
06 Novembre 2019
Il 2019 non si apre nel migliore dei modi per Apple: in una lettera agli investitori, Tim Cook comunica una revisione al ribasso delle stime dei ricavi relativi al primo trimestre fiscale 2019, conclusosi il 29 dicembre scorso.
L'Amministratore Delegato della casa di Cupertino comunica che le entrate stimate sono pari a 84 miliardi di dollari, a fronte degli 89-93 miliardi di dollari della precedente valutazione. Sino a 9 miliardi di dollari di entrate in meno, quindi, determinati da una serie di fattori che il numero uno di Apple ha illustrato in maniera dettagliata.
Le difficoltà riscontrate nel mercato cinese, già evidenziate dalle precedenti stime degli analisti, vengono ora confermate da Apple che dichiara: la maggior parte dell'ammanco rispetto alle nostre previsioni e oltre il 100% del declino anno su anno delle entrate è avvenuto nella regione della Grande Cina.
Cook sottolinea che l'economia cinese ha iniziato a rallentare nella seconda metà del 2018, ma cita anche le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Una situazione di incertezza che ha inciso non solo sui mercati finanziari, ma anche sulla propensione all'acquisto dei consumatori determinando un calo delle vendite registrate nei retail store di Apple e in quelli dei partner.
La tempistica di rilascio dei nuovi iDevice ha condizionato la possibilità di confrontare i risultati del primo trimestre fiscale 2018 con quelli del primo trimestre fiscale 2019, dice Apple. Alla fine del 2018 Apple è stata particolarmente impegnata, introducendo nel giro di due mesi iPhone XS, XS Max, Apple Watch Series 4, iPhone XR, iPad Pro 11 e 12,9", oltre ai nuovi MacBook Air e Mac Mini.
In particolare, sottolinea Cook, i modelli di punta, iPhone XS e iPhone XS Max sono stati spediti nel quarto trimestre fiscale 2018 (che si conclude a settembre 2018) - le vendite iniziali fanno quindi parte del bilancio fiscale di tale trimestre - mentre iPhone X nel primo trimestre fiscale 2018 (con un impatto, quindi, sulle entrate di dicembre 2017, periodo particolarmente propizio per le vendite).
La commercializzazione di alcuni prodotti della nuova linea, inoltre, è stata condizionata dalle vicende riconducibili ai fornitori che non hanno permesso di garantire un'ampia disponibilità: in particolare, Cook cita quella di Apple Watch Series 4, iPad Pro, AirPods e MacBook Air, scarsa per buona parte del trimestre.
Al di là di là di tutto, Apple ammette che le vendite di iPhone sono in calo e non solo in Cina e nei mercati emergenti: gli upgrade degli iPhone, ovvero il passaggio da un vecchio ad uno dei nuovi modelli presentati a settembre, sono stati inferiori rispetto a quanto precedentemente preventivato anche in alcuni mercati maturi.
L'azienda giustifica tale contrazione con una serie di fattori comprendenti ma non limitate allo scenario macroeconomico che incide sui singoli mercati: meno sussidi concessi dagli operatori telefonici, aumenti dei prezzi legati alla forza del dollaro, senza trascurare la percentuale di utenti che, approfittando del programma di sostituzione della batteria degli iPhone a prezzi ridotti, rimandano l'acquisto di un nuovo modello.
Tim Cook non manca contestualmente di sottolineare una serie di risultati positivi registrati nel trimestre:
Per l'ufficializzazione dei risultati finanziari del primo trimestre fiscale 2019 di Apple bisognerà attendere il 29 gennaio prossimo. Nel frattempo, l'Azienda sottolinea la possibilità di stabilire nuovi record per le entrate generate in diversi mercati maturi, comprendenti Stati Uniti, Canada, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Corea. Tra i mercati emergenti a far bene con altrettanti record sono Messico, Polonia, Malesia e Vietnam. Cook conclude il suo intervento con un accenno ad un nuovo record assoluto degli utili per azione.
La revisione al ribasso delle entrate in sé non sarebbe tale da condizionare negativamente i mercati se non fosse per la misura dello scostamento tra le precedenti e le nuove stime - si attesa intorno all'8% del valore medio delle precedenti previsioni. Negli ultimi cinque anni e mezzo Apple ha mancato di poco, e solo in due occasioni, il valore medio delle previsioni trimestrali, infatti.
