
05 Lug
12 Luglio 2019 45
L'AGCOM ha pubblicato la Relazione annuale 2019, un documento di 238 pagine che al suo interno racchiude tutto ciò che è stato portato avanti dal Garante nel periodo compreso tra il 1° maggio 2018 e il 30 aprile 2019 in tutti i settori di sua competenza.
Quest'anno il documento è ancor più importante che in passato in quanto rappresenta l'ultima relazione annuale dell'attuale consiliatura, motivo per cui molti dei dati e delle considerazioni riportate guardano indietro non solo allo scorso anno, ma al settennato che si avvia alla conclusione, in modo da offrire uno sguardo più ampio sui risultati ottenuti in questi 7 anni.
Nel parlarvi di ciò ci limiteremo ad un solo argomento specifico e alle sue due principali categorie. Ci riferiamo al mercato delle comunicazioni e, in particolare, a quelli della telefonia mobile e fissa. Cosa è successo nel corso dei 12 mesi presi in esame? Come è cambiato negli anni il rapporto con la rete? Proviamo a dare risposta a queste e altre domande dando uno sguardo ai dati e ai grafici riportati da AGCOM nella sua Relazione annuale 2019.
Prima di entrare nel dettaglio delle varie specificità, diamo uno sguardo a quello che potrebbe essere definito il 2018 delle Comunicazioni in pillole, ovvero i principali fatti che riguardano il settore nel suo complesso. Nel corso dell'anno è quindi emerso:
Un dato che salta subito agli occhi è che nel 2018 si è ridotta in maniera sensibile la spesa per gli utenti mobile, i quali hanno potuto beneficiare di un calo medio del 6,4%, a fronte di un aumento dei consumi di dati; nel 2018 ogni utente mobile ha sfruttato in media 4,27GB di dati al mese, contro i 2,75GB del 2017. Sempre meno utilizzati i servizi voce, invece, ai quali vengono preferiti dei metodi di comunicazione basati su app e servizi online; le chiamate sembrano quindi cedere il passo ai messaggi istantanei e a quelli vocali, anche all'interno delle fasce di popolazione di età più avanzata.
Significativo anche l'impatto causato dall'ingresso di Iliad nel mercato; sebbene il quarto operatore non sia ancora in grado di confrontare direttamente i propri numeri con quelli dell'oligopolio TIM-Vodafone-WindTre (ma vedremo più avanti i dati nel dettaglio), la sua presenza e le tariffe low cost proposte hanno incrementato in maniera tangibile la competizione nel settore, portando a vantaggi tangibili per tutti gli utenti.
Per quanto riguarda la rete fissa, invece, crescono gli accessi alla banda ultralarga e nel 2018 quasi il 38% degli utenti dispongono di una connessione di questo tipo, mentre le connessioni al di sotto dei 10 Mbps calano di 9,9 punti percentuali e raggiungono quota 28,8%. Tutto ciò favorisce l'aumento di utilizzo dei dati; ogni abbonato di rete fissa sfrutta circa 110 GB di traffico al mese (nel 2018 sono stati scambiati 22.600 petabyte di dati in Italia) che impiega principalmente per la fruizione di contenuti multimediali in streaming.
A differenza del settore mobile, il mercato della rete fissa registra una crescita dei ricavi dell'1%, causata principalmente dall'aumento di utenti che scelgono abbonamenti ad elevata capacità trasmissiva, i quali permettono agli operatori di registrare un incremento dei ricavi unitari per cliente, dal momento che si tratta di una categoria di servizi premium rispetto ai collegamenti tradizionali.
Gli investimenti complessivi in infrastrutture crescono nel loro insieme del 17,1%. Il risultato è frutto di due distinte dinamiche che si sono verificate nel 2018: guardando agli operatori, TIM riduce gli investimenti complessivi di quasi il 20%, mentre le altre società li aumentano di oltre il 50%, superando tutte insieme, per la prima volta, quelli dell'incumbent*. Gli investimenti per la rete fissa crescono del 5,6%, un dato più modesto di quello del 2017.
