
09 Luglio 2018
11 Aprile 2018 193
Mark Zuckerberg ha risposto alle domande dei senatori statunitensi nel corso di una lunga udienza che si è tenuta nella serata di ieri. Come dovrebbe esser noto, le motivazioni che hanno richiesto al CEO di Facebook di presentarsi al Senato sono legate al recente scandalo Cambridge Analytica, tuttavia l'audizione ha rappresentato l'occasione giusta per porre domande relative a molte politiche adottate dal social network nel corso degli ultimi anni, toccando temi come la discriminazione, la privacy dei minori e le infiltrazioni russe.
Le oltre 4 ore (senza contare la pause) di botta e risposta tra il giovane imprenditore e gli anziani senatori hanno fatto emergere molti argomenti degni di nota. Zuckerberg si è dimostrato decisamente più scaltro e a suo agio nel rispondere ai tecnicismi che regolano la sua piattaforma, mentre le domande dei senatori apparivano spesso poco chiare e viziate dalla scarsa conoscenza del tema, ma i ruoli tra le due parti si sono sistematicamente invertiti quando l'interrogazione si spostava su tematiche etiche e morali.
Tutto ciò è parso evidente in più occasioni, come ad esempio quando il senatore Lindsy Graham ha chiesto a Zuckerberg se considerasse il suo social in una posizione di monopolio. Il CEO di Facebook non è stato in grado di rispondere con un secco "No", ma ha tergiversato alludendo a servizi concorrenti che in alcuni casi si sovrappongono con quelli offerti da Facebook. Una presa di posizione debole e poco convincente che si è ripetuta costantemente lungo tutto il dibattito.
Zuckerberg, invece, è stato chiaro e netto nell'ammettere le proprie colpe riguardo la scarsa vigilanza applicata sia durante la campagna elettorale USA del 2016, sia nel caso Cambridge Analytica. La dichiarazione ufficiale prova a giustificare le azioni di Facebook affermando che
Facebook è una compagnia idealista e ottimista. Per la maggior parte della nostra esistenza ci siamo concentrati sul bene che avrebbe portato connettere le persone. Con la crescita di Facebook, le persone di tutto il mondo hanno avuto a disposizione potenti strumenti per restare in contatto con i propri cari [...] Ma ora è chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per evitare che questi strumenti potessero essere utilizzati anche per fare del male. Questo è avvenuto sotto forma di fake news, ingerenze straniere nelle campagne elettorali, discorsi che incitano all'odio e l'utilizzo dei dati privati degli utenti da parte degli sviluppatori.
La posizione di Facebook, almeno stando alle sue dichiarazioni ufficiali, lascia perplessi, in quanto presuppone che il colosso capitanato da Zuckerberg fosse all'oscuro di tutto quello che stesse succedendo con i dati degli utenti raccolti nel corso degli anni. Gran parte dell'audizione si è infatti mossa attorno a due domande principali:
Era Facebook a conoscenza di quanto stava accadendo? Se sì, perché non è intervenuta prima?
Diverse domande hanno messo in luce quanto anche Zuckerberg sappia poco della sua società. In diverse occasioni non è stato in grado di giustificare il mancato licenziamento delle figure chiave che orbitano attorno ai settori della società che si sono occupati di gestire il controllo della piattaforma e lo scambio dei dati con i suoi partner.
Zuckerberg ha però colto l'occasione per ribadire un altro concetto a lui chiaro: Facebook non commercializza le informazioni dei suoi utenti. Il CEO ha infatti confermato che la società si occupa esclusivamente di profilare e identificare l'utente tipo in base ai bisogni dei suoi clienti, in modo da proporre annunci pubblicitari mirati, senza cedere i dati.
Tra gli altri punti contestati a Zuckerberg, sempre in relazione allo sfruttamento delle informazioni a scopo pubblicitario, riguarda l'attività di monitoraggio dell'utente che viene fatta anche quando questo abbandona la piattaforma. Il CEO di Facebook ha risposto inizialmente in maniera tecnica, incentrando la vicenda sul funzionamento dei cookies, tuttavia si è mostrato meno a suo agio quando si è andati al punto centrale della vicenda: l'utente viene informato in maniera esplicita di questo comportamento?