L'intervento di Tim Cook non poteva quindi passare inosservato: dopo l'annuncio, i titoli di Apple sono stati sospesi a Wall Street per una ventina di minuti, per poi perdere oltre l'8% dopo essere stati riammessi alle contrattazioni.
Commenti
Comunque un idea del volume di clienti che hanno approfittato me l'ero già fatta, quando presi appuntamento 6 giorni prima per sostituire la batteria...2 giorni dopo non c'era un orario disponibile.
tu di stima ne devi avere molti!!
ciao buffone... il fatto che non sia apparso su hdblog non significa che non sia accaduto, sta dovunque sta notizia
Lo Yutu 2, un piccolo rover fabbricato a Pechino, è disceso dal suo
lander e ha tracciato lunghi solchi sul lato nascosto della Luna. Un
“passo gigantesco per la nostra esplorazione dello spazio e la conquista
dell’universo”, ha dichiarato il capo progettista dell’impresa
alla tv di Stato cinese. Ma oggi come mezzo secolo fa la corsa alla
conquista del cosmo è funestata da una concorrenza spietata tra due
superpotenze, e scenari economici che sembrano instabili dovunque si
guardi: tanto per cominciare, Trump è ai ferri corti con la Fed e
prosegue nella sua disfida commerciale con il gigante asiatico. Che, dal
suo canto, vede la sua economia rallentare come non avveniva da
decenni, condizionando la crescita di tante altre economie emergenti.
Nel frattempo l’Europa è in uno stato confusionario, il Giappone quasi
in recessione, e le banche centrali che non sanno che pesci prendere.
Due mesi e mezzo fa avevo parlato con Alberto Forchielli,
economista, scrittore e imprenditore che da molti anni lavora in Asia
per chiedergli a che punto fosse la guerra dei dazi tra gli Stati Uniti e
la Cina, nel momento in cui si delineava una rivoluzione mai vista
nell’economia degli ultimi 30 anni: lo smantellamento della catena della
produzione mondiale, per ora incentrata quasi tutta sull’Asia.
Riprendiamo il discorso partendo da un terremoto, dunque: Apple ha
appena annunciato una significativa revisione al ribasso per le
previsioni dei risultati del primo trimestre fiscale 2019, che per il
gigante di Cupertino va dal mese di ottobre e dicembre 2018. Giovedì il
titolo ha perso quasi il 10% in borsa: un calo imputabile soprattutto al calo di vendite dell’iPhone in Cina, come spiegato da Tim Cook in una lettera agli investitori.
Forchielli mi spiega che i guai incontrati da Apple sono il segno di
problemi più profondi: la Cina è più debole di quanto avessimo capito,
deve trasformare radicalmente la sua economia e quanto sta succedendo
pone un altro tassello nel quadro di deglobalizzazione già in corso.
“Tre sono i motivi della crisi cinese contemporanea”, spiega
Forchielli: “Innanzitutto, il debito pubblico e privato che ha raggiunto
quasi tre volte le dimensioni del Pil. Questo è stato il modello di
crescita della Cina: le grandi banche che finanziavano immensi
investimenti pubblici e privati. Ma siamo arrivati a un punto in cui il
giocattolo non funziona più”. La Cina, in altre parole, è invecchiata.
Proprio come l’Europa. “Gli investimenti valevano il 50% del Pil, una
cosa dissennata – altrove è al massimo del 20-25 per cento. Molti
investimenti sono stati fatti senza pensare al ritorno, e così il debito
non è stato ripagato”. Ma la sovranità monetaria della Cina non può
venire in soccorso? “Beh certo, per ripagare i debiti il governo
dovrebbe stampare moneta, mandando l’inflazione fuori controllo, così i
capitali lascerebbero il paese, l’inflazione esploderebbe, e così anche
il conflitto sociale. No, i cinesi devono restringere il debito perché
le banche non hanno più soldi”.