* Dal Sole 24 Ore: Nel settore delle utility vengono definite incumbent le imprese ex-monopoliste che, in mercati ormai liberalizzati, possono trarre ancora beneficio da una posizione di ampio vantaggio iniziale. Esempi tipici di incumbent nel settore delle telecomunicazioni nel Vecchio Continente sono big del calibro di Telecom Italia, France Telecom, British Telecom e Deutsche Telekom (Link)
Gli investimenti nella rete mobile hanno mostrato un aumento superiore al 40%, sia per effetto del completamento della rete 4G (che ora copre il 98% del territorio nazionale), che a causa dell'avvio della creazione delle infrastrutture relative ai servizi mobili 5G, la cui gara per la relativa assegnazione delle frequenze si è conclusa lo scorso autunno per un importo complessivo di 6,55 miliardi di euro.
Nel 2018 il mercato di rete mobile italiano ha subito gli effetti di due importanti fattori. Il primo riguarda l'esborso da parte di tutti gli operatori per potersi aggiudicare le licenze necessarie all'utilizzo delle frequenze per il 5G, mentre il secondo coincide con l'arrivo di Iliad in Italia, fatto che ha provocato una battuta d'arresto ai ricavi generati sei servizi dati.
Nonostante infatti Iliad non abbia ancora un volume d'affari paragonabile ai tre principali operatori italiani, il suo ingresso ha comunque sottoposto tutti gli altri player ad una forte pressione competitiva che ha portato al crollo dei prezzi sia nel settore voce - complessivamente calati del 10% - sia di quelli per i dati, per la prima volta in declino del 7,8%. Il tutto a fronte di un aumento dei volumi di minuti e dati scambiati; tutto ciò si traduce in pacchetti più ricchi e meno costosi per l'utente finale.
Tendono a sparire sempre più gli SMS, ora giunti a volumi paragonabili al 10% di quanto facevano registrare nel 2012. Si parla pur sempre di 12 miliardi di messaggi all'anno, tuttavia questa cifra è ormai diventata trascurabile ed è destinata a contrarsi sempre di più. Nel 2018 il calo è stato del 27% rispetto allo scorso anno.
Merita una menzione a sé l'analisi dei volumi dei dati, giunti nel complesso a 1.700 petabyte nel corso del 2018. Si tratta di una crescita del 50% su base annua, giustificata sia da fattori come quello appena descritto - ovvero il fatto che i bundle siano diventati più ricchi di dati e meno cari -, sia dalla sempre maggior diffusione di servizi multimediali in streaming e dei social network. Ne consegue che la media di dati mensili consumati da ogni utente passa dai 2,75GB del 2017 a ben 4,27GB nel 2018.
Come possiamo intuire dai dati emersi sino ad ora, il panorama italiano della telefonia mobile si presenta come un oligopolio in cui operano tre attori che si spartiscono quote di mercato praticamente identiche tra loro. TIM è al primo posto con il 34,5% dei ricavi, seguito da Vodafone con il 30,5% e da WindTre con il 29,8%. Iliad si deve accontentare al momento di uno 0,8%, mentre tutti gli operatori virtuali pesano per il 4,4%.
Scendendo nel dettaglio degli operatori virtuali, emerge un aumento del fatturato del settore pari al 6,9% (per un totale di circa 570 milioni di euro). A guidare la categoria troviamo Poste Italiane (39,2% di share), seguito da Fastweb al 26,4%, Coop Italia al 12,1% e Lycamobile all'8%.
Ma la crescita del consumo dati non riguarda solo quelli utilizzati dagli utenti tradizionali, bensì anche quelli messi a disposizione dei dispositivi connessi, più in particolare quelli legati ai servizi M2M (machine-to-machine). Se nel 2011 le SIM M2M erano appena 4,8 milioni, nel 2018 questo numero è cresciuto di 4 volte e ha raggiunto quota 21 milioni. A guidare la domanda di questo genere di SIM troviamo il segmento delle auto connesse - quasi il 48% delle SIM sono dedicate a questo settore -, seguito dai sistemi di sicurezza, quelli di intrattenimento e altri ancora.
