Tutti i prezzi sono validi al momento della pubblicazione. Se fai click o acquisti qualcosa, potremmo ricevere un compenso.

USA, Trump annuncia tariffe del 25% sui beni tecnologici cinesi

15 Giugno 2018 292

Aggiornamento:

Non si è fatta attendere la reazione della Cina: il portavoce del Ministero degli Esteri Geng Shuang ha garantito

Se gli Stati Uniti adotteranno misure unilaterali di protezionismo, danneggiando gli interessi della Cina, allora risponderemo immediatamente e prenderemo le misure necessarie per salvaguardare risolutamente i nostri legittimi diritti e interessi.

Non solo, il Governo cinese ha ribadito che "introdurrà immediatamente contromisure della stessa portata e forza". E' stato annunciato che tutti gli accordi commerciali stretti negli ultimi tempi tra le due parti saranno invalidati.

La prima fase dei dazi sarà attivata il 6 luglio e riguarderà 818 categorie di prodotti per un valore di 34 miliardi di dollari. La seconda fase prevede ulteriori 284 categorie per 16 miliardi di dollari.

Articolo originale

Entra nel vivo la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina: il Presidente Donald Trump ha annunciato oggi che gli USA si apprestano ad applicare una tariffa del 25% su 50 miliardi di dollari di beni provenienti dalla Cina correlati alla proprietà intellettuale ed alla tecnologia.

Dunque i tentativi delle settimane scorse di trovare un accordo per evitare tale drastica decisione sembrano essere falliti: a maggio i due Paesi avevano infatti annunciato di aver sospeso i dazi reciproci introdotti nelle settimane precedenti. La soluzione diplomatica non è stata trovata, nonostante fosse stato inizialmente concordato di potenziare gli scambi commerciali tra le due superpotenze economiche.

Il comunicato di oggi, anzi, va proprio nella direzione opposta: non solo saranno applicati dazi del 25%, ma l’amministrazione Trump si impegna ad adottare ulteriori misure qualora la Cina reagisca a sua volta con sanzioni.

La lista dei beni che verranno colpiti dalla tariffa comprende tutte le merci del piano strategico “Made in China 2025”, realizzato dal Paese asiatico per potenziare la propria presenza soprattutto nel settore tecnologico.

“[Tali industrie] guideranno la crescita economica futura della Cina, ma danneggeranno la crescita economica degli Stati Uniti e di molti altri Paesi”, ha spiegato Trump.


292

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
B!G Ph4Rm4

Gli USA sono un paese che non può fallire, per questo motivo hanno un grosso margine di sicurezza che gli garantisce che anche gli altri paesi righino dritti, pena la distruzione del sistema economico globale imperniato sugli USA.
Nel caso della Cina, vendere i titoli significherebbe disintegrarne il valore, quindi aver perso 1200 miliardi di dollari (precedente più famoso il caso dei francesi che nel 1934 vendettero per motivi simili sterline Inglesi, vedi che fine hanno fatto).
Contemporaneamente alla perdita di valore cadrebbe anche il dollaro, e i Cinesi hanno enormi riserve di dollari, questo significherebbe abbattere il valore di queste riserve.
Se invece i Cinesi andassero a richiedere indietro quei soldi, beh, auguri per loro, voglio vedere come glieli richiedono.

Questione deficit: ennesima arma creata dagli USA ad uso e consumo USA per colpire potenziali nemici, in questo caso proprio la Cina.
Infatti se hai notato sono gli USA (che hanno un deficit enorme, e quindi hanno poco da perdere) che si prendono il lusso di scatenare guerre commerciali, e gli altri (perdona l'esagerazione) che subito cercano di imbuonirsi gli USA implorando sconti e concessioni.
Non è il contrario.

