
28 Ottobre 2021
Gli ingegneri del Massacchusetts Institute of Technology (MIT) stanno lavorando a un braccio robotico in grado di giocare a Jenga. Il noto gioco da tavolo prevede che ogni giocatore, a turno, rimuova un blocco di legno da una torre costituita da 54 pezzi disposti in file di tre, evitando di far crollare la costruzione in seguito alla propria mossa; chi fa cadere la torre perde, designando come vincitore il giocatore del turno precedente.
Rispetto ai tradizionali scacchi o Go con cui spesso si allenano i bracci robotici, Jenga presenta un livello di difficoltà notevole e crescente, legato non solo alla strategia ma anche ai movimenti e alle premure necessarie per evitare di far cadere la torre. Il robot del MIT è dotato, a questo scopo, di una pinza, una fotocamera esterna e un sensore che gli permette di misurare la forza necessaria ad estrarre i pezzi.
Un'altra differenza sta anche nel numero di tentativi con cui è stato allenato il robot: quello del MIT è stato sottoposto a soli 300 test, che gli hanno permesso di raggruppare i tentativi in diversi gruppi a seconda delle mosse e dell'esito, un po' come procederebbe un cervello umano. La macchina capisce se rimuovere o meno un blocco usando il feedback visivo e tattile, proprio come un giocatore in carne e ossa tasterebbe i blocchi cambiando eventualmente obiettivo se vedesse la torre oscillare.
Come ha spiegato Alberto Rodriguez del MIT:
A differenza di giochi puramente cognitivi come gli sacchi o Go, giocare a Jenga richiede anche la padronanza di abilità fisiche specifiche come "tastare il terreno", spingere, tirare, posizionare e allineare i pezzi. Richiede perciò una percezione e una manipolazione interattiva, con un feedback diretto ottenuto tastando la torre per imparare come e quando spostare i blocchi. Si tratta di una situazione difficile da simulare, per cui il robot deve imparare a farlo nel mondo reale, interagendo con la vera torre Jenga. La sfida è imparare a partire da un numero relativamente basso di esperimenti sfruttando il senso comune relativo alla fisica degli oggetti".
Pare che il robot sia diventato abbastanza bravo nei tentativi, ma non è ancora pronto ad affrontare un giocatore esperto in carne e ossa: tra le altre cose, pare non sia ancora in grado di scegliere i blocchi strategici in grado di sabotare l'equilibrio della torre per mettere in difficoltà i giocatori dei turni successivi.
L'esperimento comunque non si riduce a un mero gioco: una volta affinate, le capacità del braccio robotico potranno essere applicate a svariati altri ambiti d'utilizzo, a partire ad esempio dallo smistamento di rifiuti riciclabili e non, fino ad arrivare all'assemblaggio di prodotti tecnologici a nuovi livelli di precisione.
Appassionati di robotica? Allora non potete perdervi i test per il robot corriere Amazon Scout ma anche Guido, il bar robotizzato a guida autonoma, e l'hotel giapponese dove metà del personale robotico è stato licenziato a causa di esilaranti malfunzionamenti.
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Commenti
E se provi a farlo perdere muovendo il tavolo ti punge fino al baricentro dell’occhio
Ho letto il titolo e ho subito pensato alla stessa cosa
Mi https://uploads.disquscdn.c... Mi ricorda qualcuno..
immaginate che s3gh3!
Eh però è lento e non riesce a fare gli stessi trick degli umani...
https://uploads.disquscdn.c...