
26 Gennaio 2019
Per la prima volta in assoluto, gli astronomi hanno rilevato un corpo celeste con un raggio di 1,3 chilometri nelle zone più esterne del Sistema solare: erano più di 70 anni che si ipotizzava l'esistenza di corpi celesti di queste dimensioni, e in questi giorni è arrivata la conferma, pubblicata in un articolo su Nature Astronomy.
Perché tanto entusiasmo? L'esistenza di questi oggetti rappresenta un importante passo nella conoscenza del processo che porta alla formazione dei pianeti. La fascia di Edgeworth-Kuiper, dove è stato scovato il corpo celeste appena scoperto (nonché meta della sonda New Horizons), è composta da un'insieme di corpi celesti collocati oltre l'orbita di Nettuno, tra cui il più famoso è Plutone. Gli studiosi pensano che all'interno di questa zona siano presenti i resti relativi alla formazione del Sistema solare, preservati - grazie alla loro posizione estremamente defilata - da radiazioni solari e collisioni.
Già da qualche tempo dunque si ipotizzava l'esistenza di corpi celesti con un raggio di diversi chilometri; tuttavia la fascia era troppo distante per essere raggiunta anche dai telescopi più avanzati. Così, il gruppo di ricerca guidato da Ko Arimatsu del National Astronomical Observatory giapponese ha usato un'altra tecnica, nota come "occultazione": ovvero fissare l'attenzione su un gran numero di stelle e attendere che la loro luce sia offuscata da un oggetto che passi loro di fronte.
A questo scopo, i ricercatori hanno piazzato due piccoli telescopi da 28 cm sul tetto di un edificio localizzato sull'isola di Miyako e hanno tenuto d'occhio circa 2.000 stelle per una sessantina di ore. Analizzando i dati, hanno scoperto una stella la cui luce era stata offuscata da un oggetto dal raggio di 1,3 chilometri localizzabile nella fascia Edgeworth-Kuiper, confermando che corpi celesti del genere esistono e sono più numerosi di quanto si pensasse precedentemente.
Questa supposizione, inoltre, supporta modelli in cui i planetesimi (oggetti rocciosi primordiali alla base della formazione di pianeti e asteroidi) crescono lentamente fino a diventare oggetti di qualche chilometro di diametro prima di fondersi con i pianeti. Grande la soddisfazione di Arimatsu, che ha commentato:
"È davvero una vittoria per i piccoli progetti. Il nostro gruppo di ricerca aveva meno dello 0,3% dei fondi destinati ai grandi progetti di ricerca internazionali: non avevamo neppure abbastanza soldi per costruire un'altra cupola a protezione del secondo telescopio! Tuttavia siamo riusciti a fare una scoperta importante; il nostro sistema funziona, e lo utilizzeremo per investigare in maggior dettaglio la fascia di Edgeworth-Kuiper, oltre che sulla misteriosa Nube di Oort"
Come anticipato, le aree più esterne del Sistema solare come la fascia di Kuiper sono oggetto dell'investigazione da parte della sonda New Horizons che, solo pochi giorni fa, ci ha regalato una nuova foto ad alta risoluzione di Ultima Thule, verso cui viaggia da ormai diverso tempo.
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Commenti
Per assurdo è più facile individuare un pianeta che orbita attorno ad un'altra stella visto che, per quel che ne so ed in soldoni, lo si fa quando questo passa tra noi e la stella la cui luminosità diminiusce (di una frazione infinitesimale) quando il pianeta gli passa davanti. Per il momento si individuano perlopiù dei pianeti giganti di certo non rocce di poco più di un km che orbitano così lontano dalla loro stella. In un certo senso il procedimento usato è simile, l'hanno sempre dedotto osservando le stelle che si "oscuravano" solo che il corpo celeste in questo caso non orbita attorno alle stelle che usciamo come riferimento ma atttorno al sole.
Se sei interessato fatti un giro sul canale youtube link4universe, è in italiano ed è molto alla mano.
i pianeti non li "vedono", li desumono.
E per ora quelli con determinate caratteristiche (hot jupiter, o comunque pianeti con un moto molto veloce attorno alla stella, meglio se piccola e quindi molto vicini, in modo che possa oscurare spesso ed in modo prevediible la stella, facendo diminuire la luminosità che ci raggiunge).
Per fare un'analogia, è come se ti dicessero che vedono dei pipistrelli che orbitano regolarmente attorno ai fari di un'auto di notte.
Cosa diversa è quello che stanno facendo qui, che è più simile a dire che cercano un sasso di pochi centimetri ad una certa distanza da noi, che passa davanti ad una fila di auto con fari accesi con intervalli irregolari...
si ma non capisco come mai trovano pianeti d'appertutto e non a "2 passi" da noi. Cioè hanno trovato circa 500 pianeti simili alla terra e non riescono a "vedere" dietro l'angolo?
A parte che sapere una cosa non vuol dire vederla, sul fatto che la galassia più lontana sia distante 13.1 miliardi ci sarebbe da discutere parecchio ma limitiamoci all'evidenza che le stelle emettono luce i pianeti no.
Se sanno che la galassia più lontana è distante 13.1 miliardi di anni luce vedranno anche le cose nel mezzo
Scusa ma quale sarebbe il pianeta visibile col telescopio a 50 mila anni luce?
tuttavia la fascia era troppo distante per essere raggiunta anche dai telescopi più avanzati. Ma seriamente? 50 mila anni luce si, questi a solo 15 anni no.. va beh! Sarò mona io ahah
Ma la tv lo era.
Non l'hanno mai fatto in bianco e nero
https://www.youtube.com/watch?v=jYzwuqh_HeM
E li vicino...c'è uno stand bello grande.
https://uploads.disquscdn.c...
hai ragione tutt'altra parte. Vabè, l'amico del collega
Io nel '78 l'ho visto in bianco e nero.
Goldrake
Acqua.
dopo aver letto l'articolo, secondo me somiglia più alla base di Boss Robot
Ecco una vista molto suggestiva del National Astronomical Observatory
https://uploads.disquscdn.c...
In molti campi :-D
sempre detto che quelli amatoriali sono i migliori
Meglio di interstellar