
16 Febbraio 2020
Sono diverse le rubriche che curiamo su HDblog da alcuni mesi e che si aggiungono alle recensioni che quotidianamente vi proponiamo. Oltre ai Live Batteria, Focus sulla parte fotografica, report ed editoriali, da prima dell'estate abbiamo inaugurato #prospettive e oggi, in collaborazione con Andrea Venturelli vi proponiamo un primo filmino, un vero e proprio cortometraggio su un argomento piuttosto discusso: la dipendenza da smartphone.
Come vedrete, si tratta di un taglio molto diverso da quello delle "normali" recensioni e un'idea che vogliamo portare sul sito con cadenza mensile. Questa prima uscita è un test, una prova per capire se questa tipologia di approccio vi piace e se volete che la rubrica continui con altri argomenti.
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Parlare oggi di smartphone è facile: tutti hanno un dispositivo mobile in tasca e tutti lo utilizzano per parlare, messaggiare e cercare informazioni. Lo smartphone oggi è imprescindibile e non ci sono più fasce di età o tipologie di utilizzatori che scelgono il cellulare per un'esigenza vera e propria. Nella società moderna tutti devono essere connessi, online, pronti a rispondere, scrivere, condividere e non viene considerato strano un bambino di 10 anni che manda messaggi vocali o si scatta selfie o un nonno che parla con Google cercando le informazioni meteo del giorno dopo.
Ciascuno di noi vive due vite, una virtuale e una reale, ed in entrambe la nostra mente è continuamente sottoposta allo stress di recepire informazioni e di apparire in un determinato modo. Siamo così sommersi dalla possibilità di fare ciò che vogliamo da esserne stressati al punto da non riuscire più a muoverci. La stanchezza non è data da un agire, ma dalla costante pressione di dover agire.
Un piccolo estratto del video che riassume bene come oggi tutto sia quasi "dovuto" come la non risposta ad un WhatsApp entro due minuti sia quasi un sinonimo di allarme:
ciao non rispondi tutto bene? Successo qualcosa? Vedo che hai letto ma non rispondi? Ciao scusa hai la doppia spunta blu ma non mi hai risposto, qualche problema?
Un mondo interconnesso che va talmente veloce da rendere vecchie cose appena successe, prodotti appena annunciati, informazioni divulgate la mattina e già ormai passate. Una società dove il bombardamento di informazioni non passa solo attraverso i media ma viene veicolato in modo enorme attraverso i Social.
Viviamo nel futuro di Warhol nella celebrità che dura 15 minuti. Viviamo nella società dello spettacolo, E così siamo entrati nel grande fratello.
E per chi ancora non crede che lo smartphone sia già la nuova televisione: il tempo giornaliero speso online sono 6 ore e 8 minuti, IL DOPPIO rispetto a quello passato davanti alla TV. Su Digital Detox di Alessio Carciofi, si citano tantissime statistiche a riguardo:
Il mondo reale e il mondo digitale si sono semplicemente invertiti.
Come avrete letto, lo smartphone oggi non è più lo strumento di lavoro di un tempo ma è un mezzo attraverso il quale ci esprimiamo, stringiamo amicizie, vediamo contenuti, ci informiamo e comunichiamo. Non è un caso che, davanti a questi numeri, anche le grandi aziende come Apple e Google abbiano iniziato ad inserire all'interno dei propri ecosistemi le informazioni sull'utilizzo degli smartphone con la possibilità di bloccare determinate applicazioni o addirittura categorie di programmi dopo un certo periodo di tempo.
Attenzione: questa non vuole essere né una lezione cinema né una lezione di storia, ma è solo la mia personale opinione. Perdonatemi errori, mancanze, o superficialità - Andrea.
