
27 Luglio 2020
Prende il nome di "Women in Digital European scoreboard" il nuovo quadro di valutazione ideato dalla Commissione Europea e reso noto nella giornata di oggi, lunedì 10 dicembre: si tratta, come è possibile evincere dal titolo, di uno strumento dedicato a misurare la partecipazione femminile al settore dell'economia digitale.
Lanciato in concomitanza con il compleanno di Ada Lovelace, la prima programmatrice di computer al mondo, il report verrà pubblicato a cadenza annuale e mostrerà il livello di inclusione femminile nella digital economy secondo tredici indicatori raggruppati in tre aree principali: utilizzo di internet, skills degli utenti e abilità specialistiche in relazione al mondo del lavoro.
Riguardo la situazione complessiva dell'Unione Europea, solo uno specialista su sei nell'ambito delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione è di sesso femminile, così come solo un laureato su tre in discipline come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), anche se lo scarto di partecipazione diminuisce nelle nuove generazioni. Anche il divario salariale è reale: le donne che lavorano nel settore ICT guadagnano quasi il 20% in meno dei colleghi di sesso maschile. Come ha evidenziato Mariya Gabriel, commissario per la Digital Economy e Society:
"Le donne sono il 52% della popolazione europea, ma solo il 17% di loro lavora nel campo ICT. Per dare slancio all'economia digitale dobbiamo sbloccare pienamente il potenziale delle donne. Serve un impegno di sistema da parte di governi, aziende ed educatori per invertire il trend".
Al netto del primo report, la situazione nostrana non è particolarmente incoraggiante: l'Italia si piazza tra i fanalini di coda, davanti solo a Grecia, Romania e Bulgaria, in una classifica guidata da Finlandia e Svezia. Il nostro Paese infatti viene staccato in maniera importante in tutte le aree principali del quadro di valutazione: l'utilizzo di internet si ferma a 35 punti, contro una media europea di 50,2; le skill degli utenti totalizzano un punteggio di 37,9 contro la media europea di 53,1; infine, capacità specialistiche e occupazione si attestano su 38,9 punti a fronte della media UE di 43,9.
E proprio a questo dovrebbe servire la "Women in Digital European scoreboard": mostrare i punti di debolezza su cui ciascun Paese dovrà lavorare per migliorare la situazione.
Commenti
Sono d’accordo con te.
Gli interessi muovono il mondo ormai.
Il problema è che a seguire questa mentalità sono quasi sempre le donne, non gli uomini...
Sono spesso le madri ad inculcare principi idioti alle loro figlie...
Es è assurdo se ci si pensa bene.
Allo stesso modo potrei dirti che l'interesse verso la moda potrebbe sfociare nel marketing, ma sappiamo benissimo che le conoscenze in matematica del 90% delle persone che hanno in testa solo macchine e smartphone sono le stesse in economia del 90% delle persone che hanno in testa solo borsette e scarpe...
Automobili e smartphone comunque possono sfociare nell’iscrizione a studi ingegneristici, come nel mio caso, quindi non è così male
1) Per lavori come il muratore serve forza fisica. Le donne non hanno la forza di un uomo.
2) Le donne "non vogliono" perchè fin da piccole viene insegnato loro che l'ingegnere è solo maschio, la farmacista solo donna. E vale anche il contrario ovviamente.
3) Leggi i commenti in giro è pieno di gente che dice che "le donne non sono propense all'informatica/a questo/a quell'altro". Chiaro che le donne siano poco interessate ad entrare in un settore dove a parità di competenza vengono pagate il 20% in meno e discriminate.
"non sono gli uomini" poi leggi solo commenti di MASCHI che dicono quanto le donne siano poco adatte all'informatica e continuano a far paragoni con i muratori.
L'ambiente informatico in italia è altamente ostile verso le donne, che vengono viste come beste rare e in generale meno competenti.
Secondo una recente non statistica da Kiko Milano e Sephorah non ci sono dipendenti uomini.
Parità per i sessi, voglio quota riservata immediatamente per gli uomini ASAP.
Ah per non parlare del fatto che chi ha un minimo di esperienza in aziende strutturate può notare un bellissimo trend:
Le manager donne assumono solo donne. A differenza dei maschietti che sono molto più avanti sotto questo punto di vista e solitamente costruiscono team molto più eterogenei.