Per finire l'analisi del mercato mobile, è interessante considerare il dato che prende in esame il fenomeno della portabilità. Anno dopo anno, infatti, aumenta la fluidità con la quale gli utenti si spostano da un operatore all'altro, grazie anche all'attività svolta dall'Autorità Garante nel semplificare le procedure attraverso la riduzione dei tempi di attivazione e l'imposizione della gratuità dell'operazione.
Nel 2018 sono state effettuate 17 milioni di operazioni di portabilità e la propensione al cambio - definita indice di mobilità - è cresciuta di 4,9 punti percentuali, superando il 40%.
Passando invece all'analisi del mercato di rete fissa, emerge come siano sempre di più gli utenti a disporre di una connessione di rete ad alta velocità. Nel corso degli ultimi 15 anni il peso delle linee a banda larga sugli accessi complessivi è passato da meno del 20% nel 2004, all’84,4% di dicembre 2018. All'interno di questo scenario è possibile rilevare come sia aumentato progressivamente anche il peso delle linee basate su tecnologie FTTC e FTTH, giunte nel 2018 a superare il 35% delle linee di accesso complessive.
Considerando il dato in relazione alla popolazione, è possibile evidenziare come oltre un quarto delle utenze domestiche sia ormai dotata di una linea a banda ultralarga, mentre sino a 5 anni fa tale tipologia di servizio era praticamente assente dalle abitazioni italiane, come si può notare dal grafico.
Il Digital Divide continua ad essere un tema importante all'interno del panorama italiano, anche se il fenomeno presenta dei miglioramenti rispetto agli anni passati. La particolare condizione morfologica dello Stivale contribuisce a rendere più complicato il raggiungimento della parità di accesso alla rete in alcune aree del Paese, tuttavia i fornitori di servizi Fixed Wireless hanno contribuito in maniera importante a colmare parzialmente questo divario.
In ogni caso restano evidenti le differenze tra le macro regioni Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole, specialmente per quanto riguarda l'accesso ai servizi di banda ultralarga, come è possibile rilevare dalle tabelle che ci propongono le classifiche delle province con maggior e peggior copertura di questo genere di accesso alla rete.
Come segnalato nei fatti salienti del 2018, il mercato della rete fissa ha visto i propri ricavi aumentare dell'1% nel corso dell'anno, facendo registrare quindi un leggero aumento di spesa per gli utenti (parliamo infatti della componente retail). L'incremento quantificato in un solo punto percentuale è dovuto al fatto che, in realtà, il mercato fisso vive due due dinamiche opposte tra loro.
Da un lato troviamo un forte calo della spesa nei servizi voce (-9,2%) che ormai appare strutturale, mentre dall'altro troviamo una crescita del 5,3% per quanto riguarda i ricavi provenienti da servizi dati di miglior qualità, come connessioni a banda ultralarga. Queste infatti hanno raggiunto quasi il 38% della popolazione e rappresentano il 44% dei ricavi, mentre quelle al di sotto dei 10 Mbps sono scese al 28,8% e pesano per il 21% dei ricavi. Nel mezzo troviamo tutte quelle connessioni a banda larga che che offrono velocità comprese tra i 10 e i 30 Mbps.
Di conseguenza cala notevolmente il numero degli accessi alla rete tramite connessioni esclusivamente in rame. Se nel 2013 ciò avveniva per il 96% delle connessioni, nel 2018 si scende al 58%, mentre gli accessi FTTC sono a quota 31%, quelli FTTH il 4,2%, mentre quelli tramite servizi Fixed Wireless hanno una base utenti di 1,2 milioni di abbonati (il restante 7% circa).
