Recensione TV TCL 55DC760: Android TV dal design curato con soundbar JBL

28 Maggio 2019 100

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La serie TCL C76 si presenta con un pedigree di tutto rispetto. Parliamo infatti di televisori premiati come "LCD TV best buy" da EISA per l'edizione 2018 - 2019. Il marchio cinese ha del resto cambiato parzialmente il proprio approccio con questo prodotto, pur senza rinunciare ad un buon rapporto qualità/prezzo e a pannelli LCD capaci di garantire buone prestazioni. Il design del C76 è più originale e curato rispetto a quello di altri modelli che abbiamo trattato in passato, come ad esempio P66, C70 e P60.

C76 è un prodotto contraddistinto da un design piuttosto originale e curato, sia rispetto alla media dei TV TCL sia rispetto ai dettami imperanti sul mercato. Uno degli elemento fortemente caratterizzanti è costituito dalla soundbar realizzata in sinergia con JBL. L'attenzione per la forma non ha fortunatamente comportato sacrifici nella sostanza. Troviamo infatti una buona dotazione che comprende la Smart TV basta su Android TV Oreo e la compatibilità con HDR.

A completare il "pacchetto" confezionato da TCL sono le impostazioni avanzate per gli utenti più esigenti e un doppio telecomando che consente di gestire sia la normale visione dei canali televisivi sia tutte le funzionalità più avanzate. Nel corso della recensione valuteremo le prestazioni e soppeseremo il contributo fornito dalla soundbar, in modo da valutare se questo modello sia più o meno conveniente rispetto alle altre proposte di TCL.

Per facilitare la fruizione dell'articolo abbiamo suddiviso la recensione in capitoli. Cliccate sui link qui sotto per saltare direttamente al capitolo corrispondente:

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

La serie C76 è disponibile nei tagli da 65" e 55". Quest'ultima è la dimensione che abbiamo ricevuto in prova. La cura riposta nel design balza immediatamente all'occhio. La cornice che contorna lo schermo è molto sottile. Il profili sui lati superiore, destro e sinistro è contenuto in 7,9 mm. Gli altri elementi che conferiscono una spiccata personalità al prodotto sono la soundbar e la base da tavolo. Il piedistallo è costruito da tre elementi che formano una sorta di treppiede. Il perno centrale va agganciato sul retro e conferisce stabilità dal televisore. Due sottili appendici cilindriche si sviluppano poi verso il lato frontale. Probabilmente non si tratta di una soluzione che tutti apprezzeranno ma è sicuramente un progetto originale che rompe una continuità (monotonia?) che ormai ritroviamo in tantissimi prodotti con basi quasi identiche.

Nel lato inferiore del TV è integrata la soundbar sviluppata da JBL, uno storico marchio (nasce nel 1946) attivo nel mercato audio. La forma cilindrica unita alle cornici sottili e alla base che ricorda un treppiede genera un curioso effetto. Sembra infatti di guardare uno schermo per proiettori che si srotola dal basso verso l'alto. La visione d'insieme risulta piacevole e anche i dettagli non sono stati trascurati, unendo estetica e funzionalità. La differenza che intercorre tra i C76 e la serie X2 risulta evidente. Su quest'ultima l'integrazione tra design e soundbar risulta molto meno armoniosa. Un plauso quindi a TCL per aver realizzato una linea capace di garantire buone capacità sonore senza risultare egualmente "opprimente".

Sulla soundbar troviamo inoltre il logo di TCL retroilluminato (è possibile spegnerlo dal menu) e quello di JBL posto in prossimità del lato destro. All'interno sono ospitati speaker a due vie da 15 W ciascuno. L'emissione del suono è frontale e sono supportate le tecnologie DTS Premium Sound e Dolby Digital Plus.


Lo schermo è circondato da un bordo con una finitura metallica spazzolata e con gli spigoli arrotondati. Sul retro viene proposta una doppia finitura. La parte superiore (fino a circa metà) è in plastica nera lucida ed è più sottile. Dalla metà in giù lo spessore aumenta per includere i connettori, l'elettronica e anche la soundbar. Questa porzione è in plastica nera opaca.

I connettori sono tutti posizionati all'interno di una vaschetta in prossimità del lato destro. Le porte sono poste parallelamente al pannello e non costituiscono quindi un impedimento in caso di montaggio a parete. Troviamo 3 ingressi HDMI 2.0b con HDPC 2.2, una porta USB 2.0 e una 3.0, un'uscita digitale ottica, l'uscita cuffie, una porta Ethernet, gli ingressi per l'antenna digitale terrestre (DVB-T2) e satellitare (DVB-S2) e uno slot CI+. Sono inoltre presenti il Wi-Fi ac, il Bluetooth e il supporto a DLNA 1.5. Uno sportello occulta tutti i connettori alla vista e permette di far passare i cavi tramite un'apposita feritoia. Sotto al vano con gli ingressi è posizionato un pulsante che permette di controllare il TV in assenza del telecomando.

La serie C76 monta un pannello LCD di tipo VA con risoluzione Ultra HD e retroilluminazione LED Edge con micro dimming. TCL parla di una profondità del colore a 10-bit ottenuta tramite un pannello a 8-bit con FRC (Frame Rate Control), una soluzione che ricorre al dithering temporale. La frequenza di aggiornamento è fissata a 50 Hz. Le specifiche tecniche riportano una luminosità di 400 cd/m2 - nits (in realtà è un valore conservativo, ne parleremo nel capitolo sulle misure) e un Picture Performance Index (PPI) 1700.

La piattaforma Smart TV è costituita da Le funzioni "smart" sono gestite da un processore quad core. Android TV 8 (Oreo) con Google Cast integrato e il pieno accesso al Google Play Store. Per l'installazione di applicazioni sono disponibili 10,21 GB di memoria espandibile tramite USB. C76 può visualizzare video in HDR nei formati HDR10 e HLG (Hybrid Log-Gamma).

Il media-player integrato supporta la riproduzione delle seguenti tipologie di file:

  • Video: AVI, WMV, MP4, MPG, TS, MKV, WebM
  • Audio: WMA, MP3, DTS HD MA
  • Immagini: JPG, PNG, BMP

É inoltre presente la compatibilità con HbbTV (Hybrid broadcast broadband TV) in versione 1.5.

