Recensione Resident Evil 2: il miglior ritorno a Raccoon City

22 Gennaio 2019 179

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Nel corso degli anni Capcom ci ha fatto capire chiaramente il suo messaggio: i remake dei capitoli della saga Resident Evil sono una cosa molto seria, richiedono un lavoro lungo e curato e non si limitano a ricostruire un gioco per adattarlo alle migliori tecniche del momento.

Lo re-immaginano da zero, lo espandono in ogni modo possibile e confezionano un prodotto che si pone al di sopra dell'originale. Questo era già accaduto nel 2002 con il remake di Resident Evil uscito per GameCube (e oggi disponibile per ogni piattaforma di attuale generazione) ed è successo di nuovo nel 2019. È inutile mantenere il mistero per attendere le Conclusioni: Resident Evil 2 ridefinisce cosa vuol dire fare un remake, ci propone un'avventura familiare, ma allo stesso tempo quasi del tutto inedita, portando su PC e console il capitolo più amato dai fan della saga nella sua forma migliore.

Partendo da un comparto tecnico di altissimo livello su ogni piattaforma, continuando con la capacità di Capcom di mantenere inalterato lo spirito del gioco e il suo tasso di orrore, senza dimenticare citazioni e piccoli easter-egg che scaldano il cuore del fan di lunga data, l'edizione 2019 di Resident Evil 2 convince sin da subito e ci porta a scoprire una Raccoon City realistica e credibile, come anticipato ai tempi dell'anteprima. Ma andiamo con ordine.

TRAMA E GAMEPLAY

Partiamo parlando dei controlli: abbandonato il tradizionale sistema di telecamere fisso, anche Resident Evil 2 offre una visuale in terza persona con telecamera posta sulle spalle del protagonista. Lo schema dei comandi rimane molto simile a quello di Resident Evil 4: spariscono tutti gli attacchi rapidi di Resident Evil 6, le contromosse, le schivate e molto altro ancora, in favore di un gameplay più simile all'originale, ad eccezione della possibilità di sparare mentre ci si sposta.

I personaggi si muovono in maniera più agile che in passato, tuttavia resta una certa legnosità di fondo che ricorda sempre di trovarci davanti ad un survival horror e non ad un gioco action. Se Resident Evil 7 fosse stato in terza persona ce lo saremmo immaginato proprio così.

Avviso: questa recensione è spoiler-free e si limita ad accenni generici a fatti e personaggi

La storia di Resident Evil 2 riprende a grandi linee quella del capitolo originale del 1998, mantenendo inalterati alcuni punti fermi che fanno da struttura all'intera vicenda, per poi muoversi liberamente all'interno di questo recinto e proporre una trama totalmente aggiornata.

Questo significa che, sebbene il punto di partenza e quello di arrivo siano gli stessi di 20 anni fa, quello che oggi conta è scoprire come il percorso sia stato reinterpretato da Capcom. Al centro di tutto troviamo sempre Raccoon City, la piccola cittadina immaginaria locata nel Midwest - vero e proprio feudo della Umbrella Corporation - devastata da un'epidemia che ha trasformato i suoi abitanti in zombie (o peggio...).

In questo contesto si inseriscono i due protagonisti Leon S. Kennedy e Claire Redfield, il primo una recluta del R.P.D. (Raccoon Police Department) al suo primo giorno di lavoro, e la seconda una semplice civile alla ricerca di suo fratello Chris Redfield, membro del team di forze speciali S.T.A.R.S. e protagonista del primo capitolo della saga.


Sia Leon sia Claire giungono a Raccoon City del tutto ignari dello stato in cui versa la città e si ritroveranno a percorrere due strade separate - ma con continui punti di contatto - che li porteranno a scoprire la verità dietro l'incidente e ad incontrare degli interessanti comprimari. Si tratta di Ada Wong e Sherry, la prima una misteriosa donna in rosso, bella e allo stesso tempo letale, mentre la seconda è una ragazzina di soli 12 anni, rimasta coinvolta - suo malgrado - in questo scenario apocalittico.

Gran parte dell'azione si svolge tra la centrale di polizia di Raccoon City, le fogne, l'inedito orfanotrofio e il laboratorio nella fase finale. Tutte le location sono state aggiornate ed ampliate e ora presentano planimetrie molto più coerenti e credibili. Al netto dei risvolti fantascientifici e delle creature che incontreremo per tutto il gioco, Capcom ha scelto di puntare fortemente sul realismo.

