
05 Novembre 2019
23 Febbraio 2017 81
La notizia va già di per sé controcorrente, e se poi proviene dal Giappone fa ancora più clamore, considerata la sua fama “stakanovista” nel campo lavorativo della sua popolazione. Il presidente di Panasonic Kazuhiro Tsuga ha dato il via a una sperimentazione destinata a stravolgere il modo in cui i dipendenti lavoreranno all’interno degli stabilimenti. La direttiva - firmata a fine gennaio - invita infatti i 100 mila dipendenti (dall’operaio al top manager) a lavorare di meno, evitando gli straordinari e sconsigliando di trattenersi in ufficio oltre le otto di sera. L’unica richiesta che viene fatta alla forza lavoro è quella di impegnarsi di più, incrementando la produttività. In sintesi, il nuovo motto è “lavorate di meno ma producete di più”.
La proposta proviene da un Paese famoso per lo scarso livello di produttività (il più basso tra le nazioni che appartengono al G7) e per i ritmi di lavoro che il più delle volte tendono ad oltrepassare i limiti dell’umanità. Secondo l’Istituto nipponico delle Politiche del Lavoro, il Giappone ha la più alta percentuale di lavoratori che passano più di 49 ore in ufficio ogni settimana. E la proposta di Panasonic di ridurre la giornata di lavoro a 7 ore e 45 minuti intende in un colpo solo garantire una migliore condizione sociale ai propri dipendenti e dotare l’azienda di un sistema che sia nel contempo flessibile e maggiormente produttivo.
Commenti
Argomenta. Perché stai sparando a caso una tua opinione spacciandola per vera.
Ma come è possibile non avere alta produzione con questa abnegazione al lavoro?
Si stancano troppo e quindi rendono meno, non se ne accorgono?
Nel mondo della ristorazione e dell'agricoltura resta puramente teorico purtroppo :(
E parlo per esperienza diretta.
Il problema non è solo il lavoro e, secondo me, il governo o le aziende possono inventarsi mille cose per limitare gli straordinari ed obbligare i giapponesi a prendere le ferie, cambierebbe poco. Difatti qualche azione è già stata fatta come ad esempio le giornate della famiglia il mercoledì ed il venerdì in cui tendenzialmente si uscirebbe alle 17 da lavoro. Il problema è che chi lo fa, gli altri giorni lavora fino a tarda notte, lavorando anche il sabato e talvolta la domenica per recuperare. E’ un problema culturale, poiché i giapponesi vengono istruiti sin da bambini a dare il tutto e per tutto, che il lavoro oltre ad essere un diritto, è soprattutto un dovere.
Sono schiacciati dal senso del dovere, del non deludere, di essere sempre e comunque disponibili e mettere in secondo piano qualsiasi altra cosa.
E’ abberrante constatare che molti giapponesi considerano la propria moglie e la famiglia come un ostacolo alla carriera.
La morte per troppo lavoro è qualcosa che potrebbe succedere tutti i giorni in qualsiasi azienda, inclusa la mia, visto che gran parte dei miei colleghi superano abbondantemente le 100 ore al mese di straordinari, tutti i santi mesi.
Un mio collega in particolare sta avendo problemi di pressione e al cuore, è stato più volte all’ospedale, eppure non ha mai pensato minimamente di fare meno straordinari, anzi quando se si assenta per le visite fa più ore per recuperare e nessun collega o capo gli dice niente.
Sono patologici, c’è poco da fare. A volte penso che per i giapponesi il lavoro sia come una religione e che si sentono schiacciati da una sorta di senso colpa come quello cristiano, se non sono sempre presenti. La cosa più sconcertante è che tutto questo lavorare non corrisponde a nessun incremento della qualità o della produzione.
Quello proposto da Panasonic è già stato fatto da tante aziende anni fa.
Parlando di dove lavoro, la giornata lavorativa è normalmente composta da un minimo di 7,45 ore + 1 ora di pausa.
