"Originali Facebook", in arrivo TV show esclusivi sul social network

07 Maggio 2017 6

Le aspirazioni di Facebook a diventare il nuovo mediatore dei futuri contenuti televisivi diventano sempre più concrete nell'ultimo report diffuso da Business Insider. La testata americana svela in anteprima i piani del colosso dei social network, pronto ad offrire a partire da questa estate "contenuti televisivi esclusivi" attraverso i canali di Facebook.

Il team di produzione di Facebook avrebbe individuato due categorie di contenuti da diffondere sul web: la prima comprende serie televisive con episodi lunghi e budget consistente (pensate ad "House of Cards" di Netflix), la seconda video più brevi, low-budget e aggiornati ogni 24 ore (pensate ai video di YouTube).

Per far questo, Mark Zuckerberg avrebbe già portato a lavorare insieme a sé pezzi grossi della produzione di Hollywood e una "lista di serie A" di star che dovranno comparire all'interno degli show. Lo scorso anno, è stato invece assunto Ricky Van Veen, co-fondatore del sito CollegeHumor, assegnato da Facebook a lavorare su nuovi contenuti video d'intrattenimento e comedy.

Il target principale di riferimento saranno i giovani: Facebook vuole conquistare quella fetta di teenager che non guarda più la TV e che cerca contenuti video su YouTube o Snapchat. L'offerta di contenuti episodici, brevi e ad alta frequenza, dovrebbe servire a convincere gli utenti più giovani a tornare verso i "lidi natii" e a riniziare ad utilizzare Facebook quotidianamente.

Per i contenuti più lunghi, difficilmente apprezzabili da app mobile, Facebook punta gli occhi sui televisori di casa. Su Apple TV, altre set-top-box e alcune smart TV è già presente un'app dedicata allo streaming dei video popolari sul social network e pubblicati da parenti e amici: secondo alcune fonti, sarebbe questa l'app che sarà utilizzata per diffondere gli "Originali Facebook".

Come ha spiegato lo stesso Zuck durante l'ultimo incontro con gli azionisti, l'azienda è intenzionata sul lungo termine a "creare un revenue model condiviso" attorno ai video, che non richieda all'utente il pagamento per contenuti specifici o per abbonamenti. Il volano dell'operazione dovrebbe essere proprio l'acquisto dei diritti per alcuni show "apripista", per poi permettere successivamente un entrata più libera nel mercato.

Il "motore" di tutta l'operazione sarà la pubblicità: Facebook cercherà di intercettare la domanda dei pubblicitari delusi dal calo di ascolti dei canali televisivi tradizionali e dalla cattiva gestione della pubblicità su YouTube. Il formato delle pubblicità sarà quello degli "Ad Break", pause pubblicitarie, di massimo 15 secondi come nei Video Live, o più lunghe come quelle da poco introdotte all'interno del feed di Facebook.

La scelta segue quella di YouTube, che fallita l'operazione YouTube Red, ha radunato ora star televisive e dell'intrattenimento per offrire show esclusivi ads-supported. La ricetta è molto simile: 7 show originali, arricchiti da facce ben note, visibili da tutto il mondo al costo di qualche interruzione pubblicitaria.

Saremo pronti ad abbandonare Netflix per vedere la nostra prossima serie preferita su YouTube o Facebook?


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Commenti

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Immagino il target.

ghost

basta che nei siti di streaming continuino a mettere tutto.
Se dovessi star dietro a tutte le serie che guardo dovrei avere 6 abbonamenti

Emanuele

Sono d'accordo. Hanno app che richiedono una marea di risorse, sia su Android che su iOS. La metà della batteria e della RAM se la mangiano Facebook e Messenger.
In questi ultimi mesi non hanno fatto altro che peggiorare ed appesantire WhatsApp, (rendendola sempre meno un'app di IM e sempre più un social) e si sono divertiti a inserire le "stories" in tutte le loro applicazioni, (ognuna con le sue proprie).

Andreino

uso facebook ma ha proprio una politica che schifo. Copiare copiare copiare da tutti. Non hanno mai nessuna idea originale da anni. Pensassero a migliorare quell'applicazione senza aggiungere pu**anate

Emanuele

Totalmente inutile.
Ma perché si buttano tutti a capofitto in uno stesso settore?
Intendo dire, Netflix la fa da padrone già da anni; poi Hulu e Amazon Prime Video, per non parlare dei vari Infinity e Chili.
È davvero necessario un altro servizio? No.

Danny #

No.

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