
21 Settembre 2023
Sono passati ormai quattro anni dall'ultimo capitolo della saga NBA Live, simulazione cestistica targata Electronic Arts finita nell'ombra a causa di problematiche tecniche e soprattutto di un competitor che risponde al nome di NBA 2K.
Dopo la cancellazione dello scorso anno, ci si aspettava un ritorno col botto grazie a NBA Live 14, soprattutto in questo momento di inizio della next-gen, fase in cui ci troviamo ancora in una situazione di scarsità di titoli davvero carismatici. Purtroppo per EA, gli sviluppatori di 2K Games sono riusciti a proporre un prodotto qualitativamente incredibile, di conseguenza lo scontro si è rivelato tutt'altro che semplice.
Ma procediamo con ordine...
TRAMA
Come in tutti i giochi sportivi, anche in NBA Live 14 è possibile affrontare una serie di modalità. Il giocatore si troverà quindi di fronte a Stella Nascente, Dinasty, Grandi Momenti e Ultimate Team.
In Stella Nascente ci ritroveremo nei panni di un atleta sconosciuto pronto a fare il suo esordio in NBA, il tutto scandito da scene d'intermezzo, partite, allenamenti e chi più ne ha più ne metta. Le scelte del team di sviluppo al riguardo della appena citata modalità sono davvero discutibili. Non esistono colloqui con i responsabili delle società e soprattutto il nostro alter ego virtuale verrà lanciato in campo fin dalla prima partita, prendendo candidamente il posto delle stelle più famose del campionato americano. Inoltre il ruolo scelto durante la creazione del personaggio non potrà essere limato ma sarà completamente legato alla posizione decisa in partenza.
Ovviamente i punti esperienza potranno essere utilizzati per potenziare il personaggio. In partita sarà però necessario fare attenzione ai bonus e ai malus, gestiti purtroppo malamente.
Fuori dal campo non esiste alcuna vita da gestire. L'utente si troverà quindi in un circolo vizioso senza poter aver rapporti esterni, quindi niente social network, rapporti con compagni e sponsor.
Dinasty è una sezione dedicata agli amanti del genere manageriale dove sarà possibile seguire il proprio team e gestire ogni aspetto legato a esso. Inoltre lo stesso utente può decidere se scendere in campo o godersi la partita dagli spalti. Purtroppo ci si accorge rapidamente dalle statistiche che i risultati ottenuti in campo sono legati più a un fattore casuale che agli stats letti nei vari menu. Modalità quindi da limare ma comunque profonda.
In Grandi Momenti ci si ritroverà a vivere spezzoni di partire particolarmente risonanti della Storia del Basket, il tutto incentrato sul tentativo di portare a casa gli obiettivi prefissati. Ultimate Team invece non ha bisogno di presentazioni, dato che si basa sulla concezione delle "figurine" vista negli ultimi capitoli della saga FIFA.
GAMEPLAY
Il sistema di controllo non si discosta dai precedenti episodi. Il gameplay si basa però sul nuovo motore grafico Ignite, lo stesso utilizzato da EA Sports per FIFA 14 e Madden, una vera e propria garanzia quindi.
Purtroppo fin dal primo palleggio ci si accorge velocemente che il tanto acclamato motion engine non sembra essere adatto a un titolo dedicato al basket. La gestione degli impatti è tutt'altro che convincente e la palla risulta incollata al giocatore, di conseguenza il realismo ne risente parecchio.
Anche la IA non ci ha assolutamente convinto. Gli schemi di gioco non vengono mai attuati in maniera completa ed effettuare una manovra corale è relativamente impossibile. I giocatori controllati dalla CPU invece non cercheranno mai di instaurare tattiche particolarmente complicate ma si limiteranno a cercare di andare a canestro il più velocemente possibile. In difesa invece gli atleti si continueranno a mantenere le posizioni e le marcature, ma nulla di più.
Scordatevi quindi di assistere a tagli e movimenti senza palla. Ovviamente tutto ciò significa semplicemente trovarsi di fronte a un gioco statico e totalmente non in grado di mostrare effettivamente la spettacolarità dello sport preso in esame.
TECNICA
Il comparto tecnico non è purtroppo all'altezza della situazione. Se da un lato i modelli poligonali si avvicinano alla controparte reale, le animazioni legnose e la sopracitata pessima gestione delle collisioni fanno davvero storcere il naso. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a una produzione old-gen piuttosto che next-gen.
Ottimo il lavoro di contorno che attornia ogni partita. Grazie alla collaborazione con la ESPN, in ogni match è possibile captare l'aria che si respira in una vera e propria partita del basket americano.
Il comparto audio si sposa perfettamente con lo stile di gioco, anche se non riesce a brillare di luce propria a causa di alcuni soundtrack tutt'altro che convincenti.
COMMENTO FINALE
Purtroppo NBA Live 14 è davvero lontano dalla qualità di NBA 2K14. Motore grafico malamente ricreato, gestione degli impatti ridicola e movimenti della palla scriptati sono solamente alcune delle problematiche che attorniano il gioco. Inoltre una IA di basso livello denota come il team di sviluppo debba assolutamente correre ai ripari.
Ci aspettiamo quindi una vera e propria rivoluzione con l'episodio del prossimo anno, se mai ci sarà.
GAMEPLAY 5
TECNICA 5
LONGEVITA' 5
MULTIPLAYER 5
Commenti
E io che speravo fosse un titolo convincente, non tanto per il gioco in se, ma giusto per mettere pressione alla 2K per spronarli a fare ancora meglio :)