Referendum Autonomia fa un po' a botte con la tecnologia

23 Ottobre 2017 750

Si sarebbe dovuta risolvere in una delle operazioni di voto ''più semplici di sempre'': niente certificato elettorale (bastava la carta di identità), niente carta e penna, sostituite da tablet (ad occhio erano degli iPad, almeno nella circoscrizione di chi vi scrive), nessuna complicata operazione di conta dei voti - alla fine era tutto elettronico, non c'erano schede da aprire, né pallottolieri da rispolverare. Tutto questo in un mondo ideale: invece il Referendum per l'Autonomia che si è tenuto nella giornata di ieri in Lombardia e Veneto, e che è passato agli onori della cronaca anche per essere il primo voto elettronico sperimentato in Italia*, ha fatto flop.

Nella tarda mattinata di oggi, in Lombardia, non si aveva ancora l'esito dell'affluenza, ma una semplice stima (38-39 per cento dei votanti, e un SI che passa con il 95 per cento dei voti). Ciò che non ha funzionato per il verso giusto riguarda proprio un sistema di voto, sulla carta innovativo e tecnologico. I 24.000 tablet impiegati nella cabina elettorale per le votazioni non hanno fatto cilecca (nonostante i dubbi avanzati prima dell'apertura delle operazioni di voto sulla sicurezza di cui accenneremo in seguito), ma a rallentare nettamente lo scrutinio è stata la fase successiva alla chiusura delle urne.

I Presidenti di seggio hanno iniziato a consegnare le chiavette USB contenenti i dati di voto raccolti dai tablet alla chiusura delle votazioni (dalle ore 23:00), ma sono stati costretti ad attendere nel seggio la verifica della corretta lettura dei dati che, in molti casi, ha richiesto ore. E non manca chi si sbilancia affermando che con un metodo di voto tradizionale Presidenti e scrutatori sarebbero tornati a casa poco prima della mezzanotte. Invece in diversi casi il personale si è potuto allontanare dalle sezioni non prima delle 3:00 di notte.

Non è mancata una nota della Regione Lombardia che alle 8:51 di oggi (23 ottobre) ha confermato le "criticità tecniche":

Si stanno completando le operazioni di scrutinio nelle 9224 sezioni. Si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle rimanenti voting machine. Pertanto i risultati completi potranno essere resi noti nella giornata di oggi lunedì 23 ottobre, a operazioni concluse


Ma non doveva essere un voto super veloce (secondo la società che ha gestito il sistema, lo scrutino si sarebbe dovuto concludere al massimo all'1:00 di notte) e super sicuro? Anche sul fronte della sicurezza qualcosa ha scricchiolato già prima dell'avvio delle operazioni di voto. Premesso che non c'è stato alcun tipo di attacco hacker documentato in Lombardia, è proprio l'hacker italiano Matteo Flora a lanciare l'allarme, sottolineando che il sistema di voto tramite tablet, gestito da SmartMatic non fosse a prova di violazione.

Flora aveva evidenziato che la società non aveva adottato "i più basilari protocolli di sicurezza" in relazione ad alcune cartelle contenenti "ampie porzione di codice" del software SmartMatic. Chiunque avrebbe potuto accedere al software, e gli utenti in possesso di competenze adeguate avrebbero potuto comprenderne il funzionamento. Tali contenuti sono stati rimosse dalla Regione Lombardia, poco dopo la segnalazione dell'hacker, e le operazioni di voto sono state descritte come "sicure" dalla medesima autorità.

Non è mancato il commento di SmartMatic che ha sottolineato:

Non ci sono stati attacchi hacker al sistema di votazione elettronica. Questa persona (Flora, ndr) ha semplicemente avuto accesso a una repository pubblica con dati non confidenziali e non sensibili [...] applicazioni che consentono operazioni per il coordinamento della logistica.

L'intera vicenda si presta, ovviamente, alle immancabili strumentalizzazioni politiche - esula dai temi trattati nel nostro portale riportare le dichiarazioni dei vari esponenti politici che, in alcuni casi criticano, l'operato del Presidente della Regione. E' però pertinente parlare di un uso consapevole e sicuro della tecnologia che, in un mondo ideale, dovrebbe accelerare le attività umane e non renderle più difficoltose.

*Nota si precisa che il voto elettronico è stato impiegato solo in Lombardia.


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Commenti

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Tom Smith

Molto macro il trentino infatti...

Sciencefun

Mica tanto, è un utopia già il posto in cui vivo, il Trentino..