In dotazione vengono forniti due telecomandi. Quello principale è la stessa unità che accompagna i TV TCL ormai da anni. Lo sviluppo prevalentemente verticale lo rende molto peculiare soprattutto ad un primo approccio. La dotazione di tasti è assolutamente convenzionale: sono presenti il tastierino numerico e tutti i pulsanti per le principali funzioni, ivi compresa la riproduzione di contenuti multimediali. La notevole lunghezza abbinata ad una larghezza molto contenuta impongono di cambiare spesso l'impugnatura quando si deve passare dai comandi posti in alto a quelli posti in basso.

Il secondo telecomando è molto più interessante. Anche in questo caso non ci troviamo di fronte ad una novità. L'unità di supporto è orientata all'utilizzo delle funzionalità "smart" ed è lo stesso prodotto che accompagnava la serie X2 (su altri prodotti è offerto come opzione). Il numero di tasti è ridotto allo stretto necessario. La croce direzionale si affianca al tasto per la home di Android TV, al pulsante per accedere al menu rapido (e da qui a quello completo), a Netflix e al microfono integrato per l'interazione vocale. Il tastierino numerico non c'è ma si può utilizzarne un apposito tasto per farne comparire una replica su schermo. Il telecomando è infine provvisto delle funzionalità per controllare un puntatore a schermo (come i Magic Remote di LG), utile per semplificare il controllo di alcune applicazioni. La buona ergonomia e le dimensioni compatte lo rendono semplice da utilizzare.

Il TV 55DC760 viene proposto al prezzo di listino di 899 Euro. In rete si può trovare a partire da circa 680 Euro.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

La serie C76 non presenta novità sostanziali per quanto riguarda la struttura dei menu. Le impostazioni e le voci disponibili sono di fatto le stesse che abbiamo già visto sui modelli precedentemente testati. Ritroviamo quindi la classica ripartizione in 3 macro-aree: Immagine, Suono e Sistema. Sul telecomando nero si accede direttamente premendo il pulsante che riproduce un ingranaggio. Su quello "smart" si deve premere il tasto con 3 linee orizzontali per aprire il menu rapido e da qui si passa poi a quello completo.

Nel menu Immagine sono presenti tutti i parametri più importanti. Si possono regolare contrasto, luminosità, il livello della retroilluminazione, il bilanciamento del bianco a 2 e 10 punti, i colori e attivare o disattivare vari filtri. Le modalità video includono Dynamic, Standard (adatta per la visione diurna), Smart HDR (simula l'effetto dei video in elevata gamma dinamica), Sport, Cinema, Gioco e PC.

Il menu dedicato all'audio consente di selezionare innanzitutto il tipo di posizionamento: sul supporto da tavolo oppure a parete. L'utente può attivare la modalità per l'ascolto notturno e scegliere l'equalizzazione pre-impostata tra Standard, Cinema, Musica, Voce chiara, Gioco, Stadio o Personale. Quest'ultima apre un'ulteriore schermata con ulteriori elaborazioni: Trusurround, Tru Bass, Tru Dialog e Definition. Si tratta di filtri che potenziano i bassi, enfatizzano i dialoghi e simulano un effetto surround.

Il menu Sistema racchiude infine altri parametri come la Modalità Sport, il tipo di ambiente in cui il TV viene utilizzato (casa o negozio), lo spegnimento del LED sul logo TCL e la regolazione degli ingressi HDMI 2.0 (che di fabbrica sono impostati in Auto e non vanno quindi attivati).

Per i nostri test abbiamo utilizzato un colorimetro SpectraCal C6 HDR2000, un generatore di segnale DVDO TPG, HDFury Integral, HDFury Vertex, HDFury Linker, il misuratore di input lag realizzato da Leo Bodnar e Calman 5.10 Ultimate. Tra le modalità video disponibili consigliamo senza indugi la Cinema, apprezzabile non solo per la discreta calibrazione di base (che si può migliorare facilmente) ma anche per l'assenza di elaborazioni video pre-attivate (se non quello per la riduzione del rumore video).

Anche la compensazione del moto (o "motion smoothing" che dir si voglia), che prende qui il nome di "Nitidezza movimento", è disattivata. Si tratta di un caso praticamente. Funzioni di questo tipo sono solitamente accese (anche a livelli piuttosto alti) e devono essere gli utenti a disabilitarle. TCL ha quindi deciso di seguire i consigli di personalità come Tom Cruise, Christopher Nolan e James Gunn, da sempre in lotta contro le suddette tecnologie. La scelta è sicuramente apprezzabile: la modalità video più precisa dovrebbe rispettare l'idea del creatore dei contenuti, lasciando all'utente la possibilità di intervenire per modificare i vari parametri.

Sconsigliamo vivamente di abilitare le voci "Retroilluminazione dinamica" e "Micro dimming" (in SDR, Standard Dynamic Range). Il loro utilizzo va ad incrementare il livello del nero o la brillantezza delle immagini rendendo però il quadro poco equilibrato e tendenzialmente ben poco corretto. Per una visione in ambienti bui od oscurati si deve invece abbassare il valore della retroilluminazione. Nel nostro caso abbiamo trovato il punto ideale a 36. In questo modo si migliora sensibilmente la precisione con cui viene rappresentata la scala dei grigi.

Con l'impostazione di fabbrica la retroilluminazione è infatti piuttosto alta (è praticamente una taratura giorno con oltre 200 cd/m2 - nits) e ha impatto non solo sul bilanciamento del bianco ma anche sul gamma. Le nostre misure hanno riportato un DeltaE medio pari a 2,9 (la soglia critica che l'occhio umano è in grado di cogliere è intorno al 3) con un massimo di 4,8 sul bianco al 100%. Il gamma si attesta a 2,47 (2,4 è il riferimento) con punte a circa 2,5. L'errore è quindi visibile ad occhio e le basse luci (le porzioni più scure del quadro) risultano un po' troppo chiuse. Si perdono quindi dettagli nelle scene più buie.

Riportando la retroilluminazione al livello corretto (nel nostro caso sono circa 130 cd/m2 - nits) si migliora sensibilmente la precisione generale. Il DeltaE medio sulla scala dei grigi scende a 2 con un massimo di 3,1 sul bianco al 100%, quindi appena oltre la soglia del visibile. Anche il gamma migliora seppur non in modo particolarmente significativo: il valore medio è 2,44.

