
27 Gennaio 2018
Mettetevi comodi perché serve una premessa. Quello delle tastiere meccaniche è un sistema tutto particolare. Ci sono i modelli commerciali con LED, fulmini e software che di solito funzionano solo su Windows, e ci sono i modelli di nicchia, quelli degli appassionati, quelli che si ordinano direttamente dal produttore magari dopo aver organizzato un gruppo d'acquisto. Queste tastiere per intenditori usano materiali di qualità, hanno switch e keycaps personalizzabili ed offrono un certo livello di programmabilità, quella che i brand famosi chiamano macro ma che qui viene vista come possibilità di cambiare funzione ad ogni singolo tasto.
Marchi come Vortex, Ducky, Flico, Leopold, Varmilo, WASD (e ne sto dimenticando a decine) cercano di accontentare ogni possibile cliente con modelli che, spesso, richiamano lo stile degli anni 80 e 90 ma che, con la stessa frequenza, azzardano soluzioni innovative. E’ il caso delle tastiere meccaniche molto compatte, fuori standard. Roba con 61 tasti (60%) o con 47 tasti (40%), in aggiunta alle note TLK (ten-less key) e Full Size, e ai modelli KIT, da assemblare in casa ordinando i componenti da diverse fonti. Non sono cose complicate ma ci sono almeno una dozzina di varianti nei layout e abbreviazioni tecniche da capire.
E’ quel genere di cose che si apprende un po’ alla volta, di visita in visita. Ed è un mondo strano. Pensate che i prezzi di vendita possono essere più bassi dei modelli commerciali; con 120/130 euro si prendono delle belle tastiere. Si scelgono tasti in PBT incisi con il metodo migliore, col profilo che vogliamo e lo spessore che più si adatta al nostro stile. Si valutano cose come la porosità del rivestimento e il rimbalzo del telaio in acciaio rispetto a quello in legno o in alluminio. Si cerca eleganza e praticità in ogni singolo aspetto.
Quello delle tastiere meccaniche è un approccio che ricorda la liuteria. Se vi interessa entrarci (e consiglio di farlo a chiunque si presenti come appassionato di tecnologia; sono le basi per conoscere meglio tutto quel che ne deriva) mettete nella barra dei preferiti la community di Reddit, seguite i forum, e continuate a leggere queste mie recensioni perché ho altre chicche in arrivo. Fine della premessa.
Vortex Core è una delle meccaniche recenti più estreme. Ha un layout con appena 47 tasti (chiamato 40%) ed è stata la prima a proporlo per il settore consumer. Questo genere di tastiere sono rare; adesso ci sono 2 o 3 modelli ma, prima della Core, potevano solo essere acquistate in KIT DIY, da costruire. La sua scheda tecnica dice molto: 400 grammi di peso, un telaio da 248 x 76.2 x 25.5 mm, switch Cherry MX a scelta tra Clear, Red, Brown e Black. E poi un case in alluminio rifilato CNC, un backplate in acciaio (la piastra sotto ai tasti), keycaps in PBT con incisione dell’inchiostro a caldo (dye sublimation) quindi resistenti sia al giallore del passare del tempo, sia all’invecchiamento da raggi UV.
I tasti hanno un profilo DSA, quindi non c'è differenza di altezza tra la prima e l'ultima fila; questo approccio migliora il passaggio tra un tasto e l'altro, ma rende più difficile identificare la posizione delle mani senza guardare la tastiera. E' una questione di pratica e di abitudine. Ci sono stili diversi che si rifanno agli approcci di modelli storici, a convezioni di certi paesi o al tipo di utilizzo principale. Vortex Core ha un angolo di inclinazione fisso (si può anche definire piatto da quanto è ridotto) quindi il suo sviluppo è pensato per un appoggio sopratutto orizzontale, piano, non rivolto verso di noi. Sul fondo, quattro gommini in materiale morbido la bloccano ad ogni tipo di piano.
Un'altra delle particolarità estetiche è il design con tasti scoperti, simile a quello di certe tastiere Razer o Corsair. Dà un aspetto minimale al prodotto (dall'alto, si vedono soltanto i keycaps, senza case) e agevola la rimozione dei keycaps quindi la loro pulizia. Mantenere curata una tastiera così è un po' come lucidare il serbatoio della motocicletta o pulire i raggi con il polish. Il collegamento al PC avviene con un cavo microUSB. Niente Bluetooth. MicroUSB è un connettore meno solido della MiniUSB usata su altri modelli, ma è anche più diffuso quindi più semplice da personalizzare. Senza discutere sullo spendere o meno per un cavo microUSB di qualità (con certe tastiere è una prassi comune) è molto probabile che chiunque a casa ne abbia uno di scorta. Nella confezione ne trovate uno, ma è solo un po' spesso e niente di più; di sicuro, è la cosa meno pregiata di tutto il pacchetto.
