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Prime impressioni sul TV Ultra HD Panasonic TX-L65WT600E

31 Ottobre 2013 31


Il 2013 verrà sicuramente ricordato come l'anno di esordio dei TV Ultra HD, una tecnologia sulla quale tutti i produttori stanno investendo molto: è infatti molto diffusa la convinzione che l'aumento della risoluzione (4 volte superiore rispetto ai Full HD) possa essere la chiave di volta per risollevare le vendite del mercato TV, ormai in contrazione da tempo. Tra i tanti prodotti disponibili od in arrivo sul mercato ve ne è uno, prodotto da Panasonic, che presenta caratteristiche uniche: parliamo del TX-L65WT600E. La peculiarità di questo prodotto consiste nella presenza della HDMI in versione 2.0. Si tratta del primo TV ad adottare il nuovo standard: altri produttori, come Sony, hanno infatti programmato un aggiornamento dei propri TV, ma questo implica una compatibilità solo parziale con le specifiche aggiornate, mentre Panasonic, che produce internamente i nuovi chip 2.0, è già pienamente compatibile con tutte le migliorie.

In questo articolo andremo a descrivere la dotazione e le impressioni di visione sul prototipo che abbiamo potuto visionare per alcune ore, in modo da fornire un quadro generale delle prestazioni di quello che è il primo Ultra HD TV del marchio giapponese.

Specifiche Tecniche

Il WT600 utilizza un pannello LCD da 65" con retroilluminazione LED Edge, e dispone, ovviamente, di una risoluzione pari a 3840 x 2160 pixel. Panasonic ha dotato il TV della tecnologia 2000 Hz BLS (backlight scanning): si tratta di una scansione della retroilluminazione finemente controllata in 8 fasi. In sostanza la retroilluminazione viene accesa solo in corrispondenza di una porzione orizzontale dello schermo, in modo da ridurre la persistenza delle immagini sulla retina. La conseguenza diretta è una riduzione del motion blur, ovvero della perdita di dettaglio delle immagini in movimento, che appaiono visibilmente più nitide e dettagliate. Sempre per la gestione dei movimenti rapidi, a video, è presente la funzione 4K Intelligent Frame Creation, che altro non è se non l'interpolazione dei frame: l'elettronica analizza la sorgente da visualizzare, e crea nuovi fotogrammi intermedi tra quelli originariamente presenti nel flusso video. In questo modo aumenta la fluidità, che può raggiungere i 120 fotogrammi al secondo.


Per ottimizzare il contrasto ed il livello del nero, si è fatto ricorso ad una serie di soluzioni, operanti in modo sinergico: troviamo il Local Dimming Pro, che regola l'accensione della retroilluminazione a zone, il Gamma Area Control, che aumenta il numero di dettagli visibili (specialmente sulle basse luci, ovvero nelle scene scure) e l'Infinite Contrast, che aumenta il rapporto di contrasto percepito. Il cuore dell'elettronica è costituito dal  processore 4K Hexa-core, che ha il compito primario di ottimizzare il livello di dettaglio. Per raggiungere questo risultato, vengono applicati due filtri, entrambi riconducibili all'elaborazione Super Resolution. Sample Based Super Resolution opera sulla base di un insieme di pattern pre-caricati in memoria, in tutto circa 120.000. Le immagini in ingresso vengono analizzate e comparate a quelle contenute nel database, per ricostruire un maggior dettaglio alla risoluzione nativa del WT600. Le trame più fini ed i particolari irregolari, che non trovano rispondenza nell'archivio fornito da Panasonic al proprio processore, sono poi ulteriormente raffinati grazie al Fine Detail Super Resolution.


L'angolo di visione è di 176°, mentre il filtro sul pannello (utile per minimizzare le riflessioni di luce ambientale verso il pannello, nonché le riflessioni interne al pannello stesso) è il Clear Panel Pro. Gli utenti più esperti possono giovare della presenza di tutti i controlli necessari ad eseguire una calibrazione ISF, mentre per i neofiti, oltre alle varie modalità video pre-impostate, è disponibile la calibrazione automatica, basata sul software CalMAN. Le impostazioni possono anche essere impartite tramite l'applicazione Panasonic TV Remote 2, disponibile per iOS e Android.


Non manca, ovviamente, il supporto alle sorgenti 3D, ormai una funzionalità accessoria irrinunciabile: in questo caso Panasonic ha scelto di utilizzare il 3D con occhiali attivi a piena risoluzione, sincronizzati con la TV tramite la tecnologia a radiofrequenza (più stabile di quella ad infrarossi). La sezione audio è costituita da un sistema a 2.1 canali, con un woofer da 75mm. La potenza erogata è pari a 18W complessivi (4 per ciascuno speaker e 10 per il woofer), con la possibilità di ricorrere ad un'elaborazione per il surround virtuale, il VR-Audio Pro Surround 2.1. Il WT600 rappresenta, quindi, l'attuale "summa" di tutto il know-how di Panasonic (che, a discapito di quello che alcuni possono pensare, è notevole: il primo pannello presentato, un gigantesco Plasma da 152", risale al 2010) riguardo alla tecnologia Ultra HD/4K: la dotazione è quindi assolutamente completa anche dal punto di vista multimediale, consentendo una fruizione dei media a 360° ed a risoluzione nativa.


