
27 Aprile 2015
Sul sito di microblogging cinese Weibo sono state pubblicate alcune foto in cui sarebbe mostrato l'ALE-UL00 di Huawei, il presunto P8 “lite” che verrà annunciato il prossimo 15 Aprile a Londra insieme a Huawei P8. Il device viene mostrato sia nella variante di colore nero che in versione bianca.
Secondo le informazioni che accompagnano le immagini, il device supporta le reti LTE, ha un display TFT da 5 pollici con risoluzione HD, processore da 1.2 GHz ed una batteria da 2200mAh. Le dimensioni sono di 143x70.6x7.7mm per un peso di 132 grammi. Tra le altre caratteristiche, inoltre, ci sarebbero un processore Kirin 620, 2GB di RAM, una fotocamera posteriore da 13 megapixel ed una anteriore da 5 megapixel.
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Commenti
1. Il rimbalzo all’aulico (in un blog di tecnologia di cui, per inciso, sono un aficionado) è, ovviamente, provocatorio, e fa parte di ciò che tu definisci “non arrivare mai al punto”. C’è della volontà un poco perversa, insomma; di qui il paradosso e il gioco – come in una casa di specchi – di dimenarsi tra i riflessi del significato e dell’uso flessibile delle parole. Una grande mente del Novecento scriveva: «What is that we human beings ultimately depend on? We depend on our words. We are suspended in language».
2. In merito al casus belli, ovvero riguardo al congiuntivo di cui sopra, ahimè devo scendere (anzi salire, ma sono iperateo) ad un atto di fede. Fidati, è come ti dico io. La lingua non è solo uno strumento retto e regolato dalla grammatica; è anche e soprattuto un vettore che deve piegarsi alla sensibilità e flessione del suo (miglior) uso. In breve, la grammatica è trasmissibile, la si può spiegare, mentre la sensibilità con cui viene adottata – che è volubile (se non addirittura personale) – non ha un simile valore meccanico-universale.
3. Inoltre tu parli di “errore di sintassi”. Un po’ di chiarezza che qui. Sintassi (dal greco
Ciò che mi ha fatto sorridere in questo tuo ultimo messaggio è stato proprio la rindondanza della maggior parte delle affermazioni utilizzando per lo più un linguaggio aulico per confondere le idee di molti e non arrivare mai al punto. Chiedo venia, ma non riesco a trovare un filo logico che unisca il tuo discorso, ciò che manca fondamentalmente è un nesso: sembra perlopiù un collage di più fonti narrative, simili ma senza un collegamento che renda il tutto omogeneo.
Tu stesso hai ribadito che "Si tratta di una sfumatura più che di un errore", quindi non riesco ancora a spiegarmi la capraggine in cui mi ritrovo (?). Come ho voluto precisare prima, la grammatica italiana varia in base al senso che ci vuole dare la persona stessa, questa non è una sfumatura di significato (come mi sembra continui a sostenere tu), ma è più un'accezione di SENSO TEMPORALE. Di questa differenza avresti dovuto tenerne conto dal momento che il tuo commento è arrivato solamente dopo più di 40 minuti che avevo commentato, nel TUO caso era quasi d'obbligo un congiuntivo passato, nel MIO caso avevo la facoltà di decidere come interpretare il presente appena passato (mi son permesso di usare un ossimoro, concedimelo nonostante non possegga alcuna licenza poetica).
Nonostante l'evidente errore di sintassi commesso nel secondo commento (che peraltro devi ancora ammettere e a cui ci hai girato attorno), credo tu abbia capito il concetto e il succo di questo dialogo. Mi volevo solo permettere di farti i complimenti per il linguaggio davvero forbito, mi piace assai l'uso di queste parole. Ciò che non mi è piaciuto è il carattere, il modo di esprimere i concetti: a tratti umile, mentre in alcuni passi presuntuoso e quasi arrogante, per dimostrare la propria superiorità (questo conferma il discorso di prima sulla disomogeneità del discorso). Sono convinto che "La vera cultura si accompagna alla vera umiltà", come diceva un mio ex-professore nei confronti di molti suoi colleghi e verso sè stesso. Riconosco la tua bravura nell'uso dei vocaboli lingua italiana, la tua esperienza e la dimestichezza negli ambienti universitari, ma l'esperienza mi insegna che è proprio la frequentazione di tali ambienti che molto spesso trae in inganno, dal momento che è sempre più difficile trovare docenti con una cultura generale di un certo livello (basti pensare che in molti casi faticano a spiegare i loro corsi e rispondere alle domande mirate degli studenti).