Vortex Core è una sciccheria qualitativa che ti cambia la percezione. Ti aiuta a capire perché c’è gente che si fissa su queste cose: si spendono soldi in personalizzazioni e materiali ottimali proprio per raggiungere quella piacevolezza che poi ripaga dello sforzo. Anche la scelta cromatica è azzeccata. Vuoi perché il contrasto delle scritte rosse, blu e nere è nitido e netto, vuoi perché la stessa densità delle lettere stampate copre parecchia superficie , vuoi perché queste quattro tinte messe assieme riprendono certe tastiere di altri tempi. Alla resa dei conti, la piccola Vortex Core ha un'estetica che piace un po' a tutti. O, almeno, al tipo di persona interessata ad un prodotto così.
In tutto questo buon parlare c'è una cosa sorprendente: il suo prezzo di vendita non è sproporzionato al valore dei singoli componenti e al numero ridotto di esemplari costruiti. Vortex Core costa circa 120 dollari nel sito del produttore, e capita che sia in offerta a qualcosa in meno nei negozi online. Non è la tastiera più economica ma resta dentro certe logiche. I modelli in plastica dei brand commerciali richiedono una spesa più alta pur restando imbarazzanti per progettazione, affidabilità e cura del dettaglio.
Ma questi sono discorsi che valgono per tutte le meccaniche di nicchia. Quello che rende la Vortex Core diversa è il formato 40%, i suoi 47 tasti e la necessità di premere i tasti funzione Fn e Fn1 per usare certi simboli. E' un approccio che richiede almeno due settimane di rodaggio per farvi andare sciolti. Al di là delle lettere principali messe in prima battuta, ci sono 4 livelli di utilizzo: L0, L1, L2 e L3. Si passa da uno all'altro con un Fn+ livello desiderato; c'è un LED colorato che ci ricorda dove siamo. Ecco la mappatura predefinita.
Dove sono finite le accentate? Vortex Core usa la disposizione americana ANSI e non è disponibile con layout ISO italiano. Per accedere alle lettere "secondarie" si preme Fn1 + il tasto corrispondente, oppure Fn1 + SHIFT + il tasto corrispondente. Per trovare quelli giusti, all'inizio, bisognerà colpire a caso. Certe funzioni (come la punteggiatura) hanno mantenuto una posizione vicina alla famigliare mentre altre, come proprio le accentate o il simbolo +, sono in zone poco naturali. Per scrivere questa "à" ad esempio, ho dovuto premer Fn1 + B.
Serve pratica, come dicevo - anche se non è proprio come imparare un layout del tutto nuovo. I due SHIFT ai lati, i Ctrl agli estremi e il Canc in alto a destra, richiamano movimenti a cui siamo abituati. Piuttosto, io ho trovato vere difficoltà con il PAD direzionale nascosto tra le lettere IJKL, sopratutto per la posizione del tasto Fn sotto di loro. Come risolvere? Attivando una scorciatoia da tastiera che sposta il PAD su Ctrl, Shift, Menù e Alt di destra. La combinazione per farlo è scritta nel manuale utente: L_Win + L_Alt + R_Spacebar. Se anche questo non basta, bisogna riprogrammare i tasti. Ecco come si fa.
L0 è fisso, ma tutti gli altri livelli si possono cambiare. Ogni tasto può supportare fino a 32 comandi dati in successione (quindi per password, macro o remap completo) ed è possibile inserire delle pause tra una sequenza e l'altra (0.1 secondi, 0.5 secondi, 1.5 secondi, e le loro combinazioni). Non c'è flessibilità totale, non si può cambiare tutto, ma ci sono un mondo di cose da personalizzare. La gestione è interna, senza richiedere software, molto semplice.
Ammetto di non aver ancora trovato il livello di personalizzazione definitivo per il mio modo di fare. Non ho ancora capito come posizionare le accentate per una scorrevolezza migliore. Da una parte vorrei continuare ad usare questi keycaps; dall'altra, mi farebbe comodo cambiarli per avere un aiuto visivo. Usare questa tastiera, sforzarmi a trovare il giusto layout, mi sta facendo capire parecchie cose sul mio modo di scrivere. Consiglio a chi ha tempo per approfondire di fare lo stesso, perché il risultato sarà una conoscenza tecnica in più.
