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Referral link: come funzionano, cosa sono e quanto si guadagna #report #affiliazioni

01 Febbraio 2017 203

Il web è cambiato molto negli ultimi 15 anni, ha subito importanti trasformazioni ed è migliorato sotto tutti i punti di vista. Risorse sempre maggiori per chi vuole cercare informazioni, milioni di siti in tutte le lingue, supporto per qualunque quesito (o quasi) e sempre più persone che non possono più prescindere dal World Wide Web.

Un mutamento che è stato scandito dall'evoluzione tecnologica, passando da siti praticamente testuali, a portali interattivi e animati, fino all'era attuale dove chiarezza, minimalismo e realizzazione di contenuti di qualità sono la chiave vincente per rendere un sito interessante e fruibile. Una ricerca di semplicità che è stata obbligata anche dal cambiamento nel modo di fruire il web che negli anni è passato dall'essere uno strumento utilizzato dal PC, ad un vero e proprio mondo navigabile dallo smartphone.

Oggi quasi il 50% del traffico generato dai principali siti Italiani e non solo, proviene da smartphone ed offrire un sito snello e veloce diventa una condizione sufficiente e necessaria. Il problema però è che la navigazione da mobile non si sposa bene con la pubblicità visuale, la principale fonte di sostentamento della maggior parte dei siti. Se sul desktop banner, skin o altri elementi grafici intorno al contenuto che stiamo visualizzando possono essere accettati (con qualche riserbo) dato che lo schermo ampio permette comunque di avere il focus principale sul pezzo che stiamo consultando, sul mobile è invece impossibile inserire questi elementi di contorno e riempire una pagina di contenuti pubblicitari come banner o simili è controproducente perchè rende difficoltosa la lettura del contenuto stesso all'utente, allungandolo o spostando troppo l'attenzione dall'elaborato stesso.

Questo mutamento coincide inevitabilmente con un minor introito generato dalla pubblicità visuale rendendo necessario un altro tipo di approccio in grado di essere digerito sia dall'utente desktop, sia (e sopratutto) dall'utente mobile. Ecco quindi che arriviamo al punto centrale di questo #report: il mondo del Referral Link.

Referral Link: perchè sono cosi diffusi

Come avrete intuito, i Referral Link, o i link affiliazione per dirla in Italiano, nascono principalmente dall'esigenza di trovare una fonte alternativa di introito dovuta alla diminuzione delle entrate a causa dell'aumento del traffico generato da smartphone e device mobili.

Il vero e proprio boom dei link affiliazione è iniziato circa tre anni fa (ma esiste da molto prima) e nel 2016 la caccia all'offerta è diventata quasi la nuova corsa all'oro per il mondo Web. I referral sono talmente diffusi online che oggi è praticamente impossibile pensare di non utilizzarli e vengono sfruttati sia da realtà importanti e con alto traffico, sia da piccoli siti, blog o semplicemente da singole persone che si sono organizzate magari tramite social o tramite canali Telegram, la moda del momento.

Offerte dedicate al proprio pubblico, link tracciati che permettono di avere un piccolo bonus da ogni vendita, spam su Facebook, gruppi Whatsapp e bot, canali e simili su Telegram muovono decine di migliaia di Euro al mese di guadagno per chi ha capito questo meccanismo e per coloro che riescono ad avere un pubblico abbastanza fidelizzato da riuscire a "sfruttarlo".

Ma quanto si guadagna?

Il punto principale di tutto, come sempre, è legato al guadagno finale. L'aumento del numero dei contenuti, guide, uscite, bot e via dicendo, legati ad offerte di qualunque genere, farebbe pensare a guadagni facili, importanti, veloci e immediati per tutti.

