
29 Marzo 2017
Il nome "Vizio" è sicuramente molto poco noto, in Europa. Questo marchio è invece uno dei più importanti, nel mercato TV statunitense. Grazie a prezzi molto aggressivi, Vizio è riuscita a conquistare fette di mercato importanti, negli USA, scalzando nomi ben più noti, a livello mondiale. Vizio ha ora deciso di quotarsi in borsa, presentando una IPO, offerta pubblica iniziale.
Tra i documenti presentati vi sono varie indicazioni sulle attività e sulle decisioni che la compagnia intende intraprendere, nel prossimo futuro. Uno dei punti su cui si concentreranno gli sforzi è la raccolta dei dati relativi alle abitudini degli utenti: le Smart TV Vizio sono dotate del software ACR (Automatic Content Recognition) realizzato da Inscape, il cui scopo è analizzare tutti i contenuti visualizzati tramite i televisori.
Tutti i dati raccolti, in forma anonima, vengono inviati a Vizio, in modo da formare un archivio sui gusti, le preferenze ed i comportamenti tenuti da milioni di utenti (Vizio ha venduto oltre 15 milioni di Smart TV, il 61% delle quali è connesso alla rete). L'idea è quella di non limitarsi ad utilizzare i dati raccolti per uso interno, ma di venderli a terze parti, per generare profitti.
I clienti tipo, per questo tipi di archivi, possono essere, ad esempio, fornitori di contenuti o agenzie pubblicitarie. Ovviamente Vizio è conscia dei rischi, a livello di privacy e di ritorno d'immagine, ma evidentemente ritiene di poter gestire entrambe le problematiche. Non è del resto una novità che le Smart TV operino questo tipo di raccolta dati (è recente la polemica sui modelli Samsung): la pratica sembra riguardare più o meno tutti i marchi presenti sul mercato. Ricordiamo anche che, teoricamente, è possibile disabilitare l'invio dei dati (o almeno della maggior parte), anche se questo implica, in alcuni casi, l'impossibilità di accedere ad alcuni servizi o funzionalità (specialmente per la ricerca vocale).
Vizio ha anche dichiarato l'intenzione ad espandersi in altri mercati: al momento non sono state forniti maggiori dettagli, ma l'ipotesi di una progressiva espansione, a livello mondiale, non sembra da scartare (la crisi di alcuni storici produttori, giapponesi in primis, sta aprendo scenari interessanti, soprattutto per chi punta molto su prezzi aggressivi).
Commenti
Vizio... che robaccia
"L'idea è quella di non limitarsi ad utilizzare i dati raccolti per uso interno, ma di venderli a terze parti, per generare profitti"
...e qualcuno si lamentava di Google? Pffff, dilettanti...
Vizio perde il filo ma non il vizio...