Fermiamoci un attimo: e la crescita del Pil, secondo gli ultimi report,
del 6,5 per cento? Sarà pure in rallentamento, ma è stellare rispetto
gli standard occidentali. “Macché. I dati sulla crescita cinese sono
fasulli”, dice. “In realtà il Paese è in recessione, te lo dico io”. Del
resto anche il giornalista Scott Rosenberg di Axios aveva spiegato che,
sebbene il segnale d’allarme lanciato da Apple sia un evento raro,
che non mette in discussione la salute dell’azienda in altri mercati,
non andrebbe comunque preso sotto gamba: “Lo sguardo di Apple su quanto
sta davvero succedendo in Cina è probabilmente più affidabile delle
informazioni ufficiali sullo stato dell’economia cinese. In altre parole
potrebbe essere più una brutta notizia per la Cina – e per l’economia
mondiale – che per Apple”. Da qui la performance della borsa cinese, la peggiore degli ultimi dieci anni:
“Si spiega col fatto che le imprese hanno meno credito, l’economia
cresce meno, si contrae la domanda e la liquidità è minore. Gli
investitori sono soggetti a questo: redditività e liquidità, e vale per
la Cina così come per l’Occidente”.
“Il secondo fattore della crisi è – anche se può sembrare paradossale
– l’incredibile crescita tecnologica dell’economia cinese”, dice
Forchielli. Vale a dire l’enorme afflusso di credito canalizzato in
innovazione scientifica. “Per aumentare il tenore di vita e gli stipendi
la Cina ha capito che doveva aumentare la qualità delle produzioni.
Smetterla di produrre palle di natale, ma telefonini e dighe, e centrali
termoelettriche. Hanno colpito nel segno: così il Paese ha prosperato”.
C’è quell’articolo del New York Times che parlava dell’American Dream
che adesso è vivo e vegeto, ma in Cina. “In un certo senso hanno
ragione. Nessuno nega il miracolo cinese. Mica gli investimenti sono
stati tutti sprecati. E questo però ha portato la Cina a confliggere con
gli interessi americani, vedi il problema del cyberspionaggio
industriale, del furto delle idee”. Questa strategia è stata funzionale,
anche alla mutazione dell’economia cinese da una tutta orientata
all’export ad una con una forte domanda interna. “Certo, e questo ci
porta al terzo fattore della crisi, ben segnalato dal rapporto della
Apple”.
Quale? “I consumatori cinesi si stanno dimostrando sempre più
nazionalisti. Lo erano anche prima, ma adesso che i prodotti cinesi sono
all’altezza di quelli importati, lo sono senza ritegno”. Immagino anche
a causa della politica dei dazi di Trump con l’uomo-chiave di questa
guerra commerciale, Bob Lighthizer, il Trade Representative
dell’amministrazione, una delle poche figure inamovibili, che vuole
isolare sempre di più Pechino. E poi guerre di prossimità, come
l’arresto della direttrice finanziaria di Huawei in Canada, o il
Dipartimento di Stato americano che ha inviato un’allerta ai
concittadini sui rischi di recarsi in Cina.
“C’è tutto questo, ma anche il fatto che ormai i cinesi sanno fare
cellulari di qualità paragonabile ad Apple. Questo, unito alle tensioni,
ha provocato una vera e propria ondata di ‘compra cinese’: moltissime
imprese locali danno premi ai dipendenti se si sbarazzano di tecnologia
americana e comprano quella nazionale”.
Ma qual è stato finora l’impatto dei dazi di Trump? “Quasi
insignificante, direi. Chi dice il contrario sono le grandi banche e i
grandi complessi multinazionali che sono giustamente preoccupati dalla
contrazione dei profitti. Sicuramente i dazi hanno avuto un ruolo nella
contrazione degli scambi, ma non così centrale come vogliono farti
credere i media liberal. Il problema è il consumo interno
cinese che è rallentato, per problemi tutti loro. È troppo presto per
valutare gli effetti della guerra commerciale secondo me. Nel frattempo
negli Stati Uniti sono stati creati solo a dicembre 312mila posti di
lavoro, e l’economia americana va ancora alla grande”.