Hoyz

Vabbè, manco leggi ciò che ti viene scritto, sei un ottimo interlocutore...

CAIO MARIOZ

2007 non era al governo

Hoyz

La dimostrazione che è una mera manovra politica, altrimenti se Maroni avesse avuto a cuore la Lombardia avrebbe intavolato la discussione 10 anni fa. DIECI.

CAIO MARIOZ

La dimostrazione che serve un referendum, altrimenti il governo di turno (destra o sinistra) se ne sbatte la pall3, dicendo no ufficialmente o sottobanco.
Così come ha fatto negli ultimi 40 anni

Hoyz

Forse non crederai alle mie parole, ma magari a quelle di Formigoni si. Referendum inutile.
http://www.ilsussidiario. net/News/Politica/2017/10/18/REFERENDUM-Formigoni-nel-2007-stavo-facendo-l-autonomia-mi-fermarono-Maroni-e-Berlusconi/787931/

CAIO MARIOZ

Perché nel 2006 è cambiato il governo LOL

Hoyz

Va beh, è evidente che è come parlare con un terrapiattista. Chiediti perchè Maroni, da ministro dell'Interno, ha rifiutato la richiesta di Formigoni quasi 10 anni fa.

CAIO MARIOZ

Ma che caxx0 c’entrano le elezioni politiche con un referendum di natura istituzionale e popolare richiesto nel 2014

Leggi questo con attenzione

- Nel 1991-1992 il consiglio regionale del Veneto, all'epoca guidato dalla maggioranza composta da Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico e Partito Repubblicano, approvò la proposta[5] del gruppo socialista veneto di indire una consultazione popolare per chiedere che il Veneto diventasse regione a statuto speciale.[6]. Contrari alla proposta furono il Partito Democratico della Sinistra e la Federazione dei Verdi, ma anche i due movimenti autonomisti Liga Veneta e Union del popolo veneto oltre che i vertici nazionali del PSI, tra cui Gianni De Michelis e Giuliano Amato. Il governo Andreotti impugnò la legge regionale, che venne annullata dalla Corte Costituzionale

Nel 1998 la Regione del Veneto, guidata da Giancarlo Galan, ripropose la richiesta di referendum sull'autonomia,[9][8] ma anche in questo secondo caso il provvedimento venne impugnato dal governo Prodi[10] e annullato nel 2000 dalla Corte costituzionale, per motivazioni analoghe alla precedente sentenza del 1992.[11]

- Nel 2000-2001 il consiglio regionale veneto riapprovò, unitamente a Lombardia e Piemonte e poi la Liguria[12], una terza legge regionale per istituire un "Referendum consultivo in merito alla presentazione di una proposta di legge costituzionale per il trasferimento alla Regione del Veneto delle funzioni statali in materia di sanità, formazione professionale ed istruzione, polizia locale".[13] Anche in questo caso, il governo Amato II propose l'impugnativa costituzionale, ma il successivo governo Berlusconi II ritirò il ricorso.[14] Peraltro, nessuno dei "referendum regionali sulla devolution" venne svolto, in quanto molte materie di competenza statale vennero attribuite a tutte le regioni italiane a seguito della riforma del titolo V della seconda parte della Costituzione avvenuta nel 2001.

- Il governo Berlusconi II portò nel 2005-2006 all'approvazione di un ulteriore progetto di revisione costituzionale, il quale prevedeva, seppur insieme alla ricentralizzazione di buona parte delle competenze legislative, il passaggio delle funzioni in materia di sanità, istruzione e polizia amministrativa regionale dallo stato alle regioni. Allo scopo di far approvare tale riforma, le regioni Lombardia e Veneto furono promotrici del referendum costituzionale del 2006, mentre altre 14 regioni[15] italiane chiesero anch'esse lo svolgimento del referendum confermativo, ma al fine di bocciare la proposta.[16] Significativo fu l'esito del referendum del 25-26 giugno 2006: la proposta di modifica alla parte II della Costituzione venne bocciata dagli elettori a livello nazionale, ma Lombardia e Veneto furono le uniche due regioni, oltre alla circoscrizione Estero, in cui prevalse il sì alla riforma.[17]

- Nel 2007 il Veneto, così come nello stesso anno la Lombardia, nel 2003 la Toscana e nel 2008 il Piemonte, aveva approvato l'avvio delle trattative col governo statale per l'attribuzione delle materie indicate dall'articolo 116, comma 3, della Costituzione; tuttavia, nessuna delle regioni richiedenti era poi riuscita a condurre in porto il negoziato sulle forme e condizioni particolari di autonomia richieste.[18]