Obama malcelato alleato della Cina? Quello del Pivot To Asia?
https://en.wikipedia.org/wiki/East_Asian_foreign_policy_of_the_Barack_Obama_administration

Per il resto, non concordo, ogni aspetto è importante, sopratutto quello militare, anche al giorno d'oggi, e la Cina non è neanche lontanamente una superpotenza, nemmeno economica, forse inizia ad esserlo commercialmente.
L'Unione Sovietica era una superpotenza, l'Impero Britannico era una superpotenza, gli Stati Uniti della guerra fredda e quelli di oggi sono una superpotenza, non la Cina, almeno per il momento, nei prossimi decenni si vedrà

Teomondo Scrofalo

Si blocchiamo tutto e fanculo a tutti quelli che non rispettano le regole alla faccia di chi le rispetta!

Teomondo Scrofalo

Tu ma se senti qui dentro sembra che la maggioranza della gente campi con meno di 1000€ al mese, se fai il commesso non arrivi a 5oo€.

Tom Smith

Scusami ma per dire che il debito pubblico non è un arma non conosci le basi di economia. Poi gli Usa non sono un economia stabile ma hanno un deficit pubblico parecchio alto e i dazi di Trump servono proprio a questo. Hai scritto che sono stabili perché hanno un Pil pazzesco ma è un'altra cosa. Gli Usa prima di Trump si erano comportati da malcelarìti alleati nei confronti della Cina, basta vedere l'epoca Obama. La Cina è fuori controllo per gli Usa da tempo, i dazi servono anche a questo (pt2). La cosa più importante da ricordare è che in un epoca in cui si può devastare il mondo in un giorno non è la forza dell'esercito che rende una nazione una superpotenza ma la forza dell'economia.

Francesco

Ahah ma cosa stai dicendo che li prendo io 1400 con 2 anni di esperienza

fabbro

ahahahahahahahahah, l'aurea del calimero americano è finita, sono saltate fuori tutte le cavolate del marito e sono tante.

Nembolo

Ah si? Allora blocchiamo tutte le multinazionali che utilizzano manodopera cinese per produrre prodotti che poi vendono venduti con marchi occidentali. (Iphone primo fra tutti)
Chissà percgè questo Trump si guarda bene dal metterlo in discussione.
La globalizzazione non va bene solo se non avvantaggia le aziende americane. Se le avantaggia allora va bene.

Capisci che se questa è la linea la risposta può essere solo la guerra dei dazi.

Teomondo Scrofalo

No i prezzi sono raddoppiati ed i salari rimasti uguali a 20 anni fa. Ricordo mia madre che era una semplice impiegata ENI, prendeva quasi 2 milioni di lire oltre 20 anni fa, ora per lo stesso lavoro prenderebbe circa 1000€ in pratica in oltre 20 anni gli stipendi sono rimasti gli stessi.

Teomondo Scrofalo

No perché tutto quello prodotto in Cina non rispetta nessuna normativa,in Cina si può e si deve fare così. Li non esiste la produzione "etica" ma solo sfruttamento.

sgarbatello

contando che sono tipo il doppio di USA e UE messi insieme come popolazione, non direi proprio.

uncletoma

era anche una mezza battuta ironica, ho volontariamente citato, come indizio, pure Togo e Micronesia che saranno del Pacifico, ma non sono nazioni asiatiche... *_*

Liam G.

Studiare politica economica precisamente! Cosa c’entra il tuo discorso ambientalista con una guerra commerciale? Certamente non è imponendo dazi che si riduce l’inquinamento ambientale ma lo si fa con politiche ad hoc volte ad incentivare lo sfruttamento delle rinnovabili (seppur con tutte le limitazioni che le contraddistinguono) e soprattutto con l’efficientamento energetico. Non è che riducendo l’import si riduce l’inquinamento dato che questa riduzione viene compensata (anche se non totalmente) dalla maggiore produzione interna. Cosa spera di ottenere Trump con i dazi sui prodotti cinesi? È palese che i cinesi imporranno a loro volta dazi sull’import americano e chi ne pagherà le conseguenze saranno imprenditori e soprattutto consumatori tanto americani quanto cinesi. O Trump crede che i dazi siano unilaterali?

Francesco

Il che è totalmente falso

Jimbo Kern

Ovvio che non si possano avere entrambe le cose. Il problema della delocalizzazione è che è andata di pari passo con la diminuzione del potere d'acquisto. La merce importata costa molto meno ma anche i salari e gli stipendi sono -in termini reali- ben più bassi di prima.