La riproduzione dei colori con saturazione al 100% è buona. Lo scostamento maggiore è legato al rosso che riporta un DeltaE pari a 2,8. Si scende poi al 2,2 del blu, all'1,8 del magenta, all'1,3 del giallo e allo 0,8 di verde e ciano. É invece meno convincente la gestione delle saturazioni intermedie: 20%, 40%, 60% e 80%. Qui l'errore è in vari casi visibile ad occhio e anche i grafici evidenziano bene le imprecisioni ad esempio sul rosso all'80%.

Come sulla serie P66 ritroviamo "l'auto dimming", la regolazione globale e automatica della retroilluminazione. Il TV ci ricorre quando deve rappresentare scene molto scure e praticamente prive di elementi luminosi. La potenza dei LED viene attenuata in maniera evidente per abbassare il livello del nero. Quando la luminosità su schermo torna a crescere la retroilluminazione viene nuovamente potenziata. In questi casi la variazione si può notare ad occhio. In condizioni di utilizzo reale il fenomeno non è molto rilevante poiché circoscritto a situazioni piuttosto rare e dunque non tali da incidere significativamente sull'esperienza di visione.

Per eseguire una taratura in SDR consigliamo di utilizzare unicamente il bilanciamento del bianco a 10 punti. Il bilanciamento a 2 punti presenta un elemento di criticità che ne pregiudica l'utilità. Attivandolo si modifica il comportamento del TV sulla scala dei grigi e lo si rende peggiore. La situazione di partenza è quindi diversa con e senza bilanciamento a 2 punti attivo. Questo non accade invece con il bilanciamento a 10 punti che risponde correttamente ai comandi impartiti.

I risultati ottenuti sulla scala dei grigi sono eccellenti. Il DeltaE medio si attesta a 0,2 con un massimo di 0,28 sul grigio al 60%. Anche il gamma scende e coincide quasi perfettamente con il riferimento di 2,4. Si tratta del resto di risultati non sorprendenti poiché in linea con le misure che avevamo riportato nella recensione del TCL P66. I colori si confermano molto precisi con la saturazione al 100%. Il DeltaE massimo è 1,8 per il blu. Abbiamo poi 1,6 per il rosso, 1,2 per il magenta, 1 per il giallo, 0,8 per il verde e 0,4 per il ciano. La copertura dello spazio colore Rec.709 è pari al 99,6%.


Le saturazioni intermedie migliorano pur non risultando comunque perfette. Qualche errore è quindi ancora visibile ad occhio anche dopo la calibrazione. Non è del resto possibile fare affidamento sul CMS (Color Management System), i controlli che regolano le componenti cromatiche. Per poter accedere alle impostazioni occorre modificare lo spazio colore da "Auto" a "Personalizzato". Non si tratta quindi di una mera attivazione di controlli aggiuntivi ma di un vero e proprio cambiamento nella base di partenza (come per il bilanciamento a 2 punti). Invitiamo a non cambiare la voce "Auto" poiché offre le prestazioni migliori, soprattutto sulle saturazioni intermedie che difficilmente si riuscirebbero a correggere in seguito.

I buoni risultati ottenuti grazie al bilanciamento del bianco sono testimoniati anche dal grafico del Color Checker, che misura la precisione cromatica su un maggior numero di colori. Con la taratura di fabbrica il DeltaE medio è 1,7 con un massimo di 3,8, quindi oltre la soglia critica. Dopo la calibrazione il DeltaE medio scende a 0,8 mentre il massimo si attesta a 1,9. Il livello del nero nativo (misurato con schermate apposite per evitare l'auto dimming) si attesta a 0,038 cd/m2 - nits, lo stesso valore che avevamo misurato sul P66.

Passando all'HDR abbiamo rilevato un comportamento piuttosto preciso con le regolazioni di base. Sulla scala dei grigi si riscontra un leggero eccesso di blu con il rosso mancante più o meno in egual misura. Gli spostamenti registrati sono comunque abbastanza contenuti. Il TV segue la curva EOTF con un'ottima precisione, soprattutto per prodotti di questa fascia che spesso tendono (di base) ad enfatizzare la luminosità per colpire lo spettatore o a risultare fin troppo scuri per cercare di non perdere dettagli nelle porzioni più brillanti delle immagini.

Il picco di luminosità spazia da circa 490 cd/m2 - nits delle modalità video più "spinte" alle circa 420 cd/m2 - nits della modalità Cinema. Il dato dichiarato da TCL si è quindi rivelato conservativo e praticamente corrispondente a quello ottenuto dopo la calibrazione. La riproduzione dei colori è buona. Il C76 riesce a seguire piuttosto fedelmente le coordinate degli spazi colore ampliati senza mostrare imprecisioni molto rilevanti. Ovviamente non vanno considerati gli errori che prendono in considerazione la luminanza: un TV che non supera le 400 cd/m2 - nits non può non incapparvi. La copertura dello spazio colore BT.2020 è pari al 65,61% xy e 72,58% uv, mentre per il DCI-P3 si attesta a 89,91% xy e 94,75% uv.

Il bilanciamento del bianco a 10 punti funziona piuttosto bene e si può affiancare a quello a 2 punti che in HDR non è soggetto alle problematiche descritte per l'SDR. Occorre solamente fare attenzione all'intervallo su cui si opera effettivamente. Le regolazioni sono teoricamente corrispondenti a passi del 10% (10 punti dal 10% al 100%). Nella pratica alcuni finiscono per cadere più o meno a metà ed è quindi possibile che per operare sul 60%, ad esempio, occorra impostare il valore 7 anziché il 6. Il C76 calibrato in HDR è caratterizzato da un ottimo bilanciamento del bianco e da una EOTF che si scosta quasi impercettibilmente dal riferimento. La luminosità è appena più alta del necessario tra il 25% e il 55%.

La misura del picco di luminosità è influenzata dall'auto dimming, presente anche in HDR. Quando si visualizzano schermate con il bianco su una porzione dello schermo contornata dal nero, il televisore impiega un po' di tempo per incrementare la luminosità. Nelle letture in sequenza viene quindi registrata in alcuni casi una luminosità più bassa di quella reale. Come riferimento è bene prendere in considerazione il dato sul bianco al 100% dello schermo. Questa misura viene mantenuta sostanzialmente a tempo indeterminato (non ci sono cali progressivi o repentini dopo pochi istanti).

