
10 Giugno 2015
Abbiamo già visto il Material Design applicato a un launcher, non è niente di nuovo. Google Now Launcher ce l'ha dal day One, Nova ci è arrivato da poco, Action 3 è ormai consolidato. Ma in quei casi si tratta di uno stile adattato alle app, con la nuova HomeUX, in beta pubblica sul Play Store, si può dire che è il contrario.
HomeUX ha tutti gli elementi tipici del Material Design: il pulsante flottante, l'intestazione molto ampia e pronunciata, le tante animazioni fluide e colorate, e così via. Sembra di usare app come il Play Store, Google+ et similia, solo che lo scopo è lanciare app e gestire il telefono. HomeUX non supporta una feature tipica di Android, ovvero i widget, avvicinandosi quindi al concept dei launcher cinesi (o iOS, per capirci), ma le differenze con un launcher tradizionale non finiscono qui.
Per cominciare, l'installazione. HomeUX è un'app in beta, quindi non accessibile tramite semplice ricerca su Google Play. Per scaricarla è necessario diventare un beta tester: basta entrare a fare parte di QUESTA community Google+, aspettare l'approvazione e seguire poi le istruzioni che vi verranno fornite.
HomeUX si compone di due sezioni. In basso abbiamo un elenco in pagine affiancate di tutte le app che abbiamo installato (la somiglianza con il drawer di Google Now Launcher è molto marcata), in alto un pannello a tre pagine con varie funzionalità. In centro abbiamo l'orologio con data, a destra l'elenco di "raccolte" / cartelle di app e a sinistra impostazioni, personalizzazione e così via.
Uno degli aspetti più originali di HomeUX sono proprio le raccolte di app. Si possono assemblare alla "moda vecchia", inserendo cioè manualmente le app che vogliamo da un elenco, oppure premendo a lungo su un'app e trascinandola verso l'icona della cartella che appare in alto. Per passare da una raccolta all'altra, basta effettuare uno swipe verso l'alto o verso il basso. Ogni raccolta ha il proprio colore, e le app possono essere inserite in più raccolte.
Fondamentalmente il launcher è tutto qui, molto semplice e immediato. Ci sono alcune funzioni aggiuntive da scoprire e abilitare nel menu delle preferenze, alcune anche molto interessanti. Per esempio, è possibile abilitare una sorta di dock, che si posiziona tra le due sezioni, in cui possiamo inserire le app che vogliamo poter lanciare rapidamente. È però necessario assegnare a ogni app un'icona speciale da un elenco precaricato, con due svantaggi: si allungano i tempi per la messa a punto e si rischia di non trovare l'icona che ci serve.
Abbiamo poi la densità della griglia delle app variabile, così come la dimensione delle icone stesse (a proposito, sono supportati anche gli icon pack), molte combinazioni possibili per l'orologio e la QuickAction, che sarebbe la possibilità di assegnare al pulsante flottante il lancio di un'app.
Le prime impressioni sull'uso di HomeUX sono un po' miste. Di certo non è un launcher che lascia indifferenti, e i lati positivi ci sono: fluidissimo, compatto, organizzato in modo semplice e ben programmato, con le animazioni nei punti giusti e una grafica di qualità.
Ma all'atto pratico? Il concept di HomeUX porta dei veri vantaggi nelle operazioni di tutti i giorni, rispetto ai launcher classici? Non ne sono molto convinto. Prima di tutto, i widget sono comodi. Sono una parte integrante di Android dagli albori, e rinunciarci non andrà incontro ai gusti di tutti. Secondo, alcune operazioni risultano troppo macchinose, quel livello di macchinoso che chiunque non sia un appassionato di tecnologia vi guarderà di traverso e vi chiederà "ma perché?".
Ora: avrebbe senso aspettarsi altro da un software da poco approdato alla beta pubblica? Assolutamente no. Tenete bene in mente questo concetto, e divertitevi a contribuire alla sua evoluzione.
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Commenti
Detto da uno che si chiama "StonexFanboy" :v
ahah la culoOS?
Basta!
Meglio l'interfaccia proprietaria di Stonex
Dinci che brutto, ma il material design dov'e'?