La consultazione referendaria è stata istituita dalla legge regionale n. 15 del 2014. In origine detta legge prevedeva che, in caso di fallimento del negoziato tra la giunta regionale e il governo nazionale sul testo referendario da sottoporre al voto popolare, la scheda avrebbe contenuto una pluralità di quesiti in tema di autonomia, anche fiscale:

- attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla regione;
- destinazione a beni e servizi regionali di almeno l'80% dei tributi pagati dai cittadini veneti all'amministrazione centrale;
- trattenimento da parte della regione di almeno l'80% delle tasse riscosse in Veneto;
- esenzione del gettito derivante dalle fonti di finanziamento regionale da vincoli di destinazione;
- trasformazione del Veneto in regione a statuto speciale.

A seguito dell'impugnazione statale delle leggi regionali n. 15 e n. 16 del 2014, si è instaurato un giudizio sulla legittimità costituzionale dei due provvedimenti normativi.

La Corte costituzionale ha ammesso il quesito n. 1, in quanto «non prelude a sviluppi dell’autonomia eccedenti i limiti costituzionalmente previsti» e «si colloca in una fase anteriore ed esterna rispetto al procedimento prestabilito all'art. 116 della Costituzione» il quale, al terzo comma, consente alle regioni a statuto ordinario di chiedere l'attribuzione di ulteriori competenze nelle materie di legislazione concorrente[22] e, limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, alle norme generali sull'istruzione e alla tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali, in quelle di legislazione esclusiva dello Stato.[23] In merito all'opportunità di svolgere il referendum, la Corte Costituzionale ha sottolineato la «[non] sovrapposizione tra la consultazione popolare regionale e il procedimento di cui all’art. 116, commi terzo e quarto, Cost.». Il referendum consultivo, infatti, si colloca in una fase precedente all'iniziativa regionale che deve predisporre, previa l'inderogabile consultazione degli enti locali, una proposta di legge nazionale che deve poi essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti di entrambe le Camere del Parlamento.

Il 24 aprile 2017 il presidente della regione veneta Luca Zaia ha emanato il decreto di convocazione delle urne[24], fissando simbolicamente la data della consultazione per il 22 ottobre dello stesso anno[25], nel secondo giorno del 151º anniversario del plebiscito del Veneto – tenutosi il 21 e 22 ottobre 1866 – che sancì l'unificazione delle province venete e di quella di Mantova al Regno d'Italia.

Hoyz

Ovviamente, nessuno voleva arrivare alle elezioni mettendosi contro il referendum per poi sentirsi dire "ah visto, voi siete schiavi di Roma ladrona!".

CAIO MARIOZ

Manovra elettorale della Lega

Hanno votato si
Cittadini, Sindaci e consiglieri regionali del PD e del Movimento 5 Stelle

CAIO MARIOZ

No perché stavolta c’è il voto che fa tutta la differenza di questo mondo
Dagli anni 80 la corte costituzionale aveva bocciato le richieste e i referendum e nessun governo aveva mai voluto trattare

Il governo Berlusconi insediatosi nel 2008 stava portando avanti il progetto del federalismo con 6 decreti nel 2011, doveva votarli Monti, risultato, buttati nella spazzatura.

Hoyz

Beh, essere dello stesso partito di chi governa non è cosi scontato sia di buon auspicio...chiedilo a Formigoni, che nel 2006 chiese le stesse autonomie che sta chiedendo oggi Maroni, la cosa si arenò con la caduta del governo Prodi, e quando salì lo stesso Maroni come ministro dell'Interno venne rigettata indietro ;) E oggi Maroni le chiede "a furor di popolo" ma LOL, possibile non ti accorgi che è solo una mera manovra elettorale?

CAIO MARIOZ

Le altre regioni non hanno fatto un bel nulla, l’Emilia Romagna ha chiesto qualche competenza perché la governa lo stesso partito di governo

Hoyz

A parte che non ho letto da nessuna parte di Renzi, 23 milioni sono stati spesi per comprare i tablet per il voto, NON utilizzabili in altri contesti di voto che non siano referendum regionali e consultivi. Comunque continua a credere che Maroni e Zaia l'abbiano fatto per avere più potere contrattuale, intanto altre regioni sono più avanti nel processo di richiesta di autonomie, pur senza passare da nessun referendum perditempo.

