Xiaomi è stata di certo la rivoluzione degli ultimi dodici mesi, i suoi risultati sono andati al di là di ogni rosea aspettativa, con primato in Cina a suggellare l'ineguagliabile trend e scalzare dei mostri sacri come Apple e Samsung. La casa asiatica ha comunicato quest'oggi altri numeri che gravitano nella sua galassia: 100 milioni di persone in tutto il mondo utilizzano la sua piattaforma software MIUI (si pronuncia "Me You I") basata su Android e compatibile con 347 modelli di 96 brand.

La crescita del 2014 è stata pari al 135 percento grazie a 61 milioni di unità commercializzate, con un fatturato pari a circa $12 miliardi ed un interesse reale per una prossima espansione ad occidente. Viene considerata ancora una startup ma il suo valore è stimato al momento in $45 miliardi, d'altronde tutti questi numeri sono stati ottenuti soltanto sui mercati asiatici e lo sbarco su nuovi terreni potrebbe soltanto accentuare l'ascesa.

Hugo Barra e il resto dei top manager sono quest'oggi in Silicon Valley per il primo evento ufficiale Xiaomi in USA, un primo passo per spiegare i motivi del successo e raccontare (impressionando) tutti i numeri. Il portfolio device non è poi così ampio, ma tutti hanno fatto segnare vendite da capogiro, con Redmi su tutti (30 milioni di unità) e a seguire Mi 2 (17.4 milioni) e Mi 3 (14.3 milioni).

Probabile che dal palco del W Hotel di San Francisco non arriverà alcun annuncio di commercializzazione dei prodotti Xiaomi in USA, è ancora troppo presto per poter parlare di questa fase anche se è nei programmi della dirigenza.