Il picco di luminosità misurato dopo la calibrazione si attesta ai seguenti valori:

  • Schermata all'1%: circa 199 cd/m2 - nits
  • Schermata al 2%: circa 21 cd/m2 - nits
  • Schermata al 5%: circa 21 cd/m2 - nits
  • Schermata al 10%: circa 227 cd/m2 - nits
  • Schermata al 25%: circa 406 cd/m2 - nits
  • Schermata al 50%: circa 405 cd/m2 - nits
  • Schermata al 75%: circa 405 cd/m2 - nits
  • Schermata al 100%: circa 405 cd/m2 - nits
Volume colore

Il Micro dimming può venire in aiuto se si percepisce un quadro un po' spento in ambienti luminosi. L'elaborazione software non incrementa la luminosità. Cambia però l'equilibrio tra chiari e scuri soprattutto sui mezzi toni (fino al grigio al 60%). In questo modo l'immagine viene parzialmente schiarita per offrire un maggiore impatto. L'elettronica torna poi a riequilibrare correttamente le alte luci dal 60% in su, in modo da non perdere dettagli nelle porzioni più luminose dell'immagine, che risulterebbero altrimenti bruciate. Naturalmente non si tratta di una ricostruzione corretta della sorgente ed è quindi una soluzione che va utilizzata solo per contrastare gli effetti della luce presente nella stanza.

Il livello del nero in HDR si attesta a 0,075 cd/m2 - nits. La calibrazione ha effetto anche sulla precisione con cui il televisore segue la curva EOTF. Lo scostamento è tanto piccolo da risultare praticamente Invisibile per l'occhio. La copertura dello spazio colore BT.2020 a TV tarata è pari 65,65% xy e 72,71% uv. Il DCI-P3 che raggiunge una copertura dell'89,86% xy e 94,74% uv. Le saturazioni intermedie mostrano qualche imprecisione che però non risulta particolarmente pronunciata, specialmente se consideriamo la media delle prestazioni generalmente associate a prodotti proposti in questa fascia di prezzo. Il volume colore relativo (CIE L*a*b) è pari al 133% del Rec.709, all'89% del DCI-P3 e al 60% del BT.2020.

Concludiamo con la gestione delle immagini in rapido movimento. Come tutti gli LCD anche il C76 mostra circa 300 line di dettaglio senza l'ausilio di elaborazioni. Attivando "Nitidezza movimento" si incrementa sensibilmente questo valore fino a circa 700 linee. Vi sono però due controindicazioni legate alla tecnologia utilizzata, ovvero il black frame insertion. Per aumentare la percezione di dettaglio vengono inseriti fotogrammi neri alternati a quelli da visualizzare su schermo. In questo modo si riduce la persistenza dei fotogrammi su schermo e sulla retina, fenomeni che vengono tradotti dall'occhio umano in una sfocatura sui movimenti. L'inserimento di fotogrammi neri provoca però un sensibile calo della luminosità. Partendo da un bianco a circa 130 cd/m2 - nits abbiamo misura una diminuzione fino a circa 74 cd/m2 - nits con l'attivazione di Nitidezza movimento. Il secondo effetto negativo consiste nell'insorgenza del "flickering", lo sfarfallio che rende le immagini meno stabili.

LA SMART TV

Android TV viene gestito dal SoC Mediatek MT5891, lo stesso che ritroviamo ormai da svariati anni sulla maggior parte dei prodotti dotati del sistema operativo di Google. Le specifiche parlano di un processore quad-core a 64-bit con architettura ARM Cortex-A53, 2GB di RAM e 10,21 GB di memoria interna. La GPU è una Mali-T860 dual-core. La parte software è invece aggiornata ad Oreo e questo ha fortunatamente avuto un impatto positivo sulle prestazioni.

Generalmente i TV TCL si appoggiano ad una versione un po' più leggera di Android TV. Il numero di servizi che girano costantemente "dietro le quinte" (ad esempio per fornire consigli sui contenuti o per aggiornare la guida TV in tempo reale) è ridotto rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato. La reattività del sistema, migliorata dalla versione 8.0 (lo avevamo già notato anche su modelli di altre marche), ne beneficia in maniera evidente. É bene chiarire che il comportamento non è sempre ineccepibile. Alcuni ritardi nella risposta ai comandi e alcuni rallentamenti, ben conosciuti da chi ha già usato Android TV con MT5891, sono infatti presenti. Non è del resto un fatto sorprendente se si considerano i risultati ottenuti con questo SoC abbinato a piattaforme software più datate (in alcuni casi c'erano problemi evidenti).

In generale si riscontrano però meno criticità sia da un punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo. Durante i nostri test non ci abbiamo mai ravvisato problematiche evidenti come quelle che abbiamo ravvisato su alcuni modelli recensiti in precedenza, che a volte richiedevano alcuni secondi di attesa anche solo per aprire il menu con le impostazioni. Non è quindi sicuramente tutto perfetto e non si possono paragonare le prestazioni con quelle dei TV provvisti di SoC MT5893 (che però fino ad oggi si posizionano su tutt'altra fascia di prezzo). I passi avanti sono però evidenti ed apprezzabili. Per mantenere il sistema più reattivo consigliamo comunque di eseguire periodicamente un riavvio completo. Questa operazione avviene in automatico se non si abilita "Accensione istantanea" nel meno "Alimentazione". Si tratta di un'operazione semplice che consigliamo di eseguire alla prima accensione per non dover ogni volta attendere che il C76 esegua il caricamento di Android da zero.


Il passaggio da Nougat ad Oreo ha portato un completo rinnovamento della home page. I contenuti provenienti dalle applicazioni installate sono ora contenuti nei "canali" e raggruppati per aree tematiche affini. Vi sono quindi canali dedicati a YouTube, Netflix, Google Play Film, alle app presenti sul TV eccetera. Come su tutti gli Smart TV non manca la possibilità di personalizzare la disposizione e di aggiungere o rimuovere i canali.

