Elliott Management, uno dei fondi di investimenti più grossi al mondo e negli ultimi anni divenuto molto attivista, ha annunciato di aver comperato azioni, sia ordinarie sia di risparmio, di Telecom Italia; quante, di preciso, non è dato saperlo, ma per la legge italiana è obbligatorio divulgare la quantità di azioni ordinarie oltre il 5 per cento. Secondo Repubblica, è arrivato al 6 per cento calcolando entrambe le tipologie di azione. Elliott ha detto che potrebbe aumentare questa quota in futuro, ma non intende tentare di prendere il controllo della società.

Influenzarne l'evoluzione, però, è un altro paio di maniche. Elliott ha già dichiarato che, dopo aver speso mesi ad analizzare le performance finanziarie di TIM, sarebbe possibile migliorarle significativamente. L'investitore potrebbe quindi presentare qualche nuovo candidato al consiglio di amministrazione in occasione della prossima riunione, fissata al 24 aprile, e anche presentare un proprio piano industriale. Secondo indiscrezioni, verterebbe sull'intensificare la produttività delle attività in Brasile.

Il mercato ha accolto positivamente la notizia, facendo registrare un aumento del valore delle azioni Telecom di circa il 7 per cento. Sono in molti a non essere entusiasti della gestione dell'attuale socia maggioritaria, la francese Vivendi: investitori istituzionali pubblici e privati (società o associazioni come banche, assicuratori, fondi di investimento, enti pubblici e così via) che rappresentano il 40 per cento del capitale. Non ultimo dei problemi è l'annosa questione del conflitto di interessi tra Vivendi e Mediaset.

L'attuale presidente in carica di TIM, Arnaud de Puyfontaine, ostenta ottimismo: dice che ogni azionista è il benvenuto, e che è positivo che la società riesca ad attirarne di nuovi. Oggi, tra l'altro, il nuovo amministratore delegato Amos Genish presenterà il proprio piano per risollevare le sorti di TIM.