
19 Novembre 2019
Fujitsu è tra i primi produttori al mondo a sperimentare, in maniera estesa e sul campo, il primo traduttore vocale universale senza fili (Wi-Fi), grande quanto una carta di credito. Oltre al produttore, al progetto hanno aderito anche la University of Tokyo Hospital e l'Istituto Nazionale di Tecnologia e Comunicazioni (NICT) giapponese.
Il primo prototipo, sebbene fosse troppo grande e poco pratico da indossare, era già in grado di individuare e riconoscere un linguaggio specifico parlato (solo giapponese, cinese e inglese), fornendo poi una traduzione automatica tramite l'altoparlante. Il passo successivo compiuto da Fujitsu è stato quindi ridurne le dimensioni, per trasformarlo in un vero e proprio dispositivo indossabile.
In poco più di un anno di sviluppo, il progetto è riuscito a cambiare la forma del dispositivo, in modo da farlo sembrare un piccolo badge da fissare ad un camice o ad una divisa. Grazie a speaker vivavoce, pulsanti per la regolazione del volume e scelta delle lingue, due microfoni omnidirezionali ed una connessione Wi-Fi integrata (che scambia i dati in modo da riconoscere e tradurre istantaneamente), il traduttore vocale portatile è diventato realtà.
Fujitsu avvierà le prime sperimentazioni negli ospedali di tutto il Giappone, dove sempre più frequentemente si incontrano barriere linguistiche tra i pazienti e il personale. Il traduttore testato è stato certificato per garantire un'accuratezza nella rilevazione vocale del 95 per cento durante una conversazione.
Se l'esperimento dovesse riuscire, Fujitsu potrebbe espandere l'impiego suo indossabile ai settori del turismo e dei servizi pubblici, fino ad arrivare ad un lancio commerciale nel 2018 in tutto il mondo.
Commenti
Cosa intendiate mi è chiaro e non fa una grinza.
Non si tratta però di un fenomeno nuovo ed immagino che si evolverà in modo del tutto analogo, rispetto a scenari simili, che si sono già verificati nel passato.
L'esempio più facile che mi viene in mente, è quello del calcolo.
Chiunque si affida alle macchina per fare calcoli più o meno complessi, ma chi può scegliere di non usarle, ha un vantaggio competitivo (sia nel lavoro che nella quotidianità) rispetto agli altri.
Inoltre, sempre chi sa "far di conto", può scegliere di affidarsi alle macchine per svolgere compiti banali e dedicare quindi le sue risorse a scopi più complessi e/o gratificanti.
E poi basterà mettersi a tener d'occhio i delfini. :D
Il ragionamento del Laguna é proprio questo,
per esempio: un atleta, consuma meno energia a fare 10km di corsa di un sedentario, perché la muscolatura é allenata e ottimizza le energie, l'ossigenazione dei tessuti avviene in tempi piú rapidi, il cuore pompa piú lentamente e con maggiore pressione etc etc etc.
Se (tornando al tema) uno si disabitua a tradurre la lingua e si limita ad ascoltare la traduzione, in tempi brevi perde quella velocitá mentale che aveva acquisito prima.
Il grande vantaggio lo si avrebbe nel poter comunicare in caso di assoluta ignoranza della lingua (o per lo meno poter capire cosa ti viene detto), ma giá sappiamo che verrebbe usato principalmente da chi non ha voglia di impegnarsi...Potrebbe essere una ottima discriminante per trovare lavori meglio pagati (il fatto di non dover usare roba simile)
In linea di massima potrei darti ragione, però *in questo caso* non si tratta tanto di ridurre l'uso del cervello, quanto di tenerlo disponibile per cose più "interessanti".
Senza contare che 1 persona "normale" può imparare, in modo dignitoso, 1 o 2 lingue (oltre a quella madre).
Lo scopo ultimo dei traduttori automatici, invece, è di consentire a tutti di parlare con tutti: si tratta di andare molto oltre le capacità umane e gli impatti sociali sarebbero notevoli.
Questo non c'entra con la forma del dispositivo: qualsiasi traduttore automatico, ha come scopo primario quello di ridurre le risorse consumate, per imparare delle lingue.
Il prossimo step consisterà nel farlo a forma di pesce, quindi dovranno renderlo abbastanza piccolo, da permettergli di defecarci nell'orecchio.
Guarda che in questo paese ma come in molti altri del mondo la gente non parla inglese e vive serena uguale :D
"Se non mi serve perchè dovrei farlo?"
Devi vivere sulla Luna per non aver bisogno di sapere l'inglese :)
No ma non discuto l’utilità di tale prodotto..spero solo che le future generazioni nn si affidino esclusivamente alla tecnologia(che è utile) altrimenti tra qualche milione di anni la massa cerebrale negli esseri umani diminuirà al posto di aumentare come da naturale evoluzione!
E ti parla un patito di tecnologia!..ma mi rattrista pensare ad un mondo dove tutti vanno in giro in hoverboard e si affidano ad uno smartphone per ricordare,parlare,tradurre,ecc..
Per non parlare poi della realtà virtuale dove anche i rapporti umani svaniranno(vedi facebook e chat varie al momento)..e anche qui ti ripeto sarò il primo ad acquistare un visore di realtà virtuale(non appena ci sarà un supporto sw più esteso e l’hw sarà al 100% all’altezza senza doversi fare una sli/crossfire)
Purtroppo per quanto si possa far finta di nn vedere, la direzione è quella..restare a casa con un bel visore in testa mentre si flirta con una ragazza e si ordina da amazon qualcosa che i verrà consegnata da un drone 30 minuti dopo! XD
Se non mi serve perchè dovrei farlo?
Lo so in maniera scolastica e tanto mi basta
Certo che tu ne conosca qualcuna che parli e comprendi in maniera soddisfacente, ma su 7.5 miliardi di persone uno tonto ci sarà e non saprà parlare e comprendere il tuo idioma, allora Fujitsu ha pensato per lui, soltanto per lui.
Ottimo così la gente si sforzerà ancora meno per imparare altre lingue!
Guida intergalattica per autostoppisti
Bella l'idea, brutta la realizzazione. Personalmente avrei creato un dispositivo da applicare direttamente all'orecchio, tipo auricolare con microfono, così le persone potrebbero dialogare parlando il proprio idioma, ascoltando simultaneamente la traduzione.
Impararlo in maniera decente no, troppa fatica. Capisco il tuo problema con il suomi, cebuano, tajiko, kazako o qualsiasi altra lingua non di uso "comune", ma con l'inglese é vergognoso. Gli extracomunitari che arrivano con i barconi lo parlano meglio di noi italiani, in quanto siamo convinti che con il nostro savoir faire (bisogno di traduzione?) riusciamo a cavarcela in ogni situazione, per poi fare pessime figure internazionali. Sish!!!
Il primo prototipo era un'armatura da quanto pesava ed era ingombrante? Per me ili è un progetto più interessante e più pratico: non necessita di una connessione internet per funzionare. Devono continuare a sviluppare questa tecnologia molto utile per recarsi in paesi stranieri.
Sarebbe fighissimo, ogni volta che vado all'estero mi sbatto con l'inglese e mi rompo i c0glioni in maniere assurda