Guardando invece allo scenario competitivo tra i vari operatori, nel periodo considerato TIM ha perso oltre 12 punti percentuali, attestandosi sulla soglia del 50% degli accessi complessivi. Ad avvantaggiarsene sono stati, in particolare, Vodafone (che ha guadagnato 4,6 punti percentuali) e Fastweb (+3,6 p.p.), mentre la quota di Wind Tre rimane sostanzialmente stabile (-0,2 p.p.). Gli operatori minori hanno guadagnato circa 4,4 punti percentuali; insomma il settore della telefonia fissa non può essere certo considerato stagnante.
Negli ultimi anni la domanda di accesso alla rete è fortemente aumentata grazie anche a diversi fattori socio-culturali che hanno avvicinato un sempre maggior numero di cittadini al mondo di internet. Social, informazione, svago attraverso i servizi di streaming multimediale; questi sono solo alcuni dei fattori che spingono gli italiani ad affacciarsi alla rete.
La presenza di un accesso alla rete - sia fisso che mobile - è ormai praticamente un fatto scontato in tutte quelle famiglie dove c'è almeno un minorenne; ben il 94,4% di questi nuclei famigliari (erano il 91,6% nel 2017) dispone di una connessione, mentre questa percentuale crolla al 31,4% nelle famiglie composte solo da persone di età superiore ai 65 anni. Nel 2017 questa percentuale si attestava al 24,5%, quindi anche in questo caso rileviamo un'importante crescita.
Anche il grado di istruzione sembra essere una variabile decisiva nella presenza o meno di un accesso stabile alla rete: questo lo troviamo nel 94,9% (92,7% nel 2017) delle famiglie che includono almeno un laureato, mentre scende al 64% (59,9% nel 2017) in quelle dove il titolo di studio più elevato è la licenza media.
Internet è sempre più diffuso anche tra i più piccoli, visto che il 52,1% dei bambini di età pari o superiore a 6 anni si connette almeno una volta al giorno alla rete, mentre nella fascia 15-24 anni abbiamo una percentuale che sfiora il 100%. La percentuale di coloro che usano internet è in crescita anche tra la popolazione più matura; nel 2018 il 39,3% di coloro che ricadono nella fascia 65-74 anni utilizzano la rete quotidianamente; nel 2011 erano appena il 13,8%. Nello stesso periodo è anche quintuplicata la quota delle persone con età superiore ai 75 anni che utilizzano la rete.
Per concludere, l'AGCOM ha rilevato anche che nel 2018 il 56% dei naviganti non ha effettuato acquisti online, ma anche che il 43,9% di questa grossa fetta di utenti ha comunque usato il web per informarsi su beni e servizi, magari per poi concludere l'acquisto attraverso un canale tradizionale.
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Commenti
Con quel budget huawei b525 o 5156 (spero che il numero sia giusto) + antenna esterna. Ma prima prendi il modem, magari ti basta.
grazie
con un budget di 200/250eu quale consiglieresti?
Ci sono router per tutte le tasche
I Router huawei sono i migliori per iniziare perché vanno discretamente e non costano tanto
qual è il miglior router per schede SIM 4G?
grazie
Come ti ho detto basta uno huawei b525 per poter selezionare la banda 3. Fai un giro su hwupgrade ci sono tante info utili
Vodafone in 4g+ fa pena come l'adsl da me (6-7 mega contro i 4-5 dell'adsl) quindi andrei di rete Wind3 che almeno 15 mega me li garantisce e posso arrivare anche sui 40-50,il problema è quando prende la banda 20 ex Wind che passo a 0,2 mega. Oltre il fatto che ormai con Vodafone supero i 40€ al mese (con la sim di mio padre) per quella misera velocità, tra l'altro neanche garantita perché sono la casa più lontana dalla centrale, quindi il primo ad essere tagliato quando c'è sovraccarico
Sappi però che vodafone è la meno indicata perché blocca tutto su mobile. I modem huawei permettono di selezionare la banda di collegamento (b1, b3, b20 praticamente tutti, poi ci sono quelli più avanzati)
Su hwupgrade ci sono migliaia di pagine di discussione su questo tipo di soluzione. Io navigo così da diversi anni, il cavo qua è inutile, c'è solo ADSL con velocità da anni ottanta
Esatto
La mia era una domanda retorica diciamo...
