
18 Maggio 2023
25 Ottobre 2012 13
Dopo due settimane di utilizzo della custodia Mugen Power per HTC One X con batteria integrata da 3200 mAh è venuto il momento delle conclusioni finali. Abbiamo già avuto modo di riportare le nostre impressioni a caldo e successive valutazioni sull' ergonomia. Nell'ultimo appuntamento che abbiamo riservato alla custodia Mugen Power cercheremo di entrare ancor più nel dettaglio per quanto riguarda l'utilizzo, descrivendo i nostri due giorni passati utilizzando HTC One X senza mai ricaricare il device con il tradizionale caricabatteria.
Facciamo subito una premessa preliminare per chiarire quali sono i criteri che abbiamo utilizzato nella nostra prova sul campo. Lo scopo che ci siamo prefissi non è stabilire solo qual è l'autonomia raggiungibile in senso assoluto, ma valutare quale contributo può apportare concretamente il case Mugen Power in relazione alle abitudini di utilizzo del device che varieranno da utente ad utente.
In tale ottica non deve stupire il fatto che abbiamo utilizzato HTC One X la custom ROM che usiamo di solito (nel caso specifico la One maXimus 4.2). Dopo averla usata per diversi giorni sappiamo che, con un utilizzo moderato, non abbiamo difficoltà a raggiungere la fine della giornata.
PRIMO GIORNO
Abbiamo iniziato la nostra prova la mattina del 23 ottobre scorso, staccando il terminale dalla presa dal caricabatterie alle 7:45 con la batteria dello smartphone al 100%. La batteria da 3200 mAh integrata nella custodia era stata caricata il giorno prima richiedendo, come di consueto, 5 ore raggiungere la carica completa (segnalata dallo spegnimento del LED integrato nella parte posteriore della custodia).
La nostra prova è iniziata naturalmente con la custodia Mugen Power inserita nello smartphone, una circostanza che, come diremo ancor meglio alla fine della nostra prova, non rappresenta in ogni caso una necessità imprescindibile (la custodia può essere tenuta a portata di mano ed installata solo quando serve).
La nostra prima giornata di utilizzo non ha comportato carichi di gravosi eccessivi per lo smartphone, ma, come di consueto, abbiamo mantenuto sempre attivo il Wi-Fi o la connettività dati, il client di messaggistica istantanea IMO, la posta in modalità push per la ricezione di mail. Al termine della prima giornata di utilizzo le attività del nostro smartphone sono riassunte come segue:
Durante le ore notture abbiamo provveduto a disattivare il Wi-Fi e la connettività dati. Sin qui, una giornata tipo che può essere comune a quella di molti utenti. La custodia Mugen Power entra in azione, in maniera importante, nel nostro secondo giorno di utilizzo dello smartphone.
SECONDO GIORNO
La mattina del 24 alle ore 8:10 constatiamo che il livello di batteria è pari al 6% e risulta necessario quindi procedere alla ricarica dello smartphone.
Alle 8:12 attiviamo la batteria supplementare della custodia Mugen Power con un livello di carica della batteria dello smartphone scesa nel frattempo al 5%. La configurazione del nostro smartphone rimane quella di sempre ( posta in modalità push, dati attivi, luminosità auto, etc. ).
Alle ore 9.30, attiviamo il nostro instant messenger ed affrontiamo un'imprevista sessione di 15 minuti con l'Hotspot WiFi per fornire l'accesso ad internet al nostro notebook. Nel frattempo, la batteria interna dello smartphone continua a caricarsi, sfruttando quella integrata nella custodia Mugen Power. La ricarica della batteria prosegue per tutta la mattina, come è evidente nel grafico che segue:
Alle ore 12:32, la batteria supplementare della custodia Mugen Power è esaurita. La batteria da 3200 mAh è riuscita non solo a consentirci di utilizzare HTC One X come solitamente facciamo, ma, a mattina inoltrata, ha fornito a quella integrata nello smartphone una carica residua pari al 72%
Precisiamo che bisogna tener conto del fatto che durante le attività di ricarica della batteria di HTC One X da parte della batteria integrata nella custodia, il consumo di energia da parte dello smartphone continua. Tale circostanza giustifica il perchè il valore della carica residua non è pari al 100%. La percentuale di carica che il Power Case potrebbe fornire allo smartphone è suscettibile di variazione in relazione all'utilizzo che si fa del terminale durante l'attività di carica.
A partire dalle 12:32 siamo pronti ad affrontare l'altra metà della giornata (le statistiche sul consumo di batteria vengono azzerate così come avviene quando si stacca lo smartphone dal caricabatteria). Una serie di eventi fortuiti che, senza preavviso, ci costringe ad allontanarci dalla nostra sede di lavoro senza possibilità di caricare lo smartphone suggerisce l'importanza del "paracadute" rappresentato da una batteria ausiliaria.