Dal Play Store si possono scaricare le app per la maggior parte dei servizi. Troviamo YouTube, Netflix, Vimeo, Rakuten TV, Spotify, Kodi, Chili, Rai Play, VLC e altro ancora. Alcune mancanze sono comunque ravvisabili. Tra gli assenti citiamo NOW TV (che manca comunque su molti altri prodotti), Amazon Prime Video e Infinity. Per quest'ultima si può comunque aggirare l'assenza di un'app dedicata. Grazie a Google Cast è possibile avviare lo streaming da dispositivi mobili in maniera analoga ad un Chromecast. Non è esattamente come avere tutto integrato nel televisore ma il funzionamento è comunque garantito. Su Netflix e YouTube funzionano anche i video in HDR. Il servizio di Google si è però dimostrato piuttosto "capriccioso". Per ottenere la visione in HDR abbiamo dovuto avviare i contenuti tramite smartphone grazie alle funzionalità di Google Cast.

Come per gli altri TV TCL è disponibile l'applicazione nScreen per i dispositivi mobili. L'app replica tutte le principali funzioni dei telecomandi e dispone anche di un touchpad per muoversi ad esempio all'interno del web browser. Il software facilita inoltre l'immissione del testo e permette di condividere foto, musica e video tramite il "Media sharing".

LA PROVA DI VISIONE

Il pannello montato sulla serie C76 ci è sembrato un "parente stretto" di quello che avevamo apprezzato sui P66. Si tratta quindi di un VA capace di garantire ottime prestazioni soprattutto per quanto riguarda il livello del nero e il rapporto di contrasto nativo. L'unico aspetto non pienamente convincente riguarda l'uniformità. Spostandosi verso i lati si nota un calo della luminosità che assume la forma di bande verticali (in gergo "banding"). L'effetto è visibile specialmente su schermate di colore uniforme e scuro. In condizioni di utilizzo reale l'uniformità imperfetta si nota fortunatamente solo in casi sporadici durante alcune carrellate laterali (sempre su schermate di colore uniforme). L'incidenza è quindi tutto sommato ridotta. Come sempre ricordiamo che l'uniformità di un esemplare potrebbe risultare differente da quella di un altro prodotto della stessa serie.

La visione in gamma dinamica standard risulta molto soddisfacente. Il rapporto di contrasto è ottimo per un LCD. Il dato è pari a circa 3.400:1, lo stesso che avevamo misurato sul P66. I colori sono generalmente fedeli e naturali, fatte salvi i rilievi che abbiamo descritto nel capitolo sulle misure. Si tratta comunque di imprecisioni tutto sommato limitate che si possono perdonare a prodotti di questa fascia di prezzo. Va inoltre precisato gli incarnati ed altre tinte altrettanto importanti sono ben rappresentate su schermo. La decisione di non attivare praticamente alcuna elaborazione in modalità Cinema conferisce al quadro un piacevole equilibrio. Si tratta di un prodotto che non vuole colpire lo spettatore a tutti i costi ma che sfrutta al meglio le potenzialità offerte dal pannello.

La scelta di uno schermo di tipo VA offre vantaggi importanti (livello del nero e contrasto) ma anche una limitazione da tenere sempre in debita considerazione. L'angolo di visione è come sempre piuttosto limitato. Spostarsi troppo dal centro, in orizzontale o verticale, comporta un progressivo degrado del contrasto e della fedeltà cromatica percepiti dallo spettatore. Non è del resto una limitazione facilmente aggirabile, come dimostrano anche gli sforzi compiuti da altri marchi (pensiamo soprattutto a Sony e Samsung) su modelli dal prezzo molto più alto.

Due i telecomandi in dotazione,uno più completo ma "economico" ed un secondo (a sx) più minimale

Il passaggio da SDR a HDR mette in luce l'ottimo lavoro svolto da TCL nel pilotare pannello ed elettronica. Come abbiamo visto il C76 ha molti punti in comune con il 55" P66. Il picco di luminosità espresso è però sensibilmente più elevato, oltre 100 cd/m2 - nits dopo la calibrazione, anche di più se si selezionano le modalità più "aggressive" e meno accurate. Fortunatamente il livello del nero non è invece molto più elevato rispetto a quello espresso dal P66. Sugli LCD la potenza della retroilluminazione influenza direttamente la quantità di luce emessa quando si deve riprodurre il nero. Il valore di quest'ultimo in HDR cresce quindi insieme ai picchi di luminosità, specialmente se vengono a mancare sofisticati sistemi di controllo a zone della retroilluminazione, esclusivo appannaggio dei prodotti più evoluti e cari. C76 riesce comunque ad esprimere picchi più alti rispetto ai modelli precedenti di pari fascia senza perdere il controllo del nero e delle basse luci.

La resa su schermo è convincente a patto di non aspettarsi l'impatto che potrebbe offrire un OLED (grazie all'ampissima gamma dinamica) o un LCD Full LED di fascia premium (grazie all'altissima luminosità). Parte del merito è da ascrivere all'ottimo "tone mapping" applicato dall'elettronica. Questo tipo di intervento è necessario per adattare la luminosità dei contenuti al picco del pannello. Il TV riesce a trovare un ottimo equilibrio tra la luminosità globale dell'immagine e la quantità di dettagli presenti sulle porzioni più luminose. Altri prodotti di pari fascia finiscono spesso per privilegiare solo uno dei summenzionati aspetti. Capita quindi non di rado di vedere contenti in HDR fin troppo scuri o molto luminosi e poco rispettosi sia del materiale originale (una scena girata di sera diventa simile ad una con il sole di mezzogiorno) sia del mantenimento dei giusti particolari che finiscono per perdersi (in gergo si dice che "si bruciano") in un bianco indistinto.

Pur non potendo quindi offrire una dinamica davvero ampia, il C76 riesce comunque a impressionare favorevolmente grazie a questa naturalezza che si traduce in un quadro più ricco rispetto alla visione in SDR. Non è sicuramente un prodotto capace di impressionare per la resa in HDR, ma l'esperienza di visione, specie dopo la calibrazione, risulta piacevole e coinvolgente. Chi preferisce una maggiore brillantezza può attivare il Micro dimming con la consapevolezza di aver sacrificato quella ricerca della fedeltà e dell'equilibrio che TCL mette a disposizione nella modalità Cinema.

