
19 Gennaio 2017
Da buoni fan del genere survival horror non potevamo certo esimerci dal testare in prima persona The Town of Light, avventura creata dal team italiano LKA.it fondata una decina di anni fa da Luca Dalcò. Questa nuova epopea intrisa di momenti dark e una insana atmosfera vedrà la luce tra gli scaffali dei negozi specializzati a partire dal giorno 26 febbraio. Abbiamo però deciso di narrarvi alcuni aspetti che ci hanno effettivamente colpito, prima ovviamente di lanciarci nella più classica delle analisi tecniche.
Prima di lasciarci andare nella descrizione del gioco, è necessario sottolineare che LKA.it ha deciso di prendere in considerazione la realtà degli ospedali psichiatrici in Italia. The Town of Light è ambientato in quel di Volterra, più precisamente tra le mura dell'ospedale psichiatrico aperto durante l'anno 1887 e chiuso nel 1978. Inutile sottolineare che all'epoca la malattia mentale era gestita nella maniera meno umana possibile, con stanze simili a celle e soprattutto la totale privazione della libertà dei pazienti. Superfluo ricordare i trattamenti a colpi di elettroshock, lobotomie et similia, ma come del resto i vari disegni sui muri della struttura incisi dai malati (impossibile dimenticare quello di Fernando Oreste Nannetti denominato "il libro di pietra").
Siamo di fronte a una delle peggiori pagine della storia italiana, ma abbiamo voluto iniziare con questo piccolo briefing storico per contestualizzare l'intera avventura dato che l'epopea si ispira a fatti realmente accaduti.
Il videogiocatore vestirà i panni di Renèe, ragazza ricoverata a Volterra per circa sei anni. La protagonista dovrà esplorare però l'ospedale dopo la sua chiusura, di conseguenza le ambientazioni saranno caratterizzate da una vegetazione praticamente penetrata ovunque, corridoi ormai semidistrutti e molto altro ancora. L'utente si ritroverà quindi ad affrontare l'esperienza di Renèee a suon di flashback e ricordi, di conseguenza la vera quintessenza del gioco sarà legata prettamente alla componente narrativa, scandita da situazioni al limite e rese ancor più convincenti a causa della totale atmosfera cupa che avvolge l'intera struttura.
La decisione coraggiosa di LKA.it di trasformare la stessa Renèee in narratrice funziona egregiamente. Il giocatore si troverà infatti a vivere in prima persona le medesime scoperte e ricordi della ragazza, il tutto scandito da diversi enigmi da risolvere. Scordatevi quindi di vedere mostri, zombie e molto altro ancora. The Town of Light è un horror psicologico che farà leva sui vostri sentimenti a suon di scene da far accapponare la pelle.
Dimenticatevi di essere comunque al cospetto di un prodotto sui binari. La fase esplorativa risulta completamente libera e il giocatore potrà deviare dalla "main quest" e lasciarsi andare nell'analisi di ambienti non comunque suggeriti dal susseguirsi degli eventi. Sarà necessario quindi raccogliere indizi, trovare il filo logico e avanzare nell'avventura.
Come al solito analizzeremo in maniera approfondita i vari aspetti legati al comparto tecnico in fase di recensione. Ci sentiamo però di sottolineare che gli sviluppatori hanno puntato moltissimo sulla ricostruzione ambientale e sull'utilizzo di una grafica 3D in grado di esaltare ogni singolo dettaglio legato al manicomio. Il lavoro di LKA.it è incredibile. Ogni location è incredibilmente evocativa e trasuda costantemente di follia. Impossibile quindi non rimanere colpiti da cotanta precisione.
Ottime notizie per quanto riguarda il doppiaggio, scandito da differenti lingue tra cui l'italiano.
Come sicuramente vi sarete accorti, siamo rimasti piacevolmente sorpresi da The Town of Light. La soluzione proposta da LKA.it potrebbe effettivamente varare una nuova tipologia nel genere horror, grazie soprattutto a una ricostruzione ambientale certosina e una tecnica narrativa che permette al giocatore di calarsi totalmente nei panni dell'eroe di turno.
Commenti
dai gameplay sul tubo sembra essere bello..... deve piacere il genere altrimenti ci si addormenta