La realtà delle cose, come spesso accade, è però ben diversa e non tutto è oro quel che luccica. Prima di entrare in esempi specifici, è bene tenere presente una macro divisione che, per semplicità, riassumiamo in solo due categorie che rappresentano il 90% del mercato attuale:

  • Referral con guadagno solo in caso di acquisto
  • Referral con guadagno anche senza acquisto

Il primo caso è rappresentato in larga parte da Amazon, il primo sito e-commerce al mondo che, a conti fatti, ha praticamente "inventato" il mercato delle affiliazioni. Registrandosi ad Amazon è infatti possibile entrare nel programma partner e avere accesso ad un sistema che vi permette di generare dei link con il vostro codice di tracciamento.

Tutti i codici tracciamento Amazon sono riconoscibili perchè hanno un nome variabile (nel nostro caso hdblit) e un numero fisso (-21) all'interno dell'url che andrete ad aprire una volta cliccato il link. Una volta generato il vostro link partner affiliato, non avrete alcun ritorno economico fino a quanto qualcuno non acquista effettivamente qualcosa tramite il vostro tracciamento.

Dunque, non solo dovrete riuscire a far cliccare qualcuno sulla vostra offerta (che sia su una pagina di un sito, su una chat, su di un canale, un bot o una pagina Social), ma dovrete sperare che questa persona acquisti anche il prodotto. Finita qui? Assolutamente no, perchè se dopo l'acquisto il prodotto dovesse essere restituito per qualunque motivazione, vi verrà stornato il guadagno che la vendita ha generato.

Siete bravi, riuscite a veicolare click, far acquistare un prodotto e nessuno lo restituisce. Quando ho guadagnato?

La risposta potrebbe essere articolata ma per semplicità vi portiamo alcuni dati chiari. In generale Amazon offre circa il 5% di revenue sul prezzo del prodotto acquistato. Ovvero se vendete qualcosa per un valore di 50€, avrete 2.5€ di guadagno. Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa e, nel mondo tecnologia che è quello di cui vi parliamo noi, la media è del 3.5%.


L'esempio riportato sopra è piuttosto emblematico e si parla di una promozione sotto Natale, di un prodotto molto desiderato e venduto ad un prezzo davvero basso | Il regalo di Natale: Action CAM 1080p a 21€ con tanti accessori |. Tanti acquisti, un ottimo successo, tante vendite ma, a conti fatti, poco più di 50€ di guadagno.

Fermo restando che sono sempre soldi, è chiaro che l'esempio sopra è la massima espressione di referral che ha funzionato molto bene e non è certamente lo standard, anzi, è più un'eccezione che fa capire quanto siano comunque limitate le entrate.

Sulla scia di Amazon esistono altri store che offrono più o meno le stesse percentuali con gli stessi sistemi e, nel 2016, il mondo della Cina sembra aver sposato in modo totale questa pratica, con esattamente le stesse dinamiche.

Il secondo caso è invece legato al guadagno che viene generato dai link affiliati che non offrono una % sul venduto ma permettono di guadagnare semplicemente con un click. In pratica che l'utente compri o meno il prodotto è ininfluente, basta cliccare.

In questo caso ovviamente parliamo di guadagni davvero minimi, ovvero di 0.0X centesimi ad ogni singolo click. Per farvi un esempio pratico, si parla mediamente di 0.05 centesimi a click, ovvero di 50€/cent ogni 1000 click. Un guadagno elevato se consideriamo che non abbiamo venduto nulla ma che va assolutamente contestualizzato.

Pensare di portare 1000 click sopra un link è però impossibile. Molti utenti che non hanno mai avuto un sito, pensano che un singolo articolo su siti come il nostro, generi migliaia di visualizzazioni al giorno e decine al mese. Cosi non è (purtroppo ndr). È quindi sbagliato l'esempio che abbiamo riportato come ordine di grandezza ed è molto più verosimile pensare a qualche 10ina di click o, in caso di successo clamoroso, un centinaio. Si parla quindi di pochi Euro, difficile raggiunge la doppia cifra (10€) in ogni caso.

Spiegati i due aspetti del mercato affiliazioni, manca il dettaglio più importante, quello che "nessuno" considera ma che vale il 40% circa del vostro guadagno: le tasse!