Cosa implica questo tipo di approccio, in concreto? Molto semplicemente si traduce, per l'utente, nella possibilità di fruire di contenuti a risoluzione Ultra HD o 4K da qualunque tipo di sorgente, ovvero dalla rete, in streaming tramite DLNA o UPnP, tramite USB o SD Card. Le limitazioni sono solo due: i contenuti non possono superare i 30 fotogrammi al secondo, ed inoltre la codifica utilizzata è l'H.264, e non il nuovo HEVC. Ovviamente, trattandosi di video con bit-rate piuttosto elevati, è altamente consigliabile utilizzare memorie molto veloci o capaci di supportare l'USB 3.0 (di cui la TV è dotata), pena l'incappare in scatti o incertezze durante la riproduzione.


La presenza dell'HDMI 2.0 è un punto di forza molto importante per Panasonic, che infatti ne sottolinea tutti i benefici in dettaglio. La banda passante è infatti molto maggiore rispetto alla versione 1.4: la differenza ammonta a circa il 76% in più (10,2 Gbps contro 18Gbps). Il notevole flusso di dati aggiuntivo permette di sfruttare una maggiore precisione a livello di campionamento dei colori: in parole povere si possono riprodurre sfumature più accurate, con transizioni più sfumate tra le varie tinte. La maggiore precisione cromatica si abbina, di conseguenza, al maggior numero di fotogrammi visualizzabili a video, ed è proprio questa la differenza con le TV dotate di HDMI aggiornate alla versione 2.0. WT600 è quindi in grado di supportare risoluzioni Ultra HD a 50 e 60 fotogrammi al secondo, offrendo, al tempo stesso, una maggiore precisione nella riproduzione cromatica.


Alla HDMI 2.0 si aggiunge anche un ingresso Display Port 1.2a (una connessione più legata al mondo informatico che a quello del mercato audio-video), capace di supportare risoluzioni 4K e WQHD (2560 x 1400 pixel), mantenendo la compatibilità con le sorgenti Ultra HD a 50 e 60fps.


Il campionamento del colore è inoltre legato alla modalità video selezionata, oltre che ad una funzione chiamata "4K Pure Direct", è legata all'intervento dell'elettronica (ne parleremo meglio trattando le impressioni sulla visione). Parlando di modalità video va assolutamente citata la certificazione THX 4K Display, che oltre a certificare il soddisfacimento, da parte del WT600, dei requisiti necessari ad ottenere il suddetto riconoscimento, si traduce nella presenza di due modalità video ad hoc, la THX Cinema, ottimizzata per la visione di film in ambienti con scarsa illuminazione, e la THX Bright Room, ottimizzata per la visione in ambienti ben illuminati.


WT600 può anche essere utilizzato come monitor per PC (ed è specialmente indicato come compagno per chi possiede un PC da gioco molto potente, come vedremo nella prova di visione), grazie al nuovo Monitor Mode. Selezionandolo ci si assicura che ogni pixel inviato dal PC corrisponda ad un pixel sulla TV, senza interventi dell'elettronica e con un campionamento del colore alla massima qualità possibile.


WT600 è dotato di un doppio sintonizzatore satellitare e digitale terrestre (due per ciascuno), con la possibilità di visionare due programmi affiancati o in Picture in Picture (programma principale a tutto schermo e, in finestra, un altro canale), registrare due programmi o visionarne uno mentre se ne registra un secondo. Chi è dotato di tablet o smartphone può anche inviare il segnale televisivo a questi dispositivi, anche a TV in standby. Completa la dotazione la possibilità di leggere molti file multimediali, tra cui AVCHD 3D, MKV, MP4, FLAC, AVi e M4v.


TX-L65WT600E sarà disponibile a breve (entro l'inizio di Novembre), al prezzo di 6499€.

La prova di visione


Il primo particolare che colpisce, osservando il WT600, è sicuramente l'aspetto esteriore, molto curato e molto elegante. Pur nella sua imponenza (65" non è sicuramente una dimensione che può passare inosservata), la commistione di "Glass and Metal", ovvero degli elementi trasparenti di cornice e piedistallo, uniti alla cornice in metallo, crea un connubio molto appagante per l'occhio, snellendo efficacemente le linee. Il TV sembra quasi fluttuare sul piedistallo, che è virtualmente invisibile alla vista, esattamente come accadeva per l'LCD Full HD top di gamma di Panasonic, che utilizza le stesse soluzioni estetiche.