Questo si percepisce non solo dalla già citata nuova geometria degli ambienti, ma anche dalla presenza di tantissime zone buie - dove il protagonista di turno potrà orientarsi solo grazie alla propria torcia - e dalla possibilità per gli zombie di spostarsi da un ambiente all'altro, sfondando in continuazione porte e finestre. Tutto ciò si ripercuote nel gameplay, dal momento che non sarà più possibile zonare uno zombie lasciandolo nella stanza precedente. Non solo: gli zombie continuano a muoversi anche quando il giocatore non è presente nella stanza, quindi capiterà spesso e volentieri di essere colti alla sprovvista da una creatura che, in vostra assenza, si è posizionato proprio nel punto giusto per assalirvi non appena varcata la porta.

Capcom è stata molto attenta anche nella caratterizzazione dei vari ambienti, proponendo oggetti, computer e veicoli coerenti con l'ambientazione di fine anni '90, anche se non manca qualche piccola forzatura anacronistica. Il riferimento principale va ai gadget utilizzati da Ada Wong e a tutta la struttura del laboratorio (fortemente influenzata dalle pellicole in CGI e dai Live Action) e il suo particolare sistema di autenticazione, tuttavia sappiamo bene che tutte le strutture dell'Umbrella hanno sempre presentato un livello tecnologico decisamente più avanzato rispetto a quello del periodo di riferimento, quindi possiamo chiudere un occhio.


Ma ciò che cambia radicalmente rispetto al titolo del 1998 è la rapida introduzione di Mr. X (Tyrant) all'interno della trama. La creatura è stata notevolmente rivista rispetto alla sua prima apparizione e ora è in grado di incutere ancor più timore e angoscia nel giocatore.

Una volta che Mr. X entrerà in scena, non smetterà mai di cercarci e non c'è modo di metterlo fuori gioco. Il massimo che ci è concesso è di interrompere momentaneamente i suoi movimenti dopo avergli inflitto danni ingenti, in modo da avere qualche istante di vantaggio per organizzare la fuga e seminarlo. Non appena si riprenderà, Mr. X tornerà a darci la caccia e potremmo sentire costantemente il suono dei suoi passi mentre si muove da una stanza all'altra, aumentando esponenzialmente il senso di insicurezza del giocatore.

Se infatti in passato era possibile adottare un approccio basato sull'eliminazione precisa di alcuni nemici - in modo da rendere sicuri alcuni corridoi molto frequentati - l'entrata in scena di Mr X. unita alla nuova meccanica che consente agli zombie di varcare le porte, mettono il giocatore in un costante stato di ansia: andare a recuperare una confezione di munizioni lasciata in disparte potrebbe costarci l'incontro con Mr. X; sarà il caso di rischiare?

Assieme a Mr. X tornano anche i Licker, questa volta con un design molto più simile agli originali e caratterizzati da una particolare sensibilità ai suoni e una totale cecità. Non manca anche una maggiore varietà di zombie rispetto all'originale, ora basati su corporature umane molto diverse tra loro, che riescono quindi a dare maggior credibilità al background degli infetti. Rivisto totalmente, invece, il concept delle piante zombie presenti nelle parti finali del gioco, ma non vogliamo spoilerarvi la natura del cambiamento.

La cura per i dettagli è maniacale

A tutto ciò si deve aggiungere la scarsità di munizioni e la particolare resistenza alle armi da fuoco da parte di tutte le B.O.W. (Bio Organic Weapon), aspetti che non fanno altro che esaltare la componente survival del gioco. Gli zombie sono più coriacei che mai anche a livello di difficoltà standard ed è del tutto assente il coltello nella sua concezione tradizionale.

Il gameplay eredita il sistema di contrattacco introdotto nel remake del primo Resident Evil su GameCube, offrendoci quindi un pugnale, una granata stordente e una esplosiva che potranno essere utilizzati per difenderci nel momento in cui si viene afferrati da una qualsiasi B.O.W. In alternativa sarà possibile lanciare a mano entrambe le granate o sferrare fendenti con il pugnale, che tuttavia si perderà una volta conficcato (ma è possibile recuperarlo uccidendo la creatura) o quando la sua barra di energia scenderà a zero.

