Instagram è solo un Carosello, smettetela di chiamarlo Social Network

18 Gennaio 2018 415

Mi piace la fotografia, non sono un vero esperto e tanto meno un fotografo professionista, ma mi piace guardare gli scatti, apprezzarne i dettagli e le storie che si celano dietro una 'semplice' istantanea. Per anni sono rimasto alla larga da Instagram e frequentato per lo più Flickr, il formato quadrato imposto dalla prima suonava come una bestemmia, e per cambiar idea ho atteso la possibilità di pubblicare anche immagini 'landscape'.

Nella mia breve parabola da utente Instagram ho purtroppo notato più difetti che pregi, un mondo plagiato quasi interamente dai grandi brand e al servizio dell'universo pubblicitario. Non è un social network, smettiamolo di chiamarlo così, è solo un carosello 3.0.

Un fotogramma del vecchio e storico programma televisivo italiano

Nell'ultimo anno ho visto trasformare la creatività di alcuni personaggi - forse dovrei chiamarli instagramers - in favore del dio denaro e delle sponsorizzazioni. Nessuna ipocrisia, il sottoscritto si guadagna da vivere sul web, non ci trovo nulla di male nel sfruttare il talento o le capacità artistiche per il proprio tornaconto. Il problema è che non c'è uno scouting vecchia maniera, grandi e piccoli brand non cercano fotografi capaci che possano dare un valore aggiunto all'azienda con i loro scatti, offrendo un vero lavoro. Ormai si diventa 'Ambassador' di qualcosa, affiliati ad uno o più marchi che pagano per esser presenti nei loro account. Se non siamo più tanto disposti a cliccare sui banner, allora, ecco che la pubblicità si compra i nostri vicini (digitali).

La cosa è più che risaputa sul web, ne abbiamo già parlato a differenti riprese tra le pagine di questo sito, ma i recenti cambiamenti imposti dall'Agcom hanno fatto venir allo scoperto questo mondo. Se si tratta di 'product placement' o sponsorizzazione diretta poco importa, se dietro c'è un compenso in denaro bisogna inserire almeno l'hashtag #ad ('advertising' che tradotto significa 'pubblicità'). Maggior chiarezza per gli utenti, ma tanti non ci fanno più caso e i brand si sono quasi impadroniti dell'intero social network.

Scorrere il feed di Instagram nell'ultimo anno e vedere pian piano fioccare l'hashtag (imposto) #ad mi ha lasciato l'amaro in bocca, sapere che la creatività di tanti è stata soffocata dalle imposizioni di una partnership solleva tanti dubbi sulla genuinità e sul futuro di questa piattaforma. Anche perchè, questa, non è che la punta dell'iceberg.

Una delle piattaforme che offre followers con tanto di tariffe

Su Facebook e Twitter è possibile comprare i followers (ne abbiamo parlato qui), su Instagram si può fare ben di più: si comprano followers (ebay, siti specializzati), si comprano apprezzamenti, si comprano bot che seguono altre pagine e creano finto engagement. Insomma si può ingannare per tutta la filiera e la cosa è piuttosto diffusa. Comprare followers è più comune, con circa 1€ ti porti dietro 100 followers (finti) che, in alcuni casi, spariscono dopo poco tempo. I prezzi variano, il risultato è lo stesso: numero gonfiato a fronte del medesimo engagement, a meno che non teniamo conto del fattore "è più facile metter un apprezzamento a chi è molto seguito (ovvero chi ha tanti followers)".

Ma perchè mai dovrei voler incrementare di 100 o 500 i miei followers? Cosa cambia davvero? Credo nulla, a parte di entrar dentro un circolo vizioso che mina ancor più il terreno già scivoloso dei social e di Instagram in particolare. Prima eravamo felici di condividere le nostre foto con i soli amici digitali su Facebook, adesso si sono aperte le frontiere verso un'audience di centinaia di milioni di persone ed è tutta una gara di like, apprezzamenti e followers. Mai fu più azzeccata la prima puntata della terza serie di Black Mirror intitolata "Caduta Libera" (titolo originale "Nosedive"), seppur in quel caso si parlasse di apprezzamenti diretti alle persone e non ai post, credo che ci arriveremo comunque presto.