Facciamo un bilancio: come si traduce questo ridimensionamento dello
sviluppo cinese in scenari futuribili? “Io dico che la guerra
commerciale rientrerà, perché Trump ha bisogno di un accordo che abbia
un impatto benefico sui mercati azionari, perché ci sono elezioni tra
meno di due anni. Con la tregua la Cina avrà un sospiro di sollievo, ma
non basterà a riportarla sulla traiettoria di crescita degli ultimi
vent’anni. Ormai i tempi sono cambiati. I problemi sono tutti made in China, non c’entrano con la guerra”. Lo sdoppiamento della supply chain mondiale,
di cui parlavamo a ottobre, proseguirà? “Certo che sì, la tregua sarà
soltanto tattica, ma le relazioni tra i due paesi continueranno a essere
tesi, soprattutto per quanto concerne la tecnologia, la geopolitica,
gli aspetti militari. Intanto le catene di produzione si riformeranno”.
Come? “Le aziende multinazionali resteranno globalizzate, ma saranno
forzate a produrre in Cina quello che vendono in Cina e negli Stati
Uniti quello che vendono negli Stati Uniti, con qualche briciola per
tutti gli altri. La contesa rimarrà con noi per molti decenni, e non
sappiamo come andrà a finire.”
Trump sta facendo bene il suo lavoro prima o poi Apple dovrà cedere e spostare molta della sua produzione sul suolo Americano come doveva essere già dall'origine ma che per massimizzare i guadagni ha sempre usato manodopera low cost dalla cina invece che produrre in America ed essendo un'azienda Americana è giusto che siano gli Americani a costruire gli Iphone, Ipad, Macbook ecc.
povero albanese da 4 soldi, non sai nemmeno fare una ricerca su google in inglese, perchè non provi a cercare appleIDIOT
E tu sei cosi id10ta da non capire che la perdita di valore del titolo è stata di 446 miliardi di dollari, più del valore complessivo di facebook e che una cosa simile non può essere considerata "normale dinamica dei prezzi", soprattutto se chi comanda l'azienda ha contribuito alla caduta vendendo buona parte del proprio portafoglio.
Gli avvocati vogliono vederci chiaro e fanno benissimo.
Tu sei così id1ota da non sapere che quegli “importanti “ studi legali campano di queste stupide cause in America...
Per cambiare Mac aspetti il redesign (probabile) del 2020?
Errore di battitura. Ci può stare, nello scrivere veloce. La coniugazione dei verbi non è un errore di battitura invece
Questi sono i miei personali
iPad Pro 2017 + Apple Pencil
MacBook Pro 15 2013
iPhone X
Apple Watch 4 Nike LTE
E tu invece sei così id1ota che non ti accorgi che essere contro iotinkuk (come falsamente affermi) vuol dire darmi pienamente ragione visto che la mia denuncia non è contro Apple e i suoi prodotti, ma contro la dirigenza e i suoi ANAListi falliti che dando previsini gonfiate (per la prima vota) hanno combinato questo guaio che ha coinvolto migliaia di azionisti e ha spinto importanti studi legali come Bronstein, Gewirtz & Grossman di New York ad indagare sulla vicenda.
Ma è meglio che tu non ti sforzi troppo, se no i pochi neuroni che ti sono rimasti... chiedono l'espatrio!
Ah ah ah ah...
Sei così id1ota che neppure ti accorgi che non ho mai difesa Cook.
Sei così id1ota che confondi Apple con il governo degli Stati Uniti
Sei così id1ota che spari sentenze senza un minimo di fondamento (tanto sei abituato agli utonti che qui neppure ci provano a contraddirti): Apple ha già sbagliato le previsioni in passato di alcuni milioni, e spesso IN ECCESSO, non in difetto.
Sei così id1ota che continui ad ignorare che 84 miliardi di dollari di ricavi sono il TERZO RISULTATO di sempre per Apple. E continui a volerlo far passare per un disastro.
Sei così id1ota da considerare “di moda” smartphone, tablet e computer, mentre nel frattempo usi ciarpame che non vale nulla dopo 6 mesi.
La differenza è che nel settore tecnologico gli Stati Uniti NON hanno la capacità produttiva della Cina. Semplicemente non ce l’hanno.
Trump sta facendo danni incalcolabili...
L' obiettivo do Trump è abbattere la disoccupazione, la guerra commerciale che sta facendo in Asia la sta replicando in Sud America, cerca di far rientrare parte della produzione sfuggita all' estero, aziende che costruiscono in casa per poi puntare a vendere sul mercato americano.