Sparisce quindi l'unica arma infinita presente di default - protagonista di tante sfide online - mentre torna l'inventario a slot e arriva la possibilità di scartare gli oggetti. L'inventario potrà essere ampliato di due unità per volta trovando i vari zainetti sparsi per il gioco e la sua gestione sarà fondamentale per ridurre al minimo il backtracking. Fortunatamente non mancano i classici bauli interconnessi, nei quali depositare gli oggetti che intendiamo conservare o utilizzare in un secondo momento.

Particolarmente interessante il rework del mix di erbe, il quale ora dona maggior utilità all'erba blu: mischiare le tre erbe colorate non solo vi curerà completamente e rimuoverà eventuali avvelenamenti, ma vi offrirà anche uno scudo temporaneo che incrementa la difesa.

Restando in tema di grandi ritorni, segnaliamo la presenza della classica macchina da scrivere persalvare la partita. Il gioco in modalità Facile e Standard integra un sistema di checkpoint automatico che rende superfluo l'utilizzo della macchina da scrivere, tuttavia se si sceglie di affrontare l'avventura in modalità Estrema - disponibile sin da subito - il sistema di checkpoint viene disattivato e si potrà salvare solo con l'ausilio dei nastri inchiostratori.

Per finire non mancano enigmi e indovinelli, un vero e proprio marchio di fabbrica della serie che si era andato a perdere nelle ultime produzioni. L'esplorazione di ogni ambiente, infatti, può essere riassunta come la costante ricerca degli elementi necessari a risolvere il macro-enigma di turno, in modo da sbloccare l'area successiva per proseguire nella trama.

Accanto agli indovinelli principali ne sono presenti di altri secondari che ricompenseranno il giocatore con modifiche per le armi, espansioni per l'inventario o munizioni. Capcom è stata molto attenta nel rendere del tutto inutile la conoscenza del titolo del 1998 al fine del superamento dei nuovi enigmi, sebbene siano presenti diverse citazioni all'originale.

In nessun caso, infatti, aver giocato al primo Resident Evil 2 rappresenta un vantaggio - tranne al fine di evitare un paio di jump scare che saprete riconoscere subito - e questo elemento consente anche ai fan più accaniti di affrontare il remake con lo spirito di chi ci si avvicina per la prima volta.

LONGEVITA'

Il gioco permette di scegliere da subito se affrontare l'avventura nei panni di Leon o di Claire. I due scenari si distinguono per quanto riguarda lo svolgimento della trama, le aree esplorate, le armi, alcuni enigmi e quale personaggio secondario controlleremo per un breve periodo. Questo significa che per avere un quadro chiaro della vicenda occorrerà rigiocare il titolo anche nei panni dell'altro protagonista, per un totale di 4 volte, vista la presenza della modalità Nuova Partita (2).

Complessivamente parliamo di circa 25-26 ore di gioco, suddivise in circa 7-8 ore per portare a termine la campagna iniziale e circa 5-6 per la Nuova Partita (2). Questi numeri vanno poi moltiplicati per 2, visto che entrambi i percorsi andranno affrontati con Leon e Claire. A questi si aggiungono le due modalità extra dedicate ad Hunk e Tofu, sbloccabili solo dopo aver soddisfatto determinate condizioni.

La Nuova Partita (2) - che non rappresenta esattamente una riproposizione dello scenario B dell'originale - offre un livello di sfida leggermente superiore rispetto alla campagna classica, anche a causa del minor numero di munizioni e oggetti curativi. Mr. X è presente praticamente sin da subito e ciò conferisce un ritmo molto più frenetico e angosciante all'intera avventura. Oltre a ciò troviamo la totale ridistribuzione di oggetti chiave e nemici e persino le soluzioni di tutti gli enigmi vengono modificate e richiedono al giocatore di esplorare nuovamente le aree già visitate per cercare nuovi indizi.

In generale il livello di difficoltà è molto ben bilanciato in modalità Standard, mentre passando a quella Estrema basta il morso di uno zombie per andare in pericolo di vita. I giocatori meno esperti troveranno molto comoda la modalità Facile, la quale viene semplificata dal sistema di mira assistito, dal recupero parziale della vita e dalla presenza di nemici più deboli.

TECNICA

La versione da noi provata è stata quella per PlayStation 4 su una PS4 Pro, collegata ad una TV Samsung Q7 (2018). Il gioco non ci permette di modificare le impostazioni grafiche, ma onestamente non si sente il bisogno di intervenire in alcun modo, specialmente se si prendono in considerazione le prestazioni su PlayStation 4 Pro e Xbox One X.

