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Google accusata di violare il GDPR dalle associazioni di consumatori europee

27 Novembre 2018 22

Google è accusata di violare il GDPR dalle associazioni di consumatori di sette stati europei, che hanno chiesto alle rispettive autorità antitrust di intervenire. Coinvolti i Paesi Bassi, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Grecia, la Slovenia, la Svezia e la Norvegia, che è anche il Paese da cui provengono le indagini.

A parlarne pubblicamente è la BEUC, ovvero l'associazione dei consumatori europea che riunisce 43 organizzazioni locali: a Google viene contestato di incoraggiare gli utenti ad abilitare la registrazione della cronologia di posizione e delle attività su web e app con sistemi "scorretti", che non informano adeguatamente sull'uso dei dati personali raccolti. La BEUC sostiene che Google non ha una ragione legale valida per raccogliere ed elaborare questi dati e che gli utenti acconsentono alla loro raccolta senza conoscere nel dettaglio tutte le implicazioni.

Google risponde alle accuse spiegando che la registrazione della cronologia della posizione è disattivata per default e che si può interrompere, modificare e cancellare in qualsiasi momento. Se è attiva, inoltre, permette di migliorare l'efficienza di servizi come la previsione del traffico sul proprio tragitto quotidiano. Google dice inoltre di spiegare con chiarezza che alcuni dati potrebbero essere raccolti anche se la registrazione viene interrotta. Questa pratica permette a Google di migliorare l'esperienza d'uso dei suoi servizi.

Google ha comunque promesso che leggerà il rapporto con attenzione e verificherà se ci sono dei suggerimenti utili per migliorare il proprio controllo della privacy.


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Commenti

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GiOvYSish

ah google mamma mia che schifio censura peggio della chat di disqus di hdblog me ne sn dovuto scappare su duckduckgo da 1 anno

Matteo Bombelli

sarebbe inizialmente utile sapere come google fa quel fatturato:
a) i dati non li svende: li usa sulle sue piattaforme in uso anche a terzi: pubblicità (adwords), analisi sito (analitics chr le grandi aziende usano con la versione a pagamento) e per il machine learning relativo a prodotti interni ed esterni
b) i i dati a disposizione di terzi sono anonimizzati, ossia perdono parte di essi (ad esempio l'ip dovrebbe venir troncato da parte dei possessori dei siti che usano analytics), non mostrano nome e cognome, email, account.
c) analisi interna (non umana) arricchisce i profili anonimi e controlla lo stato del sistema.

il motivo per cui google ha tutti quei dati é che tutti, ripeto tutti, i possessori di siti usano analitics perché é gratis e quindi google riceve i dati da ogni sito e in base a questo é in grado di creare profili accurati.

il motivo per cui google é così forte é che sulla valutazione dei dati gli altri sono arrivati almeno 10 anni dopo e hanno perso il mercato dei dati...

é come aws nel cloud generalista (poi per casi specifici é una altra cosa)...

ringrazia invece i normatori europei che se continuano così faranno chiudere internet (vedi protesta su youtube): già il fatto che tu abbia citato google sarebbe una infrazione del 17 perché google non é di tua proprietà....

comatrix

Non c'è manco bisogno, basta che sia l'utente a decidere cosa comunicare, senza creare classi e di conseguenza ancora più confusione.
Trattamento dei dati su sistema si, ma SOLO su quello.
Terze parti decide l'utente cosa e come tramite applicazione (e significa TUTTO, dal nome e cognome, dati, posizione, telefono ecc...)

Matteo

Un caso analogo di gestione e vendita di dati come business principale c'è solo in Facebook.... (e a parità di dimensioni) quindi non si tratta proprio di accanimento dato l'unicità del loro businnes!

Marco Seregni

Bisognerebbe fare una legge a livello europeo che stabilisca in modo chiaro delle "classi" di dati. Esempio: "dati personali primari: nome cognome codice fiscale, codici di documenti" "dati personali secondari: indirizzo, numero di telefono, casella email etc...", "dati non personali: posizione gps, etc..."

comatrix

Verissimo ciò che dici, concordo pienamente, ma il mio commento è riferito a differenziare i due concetti che le aziende invece fanno accettare tutto insieme.
Un conto è il trattamento dei dati che è più che giusto (altrimenti come azz fa il sistema), un altro è comunicare quei stessi dati a terze parti.
Non sono la stessa cosa (ed ecco dove sta il gioco)

Purtroppo sono in pochi a capire che con la frase "inoltrare dati dei formulari" significa inviare le password di ogni pagina internet a cui si accede con Chrome a Google!
Ancora meno sono quelli che capiscono che i 100miliardi di fatturato che fa, li fa svendendo i nostri dati a terzi. E finché sono statistiche di una pagina va ancora bene, purtroppo sono statistiche personali (ah no aspetta: personale per Google vuol dire nome e cognome, che chiaramente non inoltra… Solo l'indirizzo e numeri di telefono di abitazioni, che non sono ritenuti personali). Anche io vorrei sapere a chi vengono inoltrate e poter rifiutare.

