
18 Dicembre 2019
18 Giugno 2019 23
Quante volte vi è capitato di tirare fuori dalla tasca lo smartphone e, di conseguenza, trascinare con esso tutto il suo contenuto? Banconote, biglietti, chiavi, monete e ogni altro elemento a contatto con il telefono (persino con le pareti stesse della tasca!) finisce per seguire il movimento del dispositivo a causa dell'attrito causato dal loro contatto.
Ericsson ha pensato proprio a questa situazione quando ha compilato la descrizione di un suo nuovo brevetto (in Fonte), nel quale viene illustrata una nuova tecnologia che potrebbe permettere agli smartphone di modificare dinamicamente il coefficiente di attrito del dispositivo in base allo scenario rilevato. Questo sistema, infatti, è accompagnato da una serie di sensori presenti comunemente sugli smartphone (come fotocamere, microfoni, sensori di prossimità e luminosità, accelerometro, giroscopio e così via), i quali permetteranno al software di capire in quale contesto viene afferrato lo smartphone e modificarne il coefficiente d'attrito di conseguenza.
Ad esempio, qualora questo dovesse rilevare di essere in tasca, e che l'utente si stia apprestando ad estrarlo, il software potrebbe decidere di ridurre l'attrito del dispositivo per fare in modo che nessun altro oggetto della tasca possa essere trascinato. Lo stesso sistema può essere utilizzato anche per migliorare la presa in alcune situazioni o persino per renderla più scivolosa e molto meno semplice.
Quest'ultimo caso viene descritto come una potenziale contromisura nel caso in cui qualcuno cerchi di rubare lo smartphone. Basta che il sistema rilevi, ad esempio, una presa insicura o che l'autenticazione biometrica (impronte, volto, schema di battito cardiaco e così via) non riconosca l'utente come il proprietario, ed ecco che il dispositivo può diventare incredibilmente scivoloso e molto difficile da afferrare, scoraggiando il potenziale ladro (sperando però che ciò non si traduca anche in una rovinosa e costosa caduta!).
L'idea di Ericsson - chiamata Adaptive Friction -, sfrutta un particolare sistema di vibrazioni ad oscillazioni ultrasoniche ipotizzato da W. Littmann in un suo articolo pubblicato nel 2001 su Archive of Applied Mechanics, intitolato "Sliding friction in the presence of ultrasonic oscillations: superposition of longitudinal oscillations". Controllando le modalità di vibrazione è possibile alterare il coefficiente di attrito del dispositivo in questione e Ericsson immagina di poter creare dei profili di attrito da salvare e applicare automaticamente in base alle condizioni del momento.
Ovviamente, trattandosi di un brevetto, non è detto che vedremo mai un dispositivo basato su questa tecnologia, tuttavia ci fa piacere scoprire che le società stiano valutando idee del tutto fuori dagli schemi per le prossime generazioni di dispositivi mobili, che non siano tutte esclusivamente legate al mondo dei pieghevoli.
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Commenti
Nella tasca no, ma magari le donne lo mettono in borsa insieme ad altre cose. Ma anche gli uomini nei loro borsellino a tracolla
AHAHAH poi prendi il cellulare mentre sei in palestra e ti scivola dalle mani ahaha FENOMENI!
Ma infatti non ci entrano xD
Bentornato, é sempre un piacere!
Avete sbagliato, non è il primo aprile.
Meglio se da una scossa elettrica! :)
bè vorrei sapere chi nel 2019 mette ancora nella stessa tasca telefono + altri n oggetti.
il t10s dei punti della Esso è stato il mio primo cell... 1 RIGA DI DISPLAY. ma era di un bellissimo blu elettrico
https://uploads.disquscdn.c...
LOLWUT?!?!
A livello di design erano eccezionali, soprattutto quella serie del t28s, r320s ed r380s (quest'ultimo era anche incredibile a livello tecnologico!). A dire la verità anche i sony mi piacevano molto, peccato che da quando si sono uniti secondo me ci hanno perso entrambi...
Ericsson? Mi accontenterei di vedere un loro smartphone anche se non con attrito variabile! Con la classica antenna larga magari!
Non proprio, questo usa delle vibrazioni che gli fanno fare una sorta di dithering meccanico, dovrebbe funzionare anche con cover, per lo meno quelle rigide.
Quoto
Poi gli metti la cover e non serve piú a nulla.
Forse difficile da realizzare, ma ottima idea.
Io farei il riconoscimento delle impronte esteso in tutto lo smartphone e se viene preso da estranei inizia a suonare come un pazzo
Questa fa il paio con i minibot
In collaborazione con Durex
sarebbe la modalita riccio?