Sulla parte superiore della TV nascosta alla vista, è posta la videocamera integrata, utile per funzioni come le videochiamate su Skype. Lo sblocco è comandato da un tasto sul telecomando, mentre il rientro nell'alloggiamento è manuale (per ovvi motivi: un rientro automatico avrebbe richiesto un meccanismo motorizzato, con un aggravio di costi di discutibile utilità, oltre a tutte le difficoltà nell'integrare una soluzione di questo tipo in uno spessore tanto ridotto).

Il primo contenuto che era possibile visionare era un videogioco, per la precisione Project Cars, completamente giocabile, in versione 4K, grazie ad un prestante PC collegato alla TV.


La postazione comprendeva un volante con pedaliera, ed era quindi possibile farsi un'idea precisa non solo della qualità video, ma anche della risposta ai comandi (ovvero dell'eventualità che vi fosse un input lag elevato). Le immagini sono parse convincenti, per quanto il gioco non brillasse per numero di dettagli (ma del resto non si tratta di una versione definitiva). Probabilmente l'ottimizzazione del titolo per la risoluzione 4K necessita di ulteriori rifiniture. Nonostante l'elevata risoluzione, il titolo ha mostrato una fluidità molto solida e convincente, che ci ha permesso di giudicare al meglio la presenza di scie o trascinamenti, nonché la gestione delle immagini in rapido movimento. Per quanto riguarda la reattività del pannello, il giudizio non può che essere molto positivo: lo spiacevole effetto ghosting, che può affliggere (anche pesantemente) i pannelli LCD, è qui completamente assente, dimostrando che il pannello utilizzato da Panasonic ha una latenza molto bassa, qualità che lo rende perfetto per l'utilizzo con i videogiochi. Ci ha invece stupito, in positivo, il dettaglio sui movimenti: anche questo è da sempre un tallone d'Achille della tecnologia LCD, ad oggi mai effettivamente risolto. Il motivo è presto detto: oltre alla già citata latenza, che creando sdoppiamenti od immagini fantasma abbassa il dettaglio percepito, va anche tenuto conto che i display a cristalli liquidi sono di tipo "sample and hold", ovvero visualizzano un fotogramma fino a quando non subentra quello successivo, mantenendo accesi i pixel su schermo. La conseguenza è una prolungata persistenza dei singoli fotogrammi a video, che comporta anche una persistenza sulla retina. L'occhio umano non è però in grado di mettere perfettamente a fuoco gli oggetti che, persistendo sulla  retina, si muovono velocemente: una semplice prova può essere effettuata muovendo una mattina davanti ad una fonte di luce. La matita sembrerà sdoppiarsi o piegarsi in modo innaturale. E' qui che intervengono le funzioni di cui abbiamo parlato analizzando le specifiche, ovvero IFC e 2000 Hz BLS. In particolare ci è sembrato che il backlight scanning, senza alterare visibilmente la fluidità, e senza comportare un'innalzamento del ritardo nei comandi impartiti, riesca a diminuire le sfocature, aumentando il numero e l'intelligibilità dei particolari, al prezzo di una leggera perdita di luminosità (trascurabile, data la notevole quantità di luce che il WT600 è in grado di emettere). Più critico l'IFC, che non solo modifica visibilmente la fluidità (già dall'impostazione medio), ma rischia di creare qualche artefatto (ben visibile sull'impostazione alto, tendenzialmente sconsigliata) e di inserire un ritardo tangibile nella risposta ai comandi (ininfluente quando si visiona un film, ma cruciale se si utilizzano videogiochi). Pur dovendo gestire un pannello molto definito, sul quale la perdita di definizione in movimento dovrebbe essere anche più visibile del solito, il WT600 supera la prova in modo convincente, posizionandosi tra i migliori LCD sul mercato, in questo particolare ambito.

Un aspetto sul quale le prestazioni sono piuttosto scontate è quello della fedeltà cromatica, ed infatti non abbiamo registrato sorprese in questo senso. I colori appaiono molto naturali, ed anche gli incarnati vengono riprodotti in modo credibile, risultando privi di un'eccessiva saturazione. Misurando strumentalmente il pannello si trova conferma di quanto osservato ad occhio: le coordinate delle componenti RGB (i tre colori primari) sono pressoché perfette, ed anche la saturazione è molto buona, con il rosso che mostra piccoli scostamenti dal riferimento, ma va anche detto che non è stato possibile provare a tarare meglio la TV, e dato che i controlli sono molto completi, è altamente probabile che si possa migliorare ancora la situazione.