Vortex Core è una tastiera per utenti particolari, ammirevoli, sopratutto esperti. Vi farà dannare e sarà semplicemente troppo scomoda se non siete persone così. Il formato 40% è particolare di suo, ma qui c'è qualcosa di ancora più ostico perché più ricercato, più avanzato. Vortex ha inserito troppi tasti funzione ed esagerato con la struttura a 3 livelli? E' difficile da capire: per noi italiani, una riprogrammazione è necessaria così da avere le accentate senza troppi sforzi. Gli ultimi firmware hanno aumentato le possibilità di personalizzazione e corretto i bug segnalati dalle recensioni fatte al momento del lancio. Adesso si può avere un tasto Fn a sinistra (invertendo il Pn) e si può mappare una delle due barre spaziatrici senza toccare l'altra. Sarebbe perfetta con una scheda completamente programmabile e con un firmware open-source da gestire tramite software, ma d'altronde queste sono le particolarità delle tastiere KIT, dei modelli da costruire e assemblare da soli.
A Vortex bisogna riconoscere il merito di aver portato il formato 40% su larga scala, di averlo fatto arrivare alle masse - o, almeno, di averci provato. Core è una tastiera magnifica dal punto di vista costruttivo. Il periodo di rodaggio sarà duro, ma sempre piacevole e soddisfacente. Padroneggiarla del tutto diventa un vero motivo di vanto. Proprio come suonare uno strumento musicale. Consigliata se dovete sopratutto scrivere in mobilità, senza tabulazioni, con pochi numeri e codici. Una tastiera per romanzieri. Maggiori informazioni sul sito ufficiale Vortex.
Commenti
La Microsoft 600 è una delle tastiere "di marca" peggiori che ho usato.
Io mi tengo stretta la mia tastiera originale IBM PS/2
Ah ah ah ... Fun witbh caps ---> Fun with Flags !!! Grande Citazione!!!
Ma se all'apertura sembra dica fun with cazzum
Ho avuto la g15 e paradossalmente in alcune cose la qualità costruttiva era migliore (tasti) mentre il corpo è decisamente più robusto e meno plasticoso nella 510. Volevo prendere la orion ma la mancanza del layout ita e i pochissimi tasti macro mi hanno fatto desistere.
Mannaggia Gark dice che sono un coglione...
ci sono anche quelli meccanici appunto
Tsk!! Secondo SOLO al tintinnio delle monete d'oro :)
Detto da quello che ha 5 tastiere, 8 mouse, e scrive ore ogni giorno alternando una strafe rgb alle tastiere dei suoi dispositivi portatili.
Il disegnino fallo a tua sorella, c0glione.
Disse quello che ha provato vari layout a varie percentuali.
Un layout ridotto ti permette di muovere meno le dita e affaticare meno i tendini, inoltre permette di tenere il mouse piu vicino... ma credo che anche se ti facessi il disegnino non capiresti.
Non c'azzecca nulla il re folle. E' stato Rhaegar a rapire Lyanna.
Le mie mattonelle non lo sapevano. E come ti ripeto poteva essere stato il re pazzo il padre
Maddai che lo sanno anche le mattonelle.
Se è una tastiera per postazioni fisse, il layout non è sacrificato, è una m3rda.
Sono due prodotti diversi. Quello che dici tu sono tastierine a membrana bluetooth per i tablet. È come comparare il muletto del magazzino con la Rolls Royce.
Riccardo, aritcolo scritto benissimo (come al solito) ma devi stare attento che con l'ultima tua opinione (tastiera adatta soprattutto per chi scrive in mobilitá) hai confuso le idee a questo branco di incompetenti che ora pensano sia la tastiera da usare con la ps4 o il tablet.
Io la possiedo, piu per collezionismo che altro dal momento che ho diverse 100%, 80% (TKL), una Topre 60% e due o tre 40%, ma ho provato con tuti i layout possibili ma facendo il programmatore 40% è proprio TROPPO POCO. Inoltre data l'etá che avanza e la miriade di cose da tenere in mente e dal fatto che lavoro sia da casa che dall'ufficio che dal portatile (dovrei averne tre identiche), ricordare la mappatura di N layer è troppo faicoso.
