mentre fino a quel momento Fossil era prevalentemente un produttore di orologi. Fossil faticava a soddisfare le alte aspettative degli impiegati specializzati nel mondo high-tech senza generare malcontento tra i suoi dipendenti originali (una fonte dice "hai un ingegnere qualsiasi appena venticinquenne che prende lo stesso di un responsabile marketing a Dallas. Chiaro che il responsabile sarà risentito").

Fossil comprò Misfit poco dopo il lancio di Q Founder, smartwatch definito disastroso - "ben meno" di 10.000 unità vendute.

Le differenze di background si manifestavano anche in altre occasioni: Fossil preferiva concentrarsi sul design e sull'aspetto, mentre i dipendenti Misfit volevano cercare nuove opportunità di ricavi rivolgendosi a pagamenti cloud e big data. Ci sono altri aneddoti su questa falsariga, ma il succo è sostanzialmente che non sempre le acquisizioni vanno come si spera, e questo sembra proprio uno di quei casi. Fossil aveva fatto il proverbiale passo più lungo della gamba, acquisendo un team che faceva fatica a finanziare. Il settore degli smartwatch ibridi non aveva nemmeno avuto il successo sperato, così Fossil si trovò costretta a vendere il proprio movimento (sviluppato indipendentemente da Diana) ad altri partner. Citizen accettò, ma finì per dover rimettere mano al progetto perché l'originale era "terribile".

Nemmeno questa iniziativa fu sufficiente a contenere le perdite derivanti dal pasticcio Misfit, e così iniziarono le conversazioni con Google. Secondo le fonti, a Mountain View sembravano più interessati alle persone che avevano creato Diana che alla tecnologia in sé, quindi rimane molto difficile capire se questo benedetto Pixel Watch arriverà davvero sul mercato o no. Di sicuro le prospettive per l'evento del 15 ottobre non sono buone (QUI i dettagli in merito).


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Commenti

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Salvo

Ot. Sono l'unico che su android non ha ancora ricevuto l'interfaccia bianca di Facebook? Ammetto che sebbene risulti consumare un po più batteria, a me sinceramente piace. Ho provato sia con la beta che con quella ufficiale ma nulla. Tra l'altro sul play store hanno messo le immagini di quella nuova ma a me è sempre la stessa

Desmond Hume

bravi coinvolgete pure Qualcomm già che ci siete così magari la smettono di rifilarci quel ferro vecchio dello snap400 su cosi da 300 euro.

Dema

Titillami l'4no se mai

stegerva

By Ruggero dei Timidi ..."titillami l'4nale"

Dema

Risulterebbe stuzzicante, provocante. Si.

Maxim Castelli

Risulterebbe sibillino, osceno. No.

Dema

Io avrei usato il nome "4nale" che a sua volta è la fusione di ANAlogico e digitaLE......

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