Jimbo Kern

Se i prezzi dei prodotti importati sono bassissimi, nessuno ha la possibilità o l'interesse di produrre localmente. Non parliamo solo di mele e arance.
Con la globalizzazione sono andate perdute intere filiere industriali in tutta Europa, ad esempio: non esiste più un produttore di televisori, al massimo li assemblano all'Est. Non esistono più elettrodomestici "bianchi" prodotti in Europa, l'Italia 30 anni fa era leader mondiale del settore, adesso sono tutti fatti in Cina o Turchia. Perdendo le filiere, si perdono anche le competenze perché non essendoci più nessuno che lavora in quel settore, lo si lascia completamente in mano ad altri.

andrea55

Il problema è che i prodotti di qualità altissima, meno di una vendita diretta, vengono pagati al contadino come le schifezze nonostante il prezzo finale più elevato

Dike Inside

No, vorrei semplicemente che più persone possibili possano vivere in un paese ricco e prospero per tutti.

Zazzy

Meglio citare con cognizione di causa no?
;)

Zazzy

Ripeto, che forse è il caso che ti aggiorni a riguardo...
Visto i casi recenti di brand stranieri che sono riusciti a far chiudere cloni cinesi senza grossi problemi, vedi Under Armour VS Uncle Martian...

uncletoma

non conosco il costo della vita di singapore, l'ho citato solo per far numero :)

Coolguy

Non vige. E' un regime comunista.

soxxoz

Studiare cosa precisamente? Questa è una fase storica che non ha precedenti, come quasi tutte d'altronde quando erano in corso. La globalizzazione ha un costo planetario insostenibile, i trasporto di merci incide enormemente sui consumi energetici mondiali e quindi di inquinamento da Co2. Favorire il consumo a chilometro zero (ad esempio con tassazione per fascia chilometrica dal paese importatore) può essere una buona strada per limitare l'impatto umano.
Non sono pro-trump ne pro-nessunaltro. Basta che non mi vieni a dire che devo studiare ancora dopo le mie due lauree, come se stesse scritto sulla pietra la cosa giusta da fare come genere umano.

Zazzy

Singapore non creado proprio, con quel costo della vita così alle stelle, lol...

Zazzy

Non vige la tutela sui brevetti?
Forse è il caso di aggiornarsi...

Teomondo Scrofalo

Non te lo vorrei dire ma in cina hanno superato il MILIARDO di abitanti già da un pezzo!

Teomondo Scrofalo

E certo mica so brava gente come gli itagliani!!!111!!!

Teomondo Scrofalo

Cosa è un iphogne!!1!11!!!1!11!???

efremis

Uga buga?

efremis

Fjjdg

uncletoma

TSMC sospettavo, Samsung non avevo idea *_*

Francesco

Tsmc e samsung hanno le fonderie nei loro paesi, non in cina

uncletoma

c'è da considerare ance la parte relativa allo shipping: un conto è intra-asia, un altro da asia a usa.
e,. comunque, secondo me anche la componentistica terza (fotocamera, cpu, display, eccetera) è fatta in cina.

maxforum

Mi sembra un po' anacronistico il tuo ragionamento

densou

quindi aveL apeLto a pLato con manodopeLa di altLettanta impoLtazione è stata la soluzione?

Mattexx

Io non voglio nulla, ma non ce nulla di strano a volere che una azienda che si definisce Americana inzi a produrre sul suolo di appartenenza, se non gli sta bene chiudono l'azienda e ne aprono una nuova in Cina con altro nome.

TeoCrysis

Basta comprare prodotti locali. Non dovrebbero servire i dazi.

Vlad Singur

Io non ci vedo nulla di male. Poi la concorrenza è ad armi pari, da una parte ci sono tutele ma costi maggiori, dall’altro assenza di tutele sui brevetti però costi bassi. Le aziende evidentemente trovano più vantaggioso quest’ultimo modello. Colpendo la Cina non farà tornare le fabbriche, bisogna sviluppare condizioni necessarie. Quando la Cina avrà un benessere diffuso, le fabbriche inizieranno a spostarsi in altre aree, già adesso quelli che lavorano in fabbrica sono solo ex contadini, per il resto le metropoli offrono molte opportunità lavorative con un salario dignitoso.