Per alleggerire la stesura parto dall’invenzione della macchina fotografica nel 1839 con la dagherrotipia il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini (tuttavia non riproducibili). La fotografia ha cominciato ad essere usata per interpretare, e poi per rappresentare, il movimento. Questo momento storico è detto precinema ed è caratterizzato da una serie di invenzioni fino al cinematografo dei fratelli Lumiere, i quali fecero la prima proiezione pubblica, il 28 dicembre 1895. Anno universalmente accettato come nascita del cinema.
Intorno al 1907 nasce la mecca del cinema, Hollywood per via della costante illuminazione solare nell'arco dell'anno che poteva garantire le condizioni di illuminazione ideali per impressionare le pellicole cinematografiche, con costi di produzione più economici.
E così in poco tempo la pellicola è diventata documentazione (dziga vertov), narrazione (griffith), comicità (chaplin o buster keaton). Abbiamo filmato per un secolo ogni centimetro di mondo che ci circonda e filmare è diventato sempre più economico e accessibile a chiunque, grazie all’avanzamento tecnologico.
Ora lasciamo stare per un momento il cinema, e concentriamoci sull’aspetto tecnologico e anche qui cito solo alcuni passaggi storici fondamentali, ma non tutti, per alleggerire la stesura:
Un percorso storico che ci ha portato oggi ad essere spesso ignare vittime dell'apparire, a perdere il controllo sul tempo che spendiamo davanti allo schermo del nostro smartphone e a non avere la consapevolezza dell'importanza di quello che condividiamo.
Siamo ancora in un momento di passaggio, in una fase in cui ancora parlare di sindrome da dipendenza da smartphone è difficile ma in alcune nazioni la chiusura all'interno di un mondo digitale fatto di alter ego, finte apparenze e modelli sbagliati sta diventando un problema reale, tangibile e che deve essere affrontato.
Andrea Venturelli inizia la sua carriera di regista durante il conseguimento della laurea all’Accademia di Bella Arti di Brera a Milano. Oggi Andrea è un regista specializzato nella produzione di contenuti web e documentari con una forte capacità imprenditoriale e gestionale. Per Andrea, il suo lavoro è un privilegio e la migliore opportunità per esplorare costantemente le interazioni tra tecnologia, cinema e musica, arricchendo ogni giorno il suo background culturale.
Youutube: andreaventurelli
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Commenti
"Lavoriamo due ore in più per recuperare il tempo perso tra notifiche, gruppi WhatsApp, mail e conferenze call."
Ma quando mai ?
Io lavoro 8 ore al giorno, a prescindere.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, occhio per occhio, dente per dente. Casco allacciato sempre!
sei abbastanza storto, chi si loda si sbroda, essere immondo e guida bene, mantiene le distanze di sicurezza e controlla tutto, avanti dietro sx e dx e rispetta i limiti di velocità (tutti)
Sana intelligenza è la mia, sana e pura.
Apro le finestre! devo fare uscire questa enorme idiozia da casa.
Chi non fuma è anche meno dipendente dallo smartphone proprio perchè ha più forza di volontà.
Il problema non è da cercarsi nella tecnologia ma nell'assenza di preparazione all'utilizzo della stessa. Il basso costo dei dispositivi hi-tech (oggi) ci fa credere di poterli utilizzare senza alcun tipo di preparazione e questo ci porta incontro a rischi di ogni tipo.
Persone che credono a tutto quello che trovano, che credono di poter raggiungere obbiettivi altisonanti senza impegno, che si aspettano risposte ai problemi solo con qualche click e che non comprendono il diverso peso delle opinioni.
Su internet l'anonimato fa spesso pensare che ogni opinione sia legittima, fa credere a tutti di poter esprimere la propria opinione su tutto, fa credere che per argomentare basti esistere, è sbagliato.
Inoltre si è perso il senso del tempo, ci aspettiamo di ricevere una risposta immediata a tutto e non lasciamo il tempo alle cose. La vita non è immediata, i migliori risultati si ottengono con molto impegno e tanto tempo...