La fedeltà cromatica è più che soddisfacente anche quando si utilizza l'elevata gamma dinamica. Qualche imprecisione si può riscontrare in alcune tinte e anche le saturazioni intermedie (20%, 40%, 60% e 80%) evidenziano alcuni limiti. Si tratta però di scostamenti non critici e tali da costituire un fastidio durante l'uso.

La bontà dell'elettronica non è circoscritta al perimetro dell'HDR. I modelli che abbiamo testato nel corso degli ultimi due anni si sono sempre mostrati convincenti nel trattare segnali a risoluzione SD o HD. C76 conferma le buone impressioni maturate in precedenza. Se si seleziona la modalità Cinema si deve prestare attenzione ad un solo filtro, l'unico attivo. MPEG NR riduce il rumore video e impatta negativamente anche sui dettagli più fini che finiscono per perdersi. Consigliamo quindi di attivarlo solo nel caso in cui si abbia a che fare con materiale di qualità decisamente scadente e come "ultima spiaggia".

L'upscaling non enfatizza i difetti eventualmente presenti ed è quindi generalmente a proprio agio anche con sorgenti SD (Standard Definition) e con i canali televisivi. La mancanza di algoritmi particolarmente raffinati impedisce di nascondere efficacemente le problematiche eventualmente contenute nei segnali. Sfumature non ben rappresentate (il cosiddetto "color banding"), rumorosità sulle basse luci eccetera vanno quindi tollerate in una qualche misura. Le aspettative devono del resto tenere in considerazione il listino: prodotti come il C76 non dispongono di un'elettronica tanto evoluta. Per raggiungere risultati di così alto livello è necessario incrementare sensibilmente la spesa.

I migliori risultati si ottengono ovviamente con materiale a risoluzione HD o Full HD. Il C76 riesce a ricostruire un quadro compatto e piuttosto dettagliato. Le prove che abbiamo effettuato non hanno mostrato la tendenza a creare artefatti con le impostazioni di base. Se invece di abilitano i vari filtri occorre prestare attenzione poiché il pericolo di esagerare ed ottenere un peggioramento è sempre dietro l'angolo.

La gestione delle immagini in movimento non si discosta (con le impostazioni di base) da quella che caratterizza qualsiasi altro TV LCD presente sul mercato. Attivando "Nitidezza movimento" si riduce visibilmente il "motion blur" e si aumenta proporzionalmente il livello di dettaglio. Ci sono però alcune controindicazioni non irrilevanti. Il controllo della retroilluminazione esercitato per inserire i fotogrammi neri comporta un calo importante della luminosità. Si nota inoltre uno sfarfallio continuo che alla lunga risulta stancante per la vista. La tolleranza di questo fenomeno è soggettiva ma riteniamo che molti utenti faticheranno a seguire un intero film o un evento sportivo con questa funzione attiva. Per quanto riguarda la creazione di artefatti abbiamo notato una maggior enfasi sui bordi dei soggetti (il cosiddetto "edge enhancement") che si mostrano in alcune occasioni leggermente sdoppiati. Il fenomeno si nota maggiormente con i segnali test ed è meno evidente in condizioni di utilizzo reale.


La prova non si potrebbe ovviamente concludere senza prendere in considerazione la resa sonora, un aspetto purtroppo trascurato su molti prodotti in commercio. La soundbar realizzata da JBL si è dimostrata all'altezza delle aspettative. Il fronte sonoro è piuttosto ampio e conferisce un "respiro" ben più ampio rispetto agli speaker generalmente integrati su questa classe di apparecchi. I dialoghi sono chiari e ben distinti dagli effetti anche nelle scene d'azione più chiassose. I medi sono egualmente ben bilanciati e non appaiono arretrati rispetto alle altre frequenze. Quello che tende a mancare è un impatto più deciso sui bassi, ma è del resto un comportamento assolutamente prevedibile per via dell'assenza di un subwoofer.

La potenza erogata è buona ed è possibile metterla a frutto, alzando il volume, senza incappare in problematiche evidente come distorsioni o riverberi. La compatibilità con Dolby Digital e DTS permette di utilizzare un'ampia tipologia di materiale senza il pericolo di incappare in video muti per via del mancato supporto ad una codifica (il DTS) molto diffusa anche sui Blu-ray. Apprezziamo che TCL si sia impegnata anche su questo versante poiché la compatibilità non è mai da dare per scontata, come dimostrano prodotti ben più cari e blasonati che purtroppo non gestiscono in alcun modo le colonne sonore in DTS. Complessivamente l'audio offre un'esperienza ben superiore alla media e non solo in questa fascia di prezzo.

Completiamo come sempre con l'input lag, il ritardo nella risposta ai comandi impartiti. Il TV TCL C76 si attesta a 26,9 ms, un valore molto buono che non dovrebbe causare particolari problematiche durante le sessioni con console e PC.

CONCLUSIONI

Il TV C76 conferma le solide prestazioni offerte dai prodotti realizzati negli ultimi anni dal marchio cinese. Il pannello LCD VA, di ottima qualità, offre tutte le qualità che avevamo già apprezzato sulla serie P66 con in più un picco di luminosità incrementato. Il livello del nero è ottimo con i contenuti in SDR (gamma dinamica standard) e questo permette di ottenere un rapporto di contrasto elevato. Il livello raggiunto è tale da porsi in concorrenza con altri prodotti dal prezzo decisamente più alto.

I puristi apprezzeranno sicuramente la naturalezza, l'equilibrio e la fedeltà che TCL ha cercato di proporre in ogni aspetto. Ne è una chiara testimonianza la modalità Cinema, scevra di quasi tutte le elaborazioni non strettamente necessarie e anche delle tecnologie per il miglioramento delle immagini in movimento. Apprezziamo molto questa scelta e ci auguriamo che altri produttori adottino un approccio simile nel prossimo futuro.

Anche la visione in HDR evidenzia un'apprezzabile precisione in tutti i principali parametri. Vanno ovviamente messi in conto alcuni limiti che ritroviamo praticamente su tutti i prodotti di questa fascia. Il picco di luminosità è limitato e non permette di sfruttare a pieno la gamma dinamica estesa. Il rapporto di contrasto percepito, comunque più elevato rispetto alla gamma dinamica standard, risulta quindi non particolarmente alto.

