
07 Gennaio 2015
Continua il grosso impegno di Samsung nel campo dei dispositivi indossabili, testimoniato dall'arrivo di due nuovi brevetti dedicati a indumenti smart. Nel primo caso si tratta di una vera e propria tuta high-tech pensata per assistere i lavoratori che operano in situazioni di forte rischio, mentre il secondo oggetto è un paio di guanti smart, dedicati a un pubblico più giovanile ma non solo.
Cominciamo parlando della tuta e delle motivazioni che hanno portato Samsung a realizzare un brevetto simile. I lavoratori che sono costantemente esposti a situazioni di pericolo, dal fuoco alla radioattività, passando per la presenza di gas tossici e molti altri pericoli, non sempre possono distinguere una situazione potenzialmente dannosa a colpo d'occhio. È necessario affidarsi alla presenza di una strumentazione adeguata in grado di segnalare tutti questi pericoli invisibili e quale modo migliore per farlo se non indossando la strumentazione stessa?
Con questi concetti in mente, Samsung propone una serie di sensori, da quelli in grado di rilevare l'attività cerebrale a quelli ambientali adattabili in base alle esigenze, tutti montati su una struttura flessibile e facilmente indossabile, composta da una sorta di "maglietta" e un copricapo (può essere un elmo, un cappello, una bandana o altro), in grado di leggere e comunicare i dati raccolti tramite vari display pieghevoli posizionati sia sulle maniche che sul ventre.
Ogni display ha funzionalità diverse, dal momento che quelli posti sul polso possono fornire indicazioni rapide riguardo le condizioni ambientali nel quale si opera, oltre a fornire un timer che indica il tempo a disposizione prima che la zona visitata risulti pericolosa, mentre il display posto sul ventre ha lo scopo di fornire un'indicazione visiva dell'eventuale pericolo ai propri compagni o dello stato di salute di chi lo indossa nel caso in cui non dovesse essere regolare.
Le segnalazioni avvengono anche tramite vibrazioni generate da dei sensori posti all'altezza del petto e delle spalle, mentre l'autonomia del dispositivo è garantita da una speciale batteria integrata direttamente nelle fibre dell'indossabile.
Il secondo dispositivo presentato è, invece, un paio di guanti smart in grado di offrire controlli per la riproduzione musicale e video, integrando allo stesso tempo due display flessibili in modo da semplificare la gestione dei contenuti. Sebbene risulti decisamente scomodo utilizzare dei guanti in ogni periodo dell'anno e l'idea si sposi meglio come accessorio della tuta di cui abbiamo parlato qui sopra, Samsung pensa che il dispositivo risponda all'esigenza degli utenti che richiedono miglioramenti e più funzionalità per quanto riguarda la fruizione dei contenuti multimediali.
Tramite vari sensori, tra cui giroscopi, accelerometri, sensori touch posti sulla punta delle dita e dei sensori in grado di rilevare come e quanto vengono piegate le dita, i guanti smart proposti da Samsung integrano una serie di gesture avanzate, in grado di riconoscere il modo in cui è messa la mano, se si sta toccando una superficie o se si stringe la mano di qualcuno, permettendo di avviare diverse funzionalità in base al gesto.
Nel brevetto viene mostrato l'esempio di un DJ che effettua i classici gesti tipici del mestiere, come lo scratch, utilizzando i guanti e interagendo con la musica come se la modificasse tramite console, senza averne realmente una. Non manca la possibilità di trasformare i guanti in uno strumento di lavoro anche in altri campi, grazie alla possibilità di integrare mouse ottici e fotocamere direttamente "in punta di dita".
Oltre a questo, Samsung pensa che possano essere applicati anche nel caso della scrittura Braile, fornendo quindi un feedback tattile in grado di replicare l'alfabeto per non vedenti direttamente sui polpastrelli.
Ricordiamo che, in entrambi i casi, si tratta di brevetti depositati nel corso del Q4 2013, quindi la loro attuazione e commercializzazione potrebbe richiedere ancora molto tempo.
Commenti
Bho vedi sti brevetti che ti fanno ben sperare per il futuro.. e poi vedi gente che brevetta jack per cuffie flessibili.. e pannelli solari...