Tutti i valori, guadagni, revenue che vi abbiamo elencato sopra, sono ovviamente da tassare. Come ogni attività che genera guadagni in Italia, questa va incontro ad una forte tassazione che, a prescindere dalla vostra struttura, impatterà di circa il 40% sulle entrate. Generalizziamo vero, ma prima o poi dovrete fare i conti con il fisco e vedere i vostri "risicati" profitti scendere in maniera netta sarà un colpo al cuore, ma inevitabile (quindi le 76 Action cam sono appena scese a 30€ di ricavo totale circa).

Attenzione a non abusarne

Spiegato in modo generale ma realistico il funzionamento dei due sistemi di affiliazione più diffusi sul web, bisogna anche considerare un aspetto molto importante: esagerare è male, sempre e comunque.

Pubblicare sui propri canali offerte in continuazione, anche se il vostro pubblico cerca solo questo perchè avete una struttura che parla solo di promozioni, rischia di essere un'arma a doppio taglio. Sconti irrisori di pochi Euro faranno calare molto l'interesse verso la vostra realtà; spam di prodotti non interessanti, accessori di dubbia utilità e cineserie tanto di moda, riempiranno di sola spazzatura il feed e faranno diminuire la percentuale di click sulle offerte realmente buone che riuscirete a trovare.

Allo stesso tempo, sparare titoloni di offerte sfruttando il pagamento a click e non in seguito alla vendita, non è una pratica che funziona dato che l'utente si accorgerà subito che quell'offerta non è poi tanto buona e inizierà a reputare il vostro operato di scarsa qualità.

Un controllo costante, continuo, completo, offerte vere, mirate, una pubblicazione continuativa ma non esagerata e un lavoro editoriale vero dietro sono condizioni necessarie per un possibile successo. Il problema è che tutto questo costa (anche solo ore di lavoro) e i guadagni arrivano con lentezza e sono comunque scarsi.

I Referral non sono tutti uguali (e non tutti sono a scopo di lucro)

Oltre ai due tipi di affiliazioni descritte nel paragrafo sopra, esiste un terzo tipo di referral che nulla ha a che fare con i guadagni. Spesso vengono utilizzati link con codice di tracciamento verso altri siti, magari anche di acquisto, o semplici siti partner o ancora siti ufficiali di qualcosa che consentono a quella realtà web di capire quanto un articolo, prodotto o una call to action verso qualcosa sia efficace, abbia riscosso interesse o abbia generato traffico.

Parlare di referral in questo caso è sbagliato formalmente ma un utente non esperto potrebbe scambiare un url tracciato come un modo "subdolo" di conoscere il suo percorso. La verità è sempre molto meno complottistica di quello che si possa credere e tutto si limita a capire semplicemente se quel contenuto è stato interessante o meno per il visitatore.

La segnalazione di offerte è, prima di tutto, un servizio

Detto tutto questo, bisogna anche cercare di capire l'intenzione di chi sta "dietro la barricata", ovvero degli editori, blogger, giornalisti o ancora canali e gruppi vari. Pubblicare articoli di offerte, prodotti in promozione e simili, dove è stato fatto un lavoro di controllo dietro, è comunque un servizio che viene offerto al lettore.

Parlare di iniziative di catene di elettronica di consumo, di e-commerce o altro, non è sempre e solo legato ad un guadagno (che spesso neanche c'è nel comunicare iniziative sul territorio), ma è un'informazione che viene data al lettore che potrebbe essere incuriosito dal titolo, interessato all'offerta o semplicemente incentivato a saperne di più.

Un modo per attirare visitatori, aumentare l'offerta editoriale e creare un rapporto di fiducia con l'utente che, magari, potrà tornare a leggere quella realtà.

Moda passeggera? Cosa sta cambiando...

Come tutte le cose, dopo una buona partenza c'è il momento di picco massimo e poi l'inevitabile discesa. Nulla dura per sempre e tutto è destinato a trasformarsi e cambiare. Le affiliazioni sono il boom del momento, tutti le usano, pochi ne parlano in modo chiaro e quasi sempre dietro c'è un lavoro reale di scrematura e controllo che difficilmente arriva al lettore.

