
18 Gennaio 2021
17 Aprile 2019 13
Le piattaforme digitali devono essere più giuste e trasparenti nei confronti delle imprese che vi accedono. E' questo il nucleo fondamentale del regolamento sulle pratiche commerciali tra piattaforme online e aziende, approvato oggi dal Parlamento europeo, dopo l'accordo preliminare raggiunto a febbraio scorso con il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea. Destinatario delle nuove regole è l'intero ecosistema di piattaforme e mercati online che operano nell'Unione Europea: circa 7.000, comprendenti sia piccole startup, sia i colossi della Rete come Amazon, Apple, eBay, Facebook e Google.
Tutte sono accomunate dalla possibilità di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti degli utenti commerciali che le utilizzano, un potere che l'Unione Europea ha scelto ora di disciplinare. Il regolamento offrirà la possibilità di sfruttare strumenti per la risoluzione delle controversie tra gestori della piattaforma e imprese, cercherà di evitare le sospensioni immotivate degli account, meccanismi poco chiari del posizionamento nei risultati delle ricerche - tema molto attuale, come dimostrano le recenti indagini dell'Antitrust italiano nei confronti di Amazon - e più in generale altre pratiche sleali.
A trarne beneficio saranno in ultima istanza anche gli utenti finali: più le imprese saranno attive e in grado di operare in condizioni di equità e trasparenza nelle piattaforme online, più crescerà aumenterà l'offerta e la qualità dei prodotti, proposti a prezzi concorrenziali.
Il regolamento si articola in quattro principali nuclei di regole volte a:
Il regolamento approvato dal Parlamento deve essere formalmente approvato dal Consiglio dell'Unione - ma, come detto in apertura, l'accordo preliminare era stato già raggiunto a febbraio scorso. Terminata la procedura di approvazione, le nuove norme entreranno in vigore 12 mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
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Commenti
Non l'hanno impedito.
Ci sono le multinazionali e parlano di "neolibberismo sfrenato senza regole brutto e cattivo". Mettono le regole e parlano di "cenzurahh".
Nelle "Condizioni chiare" e "Trasparenza dei meccanismi di posizionamento" ci saranno ben le situazioni che verranno sanzionate.
Ma se pagano per non bannarti delist derank ?
praticamente a capito l'opposto di quanto scritto, ad ognuno i suoi super poteri :)
bravo, sei riuscito a non capire una beata m1nk1a
Di questo passo finiremo come la cina magari senza google o senza notizie aperte a tutti.
Conosco un'azienda, di cui i sono suo fonitore di servizi IT, che ha cambiato la propria ragione sociale varie volte per apparire sempre più in alto, per ordine alfabetico, in vari elenchi on line e non. Me lo hanno raccontato gli stessi titolari svariati anni orsono.
Quindi questo giochetto c'è sempre stato.
Io non ho mai inventato nulla quando ho scritto di mercato unico digitale.
Questo è un buon primo passo.
e se gli impediscono di bannarti/delistarti/derankarti e' un problema no?
Se abusi della piattaforma deve essere la piattaforma stessa ad intervenire.
Ok, ora prendere il tutto ed applicarlo alle telco.
il problema principale e' che sono proprio i rivenditori a giocare sporco, usando tecniche sleali per sfruttare i vari ranking e visibilita' contro i propri concorrenti abusando della piattaforma e parte del regolamento rende piu' difficile impedirlo