Naturalmente il tutto senza contare tutte le varie contraddizioni presenti nei tuoi precedenti messaggi: prima su tutte, e che mi ha fatto scappare una risata è stata la frase in cui definisci questo un ludico contesto ("che non posso argomentare in questo ludico contesto") ma continui ad usare un linguaggio aulico palesemente rindondandante ma soprattutto INADATTO a questo tipo di contesto (come infatti avevi sottolineato inizialmente) in un blog dove si parla SOLAMENTE di tecnologia :)
Ma ora è giunto il momento di lasciarci Sig. Edward Harrison, il nostro caro ingenuo, giovane e ormai (ahimè) intossicato Macaulay le augura una buona giornata dai peggiori quartieri di New York e voleva farle i suoi complimenti per il simpatico e amichevole avatar da circo :)
Ma prima volevo lasciarla con una citazione di un personaggio storico italiano in cui io stesso mi immedesimo, anche se non condivido alcuni suoi ideali: “Lo studentucolo che sa un po' di latino e di storia, l'avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio.” (Antonio Gramsci)
P.S.: Appena ho un attimo di tempo e di tregua dagli studi universitari darò sicuramente un'occhiata al caleidoscopico da lei citato precedentemente, mi piace assai la letteratura "classica" anglosassone, ho già avuto modo di leggere alcuni dei suoi capolavori qualche anno fa e mi intriga molto lo stile che utilizza Henry James, soprattutto nelle sue ultime opere, ma questo testo mi mancava. Grazie del suggerimento!
La parte godibile della rete è questa: la possibilità (gratuita) che chiunque abbia di ciarlare da pari a pari. Welcome, my sir. Non cogli il punto, mio giovane Macaulay. Si tratta di una sfumatura più che di un errore, che non posso argomentare in questo ludico contesto. Dacché conosci l’inglese, leggiti a titolo di esempio, voglia e tempo permettendo, il caleidoscopico “The Aspern Papers” di James, nell’ed. con testo a fronte inglese-italiano, onde apprezzare le disomogeneità e finezze di cui parlo, così da scorgere oltretutto i punti linguistici di contatto e/o di lontananza nel paragone inglese vs. italiano.
Sono quasi vent’anni che ho ha che fare con l’editoria specialistica italiana e inglese (perlopiù universitaria) e col mondo (infingardo) della docenza; per cui sorrido quando qualche baldo animo brandisce la spada delle autorità istituzionali (la bolognese Zanichelli compresa). Indi per cui, a fronte della tua giovane età, ritiro la capra e passo al più bonario (nonché sobrio e asettico zoologicamente) concetto di talkative. Passo e chiudo, per non livellare ciò che era nato come una boutade e incancrenirsi nel logorroico, cosa sempre sgradevole. De te fabula narratur, la cui morale meglio si spiega col sigillo della tua freschezza (scilicet: ingenuità) anagrafica
E come faccio a non volertene dal momento che mi stai accusando di capraggine e di ignoranza (nei confronti di cosa non si sa) senza neppure conoscermi? :)
Caro Sig. Edward Harrison, prima di accusare qualcuno di aver sbagliato qualcosa (o di capraggine, come meglio preferisce) forse sarebbe il caso di informarsi meglio dell'argomento in questione, magari eviterebbe di fare codeste figuracce. Quella che tu (torno a darti del tu, sperando di non offenderti nel profondo) chiami "stortura cacofonica" in realtà è una forma verbale della lingua italiana, che alcuni chiamano (ma tu puoi chiamarla come meglio ti pare) CONGIUNTIVO IMPERFETTO. Il suo utilizzo nella frase tanto discussa, come dicevi prima te, non è sbagliato e nella lingua italiana suona esattamente come un CONGIUNTIVO PASSATO che tu stesso hai utilizzato, quindi, stando sempre alle tue parole, anche la tua frase sarebbe una "stortura cacofonica" brutta da sentire, giusto? Invece in questo stesso contesto, si potevano usare entrambi i congiuntivi (passato e imperfetto), in base al senso che si vuole dare alla propria frase (come del resto accade nel 90% della grammatica italiana: non c'è mai SOLAMENTE una forma grammaticale corretta, dipende sempre da cosa vuole dire una persona, il problema invece, come si è visto, è cosa capisce l'altro interlocutore).