Sulla riproduzione del suono il C76 non teme invece i rivali. La soundbar realizzata in collaborazione con JBL riesce a soddisfare due requisiti. Il primo è di carattere estetico. L'integrazione con il design del televisore è riuscita perfettamente e conferisce al prodotto un aspetto originale. La cura costruttiva non ha però sacrificato le prestazioni che si pongono ben al di sopra della media.

I principali difetti riguardano l'angolo di visione, non molto ampio come su tutti i pannelli di tipo VA, e alcuni aspetti della Smart TV. Android TV Oreo viene gestito abbastanza bene dal SoC Mediatek grazie ad alcune sagge scelte compiute da TCL. Aver ridotto il numero di processi che girano costantemente ha consentito di non appesantire il sistema che riesce quindi ad essere generalmente reattivo. Qualche scatto, indecisione o rallentamento è comunque presente in alcune occasioni.

Il prezzo non è così basso come per altri TV TCL ma è comunque giustificato dall'ottimo connubio tra prestazioni video e audio. Si deve infatti tenere presente che per acquistare una soundbar JBL di pari livello occorre investire almeno 120 - 150 euro.

Un ringraziamento ad Audioquality per il supporto logistico.

PRO E CONTRO

Ottima qualità del pannello LCD VABuon equilibrio e naturalezza sia in SDR sia in HDRBuon rapporto di contrasto e livello del neroLa modalità Cinema elimina quasi tutte le elaborazioni non necessarieLa qualità audio è sensibilmente superiore alla mediaInput lag contenutoDesign curato e costruzione robusta
I picchi di luminosità in HDR sono limitatiAngolo di visione non molto ampioLa Smart TV viene gestita abbastanza bene ma non senza qualche pecca
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Commenti

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Luca Nocelli

ciao volevo sapere se il televisore può essere montato a parete e quale staffa è compatibile.
Grazie e scusa la domanda sicuramente banale

marian

O.T.Penso di comprare un Samsung QE49Q6FN a 630 e.A questo prezzo e a questa dimensione c'è qualcosa di meglio?Grazie!

Manuel Bianchi

Però l'idea sound bar integrata è interessante.

Ci sono altri modelli interessanti dai 49" ai 55"), possibilmente non con Android ?

Manuel Bianchi

Effettivamente i dati reali in ogni situazione sarebbero interessanti.

Starnat

può essere che sia migliorato, magari con l'aggiornamento definiscono meglio qualche algoritmo. Ma a dir la verità anche il mio X2 è abbastanza fluido (per la categoria, ovviamente, nel senso che non ci mette un quarto d'ora a fare ogni azione, non è un fulmine di guerra ma con i suoi tempi fa tutto) il problema sono proprio i crash soprattutto delle applicazioni che sono fastidiosi, un po' più raramente del sistema

Nicola Buriani

Sugli OLED il volume colore è influenzato anche dall'APL, non a caso Panasonic sul GZ2000 ha giocato proprio sulla maggior tenuta della luminosità (ABL meno invasivo) con APL più alto.
Comunque non credo che avremo mai prestazioni standardizzate, non le abbiamo avute con SDR dubito le avremo con HDR.
Basterebbe comunque sottolineare che con certi picchi non ci può essere un pieno sfruttamento della gamma dinamica estesa.
Il resto del discorso è però molto più problematico in HDR rispetto a qualsiasi cosa si potesse fare in SDR.
In HDR i controlli dei TV non agiscono direttamente (c'è il tone mapping in mezzo e quello non si regola), si approssimano i colori (nessuno arriva a coprire tutti gli spazi colore con la piena luminanza) e sempre più spesso anche l'elaborazione dei metadati.
Se ci mettiamo anche le scelte del colorista (che lo spettatore non conosce, quindi diventa difficile regolarsi anche volendo) diventa la fiera dell'approssimazione.

Riccardo Zamprogno

con l'ultima versione oreo il c70 è un po' migliorato, sicuramente è più fluido (e per qualche arcano motivo mi sembra riproduca meglio i 4k su netflix/youtube)

Garrett

Siamo nel 2019 e i negozi sono ancora pieni di FHD.
Poi la maggior parte dei contenuti viene ancora trasmessa in FHD.

Filippo Rossano

Assolutamente ma il volume colore dipende dalla luminosità del tv, gli OLED hanno ottima gamma dinamica ma luminosità nella media per essere dei top gamma. Quello che intendevo è che la filiera produttiva fa da sempre quello che vuole già dal SDR, controllare gli standard con requisiti tecnici minimi garantirebbe un beneficio a tutti e sarebbe di più facile attuazione.

Nicola Buriani

Lo spazio colore più o meno c'è, è il volume colore che manca (anche sugli OLED, tendono a dimenticarselo un po' tutti).
Concordo comunque con te con la mancanza di standard qualitativi prefissati ma tant'è, la situazione è questa.
Non sottovalutare comunque il discorso relativo alla produzione dei contenuti perché si tratta di scelte che vanno poi ad impattare su qualsiasi TV, proiettore o monitor venga poi utilizzato.
Se per il colorista il lavoro va bene con calibrazione HDR giorno e tu a casa usi la calibrazione notte (del resto sarebbe quella più corretta), tu non vedi più quello che dovresti vedere dato che la curva EOTF generalmente è ben diversa e determina un incremento della luminosità su gran parte della scala.

Filippo Rossano

Si ma a prescindere dalle scelte dei coloristi anche ipotizzando di calibrare il tv secondo le loro scelte se hai un limite di 100 nits ed un pannello ad 8 bit hai dei limiti tecnici che non ti permetteranno mai di raggiungere lo spazio colore richiesto né i picchi di luminosità e quindi nulla a che fare con l'HDR.
Se già si avesse un minimo di 500 nits e pannello a 10 bit (che non sono specifiche incredibili soprattutto sugli LCD) si potrebbe avere una base tecnica decente mentre così è abbastanza inutile, poi i problemi rimarranno lato produzione ma è già diverso.