Siamo ancora nel periodo d'oro, nella corsa agli armamenti e il "pericolo" di un'addio è molto lontano. Probabilmente non diremo mai la parola fine a questo tipo di pratica ma le cose stanno già evolvendo. I principali siti e-commerce e le maggiori realtà di ricerca prezzi, hanno già iniziato a stringere la vite, imponendo regole più rigide per la pubblicazione delle offerte (banalmente queste dovranno essere legate ad una componente editoriale e non a meri link buttati a caso nel mare digitale), abbassando le percentuali o ancora chiedendo un rapporto venduti/click più alto e difficile da raggiungere per tutti.

Un'evoluzione forse inevitabile, soprattutto quando l'abuso di qualcosa porta verso una direzione non sostenibile, che sta già mietendo alcune vittime con ban, anche temporanei, da alcuni programmi di affiliazione o limiti troppo alti da poter perseguire per persone singole o piccole realtà.

Link affiliazione: un male o un bene? Nulla cambia all'utente finale

In tutto questo scrivere, arriviamo alla parte conclusiva: cambia qualcosa all'utente finale se clicca su un link affiliazione? La risposta è una, secca e decisa: NO.

Qualunque link affiliato, codice sconto, tracciamento, cookie o altra pratica utilizzata per generare introiti dalla vendita di prodotti, non ha alcuni impatto sul lettore che clicca o sfrutta quell'iniziativa. Non vi è alcun ricarico sul prezzo finale del bene, non vengono fornite informazioni sensibile al sito, non viene condiviso alcun dato personale e dunque, non cambia praticamente nulla rispetto a cliccare un link non affiliato.

Per questo motivo, quando trovate un link referral, una frase che vi invita a cliccare, un messaggio che vi chiede di supportare quella realtà utilizzando il proprio link di tracciamento (Amazon spesso); o ancora quanto uno youtuber vi invita a comprare il prodotto recensito nel link in descrizione, quando trovate in una recensione il link di acquisto e via dicendo, cliccatelo, usatelo, non avrete nulla in meno ma potrete aiutare, anche in minima parte, quella persona, realtà, canale e via dicendo.

Non ci sono complotti, dietrologie, nessuno si sta approfittando di voi o della vostra "ignoranza informatica" ma è tutto molto più semplice di quanto può sembrare: ti offro un servizio gratuito (articolo con offerte, recensione, segnalazione di sconti, codici promozionali ecc.), usa il mio link se puoi, nessuno ci rimette.


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Commenti

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piero
Krasto

Guardo roba registrata sullo skyq quindi mando avanti veloce. Anche io non uso più adbock plus. Ora uso adguard.

losteagle17

Articolo interessante e per certi versi simpatico, non avevo mai approfondito più di tanto e soprattutto non mi erano chiari i reali margini di guadagno. Grazie !

Gabrix93

Quando clicchi ti prendi i cookies

Garrett

Perché usare i referral? In ogni caso se trovo un link di un prodotto venduto su Amz, poi vado a cercarlo direttamente su Amazon e lo acquisterei da lì

Xylitolo

questo articolo mi era sfuggito fino ad oggi, carino...non condivido totalmente la parte finale: "cambia qualcosa all'utente finale se clicca su un link affiliazione? La risposta è una, secca e decisa: NO."
il refferal interpretato come passa parola incentivato non è mai stato un problema, ma il tracciamento che c'è dietro è uno strumento infimo

Motoschifo

La pubblicità è importante, ma se fatta nel modo sbagliato è sbagliato.
Alcuni siti aprono pagine "a caso" e caricano di tutto, anche video, e per chi ha problemi di banda o un pc lento c'è una differenza enorme. Altri ancora partono con l'audio, quelli in effetti sono/erano i più fastidiosi.

