Il tema del 5G è sempre più al centro dell'agenda della Commissione europea: l'ultima novità riguarda l'assegnazione della banda a 3,6GHz per l'utilizzo civile della rete di prossima generazione.

La decisione è stata presa nell'ambito delle attività volte ad uniformare lo spettro radio che verrà destinato al 5G all'interno della Comunità Europea. La palla passa quindi ai Paesi Membri, che avranno tempo sino al 31 dicembre 2020 per adeguarsi alla decisione e - eventualmente - liberare la banda a 3,6GHz qualora fosse impiegata per altri scopi. Al momento non è stato stabilito alcun obbligo che limiti l'utilizzo di queste frequenze al solo 5G, lasciando quindi libertà agli operatori di disporne anche in altri modi.

I 3,6GHz espandono ulteriormente lo spettro di frequenze disponibili tra quelle al di sotto dei 6GHz e si vanno ad affiancare ai 26GHz e ai 700MHz già individuati in precedenza. L'unificazione delle bande all'interno della Comunità Europea ha lo scopo di rafforzare la posizione del vecchio continente e di facilitare la diffusione di uno standard condiviso tra tutti i Paesi.