Un fotogramma dell'episodio "Caduta Libera" della terza serie di Black Mirror

I sotterfugi sono tanti, più passa il tempo e più ne leggo. Se l'obiettivo finale è monetizzare con qualche sponsorizzazione e strappare qualche contratto a brand compiacenti che sperperano su Instagram allora tutte le strade sono concesse. Ci sono servizi, piattaforma come il vecchio Instagress (adesso chiuso) e Archie che fanno il lavoro 'sporco' per noi, ovvero seguono decine, centinaia di account di terzi mettendo loro degli apprezzamenti e commenti automatici. Si crea del finto interesse in modo che chi lo riceve possa seguirci, un meccanismo triste e subdulo che funziona, si paga e punta sui grandi numeri.

Il peggio deve ancora arrivare. Instagram è pieno di account collettivi, ovvero dei profili che seguono temi specifici o generici anche a seconda del nome che portano. Alcuni focalizzati ad esempio sulle città, su un luogo preciso, sulle destinazioni di viaggio, account che ripubblicano solo foto di altre persone e vantano centinaia di migliaia, a volte milioni, di followers. Apparentemente è un meccanismo semplice: pubblico una foto, inserisco nella descrizione anche l'hashtag di quell'account specifico e spero che venga scelta per esser ripubblicata nella loro bacheca con tanto di rimando al nostro profilo.

Peccato che dietro ci siano ancora una volta i soldi, in una piattaforma gratuita dove è possibile pubblicare liberamente le proprie immagini bisogna pagare: fino e oltre i 475$ per un singolo post, altro che merito e capacità fotografiche.

Fonte: Sara Melotti (link a fondo pagina)

Da una parte ci sono quindi i numeri gonfiati dei followers (comprati o acquisiti chissà in quale modo) e dall'altra c'è il finto engagement che si divide in due mondi: quello finto realizzato dai bot e servizi sopra descritti e quello mirato a ingannare l'algoritmo di Instagram. Esatto, si può fare anche questo, apportando un alto numero di like e commenti nei primi 30-45 minuti di pubblicazione delle immagini si aumenta (pare) la possibilità di finire nella home page dell'applicazione, la sezione "Esplora" che mette insieme le tendenze del momento.

Per farlo esistono gruppi organizzati di Instagramers (10-15 elementi) che si accordano su WhatsApp e Facebook per la pubblicazione dei propri post al medesimo orario, passando l'ora seguente a creare engagement sulle immagini degli associati. Finire sulla pagina Esplora significa aver maggior visibilità, più like, più follower, più autostima (forse).

Un esempio di pubblicità su account personale

Ancora c'è speranza, la pubblicità non ha raggiunto tutti i meandri e le strategie di marketing delle aziende potrebbero virare verso nuovi formati e piattaforme una volta esaurita la 'bolla' di Instagram. Lasciando così più spazio alla creatività, alla fotografia e alle storie che si celano dietro uno scatto, ma sarà bene cambiare, perchè al momento non vedo altro che cartelloni pubblicitari ben ritagliati attorno le sagome di piccoli e grandi 'influencer'.


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Commenti

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Vermillion

Sono entusiasta, perché non lo sono quasi mai. Complimenti.

Federico

Ci mancherebbe che tu non fossi libero di scrivere ciò che vuoi, solo ha poco senso additare una piattaforma di tipo commerciale scrivendo dalle colonne di un'altra che commerciale lo è altrettanto.
La mia obiezione riguardava unicamente questa poca coerenza, non l'articolo in sè.