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E' chiaro che un Napoletano non si senta Torinese scusami, il problema è che il Napoletano non si sente Italiano ed il Torinese nemmeno.
O ancora, il problema è che il lombardo si sente una civiltà a se stante e poi vota per quello che si ristruttura la casa coi soldi pubblici, quello che è in politica da 20 anni senza fare niente, da ascolto alla massa di id1oti che ha fatto le feste tutti vestiti di verde e "stampando" moneta propria spingendo i caproni "celtici" a cambiare i loro soldi per questa stupenda valuta che ha avuto validità ovviamente solo all'interno della loro festa, una volta finita si sono ritrovati a mani vuote. Eppure li continuano a seguire!
Qui, il problema, è la stup1dità della gente. E per quanto lo siano anche in america, per dire, lì almeno sono compatti, si credono padroni di tutto, migliori di tutti, solo l'Italiano medio ha questa voglia di denigrare sempre e comunque casa propria.

Sungfive52

Però non sono comunque riusciti a scalzare il feudalesimo. L'aristocrazia era troppo forte e il decreto finì presto nel dimenticatoio. Durante quel periodo Tanucci tentò di attuare riforme e accordi che ebbero un destino più o meno fortunato (ottime gli accordi commerciali con Svezia, paesi bassi e danimarca ad esempio, pessima l'idea di introdurre una tassa sui generi alimentari o il decreto che scatenò l'antisemitismo) ma la pressione dei ceti più alti era cosi forte che non cambiò nulla fino alla metà del XIX secolo. I nobili avevano cosi tanto potere che declassarono il Supremo Magistrato del Commercio a magistratura ordinaria con competenza solo sul commercio estero.

Rapid_Odeen

sono senza parole... davvero!

LaVeraVerità

Può darsi ma...
"Nella prima metà del XVIII secolo, infatti, Napoli fu caratterizzata dalla coraggiosa opera di rinnovamento del ministro Bernardo Tanucci, con i decreti sull'abolizione del feudalesimo e dei privilegi ecclesiastici, e dei primi vagiti dell'illuminismo napoletano, tra i quali si annoverano Antonio Genovesi e Ferdinando Galiani."

Sono di quel periodo strutture come l'Albergo dei Poveri, forme di assistenza sicuramente embrionali ma avanzate rispetto al resto della penisola.

CAIO MARIOZ

È debole la regione nella trattativa senza voto dei cittadini
E Renzi ha rifiutato di accorpare il voto referendario alle altre elezioni a costo zero, facendo spendere apposta 14 e 50 milioni di euro a Veneto e Lombardia

Hoyz

Serve davvero? Pensi che qualunque cittadino lombardo, veneto o romagnolo non sarebbe d'accordo a prescindere con la richiesta di maggiori autonomie? Mi sembra un punto un po' debole sinceramente.

Sungfive52

Possibile. L'oro di napoli era comunque dei borboni, il popolo era povero e la società arretrata e il tessuto economico antiquato

CAIO MARIOZ

Ma non hai l’approvazione dei cittadini per ciò che vai a chiedere, mentre ora Lombardia e Veneto la hanno

Hoyz

Manca un piccolo dettaglio: non serve indire un referendum per ottenere quelle autonomie richieste (prevista dall'art. 116 della costituzione), difatti la regione Emilia Romagna ne ha già fatto richiesta, senza sprecare tempo e denaro in referendum inutili.

LaVeraVerità

NO, se lo è mangiato il re pezzente espropriando le ingenti riserve del banco di napoli.

alexhdkn

Why?

alexhdkn

Si dai

franky29

Sicuramente

Sungfive52

Ma che stai dicendo? Vi ho attaccato il sud? Scusate tanto eh. Eravate la prima potenza mondiale.

Càzzo no. L'Italia sono secoli che è arretrata e il sud ancora di più. Una società feudale nel 1850. Il sud italia e l'europa orientale. Gli stati più avanzati l'avevano abbandonata da secoli quella struttura economica medievale.
Facile dar sempre la colpa agli altri per la povertà di una zona, troppo facile. L'Italia va male "per colpa dell'europa" quando dal 1980 abbiamo cominciato ad indebitarci e a distruggere la nostra economia. L'Italia è povera (rispetto ai migliori) per colpa dei governi quando siamo uno dei popoli più rozzi e arretrati d'Europa che nel 2017 fa ancora dibattiti sull'utilità o meno dei vaccini. Uno stato che nel 2017 è ancora troppo ancorato alla religione, al conservatorismo, al razzismo. Però è colpa degli altri se va tutto male. Il sud potrebbe essere i caraibi del Mediterraneo, fare un sacco di soldi grazie al turismo, in realtà è solamente il fanalino di coda. Zone depresse senza futuro, sempre più corrotte. Regionalismi inutili, ci si lamenta della condizione del Sud ma quando uno del nord vi fa notare come ci sia qualcosa che non va subito a difendere la propria zona invece di rimanere schifati della mala gestione e dall'inciviltà di una fetta di popolazione che sta rovinando questo splendido pezzo d'Italia. Ma capisco benissimo che è meglio salvare quella poca "apparenza" che è rimasta piuttosto che tentare di remare contro l'arretratezza. E' difficilissimo cambiare ma se non ci si prova neppure (o ci provano in pochi) resterà sempre cosi.