Ricordo a coloro che si lamentano per la mancanza di tasti accentati che la tastiera non è nemmeno distribuita sul mercato italiano (che vale quanto lo zero assoluto sopratutto per via del fatto che gli italiani vogliono la tastiera con gli accenti anche del dialetto locale).
Suggerisco a tutti di passare a layout USA International per poter scrivere agevolmente tutte le lingue del mondo e moltiplicare per 10 la scelta di acquisto.
L'Italia dal punto di visa del mercato globale vale meno del molise sul mercato italiano.
Quella é una astiera per postazioni fisse. Con la mobilitá c'entra poco. Il layout non é sacrificato, é compatto e rivisto.
A me non pare abbiano detto che raeger l'abbia rapita. Lampante lo è per te che sei andato a leggerti i vari spoiler
400grammi e switch meccanici per una tastiera portatile con un layout che definire sacrificato è un eufemismo. Mi pagassero 120€ al mese per usarla col mio tablet gli risponderei di andarsene a quel paese. Altro che pagare io loro...
Ho semplicemente corretto una info errata
Sei tu che hai tirato fuori il discorso di parentela ma vabbè
Senza tastierino numerico e con le scritte piccole . poco inclinata, niente frecce e scrollpage !
Non la userei neanche 30 secondi ! La mia economica dell' acer al momento è quella che tra tutte uso meglio . Ottima come portatile quella del vetusto DELL di più di 10 anni.
Lyanna rapita e stuprata da Raegar ha dato alla luce Jon Snow. Raegar è il padre. Vuoi che ti faccia un disegnino o capisci da solo? Lo hanno detto nella serie, fatto capire in mille modi e tutti lo sanno.
E dove dicono chi è il padre? Non lo dicono appunto!!!!
Sesta stagione, Brann viaggia nel tempo e sta per rincorrere Ned da giovane il quale sta andando a liberare la sorella nella torre di Raegar Targaryen (fratello di Daenerys).
Il vecchio corvo con tre occhi blocca Brann per un braccio e lo riporta nella realtà. Nella scena finale si vede Ned insieme a sua sorella che strige fra le braccia un giovane Jon Snow appena nato.
Jon è quindi figlio di Lyanna Stark e Raegar Targaryen e quest'ultimo è fratello di Daenerys. Questo fa di Jon il nipote di Daenerys e quest'ultima è, ovviamente, sua zia.
https://uploads.disquscdn.c... https://uploads.disquscdn.c...
Che dici ... almeno nel telefilm non è stato ancora dichiarato.
è successo più di un anno fa.
Però non è cortese spoiler are
Porc.... mi avete spoilerato
questo non è scontato.
te sei il santissimo,parli pure con i draghi.Quindi si
a 30 euri la potrei prendere in considerazione come tastierino per le shortcuts da usare sopra un tablet...forse
sono possessore di tastiera meccanica. la cosa che non concepisco è il fatto che non esistano tasti da sostituire per adattarla al layout italiano in particolare per le lettere accentate che sono così frequenti nella nostra lingua. La vortex (e tutti i suoi modelli) immagino non faccia eccezione...confermate?
O______O
Drevo Gramr e Aukey tenkeyless...più minimal di quelle :D
sono difficili da trovare..personalmente se la vuoi meccanica wireless ti consiglio di prendere una Drevo, sono senza tastierino ma sono ottime
io preferisco le rosse, ma se te la da non tirarti indietro :D anzi proponile una cosa a 3 con Missandei :D
Word (o qualsiasi altro programma simile) guarda che è davvero fantastico per gli scrittori.
No zia.
Sei sicuro di essere il figlio Di rhaegar E non il figlio del re pazzo
È la sorella di Rhaegar, io il figlio, quindi zia
Basta non venirle dentro
Pensavo usassero la macchina da scrivere.
Oddio invenzione geniale! Una macchina da scrivere USB!
Purina
Il gatto nella scena è il plus del video :D
Come si dice dalle mie parti: "se ci riprovi altre mille volte non ci riesci" XD
Non sbagli... ma ci si abitua.
Io ho un portatile con layout cirillico e latino e riesco a scrivere lo stesso... XD
Se scrivi molto non ti conviene passare alle meccaniche perchè sono un pò rumorose, al massimo una simil meccanica, sono comunque a membrana ma hanno una "guida" che evita impuntamenti (sai quando premi su un angolo e il tasto si blocca? ecco servono a evitare questo)
Benvenuti al primo episodio di Riccardo Palombo presenta "divertiamoci con le tastiere"
"Fun with caps" like "Fun with flags".