Ci vorrebbero più moniche negli uffici IT, la produttività salirebbe alle stelle!
Sono diversi, questo è certo, ma personalmente credo che spesso molte differenze siano imposte più da fattori culturali che da reali differenze biologiche. E sia ben chiaro che questo vale sia per le donne che per gli uomini, in egual misura.
Mica li faccio io, studi come quelli presenti i questo articolo. Stessa cosa per le droghe, al Nord se ne fa più uso come dicevi tu, non è un luogo comune.
Secondo me una componente culturale c'è, almeno in parte.
Anche se la famiglia non impone nulla, come di fatto accade nella maggior parte dei casi, rimane il fatto che una donna che studia informatica è spesso vista come strana (Purtroppo mi è capitato di sentire commenti del genere anche in università, roba da matti..) e che siamo continuamente bombardati da modelli femminili che consistono in oche petulanti ben "vestite" il cui unico scopo è piacere agli individui dell'altro sesso.
Se la massa (sia maschile che femminile) segue questi esempi e questa mentalità, è dura fare quella "diversa" e "strana", soprattutto nell'età adolescenziale, dove si sviluppano interessi e si fanno scelte importanti e determinanti per il futuro.
Poi certo, come ben dici fa gola faticare poco e questi modelli propongono e mostrano esattamente questo stile di vita..
Aggiungerei anche il fatto che comunque sin da piccoli maschi e femmine vengono cresciuti con stimoli piuttosto diversi: ai primi si comprano i LEGO, le macchinine, la bicicletta bella, poi magari il cinquantino (perchè ce l'hanno anche tutti gli amichetti) con cui uno si infogna imparando a smontare il carburatore o altro, mentre le seconde sono allevate con Bambolotti, Barbie, Bratz e vestitini. Certo, poi uno cresce e pensa e sceglie ciò che vuole, ma secondo me una certa impronta spesso rimane..
Appunto, non sono certo gli uomini ad imporre loro di non frequentarle. Io ho studiato lingue per 5 anni, 90% donne 10% uomini. Ciò non toglie che l'interesse per la materia è ciò che spinge ad "investire" il proprio tempo e denaro. Nessun coinvolgimento/forzatura culturale.
E' inutile combattere per uguaglianze, uomini e donne sono (per fortuna) diversi, nel male ma anche nel bene. Altrimenti nascevamo tutti identici e non ci sarebbero stati problemi. Come dici, bisogna valorizzare le diversità, ma non abusarne per secondi interessi.
Da incorniciare l'ultima frase.
i tuoi studi? tira fuori questo studi allora
lol
Il cervello maschile ha un sistema di trim, dopo cinque minuti non si ricorda più niente e libera spazio.
Non sono luoghi comuni, lo dicono gli studi.
e più vai verso nord più si alza la percentuale di impasticcati ed imbiancati..
dai me li tiri fuori altri due luoghi comuni???
Io dico una cosa, tu rispondi con un'altra. Io non ho mai detto che i giovani non vogliono fare niente, dico che se chiedi ad un ragazzo perché ha fatto la PostePay Evolution invece di un conto Fineco ti dirà che la PostePay è meglio, ma non saprà dirti il perché.
Io non ce la faccio, ogni volta che sento discorsi del genere di finte disparità tra uomo e donna proprio non ce la faccio. Giusto lavorare sulla differenza di salario, ma se vogliamo davvero la parità tra uomini e donne bisognerebbe innanzitutto evitare di fare discorsi simili.
Sentiamo: che discriminazioni hai subito?
Allo stesso modo bisognerebbe togliere il calcio, le automobili e gli smartphone dal cervello maschile...
Guarda che come ci sono fusi di Instagram c'è anche gente capace ed ambiziosa, ma questa idea del giovane che non vuole fare niente è sfuggita di mano. La cosa più ridicola è che viene ripetuta dalla generazione che ha creato questa situazione.
Scusate ma nel settore della lista importante "abilità specialistiche in relazione al mondo del lavoro" (gli altri due a che servono?) a me sembra che siamo sopra alla super Germania, di che stiamo parlando?
L'ultima frase potevi risparmiartela -.-
..che alla fine è l'essenza dell'uomo medio italiano..