Da ora in poi ogni riferimento tecnico riguarda solo la versione per PS4 Pro.

Resident Evil 2 utilizza nuovamente il RE Engine che abbiamo visto in azione nel settimo capitolo. Il team di Capcom ha lavorato sodo per sfruttare al massimo le potenzialità dell'hardware e il titolo si muove sempre a 60 fps anche nelle situazioni più concitate. Abbiamo notato dei leggeri cali solo durante una precisa cut scene, mentre non si sono registrate incertezze nelle fasi di gameplay.

Tutto ciò è davvero molto importante, in quanto Capcom non si è risparmiata e anche l'edizione per console presenta effetti grafici avanzati, come un largo uso dei riflessi screen-space su ogni superficie lucida, l'illuminazione volumetrica che caratterizza ogni fonte di luce (come le luci ambientali, la torcia o il bagliore proveniente dall'esterno delle finestre), l'elevato livello di dettaglio presente sulle texture degli scenari, degli oggetti e dei personaggi.


Particolare cura è stata riposta anche nella fisica e nelle interazioni dei vari elementi presenti a schermo. Ad esempio, gli zombie verranno ostacolati da oggetti come scrivanie o altri cadaveri, offrendoci sempre una reazione perfettamente coerente con quanto sta avvenendo. Tutto ciò ha anche ripercussioni sul gameplay, dal momento che, ad esempio, mutilare una creatura le renderà impossibile interagire con le porte - quindi ci permetterà di limitare il suo campo d'azione -, o ancora, l'utilizzo di munizioni incendiarie causerà ustioni permanenti sul cadavere, che non scomparirà decomponendosi magicamente, come invece accadeva in passato.

Insomma, Capcom ha scelto di puntare fortemente al realismo, ampliando notevolmente gli approcci al combattimento e alla fuga. Permane l'esistenza delle zone sicure, ovvero aree nelle quali non è permesso l'accesso agli zombie e persino a Mr. X, e queste rappresentano uno dei pochi elementi che permettono al giocatore di tirare il fiato e spezzare il ritmo frenetico di alcune sessioni.

Estrema attenzione è stata riposta nella realizzazione dei modelli poligonali di personaggi, nemici e delle rispettive animazioni. Dalla mimica facciale dei protagonisti, alle convincenti interazioni tra le B.O.W. e l'ambiente circostante, tutto appare molto convincente e arricchisce l'esperienza visiva donandole uno stampo molto cinematografico.

Segnaliamo che in tutte le versioni Capcom ha scelto di mantenere un frame rate sbloccato, quindi anche le versioni base di Xbox One e Playstation 4 sono in grado di superare i 30 fps, senza però mai andare troppo oltre i 50. In questo caso la risoluzione passa al FullHD 1080p, mentre le versioni per Pro e X vengono riprodotte a 60 fps a 1620p. Ovviamente l'edizione per PC consente di agire liberamente sulle varie impostazioni grafiche.

AUDIO E DOPPIAGGIO

Il comparto audio si compone di tracce inedite e dei remix di alcune delle più famose del capitolo originale, affiancato da una notevole cura per i rumori ambientali, i versi delle creature e un doppiaggio italiano completo e convincente. Leon e Claire sono rispettivamente doppiati da due esperti del settore come Alessandro Rigotti - voce ufficiale dell'agente del R.P.D. sin dal 2012 - e Emanuela Pacotto - nuovamente nei panni di Claire dopo l'esordio in Operation Raccoon City -.

La qualità del parlato italiano è molto elevata in tutti i frangenti, così come il lavoro di localizzazione dei tanti testi, diari e appunti sparsi nel gioco, tuttavia ci sentiamo di rimarcare l'eccessiva svolta b-movie di alcuni dialoghi, con battutine o frasi ad effetto che - sebbene in linea con lo stile che ha sempre adottato la serie - in alcuni casi spezzano la drammaticità del momento. Ovviamente questo è un limite della sceneggiatura originale pensata da Capcom per il remake ed è un peccato che non si sia scelto di puntare su un copione di qualità superiore.

La colonna sonora svolge un ruolo importantissimo nell'accompagnarci durante i combattimenti contro i boss, gli incontri con Mr. X e le transizioni da una zona all'altra, oltre ad essere sempre presente nelle aree sicure. A parte questo, Capcom ha scelto di non introdurre una costante musica di sottofondo durante l'esplorazione degli ambienti, in modo da aumentare notevolmente l'immersività del giocatore e non ostacolare in alcun modo i vari suoni ambientali.