Gli strordinari sono permessi fino ad un massimo di 60 ore mensili.
Il sabato e la domenica sono festivi.
Questo sulla carta, ovviamente l'azienda è sempre aperta, ed anche nei giorni festivi è possibile andare a lavorare.
Ovviamente ti parlo di lavoro di ufficio visto che in altre tipologie di lavoro ci possono essere turni ed esigenze diverse.
Il problema non è che non ci sono le ferie, sono i giapponesi a non prenderle o al massimo le spezzano, prendendosi uno/due giorni ogni tanto. Il sabato e la domenica, essendo festivi non ci sono obblighi ma è molto frequente che i giapponesi vanno comunque in ufficio, magari per qualche ora in tarda mattinata o tutto il giorno. Bisogna considerare che in Giappone non c'è una regolamentazione sui giorni di malattia, per cui se ti ammali vengono scalati dalle ferie.
Morale, io che sono tra quelli che lavora di meno, faccio mediamente 40/50 ore di straordianari al mese e, spesso, mi capita di dover andare il sabato in ufficio per qualche ora per chiudere delle cose o fare dei meeting.
La Volkswagen nel 2011 e 2012 ha elargito BONUS di produzione di 7500 e 7200 euro ai propri dipendenti, non si trattava di compartecipazione agli utili, vai bene a cercare.
Inoltre sì i sindacati siedono nel CdA ma sono nel Consiglio di Supervisione ma non nel Consiglio di Gestione.
E, ultima cosa, i sindacati sono ben coscienti che il benessere dell'azienda porta il benessere dei dipendenti, quindi quando è necessario tagliare si taglia.
Viceversa i nostri sindacati (anche con Bertinotti, che prima di essere parlamentare è stato sindacalista) trovano ancora nell'imprenditore un nemico da abbattere.
Come qualcun altro ha già scritto, la bassa produttività dipende soprattutto ai dirigenti. Nel privato un dirigente che rende poco viene allontanato senza troppi clamori (altrimenti non troverà un altro disposto a prenderlo). Nel pubblico è difficile vedere un dirigente allontanato perché il suo reparto rende poco.
Trovo interessante questa tua correzione. Pero mi sarebbe piaciuto anche un tuo commento sulla notizia.
Che bello lo stato che ti mantiene mentre tu fai i fatti tuoi. Il sogno di tutti i socialisti.
Poi però qualcuno deve lavorare e allora quella bastarda della realtà presenta il conto.
Non è vero!
Ci sono le compagni inserite nelle black list che non pagano gli straordinari, mentre gran parte delle grandi compagnie, tipo Mitsubishi, Hitachi, Toyota, Toshiba ecc. hanno dei limiti di 60 ore di straordinari mensili retribuiti. Il problema è che gran parte dei giapponesi, oltrepassano tranquillamente quel limite, facendolo gratis.
P.S. Vivo e lavoro a Tokyo da molti anni!
Chiaro! Grazie dell'informazione.
Certo!
Non ha mai sentito notizie del tipo "Quest'anno la VolksWagen ha distribuito X mila € a ogni operaio"??
In Germania la Socializzazione delle aziende esiste dagli anni '50 ed è questo che le ha permesso di diventare una nazione forte economicamente!
In Italia tale principio (appunto contenuto nell'Art. Cost. 46) non fu mai attuato perché si pensò che se il "lavoro" si fosse messo d'accordo con il "capitale", allora il "lavoro" sarebbe stato fot****.
Posizione condivisibile, visto che a premere per questa attuazione sono di solito quelli della destra sociale e infatti l'Art. Cost. 46 è un principio di destra (visto che, se si dovesse virare più a Sinistra... la figura dell'imprenditore dovrebbe quasi scomparire)... ma alla fine, tra la soluzione di 'destra' e quella di 'sinistra'... non fu scelto niente e oggi l'imprenditore in Italia comanda e dà solo un piccolo stipendio mensile agli impiegati!