Bisogna smettere con sti c4zz0 di database di copertura, alzare il qul0 e vedere la situazione sul campo. Scusa lo sfogo chiaramente non ce l'ho con te
Vuoi segare la linea fissa per navigare sotto rete 4g?
Una buona percentuale
Perché contano i comuni coperti (anche quelli coperti solo una parte del territorio comunale, non so se c'è una soglia percentuale)
Molto interessante. Da notare come Iliad cone ricavi sta messa molto molto male paragonata a tutti gli altri operatori per il momento, mi chiedo per quanto potranno ancora avere questi prezzi.
ma se devono navigare su facebook e guardare Netflix cosa gli cambia 200 o 1000?
a meno che non devi carucare su cloud GB di roba o scaricare roba pesante non cambia nulla
assolutamente, io ero da anni che mi lamentavo di questa cosa; ed il bello è che trovavo persone (anche competenti, tra cui anche un redattore di una rivista online di tecnologia, uno di quelli abbastanza noti) che mi dicevano: "fino alla cabina è fibra e quindi è fibra" ed era inutile rispondere "ma a casa mia arriva il rame...". Saranno contenti loro con la loro "fibra"
vero ma i bollini FR, F ecc sono arrivati da meno di un anno a fronte di anni ed anni, almeno 5, di pubblicità invasiva sulla fibra che non era fibra ma FTTC. Prima di riuscire a scardinare il pregiudizio ci vorrà del tempo.
Beh l'upload sarà sempre strozzato rispetto al download su queste offerte consumer non business, ma anche per gli usi normali non ci vorrà molto per dover avere una buona connessione: a fine 2020 arrivano le nuove console che avranno giochi da 100gb di dati più patch da scaricare, va da se che senza la connessione 1gbit ci vorranno ore ed ore per scaricare (es. Red Dead Redemption 2 sulla one x con la mia FTTC a 100mbit ci ho messo 8 ore a scaricarlo, 120gb di dati).
E lo stesso si potrà dire quando si diffonderanno i monitor per pc in 2k e 4k e vorrai vedere un video di youtube in 4k, oppure quando le persone capiranno che la tv 4k appena comprata la puoi collegare anche alla rete e vedere netflix in 4k, ecc.... Sono tutte cose che con una fttc a 100 o 200 mbit fai fatica a fare, con una adsl, invece, sono proprio proibitive (giorni e giorni di attesa).
su questo sono assolutamente d'accordo; la FTTC è un terno al lotto, può andare bene o andare di me**a, la FTTH è molto più stabile e prevedibile (se non arrivi a 1Gb/s è in genere per colpa del provider o del sito a cui ti colleghi o della tua rete interna, non certo del cavo in fibra)
Non bisogna fare questi discorsi, in primis perchè ragionando così il progresso non avanzerebbe mai ma la vera innovazione è il tipo di collegamento: non avere più un cavo che soffre diafonia, umidità, rotture frequenti, disturbi elettromagnetici, io sceglierei FTTH anche alla stessa velocità dell'FTTC senza pensarci neanche un secondo.
vero fino ad un po' di tempo fa; ma adesso indicano chiaramente col semaforo rosso, giallo e verde ed è alla portata di una ampia fascia di popolazione (ok i daltonici no, ma ci sono anche i simboli); certo non metto in dubbio che nelle abilitazioni telefonici questo aspetto non sia messo perfettamente in chiaro...
sai che perfino io che sono un fissato faccio fatica a pensare a cosa farmene di più di 1Gb/s? Oltre al fatto che dovrei comprare un altro router (e quanti ce ne sono che ti fanno il PPOE + NAT a più di 1Gb? E quanto costano?), rifare il cablaggio e comunque la maggior parte del traffico lo farei via wifi e quindi non oltre i 500Mb/s al momento (e penso che sarà sempre indietro rispetto alla FTTH)
in realtà per la maggior parte degli usi (intendo quelli che fa il 95% della popolazione, non il nostro 5% di appassionati) tra 200 Mbit e 1Gb non c'è tutta questa differenza.