Ovviamente il banco di prova primario, per una TV Ultra HD, è gioco-forza costituito dal livello di dettaglio: gli aspetti da valutare sono la capacità di mettere in risalto tutti i particolari contenuti nelle sorgenti a risoluzione nativa, la distanza di visione ottimale ed anche la qualità dell'upscaling (molto importante, data la penuria di contenuti a risoluzione Ultra HD). I primi video che abbiamo potuto osservare, tra il materiale messo a disposizione da Panasonic, non mostravano un livello di dettaglio elevatissimo. Pur essendo visivamente di impatto, per la bellezza dei panorami e della flora e fauna ritratti, si notava una tendenza a non enfatizzare molto le trame più fini. La causa diveniva evidente avvicinandosi allo schermo: la compressione video era un po' troppo invasiva, generando qualche artefatto sui particolari più irregolari ed intricati (come ad esempio i rami più sottili degli alberi), proprio quelli che dovrebbero risaltare al meglio grazie alla risoluzione Ultra HD. Nonostante tutto era comunque percepibile uno stacco rispetto al materiale in Full HD, segno evidente che non era il TV ad aver raggiunto il suo limite, ma, viceversa, erano le sorgenti a costituire un collo di bottiglia.


Per confermare questa teoria è bastato riprodurre filmati più ricchi di dettaglio, come ad esempio il bouquet di fiori che appariva in video, su sfondo nero, per poi "esplodere" in una moltitudine di petali, che si diramavano in tutte le direzioni. Se già il livello di dettaglio dell'immagine statica è molto elevato, è nel movimento dei petali che si può scorgere la differenza tra un pannello Full HD ed uno Ultra HD: ad essere perfettamente visibili non sono solo gli elementi in primo piano, o quelli di maggiori dimensioni, ma anche gli elementi più piccoli e quelli posti in secondo piano. L'impatto, sull'occhio dello spettatore, è immediato: si percepisce distintamente una maggiore profondità di campo, che rende l'immagine più tridimensionale. Parliamo ovviamente di sorgenti 2D, ma grazie al numero di informazioni a video si ha la sensazione di avere un passaggio graduale tra i piani, che non sono più così piatti, come spesso accade, dato che quello che è in primo piano è perfettamente nitido, mentre il resto appare immediatamente sfocato e poco particolareggiato, finendo così per somigliare ad uno sfondo "incollato" dietro ai soggetti ripresi.


L'altra grande novità portata dall'Ultra HD è invece legata direttamente alla fruizione dei contenuti: potendo contare su un dettaglio molto superiore, si è naturalmente portati ad avvicinarsi il più possibile, come si farebbe osservando qualcosa di persona. Se i TV Full HD non permettono di esagerare con la distanza minima di visione (pena il notare la griglia dei pixel, o un dettaglio che, da molto vicino, non è poi sempre così elevato), l'Ultra HD porta a concentrarsi non necessariamente su tutta l'immagine al contempo, ma anche solo su una determinata porzione, per apprezzare meglio qualche particolare. E', di fatto, una visione più naturale. Per poterla valorizzare a pieno è però necessario porsi alla giusta distanza, che è relativamente vicina: dalle prove che abbiamo effettuato ci è sembrato che il limite sia intorno ai 2 metri circa. Da più lontano la percezione della risoluzione degrada rapidamente, ed è praticamente impossibile cogliere le differenze tra Full HD a Ultra HD.


Emblematica, in questo senso, la sequenza con le spettacolari evoluzioni col parapendio: dalla corretta distanza di visione era possibile apprezzare distintamente anche le virate degli atleti più lontani, che apparivano come piccoli elementi all'orizzonte, ma già a 2 metri  l'intelligibilità di soggetti così minuti era quasi completamente perduta, per poi svanire del tutto da oltre 2 metri. E' comunque giusto sottolineare che la percezione del dettaglio, in relazione alla distanza, è sì calcolabile con buona precisione (è ovvio che da 3 metri rimarrà sempre quasi impossibile beneficiare dei vantaggi dati dall'Ultra HD, su un 65"), ma varia anche in relazione al contenuto, ed inoltre il calo è progressivo. Questo significa che se il massimo dettaglio è percepibile da una distanza molto ravvicinata, è altrettanto vero che non si perderà tutto allontanandosi dal valore ottimale, ma si noterà un graduale decadimento della capacità di mettere a fuoco dettagli prima evidenti.

Chiuso il capitolo delle sorgenti a risoluzione nativa, vediamo come si comporta WT600 con l'upscaling da risoluzioni inferiori. Per effettuare la prova abbiamo utilizzato le trasmissioni di Rai HD, che costituiscono un buon esempio di quello che un utente medio potrebbe visionare sulla propria TV. Rompiamo subito gli indugi: il risultato è buono, con un'apprezzabile livello di dettaglio, restituito a video nonostante la qualità della trasmissione non fosse esattamente al di sopra di ogni sospetto. Era infatti possibile notare la presenza di macro-blocking (i classici "quadrettoni" che compaiono quando la compressione diventa eccessiva), unita ad altri artefatti. Nella foto che vi proponiamo (scattata da molto vicino) sono ben visibili le punte dei capelli ed altre piccole minuzie, con una discreta nitidezza anche degli elementi posti immediatamente dietro al soggetto in primo piano. 