Ed è proprio qui che mi voglio soffermare, hai completamente sbagliato ad interpretare la forma verbale e mi vieni a corregere? Innanzitutto "Il tempo imperfetto del congiuntivo si usa per esprimere contemporaneità rispetto al verbo principale" e non "ha una valenza preferibile per eventi al passato" come invece sostenevi te, primo errore. Io infatti ho risposto dopo pochi secondi all'altro utente, si pressupone quindi che ci fosse stata CONTEMPORANEITA' nel colloquio. Al contrario "Il tempo passato del congiuntivo si usa per esprimere anteriorità rispetto al verbo principale che è al tempo presente dell’indicativo, cioè per esprimere un’azione avvenuta prima rispetto a quella espressa nella frase principale" e non come sostenevi tu "dacché si tratta di un commento puntuale (al tempo presente)", secondo errore che ti fa capire che hai sbagliato in pieno.
Mi permetto di darti un consiglio (da amico eh), ammiro la tua passione per la letteratura italiana ma essendo originario di un paese estero (Sydney, Australia) ti consiglio di concentrarti più sulla grammatica italiana all'inizio che non sui libri. Questo perchè, soprattutto nei volumi dei grandi scrittori, sono presenti molti "errori" voluti dagli autori stessi (chiamala licenza poetica se preferisci) che possono portarti nella strada sbagliata (anche nei testi di autori più recenti eh). Cerca di concentrati più sulla grammatica e sulle forme strutturali e grammaticali che essa comporta, tenendo conto anche del linguaggio parlato che tende a modificare continuamente e costantemente la nostra lingua. E magari (fa sempre parte del consiglio) prima di giudicare la Zanichelli (non hai nemmeno aperto il link immagino) o persone che non conosci, cerca di documentarti prima (anteriorità) su chi siano, ho 21 anni e sono sempre vissuto in Italia e ho appena finito di studiare letteratura e grammatica italiana, chi sei tu per venirmi a giudicare e criticare le forme grammaticali preferite nel linguaggio colloquiale? Ma soprattutto, chi sei tu per venire a giudicare i docenti della Zanichelli che lavorano da una vita con la grammatica italiana e hanno una grandissima preparazione e formazione alle spalle? Ricordati che l'italiano non è come l'inglese: non serve usare 4 parole auliche per saperlo padroneggiare, bisogna avere una solida cultura e formazione sulla sua grammatica prima di tutto che è anni luce più complessa di quella inglese (e sto parlando di me stesso ma della Zanichelli e Treccani).
Non volermene, prendili come dei consigli e correzioni da amico, è sempre divertente perculare l'ignoranza altrui, non credi? :)
La forma “spero che fossi”, oltre ad una stortura cacofonica, ha una valenza preferibile per eventi al passato; per cui in questo contesto è da evitare, dacché si tratta di un commento puntuale (al tempo presente). Quindi ribadisco il capra nei tuoi confronti e lo estendo ai tuoi giornalisti della Zanichelli
spero che furubbi......
basta cambiare launcher
In effetti era strano immaginare un prodotto che si sarebbe per forza di cosa scontrato col P8 per diagonale di display e qualità realizzativa. Peccato, perchè io un Mate7 da 5 pollici, o 5,5 al massimo lo avrei apprezzato di sicuro. Il Mate7 è davvero un bel prodotto , peccato sia così grande
ottimi telefoni ma non avere il drawer delle applicazioni è decisamente unincubo
Si trattava di un clone marchiato landvo non era un Huawei
Ma del presunto Mate7 Compact (o Mini) non si sa più nulla???
SPERO CHE ERI!! Così mi piaci!! Innovativo anche nella lingua italiana!!!
Dai non mettiamo le persone ancora più in confusione di quanto già non lo siano ahaha :)
Dalle mie parti si dice "ferma tutto che pare na sagra"
Scommetto che monterà kitkat...
Aderisci anche te a questa campagna.. Aiutami a combattere l'indicativo!
... spero che fosti!
Solo una considerazione: Honor 6 mi sembra superiore in tutto e per tutto a questo P8 Lite. A meno che non costi veramente poco (200 euro), chi dovrebbe preferirlo all'Honor 6?
non ha il lettore di impronte.
il caso è chiuso!
O "spero che fossi.."
http://dizionaripiu.zanichelli. it/la-posta-del-professore/2012/10/29/16292/ almeno secondo i giornalisti Zanichelli, quelli dell'ortofrutta dietro casa mia.
Poi se permetti capra magari lo vai a dire a qualche tuo familiare o a qualche tuo amico dato che non ci conosciamo e non ho nè insultato te, nè l'altro utente.
Capra pure tu. La soluzione migliore è: "Spero tu sia (stato)..."
Fossi* mamma mia raga, con il "che" ci va sempre il congiuntivo!
Comunque il P8 sembra promettere davvero bene, staremo a vedere
Spero che "eri"? CAPRA
spero che eri sarcastico...
P8.... la vera rivelazione 2015! Non vedo l'ora di averlo tutto per me! Un piccolo scrigno tecnologico!!