Inoltre un sito con o senza pubblicità cambia parecchio anche come estetica.
Io lascio attiva la pubblicità dove vedo che c'è un minimo di interesse, o dove leggo abitualmente, mentre dove si esagera blocco e spesso smetto di seguire il sito (a volte finisce anche nella mia black list e quindi sparisce proprio dai miei browser).

.wizard.

Ma che ti frega del referral o no? I'll tuo rappresenta semplice egoismo e menefreghismo secondo me

Frank

L'articolo è interessante. Però dovreste capire se fate un articolo "le migliori offerte della settimana" per cercare di ottenere un po' di refeferral, quando il lettore lo capisce non legge più l'articolo. Se gli articoli che il lettore ritiene poco utili diventano preponderanti il lettore cambia sito...

iNicc0lo

su hdblog non ho adlblock :)

steph9009

il tuo ragionamento non funziona con internet: non si può cambiare sito senza trovare pubblicità. è quello il punto.

Name

Infatti scherzavo eh...

gxaybzo

Personalmente quando mi capita di aquistare qualcosa, controllo sempre che nel link non ci sia un referral e se c'è provvedo subito ad eliminarlo. L'unica eccezione è se il sito da cui sono partito ha specificato chiaramente, prima del link: "questo link contiene un referral", allora posso accettarlo, ma non succede quasi mai.

Polezzz

Nessuno vince, non è una gara.

Name

Va bene hai vinto tu allora! >_>

Francesco

io su PC ho disattivato adbl.0ck dopo tanti anni che l'ho usato ritenendomi "furbo"

E non mi dispiace nemmeno la pubblicità, certo quando è molto invasiva un po' infastidisce, ma c'è sempre modo di scoprire qualcosa di interessante.

E per chi si lamenta... in TV come fate quando inizia la pubblicità? Cambiate canale semplice, allora fate lo stesso anche su internet

Polezzz

Intendi AG, non mi sembrano diversi gli altri, ma anche su altri blog si privilegia i propri gusti personali a discapito della recensione onesta di un prodotto, trovare una persona libera da schemi mentali predefiniti è difficile.

Polezzz

Ma tu usi adblockplus, hai visto differenza da usarlo e non, siamo a livelli del portale di libero .it . :\

Polezzz

Coscienza ed etica nascono dallo stesso posto.

Name

Infatti non c'entra nulla quel che dici, citavo questo report in relazione al fatto che amazon ripartisce il costo delle percentuali che da ai referral sui prodotti in vendita, ma potrebbero anche essere semplicemente i soldi che risparmiano sottopagando/sfruttando senza extra i loro dipendenti.
Chiaro che il referral non c'entra nulla con questa cosa.
Allora facciamo che invece di coscienza, si tratta di etica :D

iNicc0lo

posso comprendere cosa intendi ma qui si parla di esagerare nella gestione di referral e pubblicazione di offerte o titoloni a livello generale :)

Carburano

Infatti é per questo che non rispondo ai due che rosicano.. Eheheh

Talos

Non credo sia così semplice tipo: ve la potevate risparmiare.

Alla fine se non dici nulla fai misteri se dici qualcosa fai pena se lo dici con garbo ti lisci la gente.. Provaci.. prova a trovare un metodo che funzioni sempre facendo la cosa giusta in assoluto.. e non è detto che l'assoluto piaccia comunque alla gente.

Poi insomma per l'utente si tratta di un sito internet, nessuno obbliga nessuno.

Questa risposta senza prendere parte alcuna era solo un ragionamento sulla semplicità di puntare il dito e quando ci si ritrova dalla parte opposta cambiano le prospettive.

The User

sinceramente
chi è abituato a simili trattamenti si accorge subito quando un prodotto viene recensito con un occhio di riguardo.

A mio parere nel caso di HDBlog i produttori hanno ammiccamenti con i singoli recensori, (e non penso che tutti si siano lasciati comprare) non con lo staff nel suo complesso.

