Attimi di scompiglio sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove è stato scoperto un piccolo foro del diametro di appena 2 millimetri che ha causato una leggera perdita di pressione. Tuttavia la situazione dovrebbe già essere tornata sotto controllo.

Tutto è iniziato nella serata di mercoledì, quando i controllori di Terra della ISS, dislocati a Houston e a Mosca, hanno iniziato a ricevere segnali che indicavano un minimo calo di pressione. Poiché non sembrava nulla di grave, si è deciso di avvisare gli astronauti solo la mattina successiva, mentre i controllori hanno trascorso la notte cercando di localizzare la falla.

Al loro risveglio, i sei astronauti della spedizione 56 - Drew Feustel, Ricky Arnold e Serena Auñón della NASA, Alexander Gerst dell'ESA e Oleg Artemyev e Sergey Prokopyev di Roscosmos - si sono messi alla ricerca del problema, risultato essere nel segmento russo della Stazione Spaziale: si tratta di un buco dal diametro di 2 millimetri, localizzato nel compartimento orbitale del veicolo spaziale Soyuz MS-09 attaccato al modulo Rassvet.

La fuoriuscita di aria è stata rallentata inizialmente con l'applicazione temporanea di un nastro Kapton, poi l'astronauta Sergey Prokopyev ha usato una resina epossodica e una garza per tappare il foro, effettuando quindi diversi controlli con gli ultrasuoni per accertarsi che non fuoriuscisse più nulla. I controllori di volo di Houston e Mosca hanno infine dato mandato all'equipaggio di rilasciare un po' di ossigeno dal serbatoio pressurizzato presente sul veicolo Progress 70, riportando l'ambiente alla pressione normale.

La nottata è trascorsa in modo tranquillo ma vigile, poiché i controllori di Terra hanno monitorato la pressione a lungo, accertandosi che la riparazione fosse risultata efficace. Se non emergeranno problemi, gli astronauti torneranno al lavoro programmato già oggi. La NASA si è affrettata ad assicurare che gli astronauti non sono stati in pericolo, e che tutti i sistemi della ISS sono stabili.

Tuttavia, l'agenzia spaziale russa Roscosmos ha deciso di istituire una commissione per condurre ulteriori analisi sulla possibile causa del foro. Le ipotesi sono diverse: potrebbe trattarsi del cedimento di una guarnizione o di una valvola come ipotizzato da John Crassidis dell'Università di Buffalo oppure, come avanzato dall'agenzia spaziale russa, dell'impatto con un micrometeorite, ovvero un piccolo frammento di roccia o altro materiale aggravato dalla velocità con cui orbita la ISS.