Alle 13:40, infatti, siamo costretti a lavorare lontano da prese e dalla nostra postazione, utilizzando, nuovamente l'hotspot Wi-Fi dello smartphone con il notebook. La sessione di lavoro termina alle 16:04 nel momento in cui disattiviamo l'hotspot Wi-Fi. La carica residua è pari al 37% e, come si può notare dallo screenshot che riportiamo di seguito, anche durante le oltre due ore di utilizzo dello smartphone in modalità hotspot Wi-Fi le attività svolte da HTC One X sono state piuttosto intense (mail, im, vari screenshot catturati e dati sempre attivi)
La nostra giornata prosegue comprendendo, tra l'altro, una quarantina tra SMS inviati e ricevuti, una ventina di messaggi con IMO, quindici mail e una ventina di minuti di web browsing tramite lo smartphone. Alle 20:21 la batteria dello smartphone è ormai esaurita.
La batteria Mugen Power ci ha "regalato" 7h e 49 minuti ulteriori da quando abbiamo staccato la batteria alle 12:32, alle quali devono essere sommate quelle che vanno dalle 8:10 alle 12:32. Un'intera giornata di lavoro ulteriore, in sostanza.
CONCLUSIONI
I benefici derivanti dall'utilizzo del Power Case Mugen Power, probabilmente, non si apprezzano a sufficienza sino a quando non si vivono delle giornate particolarmente "movimentate" che rendono necessario continuare ad utilizzare lo smartphone, pur non avendo la possibilità di collegarlo al tradizionale caricabatterie. Come ricordato, una serie di circostanze impreviste ha contribuito a rendere il nostro test in uno scenario di utilizzo reale ancor più indicativo dei benefici derivanti dall'impiego del battery case di Mugen Power. Verosimilmente, non saremmo riusciti ad affrontare l'intesa sessione con l'hotspot WiFi attivo per oltre due ore senza aver ricaricato il terminale con la batteria integrata nel case Mugen. Eventi "fortuiti" e situazioni di "emergenza" che non è detto capitino a tutti in egual misura, ovviamente, ma che possono essere affrontate in maniera ottimale potendo contare su una batteria extra sempre a portata di mano.
Chiudiamo con due note finali sull'innegabile ingombro extra derivante dall'utilizzo del case. Fermo restando che nel corso delle nostre due settimane di uso si è sviluppata una certa "assuefazione" e dopo qualche giorno è diventato piuttosto naturale usare lo smartphone con la custodia sempre inserita, è anche opportuno riflettere sul fatto che si possono sfruttare i benefici della custodia anche senza tenerla sempre installata.
Tornando al nostro test, la necessità di utilizzare il terminale con la custodia inserita l'abbiamo avuta esclusivamente dalle 8:13 sino alle 12:32 per effettuare la ricarica dello smartphone. Poco più di quattro ore per continuare ad usare HTC One X per un'intera giornata. Dopo la ricarica del terminale sfruttando la batteria integrata nella custodia Mugen Power, la stessa può essere facilmente rimossa (il meccanismo è ad incastro, solido e al tempo stesso molto rapido da utilizzare). Peso e dimensioni del terminale torneranno quelle di sempre, ma si avrà ancora a disposizione un'importante carica residua.
Ulteriori spunti di lettura:
Commenti
Qualcuno sa come si può visualizzare la percentualle della batteria nella barra delle notifiche sotto la voce "Risparmio Energia" (come si vede negli screen del post) ?
Si può dire che è utile solo se non si ha la possibilità di caricare il telefono durante la notte. Infatti la sera, a batteria quasi scarica si sarebbe potuto collegare la Mugen (senza aspettare la mattina dopo) e la mattina successiva si avrebbe avuto il telefono con 80-90 magari 100% di carica e si sarebbe potuto utilizzare anche senza la Mugen collegata (che sarebbe stata comunque scarica).
Ma infatti sembra anche a me!!! Dovrebbero usare better battery stats per questi test, sarebbe molto più interessante
già, magari hanno avuto dei wakelocks alti... non dico che il one x abbia una grande autonomia ma 2 ore sono pochine
Fammi capire il loro test fa la metà
invece fai 4 ore tranquille...
Grazie mille! :D
GSam Battery Monitor. Reperibile in Google Play, sia in versione gratuita, sia in versione PRO.
ma con la batteria normale solo 2 ore di screen on?! veramente un'autonomia scarsa
Che app è quella dove viene indicato il tempo di accensione del display?
bruttissima da vedere, però, in soldoni, per chi usa veramente tanto il telefono, sopratutto causa tegra3, con consumi abnormi ad attivazione dei 4 core (cpu da 2Watt), risulta un'ottima soluzione per ricaricare la batteria stock, da 1800 mAh, per un, beh, 3200/1800 = 1.78 volte, ovvero, prendendola alla larga, un 1.5 sicuro in più rispetto a quello che si fa con la batteria originale..
Concordo, altrimenti basta avere una batteria come Lindy , 2200 mh, e mi carica dal 4 al 61 percento .. Però è più scomoda , con questa mugen hai un case che crea meno impicci. Sarei curiosi di vedere come va la mugen da 6000
bhè direi che per chi viaggia molto o usa lo smartphone come consolle portatile questa batteria sia un MUST.