Il caso dello squallidone che se n'è andato è emblematico: io ho esultato quando ha lasciato questo blog. dopo 10 anni di questo lavoro era diventato un marchettaro di professione, e lo faceva anche piuttosto bene, riusciva a mascherarlo tra le righe.

saetta

gia, ma i nostri sono bruciati, purtroppo.

vincenzo francesco

Il problema non sono le ombre, il problema per certe persone è che le iniziative fortunate non sono le proprie, ma quelle altrui..

Sai come si dice: rosicare è umano, far rosicare è divino.

Polezzz

Sviluppatore ma il verbo di di0 non esiste, perchè di0 stesso è una nostra bisognosa ed egoistica invenzione. ;)

Polezzz

Anche loro lo fanno di principio, se hai un blog funziona così. Sei Tu stesso che vuoi premiare i tuoi gusti e le tue idee a discapito di quelle altrui. Un forum è e rimarrà sempre più democratico di un blog per ovvie ragioni.

Polezzz

Ma qui è colpa di Amazon non di HDBLOG, poi se quest'ultimi chiudono un occhio sulla loro coscienza, ci può anche stare.

ps: la coscienza non esiste, come il bene ed il male. :)

Polezzz

Hanno solo parlato della punta dell'iceberg, non dell'iceberg su cui sono seduti, gli sponsor sono sempre ben accetti, il sapersi vendere fa sempre parte della propria onestà intellettuale. ;)

Polezzz

Sono giovani ed hanno ancora i peli del sedere a batuffoli. XD

Polezzz

Tu chiedi, bisogna vedere se il recensore di turno può essere sincero ed etico nel suo giudizio, laddove il guadagno lede la lealtà verso l'utente finale.

Polezzz

Quindi il povero navigatore dopo aver imprecato ed avervi maledetto cambia sito o usa estensioni che bloccano la pubblicità.
Chi è causa dei propri mali, pianga se stesso.

Esiste però un'altra fonte di guadagno o risparmio, il contrattino con il grande produttore di smartphone di turno, quindi non si disdegna Samsung, LG, Huawei, Apple, ecc. ecc. ecc. se vogliono far pendere l'ago del bilancia del giudizio verso i loro prodotti a discapito di altri, quindi dal "non esagare" si passa alla disonestà intellettuale o a qualcosa di peggio, ma le mie sono futili argomentazioni basate sulla fuffa.

ps: tra l'altro avete disabilitato la possibilità con Disqus di postare immagini.

Polezzz

Esagerare è male.....è da ipocriti però scriverlo, quando Voi stessi nel Vostro blog navigate con ADBLOCKPLUS inserito, altrimenti dovrestre sorbirvi la pubblicità del film che sta per uscire al cinema, di MediaWorld con un bel banner che vi segue, più il video che appare con audio sparato al 200% che occupa più di un 1/3 dello schermo (se un navigatore usa le cuffie, gli potete danneggiare l'organo uditivo), più altri 2 banner di altrettanti venditori, non so cosa ci sia di peggio, forse i siti di warez che ti aprono pure finestre su come investire in borsa e fare soldi velocemente, e conoscere ragazze disponibili e mogli russe ecc. ecc. ecc. ecc.

Esagerare fa male, ma definiamo esagerare, visto per alcuni tutto è accettabile. :\

Carburano

Grazie. È assurdo che si debba cercare le ombre anche nelle iniziative più semplici.

vincenzo francesco

Complimenti per la trasparenza ed anche per lo spirito di iniziativa! Ben fatta!

Carburano

No Dario ce l'ha con me da un anno perché l'ho trollato un paio di volte... Poi sta simpaticamente esagerando. Il mio sito é un esperimento di affiliation marketing e sono felice di come sta andando perche é un buon modo di arrotondare. Ma non é una fonte di reddito che può bastare da sola. Per me che gestisco sito e canale da solo porta circa 600 euro al mese.