Gabriele Arestivo

Grazie :)

Gabriele Arestivo

Beh, io mi espongo con Nome e Cognome, tu usi uno pseudonimo per attaccare, magari sei uno di quelli che si è sentito in difetto dopo aver letto questo articolo e vai al contrattacco denigrando HDblog pur di cambiar discorso? ;)

Gabriele Arestivo

Grazie del contributo, sarebbe interessante approfondire, come vedi ci sono già tanti che attaccano sotto falsi pseudonimi perchè si vedono attaccati :)

Gabriele Arestivo

Perdonami ma non è così, noi scriviamo liberamente e se vedi un contenuto sponsorizzato (forse 1 al mese) lo trovi scritto in basso a chiare lettere. Per banner e pubblicità, così funziona il mondo, io scrivo quello che voglio, se poi un brand paga per stare su un banner sopra o sotto il mio articolo ben venga, ma non influenza o riguarda il mio lavoro ;)

Gabriele Arestivo

Apprezzo il supporto!

Gabriele Arestivo

Grazie mille

Gabriele Arestivo

Grazie :)

Jon Snow in da Safari

https://uploads.disquscdn.c...

sopaug

un articolo interessante e ben scritto, finalmente.
Molti saranno già al corrente della situazione ma una ulteriore denuncia con dovizia di particolari non può che essere positiva. I social media non sono "il male", a fare la differenza è il modo nel quale ormai vengono usati.

Desmond Hume

Sempre

Kakashi96

netflix>all

Kakashi96

hai premuto il pulsante?

Kakashi96

che schifo, sono felicissimo di non usarlo

kristiandroid

Oddio i bot di Instagram, 3 anni fa ne provai un'applicazione per fare like , bhe riuscivo tranquillamente a farne migliaia.

Raiden

Ok mi rimangio quello che ho detto, nel tuo caso hai fatto più che bene

Tony Musone

Non capisco se stai insinuando che non sia riuscito a comprendere quel che hai scritto o ti stai scusando, a modo tuo, per non essere riuscito a spiegarti ;)

Il-Merovingio

Ok

Matt Ds

a me no

Il-Merovingio

Mi dispiace

Matt Ds

abito in pochi metri quadrati ma pago piu' di una reggia, non so se fa lo stesso; ho cosi' poco spazio in casa che le foto le appendo al soffitto ed alcune sul pavimento.

MarcoMount

Perdi ogni speranza ... Neanche a me ha capito a pieno credo

GianlucaA

Vabbè non hai capito minimamente il mio discorso

MarcoMount

Non ho bisogno di condividere con te il mio curriculum ... Parlavamo di influencer e ti ho detto quello che faccio in questo ambito. In più sai che ogni blogger è anche influencer nel proprio settore. Io ho un blog di viaggi e influenzo in quello. Gli amici di HDblog lo fanno in ambito tecnologico. Non mi interessa fare polemica con te, sono abituato a rispondere ai commenti. Ho voluto dirti il mio punto di vista. Ti rispondo perché mi interessa il tuo. Se non sei interessato al mio sentiti libero di considerare lo scambio di opinioni chiuso qui. In ogni caso è stato carino "conoscerti"

Vermillion

A te mancano basi di comprensione del testo (scuole elementari) perche' io non ho mai detto che gli influenzatori non esistevano prima di instagram. Sei laureato? Ottimo, fai marketing ad alto livello non scegliere la strada facile per un tuo torna conto. Ti rispetteranno di piu'. Un conto se scrivi:

Sono un general manager. Un conto se scrivi: influencer.

Il-Merovingio

A me no, le foto di occasioni che meritano di essere affisse e viste me le fa e me le stampa un amico fotografo, per tutte le altre c'é la tv, a meno che non abiti in una reggia

MarcoMount

Ti mancano basi di marketing... Sono laureato in ciò è posso dirti che gli influenzatori esistano da prima dell' invenzione di Instagram

Vermillion

Influenzare non e' un lavoro. Continua a fare l'altro lavoro che fai fidati.