Di per se una nazione non ha alcun motivo di ospitare le aziende straniere, è alquanto pericoloso per la questione di sicurezza nazionale. Giustamente si approfittano per acquisire la tecnologia. Le aziende sanno benissimo contro cosa vanno incontro.

La Cine però non rimarrà la fabbrica del mondo, adesso sta diventando un paese innovatore e ha un mercato interno abbastanza forte. In futuro sarà la cina a delocalizzare le fabbriche nei paesi con un pill più basso.

Francesco

Stai un po' esagerando... rilocare l'assemblaggio (perché quella è la parte della filiera che fanno in cina) inciderebbe ben poco, il grosso dei costi è il valore dei componenti (cpu, display, memorie, ecc.)... e quello non lo fanno certo gli operai della foxconn

Francesco

Non puoi pretendere a un paese che viveva nel medioevo 20/30 anni fa di arrivare a standard occidentali in così poco tempo, poi ti ricordo che quello che hanno delocalizzato sono le produzioni a più basso valore aggiunto, in cui non si guadagna nulla.
Per il lavoro che fa foxcconn non potresti dare più di mille euro al mese in italia

Francesco

Sai quelli che mi piacciono di più sono quelli olandesi?

Francesco

È la solfa del "si stava meglio quando si stava peggio" che è fallata alla base. Oggi non si campa peggio di 30 anni fa, nemmeno in italia, figuriamoci in america.

Francesco

L'alternativa però è aprire il portafoglio quando si vuole acquistare un bene o un servizio... i demagoghi anti-delocalizzazioni vorrebbero lavoro in occidente e prezzi cinesi

Coolguy

Tutto giusto. Ma qui non si parla di competizione ad armi pari in tutto. Si parla di un paese che ha fatto del dumping, assenza di diritti socio-economici, assenze di tutele sui brevetti il fulcro della loro crescita! Non puoi competere se non, forse, penalizzandoli sulle export. E questo vale per tutti.

Coolguy

Ovvio. Il costo del lavoro e' inesistente.

maxforum

Vuoi il nuovo iPhone nove a 2500€?

maxforum

Questo è fuori di melone

nutci

è fondamentale che si sia dimostrato discriminatorio verso chiunque provenisse da un paese specifico?

Fede64

C'entra.
Qo che ti sembrava poca cosa in realtà per loro è fondamentale,

nutci

Sono completamente a favore di questa mentalità ma cosa c'entra con il mio commento?

Vlad Singur

Oggi tu hai più scelta. Puoi prendere prodotti di qualità altissima direttamente dai contadini, puoi prendere di qualità alta al mercato/sfruttivendono, della qualità media nei supermercati tradizionali e di qualità bassa ai discount. Non è che la qualità si è abbassata, semplicemente ci sono varie fasce di prezzo. Chi può permettersi può comprare prodotti freschissimi, italiano e di altissima qualità, chi è povero può concedersi comunque di mangiare frutta e verdura, a prezzi più ragionevoli.
Stessa cosa per qualunque altro settore, puoi avere soggiorno fatto a mano in Italia a 4000 euro, così come puoi comprare a 500 da mondo convenienza. La globalizzazione non è perfetta ma offre grosse opportunità e va a vantaggio sia dei ricchi che possono avere migliore qualità possibile, così come va a vantaggio dei poveri che possono comprare prodotti di qualità media a prezzi infinitamente più bassi.

Recensione e Riprova Google Pixel Buds Pro, rinate con l'aggiornamento

24H con Oppo Find N2 Flip, la sfida a Samsung è servita | VIDEO

Abbiamo provato i nuovi Galaxy Z Fold4 e Z Flip4, ecco le novità! | VIDEO

Copertura 5G, a che punto siamo davvero? La nostra esperienza in città