
13 Settembre 2019
L'Agenzia Spaziale Europea (che, per la cronaca, sta tenendo d'occhio un asteroide particolarmente vicino alla Terra) si butta alla rincorsa delle comete: è stata annunciata ieri infatti la prossima realizzazione di Comet Interceptor, una sonda che punta a scoprire i segreti di una cometa "incontaminata" o di un altro oggetto interstellare che stia intraprendendo il proprio viaggio all'interno del Sistema Solare.
Come funziona? Il Comet Interceptor sarà composto da tre differenti veicoli spaziali, cioè un'unità principale e due più piccole; i tre veicoli partiranno come un tutt'uno alla volta dello spazio, e poi si separeranno qualche settimana prima di raggiungere la cometa target. Una volta giunti nelle sue vicinanze, provvederanno a raccogliere da tre punti di vista diversi i dati relativi al corpo celeste, creando un profilo 3D di un oggetto "dinamicamente nuovo", ovvero che contiene materiali risalenti alle origini del Sistema Solare.
Come ha spiegato Günther Hasinger, direttore scientifico dell'ESA, queste caratteristiche rendono tali oggetti particolarmente interessanti:
"Le comete "incontaminate" o "dinamicamente nuove" sono del tutto inesplorate e perciò costituiscono degli obiettivi assolutamente interessanti per l'esplorazione da parte di sonde spaziali a breve raggio, che potrebbero aiutarci a comprendere meglio le caratteristiche e l'evoluzione delle comete".
Certamente, ha chiarito Hasinger, le grandi conquiste scientifiche ottenute grazie a Giotto e Rosetta, le missioni ESA più famose legate alle comete, sono certamente incommensurabili, ma ora è giunto il momento propizio per concentrarsi su una cometa "incontaminata", o su un oggetto interstellare che potrebbe rivelarsi il prossimo Oumuamua (sulla cui natura il dibattito pare ancora aperto, da chi lo classifica come una cometa oscillante a chi ipotizza si possa trattare di un oggetto di natura artificiale).
Rispetto a queste due storiche missioni, la Comet Interceptor si differenzia per l'oggetto dei propri studi. Infatti, sia Giotto che Rosetta avevano studiato comete con periodi orbitali inferiori ai 200 anni, che quindi si sono avvicinate al Sole diverse volte in tempi relativamente recenti, subendo perciò cambiamenti significativi (si pensi ad esempio che la cometa studiata da Rosetta, la 67P / Churyumov-Gerasimenko, orbita intorno al Sole ogni 6 anni e mezzo).
Comet Interceptor invece prenderà di mira una cometa che entrerà nel Sistema Solare interno per la prima volta, forse proprio una proveniente dalla vasta nube di Oort che si pensa circondi le zone più esterne del nostro sistema; per questo motivo, sarà sicuramente foriera di materiale "incontaminato", che offrirà una nuova fonte di conoscenza riguardo l'evoluzione delle comete man mano che si spostano dalla periferia verso l'interno del Sistema Solare.
Questa nuova missione di intercettazione è classificata come "veloce", o di classe F. Il termine si riferisce al tempo necessario perché il progetto si trasformi in realtà: in questo caso, il lancio dovrebbe avvenire entro circa otto anni, cioè nel 2028, e la missione dovrebbe durare cinque anni.
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