Indirizza sempre il discorso sul lavoro perché a quanto pare pensa che soltanto lui faccia un lavoro gratificante.
Ormai è poco credibile.
Come lui si. Ahahahahahaah
Al terzo messaggio WhatsApp, chiedete di chiamare o essere chiamati. Funziona!! Fidatevi
Parla dell'annientamento degli individui che fanno uso eccessivo o improprio dello smartphone, tecnologia e internet.
Si riducono a diventare persone distaccate dalla realtà, che concludono solo su internet e in un mondo virtuale che non produce frutti a lungo ternite, lasciando spazio alle persone concrete che vivono la vita come si è fatto da sempre.
Io la penso come lui.
Al giorno d'oggi quelli normali sono quelli anormali :)
Ahahahahah ben detto :)
Non ho capito un caxxo
Non è dipendenza... è lavoro.
Commento che suona più o meno così:
voi siete sfigati e io noo pa-pa-perooo
Comunque, avessi atteso la risposta prima di dartene una da solo sapresti che NO, non capita solo a te
Si ma è la traduzione di conference che mi fa morire :-D
Ma da pc sì!
La capitale della Guinea Equatoriale è Malabo, non Bata.
meglio così... tanto fumo e poco arrosto.
Nella praticità delle cose vuol dire meno concorrenza nell'ambito lavorativo e sociale.
più disponibilità per le persone che, a conti fatti, contano veramente di più.
alla fine il fettine arriva sempre ai nodi.
Ahahahahah stanno suonando il campanello proprio ora!
E' morto zeb89?
Telefona con lo schermo spento!
E di Renzi cosa mi dici?
la stanno cercando, si sono accorti della fuga.
Io sono molto bello e non mi serve un iPhone per mandare foto modificate da lui.
Anche il terrorista di ieri aveva un fucile a pompa, 2 pistole automatiche e uno smartphone!
Ma deriva dalla sincrasi di smartphone e zombie?
Minkia come sono intelligente.
Guarda che call e' corretto.
Lei ha completamente ragione!
Sa io sono il direttore del comitato nazione italiano di psicologia!
Concordo! Ed io me li sono seguiti tutti i LIVE!
Allora tu si che hai detto una str0nzata! Non lui! LOLOL
Ma non hai detto che siamo tutti un po' amici? LOL
Tu non sei normale...
Chissa' cosa pensano di me sui social. E' terribile questo peso!
o proprio per nulla...
Va bene, tanto su internet va bene così.
Ciao :)
No, significa che mi sono alzato dal water e non mi va di scrivere di più :)
Già il fatto di non dirlo significa che ci stai ancora pensando! :D
No va beh io di chiamate ne faccio effettivamente poche, uso tanto WhatsApp e Telegram... Hai poche ore di schermo però, è un record 4% di display! :D
...io lo uso tantissimo per lavoro......e non perdo tempo sui social....
per dire qualcosa alla famiglia amici ecc .... preferisco fare una chiamata ;)
https://uploads.disquscdn.c...
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Str0nzata, punto. Non dico neanche perché hai scritto una str0nzata, ma hai scritto una str0nzata.
Semplicemente chi va a cena fuori con lo smartphone pensa che quest'ultimo possa essere più interessanti delle persone che ha intorno. Il problema è che oggi tendiamo ad essere un po' amici di tutti, a fare pochissima selezione delle persone che ci circondano, col risultato di "andare d'accordo con tutti e non c4g4rsi davvero nessuno"
Spero che tu stia scherzando, se no significa che hai qualche problema. Mandare un messaggio con whatsapp non é come parlare. Quando parli con una persona, questa é lì davanti a te e ti sta dedicando la sua attenzione. Quando mandi un messaggio, non sai cosa stia facendo l’altra persona. Pretendere una rapida risposta è maleducato, irrispettoso e invadante. E che l’interlocutore abbia letto, o anche solo aperto, il messaggio, non significa nulla. Saluti
comincia tu