Quello che a me fa differenza invece è l'upload! Con la FTTC è già molto se hai 30Mb, con la FTTH ne hai 100-300 (nel mio caso 200)
O.T. C'è un modo per evitare la Banda 20 su Galaxy S9, visto che da me equivale all'Edge?
Semi O.T. C'è un router 4g/4g+ con estensione wifi simile alla Vodafone Station Revolution, in cui è possibile evitare la Banda 20 e che non costa più dell'attivazione che vogliono quei maledetti di Vodafone?
Giusto per uscire da quel 28.8% che è sotto i 10 mega del fisso e poter accedere al magico mondo dello streamung a 1080p.
P.s. So che ho chiesto troppo, ma non si sa mai
Dipende dalla diffusione effettiva, in rapporto a fttc la diffusione ftth è per ovvi motivi minore. Il 4% non è poco, al massimo si ha l'illusione di un bacino utenza più ampio per scarsa conoscenza di termini. Ma non è che se la signora Rossi conosce la differenza, ma non è coperta, cambia qualcosa.
Estremamente interessante. Impressionante il crollo dei prezzi sopratutto se lo confrontiamo con le utilities che al contrario continuano ad aumentare i prezzi senza dare nulla in cambio agli utenti
Si avevo capito, ma il 4% di connessioni FTTH dipende da questa scarsa conoscenza della differenza di connessioni.
il suo discorso era un altro
La differenza c'è perchè il massimo di una fttc sono 200mbit mentre FTTH viaggia a 1gigabit, cioè 1.000 mbit. Secondo me il problema è solo di conoscenza e basta se sai che la fibra usa segnali luminosi, un fascio laser, per trasmettere i dati non puoi credere di avere la fibra con un cavo in rame che trasmette impulsi elettrici.
Il fatto che fttc sia una connessione in fibra è una favola come quelle che ci leggevano da bambini ed iniziavano con "C'era una volta una principessa..."
Talmente buono che con Iliad in h+ 5tacche mi Chrome mi dice che sono offline
Talmente ottimo che in H+ ho speedtest che vanno da 980k a 6 mega quando va bene
tanti neanche percepirebbero la differenza
Perchè con la pubblicità della fttc spacciata per fibra tanti credono di avere la fibra anche se non ce l'hanno.
Guarda che H+ significa 3.5G quindi é ottimo lo stesso
solo 4% FTTH... pensavo di più onestamente, sarà che a Bologna è piuttosto diffusa e forse ho una visione distorta
Mi chiedo come c4zz0 contino le percentuali di copertura della rete mobile. Dove abito io (ok parecchio fuori città) e nei dintorni sono quasi sempre in H+... Con una copertura al 98% in teoria hai copertura in tutti i comuni italiani, almeno nelle zone abitate...
Saranno i famosi db, gestiti da gente che abita a migliaia di km dai posti in questione... Dove se c'è scritto che sei coperto, sei coperto, se no ti attacchi al tram....
E che scarichi scusa?
Pirata
nel 2020 le voglio in gradazioni di bianco su sfondo bianco
Mica sono tutti porno ASD
Io sono controcorrente allora.
Una volta pagavo quasi 30€ per una fibra gigabit (attivazione di 3€ inclusa).
Da un anno a questa parte pagavo 23€ per la stessa linea (attivazione di 3€ inclusa).
Dalla prossima bolletta, per la stessa linea, pagherò 17,90 al mese (attivazione finita di pagare con l'ultima bolletta).
Grazie Vodafone per le continue rimodulazioni :)
E ci vedi ancora!? xD
Minimalismo e Monocromatismo sono le tendenze 2019
"Tutto ciò favorisce l'aumento di utilizzo dei dati; ogni abbonato di rete fissa sfrutta circa 110 GB di traffico al mese"
Poi ci sono io che faccio 3TB al mese
Regalate una palette colori ad AGCOM