E, dati alla mano di ieri al TG, c'è pure riuscito.
Si sa da sempre che Trump è controcorrente in merito alla grande finanza, settore a lui poco simpatico. Sta cercando di ridare lavoro alla classe media, ovvio che aziende come Apple, che non hanno il minimo insediamento produttivo, siano più dure a reperire determinati segnali, ma ci sono aziende come Ford o Bmw che hanno spostato già alcune fabbriche, per evitare i dazi
Il prezzo di iPhone è aumentato perché sono aumentati i costi, raddoppiati nel giro di pochi anni. Dovrebbero fare delle rinunce per tornare ai listini di pochi anni fa, quando produrre un iPhone costava la metà
Primo: le previsioni sono di 84 miliardi.
Secondo: le precedenti parlavano di 89/91 miliardi. Le previsioni in quanto tali coprono una forbice.
Quei 5/8 miliardi su un totale di 80/90 non sono un problema per Apple. Quello che gli ignoranti come te non sanno è che se fossero 84 miliardi sarebbe comunque il TERZO MIGLIORE BILANCIO DI SEMPRE. Non male come fallimento...
Ma chiaramente alle notizie Apple si cerca di dare sempre un clamore inspiegabile...
La guerra commerciale con la Cina a quanto pare non l'aveva prevista nessuno visto il crollo di TUTTI gli attori nel settore.
E sempre perché parli con ignoranza imbarazzante, Tim Cook come tutti i dirigenti Apple vende costantemente azioni, ed all'apice che avevano raggiunto ad agosto ci stava vendere.
Chiunque non sia embolo che non capisce una fava sa bene che dopo le trimestrali importanti (come la Q3) le azioni per qualche motivo scendono.
Tim Cook ha venduto azioni ad agosto e la trimestrale successiva è stata IL RECORD AZIENDALE di sempre. Solo i fandroid ignoranti possono vederci speculazione.
Classe action? Ma non farmi ridere... Proprio ieri è stata rigettata una delle ridicole classe action che servono solo ad arricchire avvocati e che non finiscono mai in tribunale...
Si parlavo degli I pad 2017/2018
Anche 900€ per iPad Pro 11” 2018 mi sembrano tanti, considerando che è solo un tablet, manca un file manager, non è disponibile un mouse, parte da 64 GB di memoria.
Il 12 è ancora più esagerato
Deh, sinceramente hai sbagliato anche tu.
Il "da" che hai scritto lì vuole l'accento, dato che è indicativo presente terza persona del verbo dare, dà, che non va appunto confuso con la preposizione semplice da.
Ah ah ah... tra gli 83 effettivi e i 91 scritti nero su bianco nel bilancio previsionale ci sono ben 8 miliardi di differenza. Un'enormità.
Inoltre quando hanno fatto quelle previsioni (cioè il trimestre scorso) chi c'era alla Casa Bianca?
Obama?
Ah ah ah
I loro ANAListi non sapevano che Trump aveva intrapreso una guerra comnerciale con la Cina?
Lo hanno scoperto solo adesso?
E poi perchè Tim Cook si è affrettato a vendere le sue azioni a fine agosto quando le aapl valevano intorno ai 220 dollari?
Se almeno lui avesse creduto ai 91 miliardi di questo trimestre le azioni le avrebbe tenute e vendute adesso magari a 250 dollari.
Invece no... mister "iotinkuk" lo ha messo ne kiulo (ms lui è esperto in questa operazione) a milioni di azionisti... ben gli sta la class action che gli stanno preparando.
E tu svegliati.
No il fatto quotidiano ha scritto una minkiata per attirare gli ignoranti come te
Ti hanno anche fornito il margine lordo...
Non sono economici, lo sono solo rispetto ai prezzi folli degli altri prodotti.
L’iPad e l'air hanno prezzi di fascia medio alta che rispecchiamo il valore dei prodotti
È sugli altri prezzi che sono stati buttati lì solo perchè pensavano di vendere lo stesso
739 euro ai tempi sembravano 1000 euro di oggi
Non mi era sfuggito, ti ho fatto semplicemente notare che parlare di guadagni quando ti forniscono i ricavi è insensato
Io non pretendo che tu diventi un esperto di borsa, ma la differenza è semplice da capire: samsung ha fatto il record storico della sua trimestrale e ha detto che il trimestre successivo (quello di cui vedremo i dati a fine gennaio) i guadagni sarebbero diminuiti.
