
13 Luglio 2017
Come abbiamo visto Andy Rubin, il papà di Android, ha realizzato un nuovo smartphone, Essential Phone. Si tratta di un dispositivo davvero interessante per costruzione, filosofia e caratteristiche tecniche (tutti i dettagli QUI), ma in questa fase del mercato potrebbe non essere sufficiente. Ecco perché Rubin ha parlato, principalmente, di ecosistema di prodotti e accessori. E se Essential Phone è innegabilmente la punta di diamante, Essential Home viene subito dopo.
Per farla breve possiamo definirlo un concorrente di Amazon Echo e Google Home, anche se il form factor è decisamente differente. Ha un display circolare leggermente inclinato, che si può attivare con comandi vocali, tap o perfino guardandolo. Naturalmente il compito base di Essential Home è sempre poter rispondere alle richieste dell'utente riproducendo contenuti multimediali, leggendo notizie, cercando informazioni da internet e molto altro ancora. Ma promette di essere molto più intelligente di quanto visto finora presso la concorrenza.
Il nome "Essential" non è stato scelto a caso da Rubin: come per Phone, anche qui ci troviamo di fronte a un prodotto estremamente minimalista e non invasivo. Niente luci di notifica, quindi, e niente tentativi di predire il comportamento degli utenti - meglio suggerirlo. A parte i render presenti in questa pagina non ci sono molte informazioni concrete sul dispositivo Essential Home. Nessuno ne ha visto un'unità funzionante, per esempio, né si conoscono scheda tecnica, prezzo e disponibilità.
Essential ha però speso qualche parola in più sul sistema operativo che lo fa funzionare, chiamato Ambient OS. Il suo obiettivo è rendere la casa dell'utente intelligente (Essential usa la parola "attiva") capendone pianta, dimensioni, inquilini e tutti i servizi e dispositivi che ci operano, e facendoli comunicare tra essi con regole di causa/effetto.
In altre parole, come osserva The Verge, una versione super potenziata di IFTTT et similia, che però viene gestita interamente in locale senza passaggi sul cloud - dettaglio interessante in ottica privacy. Essential Home cerca sempre di comunicare con i vari dispositivi prima via rete locale, e ricorre al cloud solo in caso di necessità; lo stesso vale per il salvataggio dei dati. Interessante osservare che, come dicevamo prima, Essential Home adotta un approccio molto discreto nel suo rapporto con l'utente: quando scopre una potenziale nuova interazione, non la attiva in automatico, ma la suggerisce all'utente lasciandogli così la scelta finale.
Purtroppo questo è ciò che si sa finora, ma approfondimenti interessanti dovrebbero comparire a breve. Difficile comunque essere ottimisti sul suo arrivo in tempi brevi dalle nostre parti: Essential Phone, per esempio, è previsto inizialmente solo negli USA.
Commenti
aspetto di vedere cosa propone la apple e poi che la guerra sia aperta!!
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Dopo tutti i fan che rompono tutti i giorni adesso sono arrivati anche i fan delle batterie piccole
XD
Sto testando sia Echo che Google Assistant, il primo che arriva ben alloggia secondo me..
Sembra piu' interessante di Home ed Echo, da seguire lo sviluppo..
Esatto.
Per quanto riguarda le infrastrutture tecniche Apple è stata sempre fuori dai giochi. E' una implementatrice.
Basterebbero realmente loro due.
Speriamo bene.
Ma magari.
MS e Google basterebbero.
Apple non conta un piffero nelle questioni tecniche.
Le altre (amazon e le piccole) hanno poco share.
Devono solo volerlo.
Ma il mercato è giovane e tutti cercano il loro posto al sole e la licenza non denota volontà se non si condivide lo sviluppo.
Secondo me non avete ben chiaro cosa sia un consorzio o uno standard libero.
Uno standard è un insieme di "regole" che un gruppo di aziende accetta di seguire, sviluppare, finanziare e implementare.
Ciò che chiedono in cambio è partecipare al condizionamento dello standard affinché rispecchi anche le proprie esigenze.
In seguito viene la licenza che è preferibile e tutelate che sia floss, ma non necessario.
L'esempio lampante è l'hevec.
Esempi invece di standard floss sono i formati odf, che come sai sono liberi eppure mal gestiti proprio da chi detiene il mercato delle suite da ufficio.
L'informatica non nasce 5anni fa
Bhé, il bot framework è open source.
E supporta già un casino di servizi di terze parti.
Se poi partendo da questo si creasse un consorzio standard di aziende io ne sarei solamente che felice.
(ci sono altre che sviluppano cose consumer che vengono realmente usate?) secondo me una volta che sono open source con una licenza libera come la mit o la gpl ormai sono "perfetti" perché l'utente può potenziarlo quanto vuole e viene praticamente impedito all'azienda creatrice di svantaggiare altre piattaforme
Allora se diventeranno uno standard se ne parlerà.
Finché si usa la licenza per diffondere il protocollo (come android per Google) ma mantenerne il controllo (come android per Google) e non si affida a un consorzio terzo formato da più aziende è la vecchia del eee.
Può funzionare con chi è precoce, ma non con aziende tipo Google, Apple Microsoft o amazon (ci sono altre che sviluppano assistenti?)
ti ho risposto sopra in modo più esaustivo, qui rispondevo a mirko ;)
Non cambia l'errore di base del tuo ragionamento.
O prediligi standard neutri
O prediligo standard imposti dal mercato.
Non puoi saltare da palo in frasca.
Questo è più interessante. Vedremo come sarà il supporto e il sistema.
Nessuno deve regalare nulla a nessuno.
Devono stabilire standard neutri, condividi e affidati a consorzi.
Il monopolio windows su PC ha fatto dimenticare che non c'è alcun bisogno di standard proprietari.
Ecco perché Google ha vita facile.
Se accettate l'idea che vinca chi si conquista il mercato, dovreste avere l'accortezza di sapere che le conseguenze sono monopoli commerciali.
in realtà il bot framework è open source sotto licenza MIT come i framework che supporta, NET e Node. quindi possono tranquillamente diventare uno standard che, anche se gestito nella maggior parte da ms, sia accessibile a tutti, hostabile ovunque e funzioni ovunque
Non è esatto.
Avevi detto una cosa che condividevo ma immaginavo ti riferissi a standard neutri e condivisi.
Il che implica che non possono essere di una azienda, ma di un consorzio gestito da terzi.
Ossia uno standard
Ecco cosa mancava per salvare il mondo... un altro sistema operativo!
Ma come ho fatto a non pensarci io...
Esatto.
Ma tanto finchè non si capisce questo ad ogni nuovo assistente si ricomincia tutto il lavoro da capo e non si progredisce mai.
Così google rovina tutto. E comunque il bot framework e le Cortana skills sono molto più utilizzate di qualsiasi cosa abbia fatto google in questo ambito, cioè nulla. Considerando la loro giovinezza, il bot framework sta tenendo testa bene ai framework nativi
Si che però non si caca nessuno! Se solo Microsoft regalasse tutto a Google!
Come ha fatto ms con le Cortana skills e il bot framework
Ma il problema non è questo.
Anzi. È ovvio e giusto che ci sia concorrenza.
È che chi sviluppa web app o servizi web dovrebbe adottare uno standard da mettere a disposizioni di tutti gli assistenti vocali che vogliano prendere informazioni dagli stessi.
Api 2.0, diciamo. Questo sì che permetterebbe di fare un bel passo in avanti.
E anche questa volta è andata male. Ogni produttore ha il suo assistente e non ne esiste uno che faccia tutto...