Il senatore Cornyn ha posto un'altra domanda interessante riguardo una tematica simile, ovvero il presunto tracciamento dell'utente attraverso tutti i suoi dispositivi su cui è presente un account Facebook. La vicenda è emersa in origine da un'indagine della FTC, la quale ha espresso dubbi riguardo il cosiddetto cross-device tracking, un'altra pratica oscura per l'utente finale. Zuckerberg non è stato in grado di negare l'affermazione, affermando che:
Non sono sicuro della risposta. Potrebbero esserci alcuni dati necessari al funzionamento dei servizi che vengono condivisi tra i dispositivi, ma ora non sono in grado di dare una risposta
Un altro argomento critico ha riguardato la gestione dei termini di servizio di Facebook. Zuckerberg ha ammesso di essere a conoscenza del fatto che nessun utente legga realmente tutti i dettagli che accompagnano la creazione di un nuovo account. Il senatore John Kennedy ha affrontato la questione in maniera diretta, rivolgendosi al CEO con un
Il vostro accordo con gli utenti fa schifo
Kennedy contesta il fatto che gli utenti non siano realmente a conoscenza di ciò che Facebook può e non può fare dei loro dati, un aspetto emerso più volte durante l'audizione.
Diversi senatori hanno espresso il proprio disappunto sulla poca trasparenza di Facebook nel comunicare con i suoi utenti. Zuckerberg si è difeso illustrando i permessi granulari a cui ogni persona può accedere per modificare i propri parametri relativi alla privacy, suggerendo che è possibile negare al social (opt-out) l'accesso a quasi ogni informazione.
Un punto interessante a cui è stata contrapposta un'ipotesi che ha spiazzato il giovane imprenditore: perché non consentire all'utente di scegliere se condividere o meno le proprie informazioni sin dall'inizio (opt-in) piuttosto che costringerlo a scavare tra le impostazioni per uscirne? La domanda è stata accolta da Zuckerberg con una risposta che è stata ripetuta a più riprese durante l'audizione:
Sono d'accordo con il principio generale ma...
Un altro contesto in cui è comparsa l'ultima frase riguardala tutela dei minori, specialmente quelli compresi nella fascia che va dai 13 sino alla maggiore età, ovvero la meno protetta dalle regole attuali. Se infatti l'utilizzo di Facebook dovrebbe essere vietato ai minori di 13 anni, per via delle stesse politiche della società, gli sforzi svolti per tutelare la privacy dei più piccoli appaiono davvero minimi e l'introduzione di Messenger Kids ha suscitato più di un dubbio.
Alla domanda se Messenger Kids raccolga o meno i dati dei minori, Zuckerberg ha risposto suggerendo che "Questo non accade per la maggior parte dei dati", salvo poi correggersi negando ogni tipo di raccolta, solo dopo che il senatore interpellante gli ha fatto notare la contraddizione. Zuckerberg si è anche dichiarato "dubbioso sul fatto che sia necessario regolamentare questo settore", ritenendo di essere "... d'accordo sul principio generale...".
Insomma, ciò che è emerso al termine della lunga audizione è un quadro poco confortante della gestione di Facebook e del controllo esercitato dai suoi creatori su molti degli strumenti sviluppati. I principali punti deboli sono stati la mancanza di trasparenza e una scarsa volontà nel collaborare alla definizione di una legislazione che possa proteggere gli utenti USA, al pari di quanto avverrà in Europa a partire dal prossimo 25 maggio con l'implementazione forzata del General Data Protection Regulation. Zuckerberg si è mostrato dispiaciuto per gli scandali principali e ha più volte fatto ammenda per gli errori commessi, tuttavia questo potrebbe non bastare, anche se è improbabile che l'audizione possa portare alla definizione di nuove norme.
Il dibattito ha trattato anche altri temi, quindi qui di seguito vi proponiamo un lungo video che riassume tutta l'audizione, qualora vogliate approfondire l'argomento ascoltando, in versione integrale, gli interventi dei 44 senatori che hanno preso parte all'interrogazione.
Credit foto di apertura: Quartz at Work.
Commenti
A lui piace
uno spettacolo
https://uploads.disquscdn.c...
hai bisogno di aiuto tu
non e' una bella donna
Cesso sarà per te
Sarà un giudice che sa si e no come si accende il televisore che pretendi
Facebook è gratis! Che belle queste parole.
