
22 Agosto 2022
Inquinano di più vinili, cassette e CD o la musica in streaming? Di primo acchito verrebbe da dire i primi, ma per i ricercatori della Keele University la risposta non sembra essere così scontata. Ma come, il vinile - materiale non riciclabile che ha sostituito nel tempo la gommalacca con cui erano realizzati i primi dischi - ha un'impronta ecologica inferiore rispetto alla musica “virtuale"?
CD e vinili stanno vivendo una seconda giovinezza: basti pensare che negli USA, nel 2017 hanno registrato numeri migliori rispetto ai download, e dal 2007 ad oggi le vendite di dischi nel Regno Unito sono cresciute di quasi il 1500% (4,1 milioni nel solo 2018). Facciamo un breve calcolo:
Le custodie dei dischi sono solitamente fatte in carta, dunque in materiale riciclabile.
Il policarbonato e l’alluminio con cui sono realizzati i CD impattano leggermente meno rispetto ai dischi, anche se bisogna tenere conto del fatto che questo supporto non è riciclabile in quanto è il risultato di più materiali “mischiati” tra loro. O, meglio, è riciclabile, ma solamente a fronte di elevati costi che spesso non sono economicamente sostenibili da affrontare. Le custodie sono in plastica, quindi potenzialmente riciclabile, anche se non sempre queste prendono la direzione del recupero.
La qualità è elevata e, soprattutto, non si deteriora nel tempo. In più, se si considera la musica in streaming, non c’è nemmeno il bisogno di scaricarla su supporti fisici. Ma ecco il problema: tutti i file (le canzoni, per intenderci) sono salvati all’interno di enormi server (raffreddati costantemente per mantenere una temperatura costante e controllata). I dati vengono poi inviati ai nostri dispositivi mobili o PC tramite WiFi o rete cellulare. In altre parole, ogni volta che ascoltiamo una canzone consumiamo energia. Certo, anche “mettere su un disco” o un CD richiede energia elettrica, ma decisamente meno rispetto a quella richiesta dalla musica in streaming. Un paio di esempi forniti dai ricercatori:
Si tratta ovviamente di stime (prendiamole dunque come tali), che però rendono l’idea della dimensione dell’impatto per ciascuna opzione. Manca all’appello un parametro: il numero di volte che si ascolta un brano. Se ciò avviene poche volte, allora lo streaming è meno impattante rispetto ai supporti fisici, ma se siamo appassionati con le cuffie sempre nelle orecchie, allora pare che CD, vinili o “musicassette” siano la soluzione (ambientalmente) migliore. Un esempio? Riprodurre in streaming un album per 27 volte è più inquinante della produzione di un CD.
Le soluzioni proposte dal team universitario sono diverse:
Commenti
senza contare che la musica in streaming "costa" SOLO l'energia elettrica per farla riprodurre, e più andiamo avanti più energia sarà prodotta da fonti rinnovabili; al contrario produrre fisicamente CD e viniili (produrli fisicamente, trasportarli, gestire la logistica etc...) richiede processi che producono direttamente "agenti inquinanti"
Concordo con te ;)
Le tradizioni nella maggior parte dei casi hanno portato e portano solo danni. Per questo esiste il progresso e le giuste evoluzioni. Ho detto nella maggior parte dei casi, NON sempre. Ci sono tradizioni insormontabili e insostituibili, come un buon vino, un buon tiramisù, insomma delle buone traduzioni. Il vinile, ho molto rispetto per chi li ascolta, ad oggi sono una conseguenza di una cattiva tradizione.
Per questo l'ipod ha ancora un senso
Meglio
Gli inglesi abbondano sempre con qualsiasi alcolico.