Almeno un tempo c'erano tanti bei diritti... ora neanche più quelli.
Quello attuale, pertanto, neanche è un regime di destra (nel classico del termine, che comunque prevedeva dei contrappesi per l'imprenditore)... questo è un regime economico simile all'anarco-capitalismo o iper-liberista!
Una cosa che i Padri Costituenti volevano in tutti i modi evitare, sia di destra che di sinistra.
Ecco la storia.
Chiaro tutto, ora?
Eh purtroppo sì, alla fine la colpa è stata della classe dirigente inadeguata e ad uno spaventoso aumento del petrolio
Non ho capito scusa, in Germania l'utile di fine anno, viene diviso anche tra gli operai?
Quello è sancito dalla Costituzione.
;)
L'Italia è stagnante a partire dall'inizio degli anni '90 a seguito di vari fattori, tra cui la dismissione dell'IRI, Ente pubblico Economico che faceva girare i capitali privati, abbondanti in Italia, ma tendenzialmente stantii per la natura risparmiatrice degli italiani stessi (e giustamente anche, dopotutto il Risparmio è tutelato è incoraggiato dall'Art. Cost. 47).
In Germania alcune cose, però, sono differenti e non sono cose da poco: parlo ad esempio del fatto che lì le aziende sono compartecipate dai lavoratori sia a livello di utili, sia a livello di gestione.
Tale principio è fissato pure nell'Art. Cost. 46, ma in Italia non lo si è mai voluto applicare...
E alla fine non servì a nulla, poiché a seguito dell'attacco speculativo di Soros nel settembre 1992, l'Italia e la Gran Bretagna furono buttate fuori dallo SME.
:(
Ecco questo contratto non lo conoscevo. Hai colmato una mia ignoranza, grazie.
Sono due concetti di welfare diametralmente opposti. Non bisogna però dare per scontato che uno stia sempre bene nella vita e che comunque si possa permettere una assicurazione sanitaria in grado di coprire ad esempio un intervento neurochirurgo magari di asportazione di tumori. Noi in italia spesso siamo talmente assuefatti al nostro sistema che spesso non riusciamo ad immaginare la vita senza poterne usufruire. Sia chiaro non c'è un giusto o sbagliato nei due sistemi.
Per me comunque sarebbe meglio avere meno tasse e meno ammortizzatori sociali, in USA praticamente non ce ne sono e dopo una grossa ma "breve" crisi sono risaliti di nuovo, noi invece siamo scesi solo più lentamente ma siamo stagnanti
sì vero che raddoppiò però per difendere il cambio della Lira dopo l’entrata dell’Italia nello SME
Sì chiamano contratti di solidarietà e sono già adottati da alcuni aziende (un mio amico per qualche mese ha lavorato 4 giorni a settimana a fronte di una riduzione di stipendio).
Ma allora non sarebbe meglio aver fatto come in germania ad abbassare l'orario e lo stipendio piuttosto che licenziare?
No, perché se uno lavora può permettersi di pagare beni che sono soggetti ad Iva che torna alle casse dello stato. Ricordati che la disoccupazione crea più danni alla società di un ammortizzatore sociale.
Sì chiamano contratti di solidarietà, e parte della riduzione di stipendio dovuta alla riduzione dell'orario di lavoro viene compensata dell'INPS. Serve proprio in caso di crisi al posto della cassa integrazione.
L'ho scritto anch'io sopra, senza leggere il suo commento. XD
Ovviamente, da Svedese, concordo con lei e con tale iniziativa.
Io alle 4! :)
Art. 18 e 35 ore settimanali avrebbero creato debito pubblico??
Il Debito Pubblico è esploso negli anni '80, con la separazione della Banca d'Italia dal Tesoro, voluta dalla DC e da Craxi.
