
Google 02 Giu
Amazon sotto il controllo della FTC, Google sotto quello del Dipartimento di Giustizia. Così si sono spartiti i due colossi del web le autorità di controllo statunitensi, intenzionate in questo modo a supervisionare in modo più meticoloso le attività di ciascuna di queste sanzionando eventuali comportamenti anti-concorrenziali.
Del resto è notizia recente l’indagine del DoJ nel confronti dell’azienda di Mountain View, accusata negli Stati Uniti di abuso di posizione dominante e di svolgimento di pratiche commerciali scorrette. In pratica, le due istituzioni hanno concordato di suddividersi il lavoro, facendo ricadere sulle rispettive giurisdizioni il controllo delle loro attività.
Allora ciò significa che sia in arrivo una stangata (anche) per Amazon? Non è detto, né la notizia inizialmente diffusa da The Washington Post lo riporta. Certo è che anche negli Stati Uniti (in Europa questo accade già da tempo) è stato incrementato il livello di attenzione sui big del web per controllare costantemente che le loro azioni vengano svolte all’interno dei confini del libero mercato e della concorrenza.
Nonostante non ci sia evidenza su un’imminente accusa, il Post riferisce tuttavia che “questo tipo di accordo mediato tra il Dipartimento di Giustizia e la FTC è tipicamente un presagio ad un controllo antitrust più serio”.
Al di qua dell’oceano, Google ha già dovuto pagare diverse multe per il suo comportamento anti-concorrenziale, inclusi i 4,3 miliardi di euro per abuso di posizione dominante comminati dalla UE a fine 2018.
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Adesso aspettiamo per confrontare chi ha avuto la mazzetta (già pronta) più grande
Una specie di sfida tra Rhoades e Axelrod nel mondo reale, insomma