Qualche piccolo difetto era comunque visibile, sotto forma di aliasing sulle linee oblique, che apparivano costituite da piccole scalette, e non da vere e proprie rette. Vi era, inoltre, qualche accenno di edge enhancement, ovvero un'enfasi un po' troppo marcata sui bordi di alcuni elementi, come il logo di Rai HD, che riportava lettere leggermente sdoppiate. E' possibile che una combinazione migliore di impostazioni possa eliminare anche queste imperfezioni, anche se va tenuto conto che, data la qualità del segnale video, fenomeni di questa portata possono sempre insorgere.

L'intervento dell'elettronica è comunque regolabile: in presenza di segnali Ultra HD è possibile attivare il 4K Pure Direct, che evita ogni intervento, mostrando il segnale così com'è contenuto nella sorgente. In caso si utilizzino sorgenti a 1080p, sono invece disponibili più opzioni. Si può attivare il 1080p Pure Direct, che lascerà intonsa la sorgente originale in ingresso, applicando poi un classico upscaling per interpolazione; alternativamente è possibile selezionare il 1080p Pixel by 4 pixels, che visualizza le immagini ricreando un pixel, a risoluzione Ultra HD, unendone 4 dal segnale a 1080p (operazione semplice, dato che il Full HD è esattamente 1/4, rispetto alla risoluzione Ultra HD).


L'ultima componente rimasta è la multimedialità: WT600 dispone della piattaforma di Smart TV di Panasonic, la VIERA Connect, qui presente con un'interfaccia ridisegnata con il quadruplo della risoluzione. Le icone delle applicazioni e dei servizi, infatti, non sono ancora state completamente aggiornate (del resto il TV, al momento della prova, non era ancora in commercio), e mostrano nettamente la differenza in termini di risoluzione. Il prezzo da pagare è una minore reattività e fluidità, a causa del notevole peso computazionale. Anche il browser è stato riprogrammato, ed oltre al supporto ad HTML5 offre anche la visualizzazione di contenuti fino alla risoluzione 4K. Una dimostrazione lampante è la visualizzazione di Google Maps, che consente di visualizzare porzioni molto più ampie delle mappe, con un'intelligibilità molto migliore.


Il supporto alla risoluzione Ultra HD/4K si estende all'intero ecosistema, formato da SD Card, streaming dalla rete e condivisione dei contenuti da dispositivi mobili. Anche questi ultimi possono infatti inviare file alla risoluzione nativa del pannello, con un semplice swipe, grazie alla funzione Swipe & Share 4K. SD e USB possono invece riprodurre sia foto, sia filmati. Questi ultimi, seppur col limite dei 30fps, risultano fluidi, senza scatti o tentennamenti, a patto, ovviamente, di non superare il bit-rate consigliato da Panasonic.


Una menzione la merita anche un "canale" tematico inserito all'interno della piattaforma VIERA  Connect: si tratta di Panasonic 4K Channel, che, come indica il nome stesso, fornisce l'accesso a video, immagini e time lapse a risoluzione Ultra HD/4K, permettendo ri reperire facilmente materiale per sfruttare a pieno il TV.


Qualitativamente il pannello convince anche per livello del nero e contrasto: il primo è parso decisamente basso (e quindi migliore), un netto passo avanti rispetto agli LCD Full HD commercializzati quest'anno da Panasonic. Ottimo anche il dettaglio sulle basse luci, merito di un gamma molto lineare sui primi step della scala dei grigi. Il rapporto di contrasto è di conseguenza elevato, data l'alta luminosità ed il livello del nero contenuto. Volendo trovare un difetto, l'unica limitazione vera e propria era costituita dall'uniformità, non esattamente ottimale in un paio di aree dello schermo. Va però ricordato che l'esemplare visionato non era definitivo, e da questo potrebbero dipendere le difformità riscontrate.

Conclusioni

Il Panasonic TX-L65WT600E ci ha favorevolmente impressionati. Le sue qualità sono originate anzitutto dal pannello utilizzato, che ci è parso molto valido in assoluto, a prescindere dalla maggiore risoluzione: gestione del movimento, fedeltà cromatica, luminosità, livello del nero e contrasto sono risultati molto convincenti, e pur in mancanza di una maggiore quantità di tempo per valutare al meglio l'esemplare mostratoci, possiamo sicuramente affermare che, a livello video, il WT600 è tra i migliori LCD sul mercato.