Ma lo si vede già dallo store quanto siano poco onesti… Le apps senza pubblicità non appaiono mai nei primi 20, quando li cerchi. E Google vieta di creare store alternativi con contenuti del play store.

E' un po' come l'accanimento verso i mafiosi.
Se le cose le fai bene, non c'è accanimento. Se invece continui a fare il criminale cosa si fa... Si lascia correre? Benvenuto nella civiltà ti direbbero al Nord :) Per altri invece é difficile capirlo.

Sarei già contento, se non mi chiedesse tutto il tempo di installare Chrome...

comatrix

Appunto

E K

Sarebbe buono, ma non ci monetizzerebbero bene sopra.

comatrix

Il punto, secondo la mia opinione, sarebbe MOLTO facile, ma non la vogliono applicare, cioè lasciare la libertà di scelta all'utente dicendo le cose come stanno:

1. Trattamento dei dati
Il trattamento dei dati serve per far si che il sistema tratti i dati dell'utente su cosa il sistema stesso è presupposto fare (vedi non so il login, altrimenti come fa un sistema a riconoscere l'utente e loggarlo, e sue preferenze e via dicendo?), ma questi dati devono essere trattati SOLAMENTE sul sistema stesso e non esser utilizzati in alcun altro modo

2. Comunicazione di dati a terze parti
I dati che possono eventualmente essere trasmessi a terze parti con il consenso esplicito dell'utente, oltre al fato che è lo stesso utente a decidere QUALI dati comunicare e quali no se acconsente

Fine della storia

P.S. Piccola nota:

3. L'utente deve poter utilizzare un'applicazione a prescindere se alla stessa non è necessario l'accesso a certi dati (vedi per esempio la fotocamera, se io non voglio che abbia accesso ai miei contatti questa deve funzionare ugualmente, non che si chiuda e non la si può utilizzare se si nega il consenso, una fotocamera non ha bisogno dei contatti sul telefono per funzionare)

BlackLagoon

Beh per dare un nome ad un cavolo di preferito su Mappe ti viene chiesto di attivare la cronologia posizioni e app installate!

Garrett

Se lo meritato.
Detto con eleganza, in Microsoft spesso se ne f0tt0n0

Garrett

E' l'invio dei dati in automatico, quando qualcosa va storto, senza poter dare il consenso, senza poter interrompere la trasmissione, senza conoscere cosa viene inviato e senza essere informati a chi vengono inviati?

Questa dovrebbe essere una questione degna di attenzione.

Tommy

No, no, non li beccano a rubare dati ogni due giorni, no no.

Neuzzo

L'accanimento un po' c'è, ma sinceramente mi va anche bene, anzi fatelo con tutte le big dell'informatica!!
Perchè a me che guadagna un euro google, apple,FB o MS non me ne importa niente!!

pollopopo

c'è accanimento perché è un colosso che maneggia talmente tanti dati che ne sa più lui che la cia se vuole.....inoltre spesso tende a forzare la mano....

Luca

no no, non c'è accanimento contro Google...no no!

qandrav

https://uploads.disquscdn.c...

Google ha comunque promesso che leggerà il rapporto con attenzione e verificherà se ci sono dei suggerimenti utili per migliorare il proprio controllo della privacy.

qandrav

"Se è attiva, inoltre, permette di migliorare l'efficienza di servizi come la previsione del traffico sul proprio tragitto quotidiano."

Ahahahahah certo l'hanno inserita per aiutare noi utenti XD

google, usiamo tutti i tuoi servizi, non c'è bisogno di inventare caxxate nucleari come questa

Freerider

Solo per quello? Chissà perché se su google . com non accetti la loro politica sulla privacy e disabiliti i cookie non necessari, dopo meno di una settimana, tornando su google . com ti chiede nuovamente di riaccettare la politica e devi perdere del tempo per negare nuovamente i vari accessi. Mentre se accetti per sfinimento, improvvisamente quell'avviso non compare più. Coincidenze? Io non credo… cit.

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