Tu si che hai capito cosa è appena successo con Cambridge Analytica. Ma non mi stupisco, molti sono come te :)
Comprato WhatsApp, comprato instagram... Credo sia abuso di posizione dominante e anche il palesarsi di un antitrust davvero ridicola...
" IL classico venduto ai sinistroidi", per favore spiegamelo.
Potresti spiegarmi meglio?
CIAWA
Di una naturalezza proprio...
"Una cosa è certa: non siamo dei grandi affaristi..."
finalmente uno sveglio...
"P.s.:sono un utente Facebook"
...ops ;)
Quindi perché non lo chiudono?
Beh tra l’altro facendo un conto un po’ scemo (ipotizzando che tutto il fatturato di Facebook provenga dalla compravendita più o meno legale di dati personali e pubblicità), 27+mld$ di fatturato annuo(2016)/2mld utenti=13,50€ annui di rendita per ogni singolo utente(senza tener conto di whatsapp e di Instagram che immagino ricadano dentro al bilancio complessivo della società)...
Praticamente paghiamo (o valiamo) poco più di 1€ al mese per Facebook o, volendo cogliere l’aspetto malsano della faccenda, per 1€ al mese svendiamo i cavoli nostri (con tutti gli annessi e connessi) coi quali una multinazionale dall’etica controversa (e nei fatti tutta da verificare) realizza utili stellari...
Una cosa è certa: non siamo dei grandi affaristi...
P.s.:sono un utente Facebook
mi sa che invece il problema sono i commentatori che minimizzano le cose senza aver capito la portata del problema.
E il senato USA non interroga tizi a caso, eh
ajahahahahha
lol
Tutto questo polverone per un servizio social come Facebook che in realtá non serve a un gran che e ci si può benissimo fare a meno.... Fa presumere che dietro ci sia altro.
I bimbiminkia che postano le foto di quel che mangiano e poi parlano di privacy, fa capire in che periodo stiamo vivendo
povero Zuck... prima sposa quel cesso e poi gli fanno questo
"il monopolio è illegale"
assolutamente falso, informati per cortesia.
è illegale l'abuso di un posizione monopolistica.
Sono due cose radicalmente diverse.
Puoi avere il 100% di qualcosa ed essere in piena regola.
Ci sono i filtri sul forum di easylist.
Anche se non lo è stato, se viene fuori qualcosa di diverso da quello che ha detto sarà la sua fine.
Il bello è che se gli dicessi che fosse un poliziotto ad ascoltare direbbero che le intercettazioni sono il male assoluto, ma se lo fa una multinazionale allora va bene, loro sono brave e non fanno nulla di male!
Ma hanno meno Zucker....
Quegli stessi dati venivano dati anche all'amministrazione Obama sia prima che dopo il voto. Solo che Obama andava bene a tutti e quindi tutti zitti. Quando invece l'esito non è quello sperato vengono fuori gli scandali. Soros lo disse a Davos a fine gennaio che i social necessitavano di nuove regole. Tempo sei settimane ed è venuto fuori il caso. Che coincidenze... quindi la regola è tutto quello che abbiamo ascoltato in queste settimane solo che a volte il meccanismo si inceppa e vengono fuori gli scheletri dall' armadio
Guarda mille altri anche..la mia era una provocazione...anche basta con sti personaggi da SONO IL PADRONE DEL MONDO...alla fine sono tutti mentecatti umani
sembrerebbe proprio la qualifica giusta, guarda Trump..
la solita buffonata Americana per le telecamere... a che serve interrogarlo se tanto cio' che dice non è sotto giuramento??? è inutile, puo' dire o non dire tutto cio' che vuole... scommetto fosse stato sotto giuramento avrebbe risposto molto diversamente.... che pagliacciata, solo per dare il contentino ai giustizialisti da 4 soldi, tanto Zucchinaberg a quei politici che gli hanno fatto domande se li è comprati finanziando la loro campagna elettorale (non è una bufala)
Che poi con che qualifica?sono bilionario quindi adesso voglio pureil potere politico?
Beh, non sei d'accordo che debbano dare tale possibilità sin dall'inizio ? Cioè da ancor prima che si inizi a creare l'account ? Cioè molti utenti non lo immaginano nemmeno e loro ci lucrano sopra ...
