
14 Gennaio 2015
Con la diffusione degli smartphone e dei piani tariffari che hanno sdoganato l'internet mobile, sempre più applicazioni hanno iniziato a fare affidamento sulla potenza della rete per offrire dei servizi prima non possibili.
Uno di questi riguarda l'identificazione dei brani musicali, letteralmente esplosa con Shazam e ancora sempre molto attuale, dal momento che sempre più produttori integrano una funzione simile nelle loro suite di app. Tuttavia, uno dei problemi principali di queste app è il fatto che bisogna estrarre lo smartphone dalla tasca al momento giusto, sbloccarlo, avviare l'app e attendere che questa identifichi il brano; spesso si finisce per fare troppo tardi e la canzone termina, lasciandoci nel dubbio.
Questo scenario sembra ormai appartenere al passato, grazie a BASE Music Sensor, una nuova app in grado di identificare i brani in maniera continua, grazie alla possibilità di rimanere in modalità ascolto anche quando è in background, il tutto senza incidere negativamente sulla batteria o almeno così afferma lo sviluppatore. Questo dovrebbe essere possibile grazie all'utilizzo di un nuovo SDK chiamato Sensiya, il quale permetterebbe all'app di "ascoltare" l'ambiente circostante solo quando questo non appesantisce i compiti del processore.
BASE Music Sensor può essere impostato grazie alla presenza di filtri che permettono di decidere le specifiche condizioni in cui l'app deve ascoltare identificare la musica, come, ad esempio, mentre si è in macchina, in un luogo preciso o a una determinata ora. Lo sviluppatore ha infine aggiunto che ha intenzione di rendere la sua app open source, quindi sarà presto possibile capirne meglio il funzionamento. Se siete curiosi e volete dare una chance a BASE Music Sensor, potete trovarla gratuitamente su Play Store tramite il link posto a fine articolo:
Commenti
a me non fa vedere nulla sta in listening, ma dove si vedono i risultati scusate?
Anticipo la discussione che probabilmente seguirà:
Qualcuno probabilmente noterà che questa applicazione richiede un numero abominevole di permessi.
Qualcuno griderà all'invasione della privacy, ed in questo caso il timore è fondato.
A quel punto qualcuno che ha letto l'articolo fonte su androidpolice potrebbe riportare che uno degli sviluppatori è intervenuto per chiarire il fatto ed ha detto sostanzialmente che per la prima versione sono andati larghi con i permessi ma ritengono di poterli ridurre sensibilmente con la versione successiva che dovrebbe uscire entro la settimana prossima. Inoltre ha rimarcato la loro intenzione di aprire il codice per permettere a chi vuole di verificare la benignità dell'app dall'interno.
Nella sostanza aspetterei di vedere la versione successiva prima di decidere di provare l'applicazione.
Per inciso devo dire che l'impatto sulla batteria pare davvero estremamente limitato e funziona abbastanza bene (ho notato solo dopo i permessi, la frittata è fatta :D)
un applicazione di questo genere è comunque un wake-lock, quindi un consumo lo comporta comunque
Buona come idea.