Ford City of Tomorrow: come sarà la città del futuro?

06 Ottobre 2017 16

Quale sarà il volto della città del futuro? La domanda non è certo nuova: nel corso della storia in molti hanno immaginato scenari più o meno utopici ma oggi, in una società dove la tecnologia delle auto sta iniziando ad esigere un cambio di paradigma, l'annosa questione torna più importante che mai, o meglio importante almeno quanto la prima era della motorizzazione.

Prima della motorizzazione di massa, infatti, le strade della città erano territorio condiviso tra pedoni, cavalli e carrozze, un contesto che è stato rivoluzionato con la diffusione delle auto che hanno costretto a ridisegnare le dinamiche della vita cittadina. I prossimi decenni potrebbero quindi portare una seconda rivoluzione, non troppo utopisticamente dipinta dai partecipanti al TEDx ospitato da Ford a Londra in occasione di "City of Tomorror".

Possibile che un cambiamento che coinvolgerà proprio le auto sarà la chiave per riportare la città in mano alle persone? Alla domanda hanno risposto i relatori del TEDx invitati per l'occasione, un gruppo di persone che sarebbe riduttivo definire con la loro qualifica: i TED sono eventi in cui contano le idee.

Auto e tecnologia: cenni di futuro

Partiamo dalle basi: come e perché l'evoluzione tecnologica dell'auto cambierà il volto della città? Tutto ruota intorno a tre grandi temi: guida autonoma, auto connessa e ride sharing (e derivati). Ognuno di questi argomenti è legato all'altro più di quanto si possa pensare, poiché la guida autonoma aprirà le porte alla trasformazione dell'auto da bene di proprietà a servizio, cosa che richiede di mettere in rete la vettura.

La connettività servirà poi al pilota automatico per funzionare, da funzioni banali come gli aggiornamenti delle mappe al V2X, acronimo che rappresenta l'universo di possibilità che si apriranno quando i veicoli, le infrastrutture e persino i pedoni (o meglio i loro smartphone) saranno in grado di parlarsi senza che noi ce ne accorgiamo.

A questo proposito, per approfondire, fate un salto su HDmotori per leggere l'articolo dedicato all'auto del futuro secondo Qualcomm: sebbene si tratti di un pezzo incentrato sulla visione di una singola azienda, i contenuti sono condivisi da molti player del settore e possono assumere tranquillamente carattere universale.

Come ridisegnare la città

L'avvento delle tecnologie che inizieranno a diffondersi nei prossimi anni, a partire dal 2020 e per tutta la decade prima di arrivare alla maturità, richiederà modifiche profonde alle città del futuro. Va puntualizzato, però, che non ci sveglieremo un giorno in una metropoli profondamente mutata, piuttosto assisteremo ad un graduale cambiamento volto a ridisegnare gli agglomerati urbani del pianeta che dovranno anche affrontare un problema umano oltre che tecnologico: nel 2030, infatti, i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città.

Può la tecnologia aiutare a risolvere anche questo problema? In parte, ma andiamo per gradi.

Il primo cambiamento strutturale delle metropoli, con le grandi capitali (politiche o economiche) che accoglieranno per prime la novità, sarà quasi invisibile. I semafori saranno connessi e in grado di comunicare con le auto per ottimizzare i flussi del traffico e anche i parcheggi parleranno alle vetture, permettendoci di andare a colpo sicuro per trovare un posto libero.

La crescita dell'elettrico richiederà di aumentare il numero di infrastrutture dedicate: non solo stazioni di ricarica ma anche parcheggi con tecnologia ad induzione dedicati alle vetture a batteria. E se la politica manterrà fede alle dichiarazioni d'intenti degli ultimi tempi, i veicoli termici potrebbero sparire dal centro cittadino, convogliando i flussi di traffico "inquinante" alla cerchia esterna e portando alla creazione di corsie riservate ai mezzi più silenziosi ed ecologici.


Parallelamente a questa rivoluzione ci sarà quella dei trasporti: la diffusione del car sharing e la trasformazione dell'auto in servizio "pubblico" permetterà di ridurre il numero di vetture in circolazione. Certo, oggi si potrebbe obbiettare che Uber e i vari servizi di car sharing hanno aumentato il parco circolante ma, una volta cambiato il paradigma a livello di massa, i vantaggi della condivisione diventeranno tangibili. L'economia dello "sharing" permetterà infatti di tagliare i tempi di fermo della vettura che, nel corso della giornata, servirà più utenti. Basta guardarsi intorno per rendersene conto: quante auto oggi sono utilizzate da una sola persona? Considerando che uno shuttle Chariot di Ford potrebbe eliminare dalla strada 25 auto private nell'ora di punta, il gioco è fatto.

Lo scenario dipinto durante i vari interventi al TEDx restituisce un futuro completamente diverso a quello a cui siamo abituati, in grado anche di sopperire alle mancanze di mezzi pubblici come metropolitane o trasporti di superficie. Chi vive in periferia potrà chiamare un'auto autonoma, dalla capsula monoposto al trasporto per una famiglia, e convergere verso le tratte coperte dai mezzi di massa. Che si tratti di una metro, di un autobus elettrico o di un ipotetico convoglio modulare dove i vagoni intelligenti si uniscono per le tratte comuni, la gestione automatizzata e centralizzata permetterà di fluidificare il traffico.