La componente uditiva è infatti fondamentale per scorgere la presenza di eventuali nemici o per capire se Mr. X abbia individuato la nostra presenza e si stia dirigendo di gran fretta verso di noi. I versi degli zombie e i colpi d'arma da fuoco, infatti, sono solo alcuni dei metodi utilizzati dal Tyrant per individuare il giocatore e il suo ingresso nella stanza verrà accompagnato da un tema che ci ricorderà di mollare tutto ciò che stiamo facendo per cercare un rifugio sicuro.

CONCLUSIONI

Resident Evil 2 svolge alla perfezione uno dei compiti più difficili: adattare un classico del 1998 alle meccaniche moderne, ampliando la narrazione e le ambientazioni, il tutto senza stravolgere l'essenza dell'originale e riuscendo ad offrire un gioco del tutto inedito anche ai fan più accaniti della serie.

Già 17 anni fa Capcom ha dimostrato di essere in grado di proporre un remake che centrasse alla perfezione tutti questi punti, offrendoci una versione aggiornata del primo Resident Evil, anche se in quel caso era stata mantenuta l'impostazione a telecamere fisse e gli elementi basilari di gameplay classici. Oggi, nel 2019, Capcom dimostra di essere perfettamente capace di trasporre un titolo del 1998 all'interno dello scenario attuale, realizzando un'opera che stabilisce un nuovo livello per quanto riguarda il concetto stesso di "remake".

Leon e Claire sono più credibili che mai, con Leon che rappresenta l'ideale di giustizia nella maniera innocente e idealista che ci si aspetterebbe di trovare in una recluta inesperta, mentre Claire si dimostra essere la degna sorella di Chris, mantenendo il sangue freddo anche durante la sua notte più lunga.

L'unico aspetto negativo riguarda - a nostro avviso - la già citata assenza di un copione un po' più maturo e affrancato da alcuni elementi trash propri della serie, anche se a questo aspetto si contrappone la presenza di alcune cut scene inedite che ci offrono un nuovo punto di vista sui fatti di Raccoon City e sul dramma dei suoi abitanti.

Per il resto, Resident Evil 2 è un riuscitissimo omaggio ai fan della saga (oltre alle nuove divise sono presenti anche i costumi originali!) ed è un titolo molto divertente e coinvolgente anche per chi non ha mai giocato alcun capitolo prima d'ora, un po' come lo è stato il gioco originale. Questa è la formula che vogliamo vedere alla base di un eventuale Resident Evil 8 e a questo punto non possiamo che chiedere a gran voce un lavoro simile anche per Resident Evil 3: Nemesis.

VOTO

CONTENUTI/MODALITÀ DI GIOCO 9

GAMEPLAY 9

TECNICA 9,5

MULTIPLAYER -

LONGEVITÀ' 8

GLOBALE 9

È Resident Evil 2 nella sua forma miglioreQuasi del tutto inedito anche per i fan di vecchia dataComparto tecnico molto curatoMaggiore varietà di zombie rispetto all'originaleColonna sonoraAtmosfera pienamente centrata
Il trash tende a spezzare l'intensità di alcuni momentiControlli non ancora perfetti
VIDEO


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Commenti

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franky29

Io no n ho mai giocato nessun RE forse poco conosciuto nel mondo PC

Lokotto

Allora devi ringraziare quello che gliel'ha dati... oddio :D

Sgnapy

Se pensi che è venuta da me e ha speso 100k euro in negozio

Lokotto

Si quando Veronica ha divorziato da quel vecchio bavoso e si e' fatta dare 2 milioni e mezzo al mese e' stato troppo forte.
Gran bella storia.
(scusate lo spoiler)

Lokotto

Mai sentiti ma non credo siano un granche'.

Noel

Capito

Davide
Noel

Ti consiglio di recuperare una xbox one (da possessore di Ps4 pro e Xbox one X)

Emiliano Frangella

Ci sono anche altri giochi che, man mano che scegli i dettagli, ti fa vedere l'uso RAM. Come appunto gta5.
Adesso se è buttato RE non lo so

FlowersPowerz

Nono le applica, quel dato è sballato, quelle delle impostazioni è falso non va a occupare davvero 12 Gb di Vram, quel numeretto è un bug, ed è stato anche confermato da Capcom, si spera venga risolto nelle prossime patch, anche se non è un bug grave è solo un indicazione (sbagliata).