Desmond Hume

Purtroppo è gente che prende per buono tutto ciò che gli viene detto senza un minimo di spirito critico, in altri termini babbioni :)

saetta

Ineccepibile!
non capisco quelli che ringraziano per il bell'articolo!
Mha!

saetta

L'articolo in se puo anche essere interessante, ma quello che traspare essenzialmente è:
"acquistate tramite le nostre inserzioni che a voi non costa nulla anche perche noi guadagniamo davvero poco".
Bhè! ve la potevate risparmiare.

Manuel Agostini

Bravo Niccolò ottimo articolo, completo ed esaustivo!

Desmond Hume

è quello che dico anch'io, è una questione di trasparenza.
il non averne minimamente accennato vuol dire che non intendono farci nulla a riguardo.

Name

Sì, sicuramente è anche quello un problema! Ti facevo infatti l'esempio dello youtuber e la gente magari non nota quanto lavoro ci sia dietro (mi ci metto anche io nel mucchio perchè sono rimasto effettivamente colpito dal video speciale che ha fatto in cui racconta come nascono i suoi video ed avere realmente davanti il tempo che ci impiega fa davvero effetto, perchè a lavoro finito non ci rifletti davvero su, tu utente ti godi il risultato finale e basta).
Sicuramente ci si informa da più fonti, il problema è che se poi io apro hdblog ed una notizia è stata copiata di sana pianta e tradotta alla bella e buona dall'inglese e non sono state minimamente controllate le fonti, le traduzioni, se è stata scritta bene ecc ecc... Capisci che pure se il prodotto che mi vogliono vendere vale, io a loro la percentuale non gliela do di certo xD

Box2Tux

Hai ragione, ma essendo io uno sviluppatore e visto che uso amazon affiliate in alcuni miei siti mi da fastidio, visto che per alcuni ci ho lavorato anche mesi, senza considerare che comunque portano via del tempo anche dopo averli fatti...
Secondo me molte persone pensano che sia facile sviluppare un sito/blog/app e che quindi è un metodo per guadagnare soldi facili senza fare nulla....Quando invece non è così nella maggior parte delle volte.
Per quanto riguarda HDblog, apparte la pubblicità di disqus, trovo il resto più che accettabile...Bisogna ricordare che HDblog non è il verbo di d1o, prima di comprare qualcosa, ci si informa su più fonti per vedere se ne vale la pena di comprarlo.

Name

Beh, ognuno comunque è libero di fare quel che vuole eh! Io però nei miei commenti ho già portato come esempio uno youtuber: StroncandoL'Orrore, che consiglio a tutti, lui ci passa veramente un sacco di ore a lavorare per un'unica stroncatura e ne fa una ogni due settimane di solito, ritengo sia una persona che meriterebbe a masi basse di guadagnare con referral ma pure donazioni ecc ecc perchè è evidente la passione ed il tanto lavoro che ci mette.
Poi c'è gente che questa cosa non la percepisce, o che magari non può donare, oppure gente che ha scelto di non farlo per principio proprio grazie agli accadìblog di turno che vogliono i soldi pur offrendo un servizio con una qualità discutibile, che si nota che prendono markette da certi, che riempiono il sito di pubblicità ed alla lunga uno potrebbe sviluppare una avversione a prescindere xD

Box2Tux

Ok. Ma c'è gente che lo fa di principio su qualsiasi sito...

saccovr

Ahahhahahahahaha che ricordi, io ero riuscito a ricevere decine di migliaia di views e stavo per riscattare i primi 25€ ma mi hanno scoperto e permabannato...

Talos

No, l'Italia è come dici tu perché ci sono TROPPE tasse TROPPO alte con TROPPA burocrazia in questo modo si soffoca la piccola media impresa che crea posti di lavoro si crea disoccupazione e vanno avanti i soliti noti o quelli con le mani in pasta che non seguono le regole.. non hai capito nulla.

Talos

anche questo è vero solo che se ricordo bene è un gran guazzabuglio i confini sono molto sottili e comunque per 5000 euro anno non ti si fila nessuno (giustamente)

Mario I/O

Ripeto: basta scrivere "pubblicità", "marchetta", "partner commerciale", "collaborazione commerciale", "sponsor".

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