
21 Gennaio 2020
Amazon punta dritto verso Shipment Zero, ambizioso progetto che punta a rendere a impatto zero la metà delle spedizioni dei prodotti venduti sulla piattaforma di e-commerce entro il 2030. “Non sarà facile raggiungere questo obiettivo”, ammette la stessa società, la cui intenzione è comunque quella di tendere verso questo risultato garantendo il massimo impegno.
Sono più di 200 i ricercatori, i designer e gli ingegneri che quotidianamente lavorano per trovare soluzioni per una logistica che sia nel contempo efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Da diversi anni l’azienda sta lavorando per consumare energia generata esclusivamente da fonti rinnovabili, così come sta cercando di affidarsi sempre più all’impiego di auto elettriche (l’esempio dell’investimento di 700 milioni di dollari in Rivian Automotive è eclatante), bio-carburante per gli aerei e packaging riciclabile. Ora la nuova sfida riguarda le spedizioni, che nel giro di 10 anni saranno (o si spera che lo siano) per la metà a emissioni zero.
Tale progetto richiederà la collaborazione di tutti gli attori lungo la filiera, a partire dai fornitori che saranno chiamati a ridurre essi stessi il loro impatto sull’ambiente. Il team di ricercatori sta lavorando da tempo per sviluppare una metodologia che sia in grado di fornire risultati precisi e dettagliati, con lo scopo di analizzarli per individuare le migliori soluzioni e per attuare opportune politiche di contenimento.
Amazon condividerà a breve i dati sulla sua impronta ecologica, in modo tale che tutti possano conoscere i progressi del progetto in tempo reale.
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Commenti
basterebbe comprare energia da fonti rinnovabili e quote verdi per quelle parti che non riesci per forza di cose ad avere green, un po' come fanno ora le case automobilistiche insomma, eliminare tutto è impossibile, calare e compensare invece si riesce, magari anche con progetti atti ad assorbire co2 e non solo a non produrla
Loro le tasse le pagano scontate durante il Black Friday
Concordo.
Oggi non hai preso le medicine?
infatti! quindi il problema non lo risolvi dedicando una centrale rinnovabile a un'azienda però è già un buon passo in avanti!
Ma imballaggio non è IT, dai. Stiamo parlando di scatole di cartone!
Imballaggio ti piace di più? Sapessi nel mondo dell'IT quante parole vengono storpiate
Ah...Non avevo notato non sapesse come scrivere confezionamento, o imballaggio in italiano.
ha scritto designer, packaging ,team
mmmmm
Packaging? Quindi se parlavi della Cina lo scrivevi in cinese?
Lo scrittore di questo articolo è un giornalista italiano. Finalmente!
Giusto..non ci avevo pensato..osservazione che ha assolutamente senso...cambio il post allora dicendo non 2000 al posto di 200 ma 200 con ogni singolo possibile strumento a disposizione per fare moooolto piu in fretta
TU NON PUOI CITARE!!!!!!
Ma se la i loro packaging sono i peggio spreconi di carta al mondo...
No beh i furgoni sono abbastanza recenti
Non essere troppo ansioso di elargire morte e giudizi: anche i più saggi non conoscono tutti gli esiti
è uscita la notizia proprio ieri
Mammamia che sviolinata
forse, a differenza di Amazon, quelle aziende pagano le tasse e non possono permettersi di rinnovare la flotta
Zero...come le tasse che paga
Ma anche no. Ad un certo punto la quantità eccessiva di persone che lavorano alla stessa cosa tende a rallentare i lavori piuttosto che velocizzarli, non si tratta di costruire un grattacielo o asfaltare una strada, più persone lavorano, meno ci metti, si tratta di lavorare, insieme, allo studio della soluzione migliore. Diventerebbe tutto più caotico e meno efficente.
... e poi ti arriva sotto casa il corriere con il furgone vecchio di 20 anni!!
con i mila miliardi che hanno dovrebbero averne 2000 di ingegneri che ci lavorano giorno e notte, non 200
Già, hai proprio ragione. In un mondo dove gli acquisti si fanno sempre più online, è abbastanza logico presupporre che il negozio online più grande e più ricco al mondo, con una presenza capillare nel globo, fallisca
E Rocco Siffredi diventerà prete.
Non ci scommetterei, ma è un risvolto interessante.
già una singola azienda grossa anche se ha panelli solari ee contratt con Enel ha bisogno anche di un generatore diesel per i picchi di consume
nel 2030 Amazon sarà fallita
Si ma di contro il problema è che ok, convogli l'energia rinnovabile presso questi colossi ma x le case e le altre industrie ci sarà sempre il petrolio o alla peggio il carbone.
E poi ci sono Aziende di Autotrasporti che hanno e avranno mezzi del medioevo però allo stato interessano le macchinine e i microgrammi di Co2 in meno.