P.S.: NON voto, né ho mai appoggiato, Bertinotti e RC... mi sono semplicemente limitato a precisare due fatti di Sinistra.
-.-
Non fraintendere anche a me piacerebbe lavorare 6 ore al giorno però non so se qui in Italia funzionerebbe come in Svezia
Ammortizzatori sociali cioè debito pubblico a non finire ma tanto pagano gli altri...
Sì certo Bertinotti e tutta la gente di quella risma prometteva sempre il meglio ma a spese dello stato. Facile fare debito pubblico per qualche voto...
In Giappone non li hanno mai pagati, la differenza è che i dipendenti non protestano, sbagliando (per me)
Gli ammortizzatori sociali intervengono se perdi il lavoro definitivamente (licenziamenti) o temporaneamente (cassa integrazione). Nel caso lavorare meno lavorare tutti non sarebbero intervenuti gli ammortizzatori sociali.
Vabbè, non pagano più gli straordinari, che scoperta!
No. Devo stare 8 ore in ufficio. Vorrei staccare alle 5.
In Svezia da tanto tempo siamo passati alle 7 ore settimanali e, grazie al Partito Socialista svedese (di cui sono fiero elettore) stiamo passando alle 6 ore massime giornaliere in vari settori.
In Italia Prodi promise nella campagna elettorale del '96 di passare alle famose 35 ore settimanali, ma se ne catafuttì e Bertinotti (giustamente) levò la fiducia al governo... passando poi per colui che volle 'tradirlo' in modo da favorire D'Alema.
Altra cosa molto importante fu la corretta indizione, nel 2003 e sempre da parte di RC, del referendum abrogativo per estendere l'Art. 18 a tutti i lavoratori d'Italia, ma i lavoratori il 15 giugno 2003... se ne andarono a mare!
-.-
pero sta cosa che sono poco produttivi non la sapevo , ho sempre pensato il contrario
ahhahahhaha praticamente lavorare di piu per essere pagati meno . lavorare tante ore alla fine è controproducente perchè il rendimento cala non cè dubbio ma come la intende panasonic è quello di lavorare di piu per eesere pagati meno :P
Il lavoro è destinato a scomparire. Sarà quasi interamente sostituito dall'attività robotica e noi avremo un reddito garantito senza dover fare nulla. Ovviamente parlo di secoli, non decenni.
Esatto :)
E un SACROSANTO giorno di riposo a settimana :)
Esatto, un tempo si diceva la regola delle 8 ore:
- 8 ore per lavorare;
- 8 ore per riposare;
- 8 ore per badare a sé stessi;
;)
Non so se sia colpa del settore pubblico, ma è bassa! Anzi, è pure calata nel 2015, rispetto all'anno precedente. Non so nel 2016, ma non credo ci saranno miracoli.
Che poi il problema dell'Italia non sarebbe nemmeno la produttività, secondo me....
Ci sono già degli ammortizzatori che funzionano in tal senso. L'italia non è sempre così inferiore agli altri.
se facessero la stessa proposta con gli statali italiani l'unico cambiamento sarebbe il solitario da una a tre carte.
Ottimo, vallo a dire al tizio di Sanremo che non si è mai preso nemmeno una licenza e si vanta pure
Si, a quello mi riferivo, non ricordavo i dati precisi.
Mi pare che ancora in molti ci credano ;)
Non ne sono tanto sicuro che la produttività italiana sia tanto in basso. Purtroppo non sono riuscito a trovare una classifica. Certo che se mettiamo assieme pubblico e privato, allora i numeri calano.
Ma dai, era una barzelletta quella, come quelle che raccontava il Berlusca (un milione di posti di lavoro)! Qualcuno ci ha creduto davvero? :D
Sì ma anche se dici ad un lavoratore "impegnati di più" non è così che migliori la produttività. Se la produttività è bassa è anche un problema di organizzazione del lavoro, evidentemente (specie in Italia, dove siamo fanalino di coda dell'Europa)!