MarcoMount

Il mio lavoro è un altro e poi ogni lavoro ha dignità ... Solo chi non lavora ha il coraggio di disprezzare delle categorie lavorative ... Spero che tu lavori e che lo hai detto così senza pensare per la tua avversione per la categoria :)

Vermillion

Ahhhhhh ma allora ho capito tutto.

Io mi vergognerei di me stesso se sotto la voce lavoro mettessi "influencer".

Se fosse un vero lavoro - con tutto il rispetto - non vi chiamereste "influencer".

MarcoMount

Non parlerei con una persona che ha aperto Instagram con l'intento di diventare influencer ...io lo sono diventato senza seguire corsi, senza pratiche strane ma semplicemente per caso, perché piace quello che faccio e come lo faccio. Non avrò i 100k ma posso ritenermi soddisfatto delle mie collaborazioni (ti cito solo il Ministero dei Trasporti italiano) . Le persone come quelle che hai citato tu sono quelle che hanno rovinato il social in questione ... Ci sono molti influencer che lo fanno per la passione e, in alcuni casi, la necessità di raccontarsi . .ti invito ad iscriverti e sarò felice di farti dei nomi di chi l'influencing lo fa per avere i fondi per continuare la passione per il comunicare

Matt Ds

mi spiace moltissimo.

Il-Merovingio

Io le guardo solo sulla tv perció per me il 16:9 é indispensabile

Vermillion

Non uso socials. Per un numero di ragioni che farebbe concorrenza alle pagine che ha la Bibbia.

Instagram lo usa la mia ragazza. Instagram non e' una scienza, la domanda posta:

"Che conoscenza hai di istagram" Non devo avere una conoscienza per avere un cervello e vedere dove cadono gli occhi. So benissimo cosa c'e' dietro l'indirizzo ip che chiami instragram ^^ se non ci credi c'e' l'utente (@enricoperrini)che sopra che ha scritto questo:

"Gabriele, permettimi di dissentire almeno in parte riguardo alla tua analisi.

Sono dentro, anche se per poco, a tutto questo mondo di Instagram da un paio d’anni, praticamente dalla scoperta del corso Instagram on Fire di Dario Vignali. Come tu ben sai, presumo, si trovano e vengono venduti decine di corsi che spiegano a chiunque come usare bot (Followliker esempio classico) e gruppi di engagement per crescere (teoricamente, in maniera organica, all’atto pratico, invece, generano dipendenza da questi gruppi di interazione).

I “gruppi organizzati di Instagrammers” che riporti, da 10-15 persone esistono ancora, certamente, ma sono buoni solamente per ottenere dei “veri” commenti, ossia in tema con la foto ed apparentemente “spensierati”. Ma la realtà è decisamente peggiorata, se hai fatto un giro su telegram...

I gruppi di engagement stranieri raggiungono diverse migliaia di utenti, maggiori sono i partecipanti, maggiore è la richiesta in termini di soldi per entrare. Per mia “fortuna”, ne ho visti nascere moltissimi e sono entrato fin dalla loro nascita senza pagare. Il punto è che combinando un buon bot (che metta i like al posto nostro) e tanti gruppi come questi, si riesce a generare un ritorno in termini di like praticamente assurdo. Per farti un idea, gruppi come “Boostup Likes”, con 7.4K utenti, genera round con più di 600 username in molti casi.

Altro problema che molti non sanno è che questi round distruggono il loro posizionamento su Instagram. Per quanto ho potuto appurare dai diversi gruppi di Instagram in cui sono entrato, sia su Facebook che Telegram, molti creatori degli stessi corsi sostengono che il Social raccolga qualsiasi nostra interazione all’interno dell’applicazione, in maniera maniacale, per classificarci. Maggiori saranno le interazioni con utenti/post/commenti relativi alla nostra nicchia (es. fotografia, fashion, etc), maggiore sarà la probabilità che Instagram ci faccia “scoprire” a dei nuovi utenti che amano la nostra nicchia, sia tramite la pagina esplora o i profili consigliati.