L'auto potrebbe poi diventare elemento attivo nella manutenzione delle strade: perché non utilizzare le telecamere delle vetture, che scansioneranno la strada costantemente, per leggere le condizioni del manto stradale e permettere ai comuni di intervenire tempestivamente? Piuttosto che attendere la formazione di una buca, ad esempio, l'amministrazione potrebbe riparare a costi inferiori una piccola crepa segnalata in automatico dalle vetture stesse.

Riconquistare le città

Un traffico più razionale, privato dell'imprevedibile variabile umana, permetterà poi all'uomo di riprendersi gli spazi oggi occupati dall'asfalto per le vetture. Il centro cittadino subirà una sorta di "involuzione", termine da considerare in chiave positiva. I pedoni torneranno a coesistere con le vetture così come accadeva a inizio secolo (scorso), quando le auto erano una novità e non avevano l'esclusiva della strada.

Con l'aumento dello spazio per l'uomo cambierà il volto delle strade: qui le visioni sono diverse e forse in parte utopiche, ma i vari relatori si sono immaginati piazze dove riportare in voga il contatto umano con attività sociali (e non "social") o angoli dove il verde sostituirà il cemento, anche con la creazione di orti e colture all'interno delle mura cittadine.

Quando si parla di integrazione tra auto e uomo in strada, vanno citati i curiosi casi di studio realizzati in piccoli contesti urbani: l'eliminazione di qualsiasi segnaletica stradale in una rotonda o ad un incrocio, unitamente con la restituzione della zona ai pedoni, ha portato ad una maggior sicurezza e alla riduzione degli incidenti. L'automobilista, infatti, veniva reintrodotto nella vita cittadina sentendosi membro attivo insieme ai pedoni, e non semplice "automa" costretto a seguire l'auto che lo precedeva, inquadrato in un sistema spersonalizzante fatto di regole e segnali da rispettare. Questione di adattamento: eliminati i segnali, gli automobilisti si sono adeguati alla convivenza con i pedoni anche senza strisce e segnali di precedenza.

Ford Smart Bench: WiFi e ricarica smartphone

Inaugurata a Londra con il progetto pilota che parte da 20 panchine, Ford Smart Bench è una panchina intelligente che crea spazi dove ricaricare lo smartphone e collegarsi alla rete WiFi gratuita. Per chi si dimentica sempre il cavo a casa ci sono due cavi integrati e per coprire i diversi connettori sul mercato è presente la porta USB.

Inoltre la ricarica wireless permette di eliminare il problema della compatbilità grazie agli slot dedicati dove appoggiare qualsiasi telefono (o altri oggetti) compatibili con lo standard Qi.


L'android più piccolo e potente? Samsung Galaxy S23, in offerta oggi da smartapp a 598 euro oppure da eBay a 669 euro.

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Commenti

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LoneWolf®

I fondi si possono anche trovare, però c'è una corruzione e mafia dietro gli appalti che manda tutto a donnedifacilicostumi.

Breus

I fondi sarebbero un problema secondario; i problemi principali sono per l'appunto la burocrazia e la mentalità diffusa italiana "win-lose". In Italia c'è un frega frega ad ogni livello, con l'idea dell'io vinco se frego te (ho avuto un'attività e parlo per esperienza diretta). La mentalità win-win non esiste proprio.

CAIO MARIOZ

con i soldi che circolano in tutto il globo puoi farlo https://uploads.disquscdn.c...
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Ratchet

The Day After Tomorrow

LoneWolf®

Per l'Italia il 99% di quello che c'è scritto è fantascienza. Sono convinto che, volendo, qui ci sarebbero anche menti brillanti con soluzioni intelligenti che si adattino al nostro contesto, il problema sono i fondi e la burocrazia. Forse tra 50 anni, quando si sarà estinta l'ottusa mentalità che vaga ai piani alti di ogni settore, potremmo sperare in qualcosa. Forse.

Carl Johnson

Anzi!

Antsm90

ci metto il cuore!

Antsm90

Perchè?

Manuel

Oltre a quello bisogna considerare la densità abitativa e la storicità delle zone. Voglio vedere a fare una roba del genere a Roma o Firenze dove le aree vuote scarseggiano, quasi tutto è vincolato dalla sovrintendenza e ad ogni scavo spuntano fuori reperti storici. Senza contare la burocrazia, qui a Firenze ci stiamo mettendo decenni per avere un sistema tramviario, per non parlare del palazzo di giustizia che pare preso da Gotham City, progettato negli anni '70 e portato a compimento 30 anni dopo.

Pip

Le auto come servizio e la ricarica ad induzione rendono tutto questo ancora più ridicolo dell'ultima sparata di musk sul trasporto via razzo...

felicstzeket

preferisco roma con le buche e i topi che vivere in una schifezza immaginaria del genere

felicstzeket

un incubo piu che il futuro, tutto nella direzione sbagliata

Carl Johnson

io ci metto la testa!

delpinsky

Comunque in Russia già nel 2001 di mini van tipo Shuttle Chariot ne circolavano parecchi. Li ho usati diverse volte e avevano tariffe bassissime. Più o meno trasportavano una decina di persone. Da non credere quando per pagare la "corsa" dovevo far passare i rubli di mano in mano fino all'autista LOL

M_90®

nella maggior parte delle città italiane non ci sono manco i soldi per chiedere le buche nella strada, per riparare le perdite d'acqua degli acquedotti del 900 e così via, figuriamoci se riuscirebbero a ridisegnare gli agglomerati urbani. almeno da noi è fantascienza.

wjolol

io ci sto!! io ci metto la faccia!!

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