Sinceramente potrei dire "a me non frega nulla, sto mille km più a nord, gli stipendi qua sono il doppio e i servizi funzionano bene" però siamo ancora una nazione in fin dei conti no?

Sungfive52

Se lo sono pappato i borboni e i loro soci :)

Comunque negare fatti storici globalmente riconosciuti è piangersi addosso dando la colpa agli altri per la povertà di una regione depressa da secoli come il sud Italia. Non cambierà mai nulla con questa mentalità ragazzi

Fiber to the gabinett

Nel 2017 si dovrebbe votare col microchippo sulla mano! C'hai raggggione!

Alberto

Eh si proprio vero... "23Milioni per i tablet quando i nostri poveri immigrati poverini non hanno le case popolari con quei 23 milioni ce ne potevano comprare tante e dare da mangiare ad un sacco di bambini immigrati poveri e rendere meno poveri tantissimi poveri immigrati...."

-.-

Tristezza somma!

il progresso viene prima di un sacco di baggianate... votare con carta e matita nel 2017 mi fa venire l'ittero!

Spero che questo progetto vada avanti.

misterblonde

https://uploads.disquscdn.c...

LaVeraVerità

L'oro di Napoli, chissà dove è finito...

Davide Bibí

Visioni diverse

saetta

L'autonomia fiscale è ben altra cosa.

Endriuuuuu

Da scrutatore, la situazione è stata ridicola.
Help desk irraggiungibile il sabato, chiami e ti dicono cose diverse. Il comune dice altre cose. Il dover aspettare l'ok per andare a casa.
Finito tutte alle 23:07 e tornati a casa alle 2:30 perché la gente è incompetente.

giaan89

E poi vogliono fare gli indipendenti perché loro i soldi sanno gestirli mica come le altre regioni ahahah

giaan89

Seee sei ottimista pure tu. Al max sarebbe stato
“Timviuwer”

franky29

Ma guarda secondo me sarebbe un fallimento noi non siamo gli USA con il loro spirito patriottico qua in caso federalismo ogni uno farebbe i fatti propri , non per niente fino a quando stava bossi capo della lega ho sentito solo proclami di indipendenza

Danny #

Questa invece è la Storia delle scuole medie. Ottimo cmq, all'epoca studiasti!

Adriano

"vi vorrei via dall'Europa solo per potervi chiamare extracomunitari" cit

Adriano

Cioè hai la PS, sei una ipecora e sei pure uno di quei nordisti illuso e rincoglioniti? Proprio ossigeno sprecato a 360 gradi...

Davide Bibí

Nessuno stato a se, tante regioni che gestiscono da vicino il territorio conoscendolo meglio. Il popolo inoltre sà meglio chi premiare e chi no avendo i rappresentanti più vicini.

Giorgio Mastrota

E io che pensavo che le peggiori discussioni fossero quelle tra fanbòy... Quando si parla di politica si leggono strònzate di proporzioni bibliche...

Azzorriano

Concordo pienamente! Discorso chiaro e pulito davvero. E come dici tu responsabilizzeresti anche di più i territori e i cittadini.

TheZeion

Nessun collegamento remoto, neanche alla rete elettrica, le voting machine vanno a batteria, tutte leporte in ingresso inutilizzate sono sigillate; inoltre per i risultati c'è la stampa dei risultati, in duplice copia, allegata e riportata nei registri cartacei, per ogni vm, stampata prima di staccare la chiavetta, quindi c'è un doppio controllo, che deve tornare con le annotazioni a mano dei votanti sui registri. Non é un sistema perfetto, ma estremamente sicuro

Tony Musone

Non serve ingigantirli, è già un problema gigante, a meno che tu non creda che siano tutti preda di un'allucinazione collettiva

Io ti ho allegato delle ricerche, tu invece, hai per caso dati che indicano il contrario?

CAIO MARIOZ

Le risorse relative alle competenze richieste implicano per forza una maggiore autonomia fiscale

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