Le donne sono il 52% della popolazione europea, ma solo il 17% di loro lavora nel campo ICT. Per dare slancio all'economia digitale dobbiamo sbloccare pienamente il potenziale delle donne. Serve un impegno di sistema da parte di governi, aziende ed educatori per invertire il trend".
Makevordi?
In Finlandia sono anche in 5,5 milioni però...
Per prima cosa bisognerebbe eliminare dal mercato scarpe e borse firmate in modo da liberare spazio per la tecnologia nel cervello delle donne .
Ma il bello è che la diversità tra uomo e donna sarebbe una cosa da valorizzare, non da appiattire.
Ahhaha vero ogni classifica stiamo con la Grecia nella lotta per la retrocessione all'inferno ahahha
Ci sono anche settori prettamente appannaggio delle donne (infermiere,badanti,insegnati,sarte,psicologe,farmaciste e babysitter) eppure non mi sembra che ci sia attenzione al riguardo.
Jordan Peterson in un suo intervento rispose che questo è dovuto al fatto che le donne tendono ad interessarsi più alle persone che alle cose ed è per questo che cercano posizioni lavorative in cui poter soddisfare questo interesse mentre gli uomini sono molto più inclini ad interessarsi alle cose e a come esse funzionano e da qui il divario tra uomini e donne in lavori quali ingegnere o medico chirurgo. Nessuno vieta alle donne di scegliere cosa fare ma sono loro in primis ad escludere certe possibilità e da qui anche la questione del “pay-gap” le cui statistiche fanno un minestrone senza considerare orari di lavoro, posizione lavorativa, anzianità lavorativa e straordinari effettuati.
Detto questo sono d’accordo con te.
Il femminismo oggi non è altro che un “brand”, le donne oggi hanno le stesse possibilità degli uomini e possono ambire a qualsiasi posizione lavorativa. Se le donne non entrano in determinati settori non è dovuto alla cultura ma dalla semplice inclinazione che ogni singolo individuo ha verso la carriera lavorativa e se c’è una “carenza” di donne nell’IT è dovuto al fatto che siano loro in primis a non interessarsene (e quando lo fanno possono anche loro ambire a posizioni di rilievo). Piuttosto non mi sembra di sentire gli uomini lamentarsi del fatto che ci sono settori completamente dominati dalle donne. Oggi si ha la tendenza ad ammorbidire tutto pur di accogliere quote rosa e minoranze quando in realtà gli si dovrebbe chiedere di rafforzasi e competere equamente per stipendi e posizioni migliori (esempio: trovami anche una sola disciplina sportiva in cui si chiede ad uno o più atleti di rallentare per stare al passo con chi è più lento).
Non lo credo solo io a vedere tutte le puntate di John Oliver in cui si parla d'Italia. C'è sempre il patetico clippino di Mediaset che fa ridere per non piangere.
Chi ha ammazzato il cinema italiano? Il Berlusca!
Chi ha ridotto la donna televisiva da elegante presentatrice a lá Raffaella Carrà a stupida Velina modello Colpo Grosso? Il Berlusca!
...e cosí l'italiano medio si rinco-lionisce per bene.
Come credi allora.
Gli interessi non dipendono dalla biologia.
Da quando imparare le lingue è da donne? E la psicologia ? E le lettere? Tutte facoltà tradizionalmente rette e studiate da uomini, da dieci anni dominio femminile. Perché?
Tutti i problemi culturali dell'Italia recente sono nati lì. Nessuno può convincermi del contrario.
Il Berlusconismo?
Di sicuro non perché non hanno il Berlusca... :D
Scusa ma i dati non dicono caxxate. Perché la Finlandia è a +20? Non venirmi a dire che il problema non è culturale.
Ma va là... :D
È il Berlusca che ha ridotto la donna televisiva a carne da sesso senza cervello. Ed i modelli, almeno prima dell'avvento di Internet, nascono dalla TV.
Facilissimo, infatti ci sono voluti 2000 anni per liberarsi dal giogo della religione... :D
No, stai dicendo caxxate...è già da un bel po' che la società non pone limiti a quello che uno vuole fare...
Perché è il Berlusca che proibisce alle donne di studiare informatica o simili?
Conoscendomi solo io potevo riuscire a fare una gaffe anche in internet (mi riferisco al mio commento sotto), non volevo essere offensivo
AHAHAHAH
"eccezione che conferma la regola"