Romancing SaGa 2: la nostra recensione

22 Dicembre 2017 4

Romancing SaGa 2 è uno dei più celebri titoli della serie di SaGa. Dalla sua prima uscita nel 1993, nonostante il successo, venne rilasciato in esclusiva per il Giappone e solo nel 2016 raggiunse il resto del mondo affacciandosi per la prima volta nei dispositivi mobili.

RS2 ha sempre avuto un alone di mistero per gli occidentali che lo hanno ammirato con stupore e, dopo ben 24 anni, arriva per la prima volta sulle piattaforme di ultima generazione. Per festeggiare questo lieto evento, il gioco sarà scontato del 20% su tutte le piattaforme fisse e mobili, ma solo per un periodo limitato che avrà termine l’8 Gennaio 2018


All’inizio del gioco, dopo un breve filmato, ci troveremo ad impersonificare il Re Leon di Avalon, intento a liberare i luoghi intorno alla sua città dai mostri. Dopo aver liberato il primo luogo, ci troveremo ad essere riportati al palazzo reale dove si presenta Weib la veggente, ma ancora non ci sarà dato sapere tutto.

Al ritorno dalla liberazione del secondo luogo troveremo il principe Victor, primogenito della famiglia reale, in fin di vita a causa del terribile Kzinssie: il demone fluttuante. Da qui in poi inizia il vero e proprio gioco in cui la storia è una continua successione di eredi (da noi scelti) che libereranno Avalon dal male e troveranno i 7 eroi, predetti da Weib, che salveranno il mondo. I sette eroi saliranno di livello insieme al giocatore fino ad arrivare alla fine del gioco in cui uniranno i loro poteri nel dungeon finale.


Non solo combattimento: in Romancing SaGa 2 ci troveremo a prenderci cura dei nostri eroi e della capitale che espanderemo, costruendo stabilimenti e università necessarie per apprendere le nuove abilità di attacco fisico o magico, inventando nuovi incantesimi e temprando le armi.

Un miscuglio di gioco di ruolo e strategia, RS2 ha un sistema dinamico di scenari esplorabili integrati al combattimento a turni. Quest’ultimo, sebbene a primo impatto possa sembrare ripetitivo, va gestito riflettendo sui vari nemici che ci troveremo a combattere.

I combattenti iniziali sono personaggi predefiniti che si uniscono al giocatore ad inizio partita: non saranno i migliori ma ci aiuteranno ad avanzare ottenendo nuovi personaggi specializzati. In battaglia nulla è scontato: l’arma, la posizione e l’azione dell’eroe è importante. I punteggi dei personaggi varieranno a seconda di dove sono posizionati all’interno della formazione e possono diventare più o meno bersagliabili. L’uso di armi ed arti marziali consentirà occasionalmente al personaggio di apprendere nuove tecniche, indicate con una lampadina sopra la testa.


I dungeon della storia principale diventeranno sempre più difficoltosi avanzando; il consiglio è quello di munirvi di pozioni e farmare tanto uccidendo i mostri che troverete lungo il cammino, altrimenti rischierete di iniziare la dinastia più lunga del regno di Avalon.

Non dovrete sorprendervi se non riuscirete subito nell’uccisione di Victor, ma dovrete gestirla al meglio perché per ogni Re che morirà, un altro (o altra) prenderà il suo posto proseguendo con i progressi a partire dal palazzo reale. Lungo il vostro cammino recluterete membri dalla città e dai villaggi del vostro impero. Questo non vuol dire che saranno nel vostro party per sempre: ogni personaggio ha PS (punti salute) e PV (punti vita) individuali e non rimpiazzabili. Se viene messo fuori combattimento in battaglia perde un punto vita fin quando non arriverà a zero abbandonando definitivamente questo mondo.