Le funzioni multimediali sono interessanti e generalmente utili: la possibilità di visualizzare contenuti a risoluzione Ultra HD, praticamente in qualsiasi modo e direttamente dalla TV, rende il prodotto molto versatile. Ci rammarichiamo solo per l'assenza del supporto integrato al codec HEVC, che avrebbe reso il media player ancora più utile, ma anche così il risultato è ben più che apprezzabile.

La parte del leone la giocano, ovviamente, le sorgenti a risoluzione nativa e, soprattutto, il supporto ai contenuti a 50 e 60fps, con campionamento del colore nel formato qualitativamente migliore. Purtroppo al momento non sono molte le sorgenti che consentono di sfruttare queste doti (persino i Blu-ray, risoluzione a parte, dispongono di un campionamento cromatico di qualità ben inferiore), ma a ben vedere un utilizzo pratico ed immediato esiste già: sono i videogiochi. Chi dispone di un PC potente, o pensa comunque di attrezzarsi per gestire giochi in 4K, magari a 60fps, può sfruttare immediatamente tutte le doti di un TV di questo tipo, godendo di una pronta risposta ai comandi e di una qualità video per certi versi ineguagliabile. Il coinvolgimento è davvero ai massimi livelli, anche se c'è una contropartita: per supportare una tale opulenza grafica, il PC utilizzato deve essere davvero molto prestante, e quindi piuttosto costoso. Anche le foto sfruttano bene l'altissima risoluzione, e possono costituire una buona destinazione d'uso, pur non potendo avvantaggiarsi delle migliori di HDMI 2.0. Per tutti gli altri utilizzi i vantaggi si affievoliscono: le sorgenti Full HD rendono bene anche quando non qualitativamente eccelse, potendo arrivare anche ad ottimi livelli qualitativi, quando la compressione non è eccessiva e la sorgente di partenza è valida. Tendenzialmente è difficile pensare di poter utilizzare il WT600 per qualcosa di "meno nobile" dei Blu-ray, dato che i canali TV hanno tutti una qualità un po' troppo altalenante, foriera di problemi già sui Full HD. E' quindi possibile pensare di godersi anche la visione di programmi TV in HD, purché non sia quello l'utilizzo primario di un prodotto di questo tipo, e sempre tenendo ben presente che il meglio si ricaverà con ben altre sorgenti.

Fondamentale è la distanza di visione: utilizzare un prodotto di questo tipo da 3-4 metri, come viene fatto per tanti TV Full HD, è sostanzialmente privo di senso. Per valorizzare il prodotto occorre dimezzare sostanzialmente quei valori, pensando anche di avvicinarsi a meno di 2 metri, in alcune circostanze. Comportarsi diversamente implica l'impossibilità di apprezzare i vantaggi offerti dalla tecnologia Ultra HD, il che si traduce, in ultima istanza, nell'impossibilità di apprezzare la vera qualità di WT600.

I requisiti per l'uso, uniti al prezzo di vendita, ne fanno quindi un prodotto sicuramente non per tutti, ma del resto questo è evidente fin dal principio: l'utente medio, che non ha nemmeno accesso ad un numero elevato di canali TV in HD, non trarrebbe alcun giovamento da un ulteriore aumento della risoluzione. La presenza di Display Port e delle specifiche di HDMI 2.0 ne fanno un prodotto adatto a chi ha necessità o desideri particolari (ad oggi non esiste, in ambito consumer, un prodotto di pari caratteristiche), rendendolo una primizia tecnologica non semplice da consigliare o da inserire in un preciso ambito di utilizzo (come tutti i prodotti che, a modo loro, precorrono i tempi), ma sicuramente di grande fascino e di grande qualità, se valorizzato a dovere.


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Commenti

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mascio

Grazie mille per la spiegazione dettagliata. :) Un giorno quando prenderò la mia prossima TV, prenderò questo fattore in considerazione.

Nicola Buriani

Più o meno: per Ultra HD si intende, ad oggi, la versione casalinga del 4K, cioè 3840 x 2160 pixel (perché, di fatto, è l'unica risoluzione adottata in ambito domestico). Discorso diverso se si fa più ampio riferimento all'Ultra High Definition per quello che è stato standardizzato ad oggi (poco o niente), che può ricomprendere anche la risoluzione 8K, a cui però si fa riferimento come 8K o Super Hi-Vision (come la chiama NHK). In pratica c'è una confusione tremenda, perché ognuno utilizza i termini come vuole (4K, Ultra HD o 4K Ultra HD).
Ad ogni modo, ed è importante che sia chiaro, un display Ultra HD ha il quadruplo dei pixel (e quindi della risoluzione), non il doppio.
Il 4K comunque non ha molto a che vedere con questi discorsi: è un formato DCI, non nasce per il mercato domestico.

