10 Maggio 2016
L'atterraggio in sicurezza del primo Falcon 9 è entrato nella storia, ma SpaceX non ha perso di vista il suo primo obiettivo e ha confermato che per i prossimi lanci si tornerà ad utilizzare la celebre chiatta in mezzo all'oceano. Sembra un controsenso, ovviamente le difficoltà aumentano vertiginosamente se il razzo deve centrare una piccola piattaforma in movimento piuttosto che una solida superficie sulla terraferma, ma dietro la decisione ci sono tanti nodi burocratici.
Per tentare l'atterraggio a terra serve l'autorizzazione della FAA (Federal Aviation Administration), non certo scontata, come nel caso del prossimo lancio previsto per domenica 17 gennaio che ha l'obiettivo di portare in orbita il satellite Jason-3.
Su Jason-3 non abbiamo ricevuto in tempo l'approvazione ambientale per l'atterraggio su terra, quindi la stiamo facendo sulla nave drone (ASDS) - ha confermato un portavoce dell'agenzia spaziale privata.
I tentativi in mare sono stati due fino ad ora, entrambi falliti e terminati con l'esplosione dei Falcon 9. L'ultimo lo ricorderanno in tanti, la sequenza video ha fatto il giro del globo, anche se si trattò di un parziale successo.
Ogni missione è a sé, il peso del carico varia, lo stesso vale per l'accelerazione necessaria a raggiungere l'orbita e discendere. A seconda delle esigenze varia anche il punto di distacco del carico, come ad esempio per uno dei prossimi lanci previsti in questo mese che porterà in orbita geostazionaria (GEO) il satellite SES-9 per le comunicazioni. Molti dei lanci puntano di solito alla cosiddetta 'lower Earth orbit' (LEO), posta ad un'altezza sensibilmente minore, lo stesso Jason-3 dei prossimi giorni sarà diretto in quest'area.
Le difficoltà di rientro sono quindi maggiori e non è affatto detto che SpaceX riesca a far rientrare senza un graffio il suo secondo Falcon 9.
Commenti
viene tutto previsto.. le previsioni vanno avanti di giorni con precisione assoluta.
poi è possibile atterrare sulla chiatta, serve solo una grande chiatta che non finisca giù e poi torni su per il principio di Archimede. Possono sembrare tante - troppe le variabili in gioco, ma alla fine sono sempre quelle.
moltocomplesso stabilizzarla... devi avere dei riferimenti precisi al metro...
eh giààà... quindi queste cose, senza studiarle, sperimentare e provarci, ti alzerai un bel giorno e te le trovi in cortile?
Anche sulla terraferma deve beccare un'area di pochi metri quadri
"mi sembra una follia con la tecnologia attuale"
forse è proprio per questo che stanno lavorando
"Hanno soldi da buttare".....ehmmm...NO! il contrario....quello stadio è perso a prescindere allo stato attuale...recuperarlo in questo modo per essere riutilizzato è decisamente il contrario di buttare soldi!
Hanno soldi da buttare ... atterrare su una chiatta che ondeggia nel mare mi sembra una follia ... con la tecnologia attuale, troppe le variabili in gioco e pur potendo riuscire una volta non garantirebbe la riuscita al successivo tentativo. Basta un mare leggermente agitato per cambiare tutto.
Spero che ci riescano perchè l'ultima volta han mancato di pochissimo.
Lo spero :) se queste tecnologie diventeranno più sicure e meno costose - quello che sta provando a fare spacex - chissà che il mio sogno di fare un "viaggetto spaziale" in questa vita non si realizzi.
Era l'ultimo atterraggio... Se l'avessero provato prima forse non sarebbe andato a buon fine :P
Sono fiducioso che da ora in poi atterrerà sempre bene, anche sull'Himalaia :D
Sicuramente, però per un'operazione così delicata anche pochi metri e soprattutto oscillazioni verticali e variazioni del piano possono incidere. Poi non credo sia un caso che l'unico atterraggio riuscito sia avvenuto sulla terra ferma.
Inoltre la Terra ruota: per un oggetto che rientra dall'atmosfera e deve beccare un'area di qualche centinaio di metri quadrati, in mezzo all'oceano, non è una variabile trascurabile.
Queste piattaforme hanno un margine d'errore misurato in metri (saranno 10-20m). Sarà poco comunque, ma credimi se ti dico che queste piattaforme non vengono usate quando ci sono onde alte 20 metri o raffiche di vento a 200km/h!
Ma non è che la faranno viaggiare.. si muoverà comunque essendo una piattaforma galleggiante e anche il minimo movimento può compromettere l'atterraggio del falcon.
che esagerazione... "piattaforma in movimento". E' ovvio che non faranno viaggiare la piattaforma quando il razzo dovrà atterrare!
Si certo. Quello che dico io è che un atterraggio che avviene con successo da benefici a livello mediatico e di ricerca. Ma per ora a livello economico è un fatto trascurabile
Infatti si... allora "appiattano"
Vero in parte, ma se alla lunga puntano a riutilizzare l'elemento, prima riescono a fare un buon numero di atterraggi prima arrivano al prodotto finale. ;)
Cheers
Il fine ultimo con il quale viene pubblicizzato è il
riutilizzo, che in fase prototipale vengano smaltiti non è una novità.
Il fine ultimo dev'essere il recupero completo.
Al momento, il fine ultimo con il quale viene pubblicizzato è il riutilizzo, che in fase prototipale vengano smaltiti non è una novità.
Il fine ultimo dev'essere il recupero completo.
Credo che a space X per ora non cambi nulla a livello economico effettuare con successo l'atterraggio. Come già da loro detto anche il falcon 9 atterrato sulla terraferma è stato smaltito perchè non ancora riutilizzabile
E ALLORA APPIATTAFORMANO!!!!
Più che una buona sicurezza hanno ricevuto la commessa per il satellite, ma non hanno il tempo per avere una risposta da FAA per l'atteraggio a terra, quindi l'unica opzione per recuperare il falcon è l'atterraggio in mare
ammari se vai in mare... questi vanno su una piattaforma :D
è concettualmente diverso
speriamo che abbiano imparato dai precedenti fallimenti, per riprovarci devono avere una buona sicurezza di se stessi ;)
AmMarò!
ci sono limiti anche agli stabilizzatori delle barche, non e' cosi' facile
ad ogni modo le tariffe di SpaceX sono fatte in modo da partire dal presupposto che il primo stadio vada perduto e ottenere comunque un utile, se riescono a recuperarlo e' un bonus, non una criticita' assoluta.
Allora "ammarano"
Non dovrebbe cambiare molto per gli ingegneri vista la precisione dell'atterraggio precedente. La chiatta infatti ha motori che la stabilizzano