È stata onesta.
Apple ha fatto il record nel trimestre precedente e per questo trimestre ha sparato numeri fantasmagorici,
Questo ha portato il titolo ai massimi storici e addirittura a superare i 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione.
A quel punto il volpone di Tim, che già sapeva tutto, ha venduto le sue azioni guadagnandoci un botto per poi dire che si erano sbagliati e che fatturato e ricavi saranno addirittura inferiori al trimestre di un anno fa, facendo ovviamente sprofondare il titolo.
A questo punto non è escluso che il volpone ri acquisti le sue azioni a poco più di metá prezzo a cui le ha vendute.
Capisci adesso l'anomalia e perchè di questa notizia non ne parlo io, ma tutto il mondo economico?
Leggiti questo articolo.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/04/apple-crolla-in-borsa-ma-la-cina-non-centra-e-cupertino-che-ha-smesso-di-innovare/4873798/
Nonostante tutto bisogna riconoscere che 83 miliardi di fatturato sono tanti.
Però una cosa mi lascia perplesso: sono aumentate le vendite di iPad e Mac.
Del Mac per il "nuovo" Mac Book Air, mentre di iPad per i modelli 2017 e 2018.
Prodotti dal buon rapporto qualità/prezzo. iPad lo trovi a meno di 300 Euro!
Questo dovrebbe far riflettere molto
Dovresti specificare il modello: se avessi iPhone SE, ipad 2017, Mac Book Air precedente al 2018, Apple TV 2, Apple Watch serie 1 non sarebbe granchè. Serve roba costosa, altrimenti non sei un vero utente Apple.
Apple è la più colpita perché è la più vulnerabile, visto che punta tutto su un solo cavallo di battaglia che, per scelte aziendali lisergiche, è sempre più zoppo.
Stacce.
27 e te ?
Dai sei serio? Quanti anni hai?
come vuoi che recuperino i soldi ?
Da escludere categoricamente.
zitto che poi ritorna !
io immagino un ios 13 a pagamento
si chiamano adepti ;)
ahuauhashuhuashuashahahahah top commento
"rallentamento come feature salva-batteria" forse l'apice delle arrampicate sugli specchi XD
Perché con il giochino psicologico delle rate inculan0 tutti
che scoppiassero del tutto.
Mah io non bevo particolarmente la scusa che i cinesi non comprano iPhone perché l'economia sta rallentando.
iPhone in Cina non ha mai veramente sfondato, la competizione interna é assurda, e i telefoni che sono pensati per quel mercato sono i Redmi, gli Oppo,... mid-range "di lusso" o quelli con il miglior rapporto qualità-prezzo. Dal momento che Apple alza i prezzi di iPhone, le vendite che già non erano straordinarie là (a confronto con il resto del mondo) si abbassano ulteriormente.
I segnali di un crollo Apple in Cina c'erano già da qualche anno, e l'azienda di fatto non ha posto rimedi, iPhone XR doveva costare 600 euro per fare il botto non 800.
nel mio post non ho mai detto che ci fai 3 giorni ma che con qualche piccola accortezza hai un risparmio energetico, cosa già limitata su iOS perché non ha nemmeno una dark mode. o meglio una modalità per ipovedenti ma che non è una vera dark mode, cosa che su Android abbiamo da una vita.
always on ha la comodità di non dover accendere il display per vedere l'ora e cose così.
comunque XS Max ha un buon display visto che proprio Samsung li fa per Apple.
PS: io ho un huawei p20pro e non un Samsung.
buon divertimento a travisare altri post
Anche gli altri top hanno aumentato il proprio prezzo, nonostante il loro BOM non sia raddoppiato come nel caso di Apple
Possibile che il costo di produzione sia aumentato però solo per Apple? Samsung e Huawei non producono feccia, eppure i top di gamma hanno prezzi inferiori, soprattutto con il passare dei mesi dall'uscita
albanese , il fatto quotidiano ha solo tradotto quello che dicono tutti gli addetti ai lavori
ora torna a mungere il toro