Nicola Buriani

Con l'encoding fai quello che puoi se hai limiti di banda e devi rappresentare scene scurissime.
Lì più che altro mi viene da ridere pensando a tutti quelli che "lo streaming si vede più o meno come un Blu-ray"... Hanno avuto un brutto risveglio :D.
Per HDR c'è proprio una difformità di approcci che non è legata a limiti tecnici.
Alcuni coloristi controllano il risultato dei lavori su TV con taratura giorno perché secondo loro l'HDR non andrebbe visto mai al buio.
Se ognuno sceglie una via differente diventa poi impossibile parlare di fedeltà, bisognerebbe addirittura cambiare la calibrazione (di base o meno) a seconda di chi ha curato i contenuti.

Filippo Rossano

E questo è sbagliatissimo, perché questo "HDR" è solo marketing, questi picchi e un pannello nemmeno 10 bit non possono minimamente dare un'idea di HDR, senza contare che è pure un Edge-LED.
Per sfruttare la nuova tecnologia non hanno imposto requisiti minimi che erano necessari, per quanto riguarda i produttori il "casino" nella linea produttiva del contenuto è noto per qualsiasi tipo di lavoro, esempio abbastanza chiaro il lavoro di encoding di GoT nell'ultima stagione ma ce ne sarebbero a decine, audio, video, di tutto.

Riccardo

se non sbaglio a 899 in questi giorni c'era un oled, ha ancora senso questo tv visto quel prezzo?

Nicola Buriani

Samsung NU8000 ad esempio, mi sembra si trovi a queste cifre.
Ha un picco teoricamente più alto (800 cd/m2) che però non sostiene per molto tempo (scende sulle 500 cd/m2).
L'audio è decisamente più scarso ma se non ti interessa è una scelta validissima.
PS: grazie per il supporto!

Alessandro Divani

Ciao Nicola, complimenti per le recensioni. Mi sapresti consigliare qualche modello come specifichi, con la parte audio meno curata ma equiparabili come qualità? Grazie

Antsm90

Lo so, ma sempre meglio precisare :p

Starnat

Già si conviene, se hai la voglia di avere un accessorio a parte per gestire la parte smart fallo perché finché gli android tv monteranno hardware del genere la parte smart farà pena

Matteo

pensavo infatti di bypassare la parte smart della tv aggiungendo un box tv, tipo quelli xiaomi o nvidia, ho letto che il mediatek usato nella tv fa piu male che bene hahah

Tins

Io ho preso un akai 32 pollici a 100.. prezzo pieno era 135 su ebay.. per il prezzo pagato ne vale la pena

Starnat

Una volta a seconda del prezzo ci fidavamo di quale fosse il migliore, poi non ce ne accorgevamo se in un'altra catena costava 150.000 lire di meno

Starnat

Io ho l'X2, ha una tecnologia leggermente superiore rispetto a questa classe di prodotti visto che è un pannello Qled, come ho scritto poco sopra a parte il lato software (che se vuoi Andorid TV come me allora devi sopportare crash del sistema quasi giornalieri) a livello di pannello è veramente un gran TV, anche la soundbar integrata non è malaccio, molto soddisfatto

Starnat

Ho preso un TCL Xess X2 da un paio di mesi, a livello qualitativo è veramente un gran TV, anche quando altri lo vedono rimangono impressionati dall'immagine ma come tutti gli android TV, ed in particolare (credo) TCL, la stabilità del software è pessima, credo sia questo il motivo per cui è automaticamente impostato su spegnimento del sistema quando si compra e non su standby, per "mascherare" i difetti software. In ogni caso bella recensione, molto dettagliata

Stefano

era una battuta...

Abel

Bella recensione e bella TV... Ci sta solo una cosa che generalmente non viene mai presa in considerazione riguardo le TV... Il consumo energetico, è un fattore spesso dato per scontato che nel mio caso impatta molto quando devo comprare un elettrodomestico

Teomondo Scrofalo

Ma 2 o 4? Grazie.

zlatan regna

Full hd... Siamo nel 2019 eh....

efremis

Eccole le videorecensioni di TV top

Antsm90

Da quel che dici tra parentesi direi che così torto non ho :)

PS: I televisori son nuovi, è solo che non guardo la terribile televisione pubblica italiana (e sì, era solo una battuta)

francesco berardocco

Snatùrano non snáturano...

Christian Armetta

Ben detto, poi ci ritrova a vedere contenuti hdr che sono meno belli della controparte sdr. Se non si hanno almeno 600 nits e una buona gestione degli standard e del tone mapping il contenuto hdr può essere uno schifo

Liam G.
Garrett

Prima di fare quella scelta, io considererei :full hd o 4k?
Ovviamente opterei per un 4k, considerando che lo deve tenere un po'.
ips o oled non lo vedo così prioritario

Mauro B

Vestel.

Mauro B

Esatto, Vestel.

Nicola Buriani

Non era lo stesso prezzo: non si può confrontare da una parte il prezzo di listino e dall'altro l'offerta più bassa che si trova solo temporaneamente.

MasterBlatter

mi sà che devi cambiare tv, è un decennio che sono passati al digitale in toto (con grandi cappellate sopratutto su la 7 che non metteva un formato giusto o li faceva scazzare con la pubblicità)

MasterBlatter

i film da tipo '95 sono tutti girati a almeno 576i50 o 576p25
260p giusto sulle vhs in lp (cmq era 288)

MasterBlatter

8bit+frc è già tanto, la grande maggioranza di schermi o monitor è 6bit+frc

MasterBlatter

eh ma c'era ieri l'offerta del b8 55" allo stesso prezzo

quale sarebbe il produttore?

Choz Chozzy

Ana L.

qualcuno è cosi gentile da dirmi a quali fasce appartegono le varie serie? visto che sono 5

matteventu

Ma lo stesso produttore che fa i TV Toshiba (di cui ora mi sfugge il nome)?

Mauro B

In verità Akai, Master, Telefunken e CHANGHONG sono TV super economici niente male. Stesso produttore, costruiti in Turchia senza pretese.

Gynlemon

Ma la polvere sotto i collegamenti posteriori.. è in 4K ?

linsoha ana

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Veronica

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Antsm90

La cosa divertente è che le trasmissioni televisive italiane come qualità sono rimaste ai tempi dei CRT :D

Nicola Buriani

Allo stesso prezzo fai fatica a trovare alternative con pari dotazione.
OLED così economici non esistono e per gli LCD più di qualcuno utilizza pannelli IPS.
Per l'audio va anche peggio, praticamente nessuno lo cura davvero in questa fascia.

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