I round ovviamente richiedono lo scambio di like reciproco per funzionare. Ciò ovviamente porta la stragrande maggioranza degli utenti a “disgregare” l’unità del proprio profilo per qualche like, forse senza saperlo. Ma anche qui esiste la scappatoia, ovviamente pagando. I famosi admin post che non sono tenuti a ricambiare l’engagement, ma solo a riceverlo.

Sborsa soldi, ricevi like dallla tua nicchia, posta foto virali, con contenuti, colori e soggetti accattivanti, sii sempre costante, fai un po’ di interazione manuale con i nuovi followers. Ecco come crescere. Ma all’apice ci sono sempre i soldi.

@gabrielearestivo, mi piacerebbe molto farti vedere questo sottofondo di telegram, nella forma dei miei 50+ gruppi di engagement e market. Anche perché piacerebbe sapere pure a me come fanno a vendere la “Spunta Blu” di Instagram a 40€ e quella di Twitter a 10€. Personalmente mi hanno detto che dentro Twitter hanno più contatti!

utente

L'articolo mi è piaciuto, dimostra che anche Gabriele sa scrivere cose interessanti.
Instagram viene usato da molti con lo scopo di avere tanti followers e poter richiedere gadget gratis. Le foto di questi ultimi verranno pubblicate a sua volta. È un circolo vizioso. Alla fine, però, seguendo ciò che ti interessa sei soddisfatto.
Il fatto di vendersi alle aziende lo ritengo sbagliato.

MarcoMount

Ma tu che conoscenza hai di Instagram? Puoi parlare con cognizione di causa ? Sono curioso di vedere il tuo profilo e la tua esperienza nel settore

Mattia Righetti

Ma dipende a cosa ti riferisci. Se parli di qualità d'immagini va bene, vinci a mani basse senza dubbio, ma non è l'unica cosa.

Mattia Righetti

No guarda, sinceramente non ho quella fissa, però grazie a instagram ho fatto la maggior parte dei miei lavori fotografici perché comunque non lo faccio di professione, se invece avessi aspettato 500px ora sarei povero come prima.

bill

bell'articolo, mi conforta sapere che c'è qualcuno che la pensa come me
Non ho mai creduto alla sostituzione dei rapporti reali con rapporti finti tramite social network.
Internet ormai offre cosi tante opportunità che trovo riduttivo il solo utilizzo per mettersi in mostra...ormai è diventato tutto fine ad un like...si va ai concerti solo per fare video con il cellulare, si fanno i viaggi solo per pubblicare foto, a tavola la nostra unica preoccupazione è fotografare.
Tral'altro, da appassionato di fotografia, il paradosso è che stiamo producendo una mole di foto e video di bassa qualità che mai riguarderemo e non sappiamo come catalogare.
Scusate lo sfogo, ho scritto abbastanza di getto

Matt Ds

molto spesso, specie il servizio Google per gli album cartacei e' eccezionale. Me le stampo anche sulle maglie, le foto che faccio, pensa; oltre ad avere casa tappezzata da miei lavori, ovviamente

Il-Merovingio

Tu le foto le stampi e le guardi su un album?

apps accaunt

chapeau! ma non era quello il senso...

Ivan

Non lo so, io Instagram non lo uso da quando ho trovato mia moglie che mi ha dato 4 figli.

Ivan

Sei una persona triste! Sorridi alla vita!

Raiden

Io vedo solo una storia triste in tutto questo

Raiden

E se non ti c#gano che problema c'è? Tu pubblichi le foto, poi qualcuno, anche se pochi, verrà prima o poi ad ammirare SE Meritano. Avete questa ossessione assurda di contare follower e like come se fossero davvero paragone reale della qualità del prodotto o del lavoro, che roba assurda.

GianlucaA

Non è un discorso incentrato sull'eta ma sulla consapevolezza social di una persona

Vermillion

Meno male guarda. Chi influenza vuol dire che non ha successo nella vita e si butta a sfruttare gli altri.

Enrico Perini

Ahahaha non ti preoccuare, già abbandonato da tempo.

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