Emiliano Frangella

Ho messo le foto e filmati poco sopra

Emiliano Frangella

Mmm
Nelle opzioni puoi settare tutto al massimo, con i filtri txaa ecc,
Ti emula virtualmente e ti dice sempre virtualmente in ROSSO, la RAM che va ad occupare.
In rosso quella che non puoi arrivare....
In gioco poi si vede che non le applicazioni al massimo

FlowersPowerz

ho messo tutto al massimo in 4k e mi prende 6 gb di vram , contro i 12 delle impostazioni con una 1080ti. Da un informazione errata

nessuno29

No non c'è.

Marco Sartori

Mi sembra troppo. Windows cosa dice?

Emiliano Frangella

Ho provato personalmente https://uploads.disquscdn.c...

Marco Sartori
Marco Sartori

Non è vero che occupa poi così tanto. Da un'informazione errata. Visto nella recensione digital foundry

BMW 1000 RR 207cv Emozione

la X è troppo superiore a tutte le altre consoles

Teomondo Scrofalo

Io 43 anni ma lo stesso XD

Stefano Passeri

Ieri si (BO).

Lokotto

Allora pure WoW (considerato chissa' cosa) fara' la stessa fine.

3DBoom

ci attacco RE:Nemesis

Antosaa

Ot. Mi piacerebbe molto vedere un remake di questa caratura per Duke Nukem 3D

AC MILAN
ghost

I giochi multiplayer muoiono nel momento che chiudono i server.

Elektrosphere
Emiliano Frangella

Io ho una 1070, ma nelle opzioni video poi provare a mettere 4k al massimo e supera i 12

Lokotto

Ah si?
Trovami un gioco vecchio che sia meglio di Fortnite.
Sentiamo.

Lokotto

Forse non ci ha mai giocato.

Lokotto

Vero. E' piu' probabile che il Milan vinca lo scudetto!

Lokotto

C64 non me lo ricordo. Lo produceva Huawei per caso?

Lokotto

E' colpa della tua fotocamera.
Se usi la gcam viene molto meglio, specie nelle zone d'ombra.

Lokotto

Ma che scheda video hai?!

Lokotto

Basta chiamare l'uomo tigre e ci pensa lui :)

SaiMoN

bah
re e dead space due mondi completamente diversi

LoWR1D3R

Hanno infranto il day 1 dalle tue parti? Bene

Stefano Passeri

Ahhhh ecco...comunque poco fa sono andato a prendere la mia copia per console...stasera dopo cena, si gode.

Stefano Passeri

Eh va bhe, capita.

Noel

1) Silent Hill 2 e poi l'uno
2) Dead Space 1 difficoltà e 3 per la coop
3) Residen Evil 2 Remake e il 4

Logan

Peccato che SotTR sia cortissimo, una delusione.

Lokotto

Ora capisco perche' la mia compagna mi dice sempre che non so mentire bene ahahahah :)

LoWR1D3R

allora il problema sara la tua televisione farlocca o la tua fotocamera. C'e qualcosa che non va. Sulla mia ps4 pro (e anche quella di tutti i reviewers) la grafica non ha niente a che fare con quello che hai postato. Il gioco graficamente spacca. Bellissimo

ActzeRaptor

a billo rittoooo! spettacolo!

Zazzy

hanno cambiato molti degli enigmi, rendendoli meno "scemi"...
e ovviamente aggiungendo sezioni, tipo l'orfanotrofio.
La parte di Ada Wong non e' la stessa, ma anche la storia in se' e' in parte stata cambiata...

AC MILAN

Immagina se venisse rifatto come D I O comanda cosa ne verrebbe fuori...ma so per certo che questo non avverrà mai fino a quando esisterà Konami, a meno che venga acquistata da qualche altra azienda

Gabriele_Congiu

Dal momento in cui compare, sino al verificarsi di un certo evento, Mr. X gira indisturbato per la centrale e puoi trovartelo davanti in qualsiasi momento

Sgnapy

Secondo me è il rendering delle ombre. E' ps4 pro su tv hdr.

gabrimazzo

Su X hanno usato un AA troppo agressivo, rende il tutto troppo soft, su PC devo ancora provarlo...detto questo per me Shadow of the Tomb Raider batte tutti questo anno.

dickfrey

Di MGS ed anche dei primi due su MSX.
Avevano una trama che farebbe faville in un remake.

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