In caso di morte del personaggio principale, invece, si darà vita ad una nuova dinastia nell’impero. Anche il livellamento non funziona come ci si aspetterebbe: non si salirà di livello ma si guadagneranno punti tecnologia (PT) alla fine di ogni battaglia, utili per l'aggiornamento armi e statistiche dell’intero party. Questa particolarità di gioco non viene spiegata al giocatore, costringendo il neofita della serie alla ricerca di guide o gameplay.

Con l'arrivo nelle console di ultima generazione, è stato introdotto un nuovo metodo di gioco chiamato "New Game +", dove sarà possibile importare i dati esistenti di un salvataggio precedente permettendoci di godere la storia in modo molto più semplice rispetto alla prima esperienza.


Dal punto di vista tecnico, questa nuova versione è una strada dritta verso il mondo mobile: l’interfaccia e la modalità di gioco sembrano fatti apposta per uno smartphone o una console portatile, lasciando un po’ a desiderare nel gaming su TV.

I testi risultano troppo grandi, la conta dei pixel è impietosa in confronto alle produzioni moderne ma in realtà il gioco sfoggia una pulizia generale buona. Si tratta di un porting e non si poteva pretendere chissà che, specie considerando la scelta degli sviluppatori di rimanere fedeli all'originale. Peccato, però, per un'interfaccia non ottimizzata e non dinamica sulle TV che risulta in un affollamento di dati e testi nella zona centrale dello schermo. La colonna sonora è spesso ripetitiva ma si adatta ai luoghi e alle situazioni in cui ci imbattiamo.

Se, quindi, su Switch la versione mobile da il meglio anche per fluidità e risposta ai comandi, il gioco su TV da la sensazione di essere una versione “allargata” della precedente, sia per quanto riguarda la grafica, sia per i testi ed anche per i comandi.

L’esperienza di gioco è la medesima di ventiquattro anni fa, gli unici cambiamenti che abbiamo notato sono gli sfondi e la modalità NewGame+. La storia viene completamente sovrastata da dungeon eterni, dove gli scontri abbondano.

modalità NewGame+giocabilità sui dispositivi mobiliprezzo ridotto
dungeon lunghi e con troppi scontrigrafica datatacurva di crescita lenta
  • GAMEPLAY: 7
  • TECNICA: 5
  • LONGEVITA': 8
  • MULTIPLAYER: -
  • GLOBALE: 6.5

VERSIONE TESTATA: Switch (disponibile anche su Xbox One , PS4, PSVita, PC, Android, iOS, Windows 10)

Shauni


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Commenti

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FrozenInSpace

Ma infatti ma chi caspio le fa queste recensioni?! Delle scimmie?

E' un cavolo di gioco del 93,una perla che finalmente è approdata da noi,ma fatele fare ad appassionati del genere queste recensioni,va preso per il gioco che era e per l'impatto che creò in Giappone all'epoca! Recensione inutile e blog ancora più inutile

Liuk

Ammè pare na copia spiaccicata di un Fainal Fantasi old scul.
Ma dove andremo a finire....

L'avocado del Diavolo

La recensione è puramente soggettiva vero?

SONICCO

"La storia viene completamente sovrastata da dungeon eterni, dove gli sconti casuali triggerano con una frequenza tale da farci desiderare il Repellente per evitarli...ma purtroppo non siamo in Pokémon."

-Ma assolutamente falso..i mostri sono visibili sulla mappa e liberamente aggirabili se lo si desidera, il farming non è strenuante per niente così come il cercare di livellare il proprio party.

"la conta dei pixel è impietosa in confronto alle produzioni moderne ma
in realtà il gioco sfoggia una pulizia generale buona. Si tratta di un
porting e non si poteva pretendere chissà che, specie considerando la
scelta degli sviluppatori di rimanere fedeli all'originale."

-Deciditi...prima la penalizzi, poi la elogi, poi la giustifichi e infine la butti li tra i contro...è un porting, cosa ti aspettavi? tutto sto controsenso aveva senso se parlavamo di remake semmai...

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