E secondo te chi paga? Non paghi oggi ma paghi domani quando compri da aziende che comprano i servizi da fb e che ricaricano quel costo su di te. Fb, Google, e tutti gli altri sono a pagamento, un pagamento doversi rispetto a Netflix o spotifyma sempre a pagamento
No, semplicemente questo succede quando sei il classico venduto ai sinistroidi e vieni beccato, diventi il capo espiatorio
la circonvenzione di incapace esiste, e non per questo deve essere impunito chi si approfitta di persone poco attente o facilemnte influenzabili, qua non siamo nel codice penale, però ritengo giusto almeno indagare.
putroppo il pensiero critico è merce rara di questi tempi
Non puoi.
se tu hai i miliardi il tuo lavoro lo sai fare benissimo solo che non sai qualle sia la denominazione del tuo lavoro :)
Se tu sai fare il tuo lavoro non finisci interrogato dal senato.
In realtà mi ero dimenticato di aggiungere che Facebook non ha vinto tutte le cause contro questi servizi concorrenti, per esempio 10 anni fa accusarono StudiVZ Ltd. di aver copiato il design di Facebook e di usarne parte dei servizi, ma Facebook perse quella causa.
Il mio intento era più quello di dimostrare la loro intenzione di stroncare la diretta concorrenza sul nascere, e non è neanche poi cosi necessario vincere, perché già solo difendersi in una causa legale contro facebook è un costo immane, non sostenibile da praticamente tutte le startup.
appunto. va verificato caso per caso. se io so fare il mio lavoro e tutti vengono da me è monopolio? no! sono bravo e offro un buon servizio. diverso sarebbe: io non so fare il mio lavoro, pago i miei fornitori affinché non diano la merce ai miei concorrenti cosi li faccio fallire! quello è monopolio! controllare una determinata situazione!
Altra cosa che va valutata sempre caso per caso è l'acquisizione di ditte concorrenti. se tu riesci ad acquisire una ditta concorrente significa che non era poi cosi tanto concorrente..(ma questa è una mia supposizione)
Ok, come faccio a fruire lo stesso il sito con adblock?
CIAWA
Anche se fosse, ci mancherebbe: uno con il suo potere si sapere tutto di tutti ed influenzare le masse non può e non deve essere candidabile.
Ma questo avviene per ogni cosa pensa anche ai contratti di lavoro
"se io invento l'auto e nessuno è in grado di fare un auto come la mia è monopolio"
guarda che il monopolio non è illegale e non è un'accusa.
Quello che è illegale è l'abuso di posizione di monopolio e viene verificato caso per caso.
Basta comprarti tutta la concorrenza e falla fallire (parzialmente quello che fb fece, senza far fallire nessuno certo)
Sicuramente c'è da far chiarezza, quello che sto dicendo però è che il problema è alla base. Tutti questi "influenzati" in realtà sono una manica di decerebrati. Non serve avere una laurea per avere un minimo di pensiero logico e critico, ma qua siamo davanti a persone che si fanno influenzare troppo facilmente perchè non hanno una base culturale
Mhmh.
Se leggo che vaccinarsi fa bene lo capisco da me che è una stronz4ta perchè dopo l'invenzione di Jenner milioni e milioni di persone hanno smesso di ammalarsi. Se leggo che da domani i contributi saranno dimezzati per le aziende, ecco che mi informo perchè è qualcosa che non conosco ma che posso venire a scoprire con facilità
è un po come la notizia dei tutor.. è da metà anni 90 che è brevettato e ora (2018) si scopre che viola i copyright e allora vanno tolti.
fare causa perche si viola un brevetto non è la stessa cosa di copiare di sana pianta la stessa cosa.
touchwiz e la ui di apple ne sono le prove.. simili ma diverse..
alla fine i social network concorrenti si sono basati su facebook per cavalcare l onda ma non hanno apportato migliorie ma modifiche per restare a galla.. innovare e modificare una cosa gia esistente sono due cose ben distinte
Netflix ci sta lavorando già da due anni.
Caso strano hanno fatto uscire tutto proprio quando sembrava che Mark si stesse candidando per le prossime elezioni...
Si. Quando installi messenger ti chiedono se vuoi usarlo per SMS e se vuoi dargli il telefono, basta dire no