Riccardo Barchetti

l' ultra hd sarebbe 8k il doppio della risoluzione del 4k..... chiaramente se fai un conteggio quadratico dal 2K 2048*1096 passi al 4k 4096 * 2192 passi da circa 2 e qualcosa megapixel a 8 e qualcosa megapixel ma il 4k non è ultra HD anzi al dire i vero non è ancora uno standard per i tv...

Nicola Buriani

L'Ultra HD è 4 volte il Full HD, non il doppio :).

McGremin

ora che sò che per notare la differenza devo "incollarmi" allo schermo,sono daccordo con te.

Nicola Buriani

Anzitutto grazie. Per il resto è proprio così, non so se hai mai visto Il gladiatore su un Ultra HD: nella scena del Colosseo, se si osservano bene gli elmi dei gladiatori, si nota che non sono di metallo, mentre su un Full HD è impossibile accorgersene. Questo solo per fare un esempio di quello che è possibile notare grazie alla definizione superiore.

Nicola Buriani

No, nessun problema da quel punto di vista: le TV a schermo piatto (e gli LCD in particolari modo) non soffrono di flickering come i vecchi tubi catodici. L'ultra HD, più che far percepire tutta l'immagine in una volta sola, spingerebbe a concentrarsi su una porzione in particolare, per apprezzare meglio i dettagli. Basta abituarsi un po', non ci sono controindicazioni.

Riccardo Barchetti

4k e il doppio della risoluzione 2k( l' attuale HD per intenderci anche se il 2k vero è leggermente più risoluto di quello che hanno i tv e lo stesso vale per il 4K ) è chiaro che a parità di dimensione dell' immagine ipotizziamo 1 metro di larghezza per 0.65 metri di altezza l' avere il quadruplo dei dettagli non cambia la tua capacità di percepirli ammesso che tu abbia una vista perfetta i dettagli in più li dovrai vedere da vicino il discorso cambia se l' immagine raddoppia la sua grandezza allora potrai godere dei dettagli in più mantenendo invariata la distanza ricordiamoci che la maggior parte delle sale ancora oggi non ha il 4K ma bensì il 2K e che gli schermi dei cinema sono enormi!!!! Per me il 4K è tutta fuffa !! solo marketing e fuffa nient'altro che marketing e fuffa!!!

Riccardo Barchetti

4k è tutta fuffa !!!

Miocardio

Prima cosa ottima recensione con dati pratici. Anche io sono stato sempre del parere che per apprezzare la definizione ci si debba avvicinare. Basta parlare con qualcuno che sfrutta la TV come mediacenter e spesso si ci trova vicino a pochi centimetri, accorgendosi che i pixel per pollici sono quelli dei primi telefonini LCD a colori con le o che sono quasi quadrati mancati. Quando c e risoluzione è un peccato allontanarsi per poi ovviamente, almeno che non si possieda la vista di Superman, perdere dettagli di un vestito un orecchino ecc. fino ad ora i film sono stato fatti per risaltare le masse grosse ora forse si starà attenti anche ai dettagli, l esempio fatto sugli alianti lo trovo adatto. E se in un film il finale si basi tutto sul aliante più lontano ? A una certa distanza non si saprebbe nemmeno l esistenza.

mascio

Io una domanda ce l'avrei. :) Non fa male agli occhi vedere una TV così grande a 2 m o meno di distanza?

Nicola Buriani

Potrebbero forse arrivarci con gli OLED, ma tra molti anni, anche perché i costi sarebbero inizialmente proibitivi.

McGremin

personalmente quello che mi piacerebbe vedere nei prossimi anni sarebbe una tv con lo schermo flessibile o pieghevole,in modo da avere sempre una visione ottimale con tutti i formati 16\9 21\9 4\3.

Nicola Buriani

Purtroppo è impossibile: è un limite intrinseco dell'occhio umano, oltre una certa distanza la capacità di risolvere dettagli cala drasticamente.
Sottolineo comunque il fatto che quella che cito io è la distanza ideale, che permette di sfruttare a pieno la TV, andando oltre le distanza sfumano: si percepirà sempre meno dettaglio, fino a non poter vedere più differenze.
Per farla breve: se ci si allontano ad un po' più di 2 metri, non diventa uguale identico ad un Full HD.

McGremin

ok,ho capito.
comunque non pensavo che per vedere la differenza fra un hd ed un ultra hd,dovessi stare a due metri dallo schermo.
mi aspettavo decisamente di più,ossia di avere una qualità migliore a qualsiasi distanza.cosi non mi sembra più la rivoluzione di cui hanno tanto parlato.