Non urlarlo, che dopo il compenso per la copia privata ormai non mi meraviglierei se lo facessero.
dipende con quale codec, con mp3 gogo-no-coda o aac del 1998 no, con aac e opus del 2018, ma anche volendo ogg vorbis e mp3 odienri ci può stare
oltre al fatto che prima 128kbps erano cbr, oggi praticamente si usa solo vbr il quale fornisce una qualità nettamente superiore
qualcuno ci sta prendendo un nobel fittizio per un errore del genere
quindi la musica digitale non inquina, visto che non ha supporto, non richiede trasporto dal produttore al venditore, i dischi in vinile consumano molta più corrente per essere riprodotti di quanta ne consumi un lettore cd o uno mp3.
la musica streaming, consumerebbe più solo perchè deve essere ogni volta scaricata?
cosa per altro falsa visto che tutti i client salvano in locale le tracce scaricate la prima volta, ergo risulta una sovrastima elevatissima.
inoltre la musica liquida può essere anche acquistata e poi scaricata come flac o altro una singola volta, rappresentando un footprint nettamente inferiore rispetto ai cd e sopratutto rispetto al vinile.
Ma anche il vinile vecchio non ha senso dal punto di vista della qualità, un file digitale ad alta risoluzione ha maggiore qualità e zero imperfezioni, al contrario dei vinile che ha un sacco di rumore dentro il segnale.
Poi uno può preferire il vinile per mille motivi, vuoi per il fatto di avere un supporto fisico da toccare con mano, vuoi per collezionare dischi, vuoi per l'esperienza del mettere su il disco e sentirlo, ma dal punto di vista della qualità della traccia, no il vinile non è migliore, questo è appurato da teoremi matematici che ci dicono che il digitale è migliore.
Fra l'altro anche il dire che i vinili vecchi erano meglio, è stato appurato che non è affatto così, ma se ci pensi è logico che al giorno d'oggi abbiamo macchinari più sofisticati per produrre dischi con tolleranze più basse. E soprattutto il fatto che i vinili siano prodotti da un master digitale è un vantaggio, piuttosto che i vinili siano prodotti da un nastro che è stato copiato N volte (ed ad ogni copia c'è una perdita di qualità).
Con tutte quelle luci dubito siano meno problematici, quelli dei Rammstein con gli spettacoli pirotecnici saranno degli ecomostri!
Giusto un filo..
Sì ma il digitale di trent'anni fa non è quello di oggi.
Nessuna polemica, figurati, io non sono in toto contro il vinile, ma sono contro il vinile moderno che non ha senso a mio parere.
I suoni sono troppo freddi, artificiali, computerizzati, la produzione odierna non è quella di trent'anni fa, è questo che intendo.
Un digitale passato in vinile di quell'epoca suona bene... Un digitale passato in vinile di oggi suona... Inutile.
O quello dei cannoni di jovanotti
Non ha specificato però l'impatto ambientale del suonarsi tutte le canzoni alla pianola con gli animali.
Meno male che ci sono certe mode allora...
Io da appassionato (ho iniziato un anno fa circa con gli LP, a 19 anni, un po' tardi forse ma fa nulla) non compro nessuna ristampa, ho 9 LP tutti degli anni originali: 1993-1991-1988-1987-1986-1985-1978-1975-1971 (i nomi non li scrivo perché non mi va, se volete saperlo ve lo scrivo lol)
Comunque anche come qualità, sono poche le ristampe fatte bene: normalmente sono quelle ristampate dalle etichette discografiche che prendono i master originali e li riversano senza fare modifiche o comunque risolvono giusto qualche difettuccio. E costano, molto.
Per il resto, senza polemica ovviamente asd555, la registrazione in digitale è nata negli anni 80, pensa che i Dire Straits registrarono un loro disco del 1980 - Private Investigation se non erro - in digitale!
Comunque se una registrazione è fatta bene ma anche il master, produzione, mixaggio e stampaggio, a prescindere dal formato con cui si ascolta, si ascolterà bene (Impianto Hi-Fi permettendo)!
Io per non fare torto a nessuno farò un impianto Hi-Fi con giradischi, amplificatore, cassette e lettore CD! :)
Un saluto
Informati su cosa sputano in atmosfera le navi e gli aerei.
Comunque, se volevi ridurre ulteriormente la tua impronta ecologica potevi evitare di rispondere.
La verità è che oggi quella “green” è una moda, e spesso chi abbraccia questa filosofia è tutt’altro che verde.
Non mi stupirei se questo studio fosse stato commissionato per un qualche motivo commerciale
Tecnicamente su YouTube è a 160kbps in opus. Solo per video HD però, credo.
Il tuo commento ha 0 (zero) senso.
Il numero di persone che va in crociera o prende l'aereo in un giorno è piccolissimo rispetto a chi ascolta musica.
È anche se così non fosse, io in crociera non ci vado e quindi mi interessa sapere come ridurre la mia impronta ecologica in base a quello che faccio io, quotidianamente. Chissenefrega di quello che fanno gli altri.
Secondo me cantare le canzoni anziché ascoltarle ha un impatto ambientale ancora più basso.
No ero sarcastico, motivato per niente! Che, ti bannano per aver fatto una battuta su un possibile errore che poi alla fine errore non era? Un'esagerazione senza senso.
Motivato si ma motivo del c#zzo lol, ti auguro una buona serata :)
Scusate ma del vinile non si tiene dei costi elettrici dell'impianto ma solo della produzione e, per stessa ammissione dell'articolo, del packaging e soprattutto della logistica, della musica in streaming
Non si tiene conto che si può scaricare in locale e che esiste una cache che dura parecchie ore, non è che riscarica il brano ogni volta...a me sembra un po' di parte lo studio...
Un ban motivato insomma... Mah.
Io ho lanciato i peggio insulti agli utenti, mai un intervento! AHAHAH! Da un estremo all'altro, boh! Mi dispiace!
Tra l'altro dicono solo i watt e non la co2 consumata. E ormai moltissime farm server utilizzano energia verde.
Ma infatti in certi contesti il vinile ha senso, per carità.
Ma come ho detto, il vinile moderno non ha senso.
Come quando una band tira fuori un disco, la versione in vinile costa 40 € e chiaramente hanno tutto registrato in digitale riversato poi su vinile in analogico.
Nonsense totale.
Ho un profilo pubblico ora, cerca il mio primo commento nel mio profilo :)
Come hai fatto a farti bannare?
lo stesso io, anche se mi manca nannucci :) ho comprato quasi tutta la mia libreria li.
lol
Quanto costa portarsi dietro il grammofono? LoL.
Il vinile ha un suo fascino, non
Quando appoggi la puntina e frigge prima di iniziare la traccia......mi manca, oggi
Ah, ovvio.
Io spesso vado su Discogs a comprare qualcosa che non è stato ristampato in CD/online.
;D
Usare gli LP è obbligatorio nei confronti di tutti quei dischi che non sono mai stati nemmeno ristampati come CD negli anni ‘90.
Io ne so qualcosa, visto che, per avere la versione in alta fedeltà delle canzoni degli anni ‘70-‘80 di molti artisti, devo andare spesso su Discogs... perché i produttori pensano solo ai rapper falliti di oggi.
Io ho ancora la mia collezione di CD, ogni tanto ne compro ancora e me ne sbatto altamente di questi studi
Non c’è solo quella prodotta oggi... io ho una stanza piena di vinili e di CD
... e meno male non hanno studiato l’impatto dei tour live...
Mi meraviglio che un’università pubblica sovvenzioni ‘ste str0nzate
Tanto, con la “musica” che viene prodotta oggi...
Ma basta!
C’è gente che prende l’aereo tutte le settimane e chi si fa almeno due crociere all’anno e questi si fanno le seghe su quale tipo di ascolto “inquina” di più???
Metteteci la tassa ecologica pure sulla musica così ci spariamo subito e non ne parliamo più...
In più, evitando accuratamente di conteggiare il trasporto dei supporti fisici xD
va be le custodie dei cd le poi riciclare per stendere la bamba!
Che bella la vita nelle università, venire pagati bene per fare studi completamente inutili e poi viaggiare per il mondo a presentarli.
Mettere tutto il consumo di un server per ascoltare un singolo brano la dice lunga sulla serietà della ricerca.
Scaricare la musica a 128kbps è la scelta più ecologica, lo garantiscono gli audiofili di YouTube
non se ne pò pppiù de ste vaccate