Nicola Buriani

No, non ha una saletta di 2 metri, ha solo posto la seduta a quella distanza, del resto è più facile che in un salotto (non devi avere spazio per altro, c'è solo l'impianto home cinema).
Quando dico che "non è ipotizzabile per tutti", intendo proprio quello che dici tu: non tutti possono posizionarsi così vicini, ed è quello che ho voluto sottolineare, bisogna accorciare le distanze per apprezzare a fondo questo Panasonic.

McGremin

scusa,se uno ha una saletta di due metri è messo male a priori,ma l'altro che sposta il divano quando vuole godersi la tv è messo anche peggio.

sappi comunque che il 99% delle persone la tv ce l'ha a 3\4 metri,non 2.

"Ovviamente è la ipotizzabile per tutti, ed infatti ho ritenuto di doverlo esplicitare a dovere"

questa parte non sò cosa voglia dire.ciao Nicola

Nicola Buriani

Beh, personalmente conosco un paio di persone che un 65" lo vedono da un paio di metri (uno ha una saletta, l'altro avvicina la seduta quando vuole godersi pienamente la tv).
Ovviamente è la ipotizzabile per tutti, ed infatti ho ritenuto di doverlo esplicitare a dovere: molto oltre i 2 metri non si può andare, se si vuole sfruttare a fondo il pannello Ultra HD.

Per in contenuti ad oggi bisogna ricorrere a foto, time lapse (ce ne sono alcuni splendidi), videogiochi da PC e stop, per il resto occorrerà attendere le emittenti TV (arriveranno relativamente in fretta, se non ci saranno intoppi) e i supporti ottici di prossima generazione.

McGremin

Fondamentale è la distanza di visione: utilizzare un
prodotto di questo tipo da 3-4 metri, come viene fatto per tanti TV Full
HD, è sostanzialmente privo di senso. Per valorizzare il prodotto
occorre dimezzare sostanzialmente quei valori, pensando anche di
avvicinarsi a meno di 2 metri.

E allora perchè lo dovrei comprare?
uno che compra un 65 pollici che corrisponde a 1,65 metri di pannello,secondo voi si mette a meno di due metri dalla tv?cosa fà,taglia in due la sala?

un altra domanda,dove li trovo i contenuti in Ultra HD?

Alex4nder

Considerando il polliciaggio e la qualità del pannello direi che il prezzo non è nemmeno alto.
Logicamente al momento attuale non è conveniente prendere un pannello 4K per mancanza di contenuti a tale risoluzione.
Mi sa che le vendite comincieranno ad ingranare fra molti anni.

faber80

si, buonanotte, allora avremmo ancora i plasma '40 vga a 15.000 euro

come sempre, la novità di paga. 2 anni e avremo un buon '50 sui 1000/1500.

Frankbel

a 649,9 euro lo comprerei subito... dubito che vedremo mai in concentrato di tecnologia a meno di 2000€ :(

FreeZar

Devo dire complimenti per l'articolo.
Anche io ho notato la precisazione sulla distanza, molto importante soprattuto in relazione al prezzo di acquisto. Mi sa che a Natale 2014 ci saranno prezzi concorrenziali.

Massimo A. Carofano

"Fondamentale è la distanza di visione: utilizzare un
prodotto di questo tipo da 3-4 metri, come viene fatto per tanti TV Full
HD, è sostanzialmente privo di senso. Per valorizzare il prodotto
occorre dimezzare sostanzialmente quei valori, pensando anche di
avvicinarsi a meno di 2 metri"
Purtroppo però molti di noi non utilizzano il poggia tv come poggia piedi in salotto! :)
A parte gli scherzi, ottimo prodotto!
Aspettiamo con impazienza monitor per PC con tale risoluzione, dato che quelli si che vengono utilizzati a breve distanza!

Nicola Buriani

Di nulla, ci mancherebbe: se ci sono altre domande, sono qui apposta.

papuele

Da profano di tv...ottimo articolo:)

ascis

ottimo, grazie mille

Nicola Buriani

No c'è: alla fine del paragrafo sulle specifiche tecniche :).

Rick Deckard

manca il prezzo...

Nicola Buriani

Mi è parsa buona, non ho visto clouding evidente o spurie, nemmeno chiudendo con le mani piccole porzioni di schermo. L'uniformità che ho citato come limite, nell'articolo, è invece riferita a qualche banda verticale su schermate uniformi (ma quelle, come ho detto, possono essere dipese dal fatto che la TV non era un esemplare definitivo).
Tieni però presente che, a livello di uniformità, servirebbero grandi numeri per farsi un'idea, statisticamente valida, di quello che ci si può aspettare.
Comunque è un bel prodotto, migliore dei Full HD anche senza considerare la risoluzione.

ascis

dai tv lcd edge di oggi si si chiede UNA SOLA cosa: non creare manie omicide negli acquirenti che visionano sfondi neri in stanza buia-> questo com'è? fa salire il crimine come tutti gli altri?!

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